Connect with us

Published

on





Halloween: una storia di Celti, feste e zucche intagliate

Halloween è “ormai” una festa. Le virgolette sono d’obbligo in quanto questa ricorrenza era invece una delle celebrazioni sacrali più importanti per i Celti. Quello che afferisce questo rito, che affonda le sue radici nel passato, spesso si caratterizza come un insieme di informazioni sparse che toccano posti diversi e continenti anche oltreoceano.

Per l’hype generato, la festa di Halloween ha per alcuni versi sostituito persino il Carnevale. Tutto ciò è dovuto ad una caratteristica in comune qual è quella del travestirsi per generare una reazione negli altri. Ad ogni modo, i toni magici e le città che si trasformano per onorare i miti e le leggende che fanno parte del folklore di quella che in origine era una celebrazione molto sentita, affascinano tutti dai grandi ai piccini. Qui il tema che da sempre viene evitato nei discorsi e nei pensieri come quello della morte viene esorcizzato e sdrammatizzato perdendo quell’aura di terrore che spesso lo accompagna.

Tutti questi elementi hanno portato questa celebrazione ad un inserimento sempre più radico nel calendario delle feste non solo nell’ambiente europeo ma mondiale. Da dov’è partito tutto? Cosa c’è all’origine delle zucche intagliate? Per quali motivi i Celti svolgevano simili riti?

La storia “vera”

Eliminiamo le notizie false per la vera storia di Halloween

Per conoscere la vera storia che caratterizza l’origine di questa festa oggi tanto amata, dobbiamo fare un po’ di chiarezza. Non sono in pochi oggi ad attribuire parte del merito e delle origini di Halloween a terre lontane al di là dell’Atlantico. Il primo punto da chiarire: il luogo.

Siamo in Europa, nei territori che vanno dalle Isole Britanniche fino al Danubio, i popoli Celti avevano stabilito i loro confini. Avviene tutto quindi nel vecchio continente, qui il tempo che passava era diviso in ritmi dettati dalla vita contadina e alla pastorizia. I periodi estivi abbandonavano i campi e con essi il caldo e la luce divenivano più fiochi. Per questo i pastori portavano le proprie greggi al riparo dall’inverno, dove freddo e buio persistenti avrebbero caratterizzato i mesi avvenire.

I Celti riconoscevano in questo periodo una specie di rivoluzione del ciclo annuale. I mesi di ottobre e novembre quindi rappresentavano i nuovi ritmi della quotidianità per tutto l’inverno. Proprio come oggi accade, le città mutavano il loro volto per tutti gli armenti che tornavano nelle stalle e per le dispense che traboccavano delle riserve di cibo ammassate dai raccolti fatti. Un momento d’attesa, di pausa e soprattutto di protezione. Dapprima dal freddo e poi dalle bestie feroci che avrebbero potuto attaccare il villaggio proprio per gli animali nelle stalle o per i raccolti ammassati nei granai. In questo clima di attesa, la sensazione che si creava nell’intero villaggio si caratterizzava per la collaborazione di tutti in base ai bisogni di ognuno. Il passaggio dall’estate all’inverno era sacro e pertanto andava festeggiato.

È possibile che le feste potessero differenziarsi in qualche aspetto o in qualche usanza. Anche oggi accade su molti aspetti delle feste che si rincorrono nell’anno in base ai luoghi, alle tradizioni e alle usanze di usi e costumi. I Celti di Golasecca potrebbero aver celebrato il momento in modo diverso, quindi, dai popoli dell’Irlanda. La radice comune che però pervade ed unisce tutti questi popoli è quella che ipotizza una comunanza piuttosto aderente tra le varie celebrazioni.

Il nome, Halloween, da dove viene? Partiamo col dire che i Celti non utilizzavano questo per riconoscere l’arrivo dell’inverno. Questi popoli la chiamavano Samhain. Con questo nome si rivolgevano ad un periodo dell’anno particolare dove tutte le divinità venivano ringraziate per i raccolti fatti, per gli animali allevati e per le risorse disponibili. Tutto il ringraziamento era quindi rivolto alla natura e alle sue divinità. Il celtico credeva nel Piccolo Popolo. Ringraziando l’intera natura si ringraziavano quindi fate e spiriti che operavano in sinergia con la natura e che per questo erano meritevoli di offerte e doni di ringraziamento, oltre che di fede per le ere future.

Le usanze e i riti

Tutto ciò che si faceva per onorare la festa

Ogni periodo di passaggio da un tempo ad un altro è caratterizzato da un senso di purificazione dal tempo passato per quello futuro. Ecco perché uno dei riti più importanti era quello di “purificare” gli animali attraverso un passaggio infuocato con immensi falò. In realtà così facendo si pulivano gli animali dai fastidiosi parassiti il ché rappresentava ad ogni modo una sorta di purificazione. Le motivazioni pratiche delle usanze non erano poi così nascoste. Ogni rito era legato ad un’applicazione pratica finanche alla zucca. C’è una storia molto importante dietro la zucca illuminata anche se i Celti non utilizzavano le zucche.

Questi popoli infatti adoperavano per lo più delle rape a tali fini cioè quelli di illuminare ma partiamo dal principio.
Per questi popoli il teschio rappresentava la sede dell’anima stessa. Essendo così importante non poteva esser preso certo per infilarci una luce all’interno ed illuminare gli ambienti di notte. Meglio quindi prendere una rapa da utilizzare come lanterna. Era questo infatti lo scopo principale che poi darà vita al simbolo della festa odierna.

Con i mesi invernali, infatti, la quantità di luce diminuiva gradualmente e la necessità di monitorare gli animali obbligava tutti ad uscire anche di notte. La necessità di illuminazione si faceva quindi sempre più pressante. Ecco che l’ennesimo rito celtico era indirizzato a soddisfare un bisogno pratico. Le rape infatti venivano intagliate non per spaventare ma per illuminare proteggendosi dalla fiamma della candela.

L’evoluzione della festa

Come si è arrivati ad Hallowen

Come si è passati da Samhain ad Halloween? Quest’ultima parola è stata coniata per la prima volta nel XVI secolo e il suo significato sfiora molto da vicino quello di Samhain: la “Vigilia di tutti i santi“. Qui le traduzioni possono differire per minuzie, si tratta pur sempre di una derivazione scozzese dell’inglese antico. Resta fermo, comunque un chiaro collegamento con la religione cristiana che nulla ha a che fare con fate e spiritelli della natura.

Come spesso accade, i trasferimenti di un popolo portano con sé la trasmigrazione non solo dei soggetti ma anche delle culture e dei riti che caratterizzano quel popolo. Gli irlandesi lasciarono le terre ormai afflitte inesorabilmente da carestie ripetute per dirigersi alla volta dell’America. Qui crearono una forte comunità e come spesso accade, adattarono le proprie tradizioni a quelle del luogo dove si erano stanziati.

Qui col tempo Samhain è diventata gradualmente Halloween. Ogni dettaglio sacrale e allegorico ha presto lasciato il passo a divertimento e folklore per alcuni versi sminuendo il fondamento pratico della celebrazione stessa.

Il carattere purificatorio e venerabile della festa celtica è stato inglobato nel più generale consumismo di una “festa macabra” che oggi si restituisce anche all’Europa, luogo d’origine, partendo dall’America. In questo andirivieni, il periodo che caratterizzava la purificazione ha stravolto il suo profilo tendendo verso il puro divertimento.

I caratteri che resistono, però, sono quelli che trasformano le città di oggi come i villaggi celtici di un tempo. L’atmosfera e la magia che la festa porta ancora con sé sono quelli di un tempo. Halloween quindi conserva ancora la magia di un tempo e la forza di caratterizzare il periodo dell’anno che presenta il cambiamento più importante: quello dalla luce dell’estate al buio dell’inverno.

Animato da un’indomabile passione per il giornalismo, Junior ha trasceso il semplice ruolo di giornalista per intraprendere l’avventura di fondare la sua propria testata, Sbircia la Notizia Magazine, nel 2020. Oltre ad essere l’editore, riveste anche il ruolo cruciale di direttore responsabile, incarnando una visione editoriale innovativa e guidando una squadra di talenti verso il vertice del giornalismo. La sua capacità di indirizzare il dibattito pubblico e di influenzare l’opinione è un testamento alla sua leadership e al suo acume nel campo dei media.

Cerchi qualcosa in particolare?

Pubblichiamo tantissimi articoli ogni giorno e orientarsi potrebbe risultare complicato.

Usa la barra di ricerca qui sotto per trovare rapidamente ciò che ti interessa. È facile e veloce!

Attualità

Truman Capote e la ferita di un delitto: il nuovo sguardo di “Pagine” su Rai 5

Published

on

Avvertiamo sempre un brivido, quasi un sussurro inquieto, quando pensiamo a quei delitti che scuotono intere comunità. Voi vi siete mai chiesti che cosa spinga uno scrittore a immergersi così a fondo in un omicidio da farne un romanzo-capolavoro? In “A sangue freddo” Truman Capote fece esattamente questo, scavando nella tragica vicenda della famiglia Clutter e finendo per portarsi dietro un peso enorme. Adesso, questo stesso racconto torna sotto i riflettori grazie al documentario di Julien Gaurichon e Frédéric Bas, che lunedì 24 marzo verrà proposto in seconda serata su Rai 5, all’interno di “Pagine”.

La voce di Federica Sciarelli: dal crimine narrato al crimine reale

Nel nuovo programma di Rai Cultura, ci affacciamo su scenari di letteratura che spesso s’intrecciano con la cronaca. Ed è proprio Federica Sciarelli, popolare volto di “Chi l’ha visto”, a introdurre il mondo di “A sangue freddo”. Sentiamo tutta l’intensità di chi ha familiarità con storie difficili, perché la Sciarelli di crimini ne ha raccontati tanti e sa bene quanto possa pesare l’eco di un fatto violento.

Noi immaginiamo la vita a Holcomb, in Kansas, nel 1959. Un posto tranquillo dove improvvisamente accade qualcosa di mostruoso: quattro membri della famiglia Clutter vengono trovati assassinati il 15 novembre. Capote, ancora noto soprattutto per “Colazione da Tiffany”, resta catturato dalla notizia letta sul “New York Times”. Un crimine così efferato lo spinge a passare cinque anni tra interviste e ricerche, fino alla pubblicazione di “A sangue freddo” nel 1965 sulle pagine del “New Yorker”. Nel 1966 esce il romanzo completo, e quel successo esplode al punto da cambiare la sua vita e quella di una certa narrativa true crime.

Le ombre dei colpevoli e le ferite interiori

Vi siete mai chiesti come reagiremmo davanti a chi ha commesso un massacro? Capote incontrò più volte i due responsabili, Perry Smith e Dick Hickock, ex pregiudicati in libertà vigilata. Ci sconvolge sentire che lui descriveva Perry come colto e sensibile, mentre Dick sembrava incredibilmente pacato. Eppure, nel 1960 furono entrambi arrestati e poi condannati a morte. Cinque anni dopo, Capote assistette alle impiccagioni. Da lì la ferita, un vuoto che lui stesso definì insopportabile: “Nessuno conoscerà mai il vuoto che A sangue freddo ha scavato in me. In qualche modo credo che questo libro mi abbia ucciso”.

Con filmati d’archivio e testimonianze, Gaurichon e Bas riportano alla luce la forza devastante di quella storia e mostrano quanto abbia segnato Capote. Noi ci ritroviamo quasi senza fiato, perché scopriamo un autore diviso fra la voglia di raccontare e il peso di un’esperienza troppo intensa. “Pagine” – curato da Silvia De Felice, Emanuela Avallone e Alessandra Urbani, per la regia di Laura Vitali – ci accompagna lungo questo percorso fra parole e immagini, invitandoci a esplorare la letteratura come specchio della realtà più crudele.

Non sappiamo se avremo mai risposte definitive, ma restiamo uniti in questa riflessione collettiva, mentre la Sciarelli ci introduce a un racconto che vibra ancora di tensione. E forse, alla fine, ci rendiamo conto che l’anima di Capote aleggia ancora su quelle pagine, come se il crimine avesse stretto uno strano patto con la sua penna.

Continue Reading

Attualità

Processo Priebke: l’ombra del passato che ci parla ancora

Published

on

Ci sentiamo afferrare alla gola ogni volta che riemerge un episodio legato ai crimini nazisti. Non è semplice, vero? Molti di voi, probabilmente, preferirebbero non rivivere certi ricordi. Eppure sentiamo il dovere di ripercorrere fatti come l’eccidio delle Fosse Ardeatine, perché non possiamo permettere che scivolino nell’oblio.

Un processo fra indignazione e memoria

Il nome di Erich Priebke rimane un simbolo del male: ex ufficiale delle SS, coinvolto in uno dei massacri più atroci del nostro Paese. Nel 1996 lo arrestano in Argentina e lo trasferiscono in Italia. Sembra quasi un film, ma è tutto drammaticamente reale. Il tribunale militare di Roma, in un’aula piccola e soffocante, diventa il palcoscenico di un dibattito giuridico infuocato. La prima sentenza riconosce la colpevolezza di Priebke ma, incredibilmente, dichiara prescritto il reato.

Vi immaginate la rabbia? Familiari delle vittime che protestano, che occupano l’aula, che non riescono ad accettare una conclusione tanto assurda. Eppure quei momenti di tensione hanno contribuito a riaccendere l’attenzione collettiva su un capitolo oscuro della nostra storia. Nel 1997, alla fine, arriva la condanna definitiva all’ergastolo, con un principio che ormai conosciamo bene: i crimini di guerra non vanno in prescrizione.

Sentiamo un fremito nel presentarvi La verità del male – Il processo Priebke, un documentario prodotto da Golem Multimedia, in collaborazione con Rai Documentari e Fondazione Museo della Shoah, che va in onda venerdì 21 marzo in seconda serata su Rai 3. Il racconto, scritto da Giancarlo De Cataldo e Alberto Ferrari, e diretto dallo stesso Ferrari, mette in scena le voci di chi ha vissuto quei giorni intensi: Francesco Albertelli (ANFIM), Giovanni Maria Flick (Ministro della Giustizia di allora), Antonino Intelisano (pubblico ministero del Tribunale Militare) e Riccardo Pacifici, protagonista delle proteste e oggi vice presidente della European Jewish Association. La narrazione di De Cataldo penetra nelle pieghe del passato, mentre la colonna sonora, firmata da Gabriele De Cataldo e il montaggio di Luca Mariani completano un quadro crudo e necessario.

Siamo convinti che un lavoro del genere non sia solo un prodotto televisivo. È un richiamo collettivo a guardare in faccia l’orrore e a non smettere di fare i conti con ciò che è stato. Voi siete pronti a rivivere tutto questo? Noi crediamo che non ci sia scelta: occorre ricordare, sempre.

Continue Reading

Attualità

Mafie, corruzione e innovazione: un viaggio tra resistenza civile, politiche globali e...

Published

on

È strano, vero, ritrovarci con tante storie diverse che si intrecciano? Ci fa un po’ girare la testa, perché passiamo dalla lotta contro le mafie qui in Italia a proteste in altre parti del mondo. Eppure, tutto ci appare connesso. Noi stessi sentiamo il bisogno di capire in profondità come questi eventi si influenzino a vicenda. Voi potreste chiedervi: perché accostare tecnologie futuristiche, vicende di repressione politica e corruzione? Forse perché, nel loro complesso, ci mostrano la direzione in cui stiamo andando.

La rincorsa all’AI: soglia del “Sovrumano”

Iniziamo da qualcosa che cattura l’attenzione di tutti: l’intelligenza artificiale. Fino a ieri ci chiedevamo se le macchine potessero mai pensare. Ora siamo arrivati a porci una domanda più inquietante: quando supereranno le nostre abilità? Abbiamo ascoltato il parere di Nello Cristianini, professore all’Università di Bath, che sembra convinto di una prossima svolta. Ci dice che le IA non si limiteranno a eguagliare le nostre competenze, ma potrebbero addirittura superarle. C’è un brivido che corre lungo la schiena. Siamo davvero pronti?

Eppure, questa corsa alla tecnologia non è così astratta. È connessa al modo in cui gestiamo il potere, le libertà individuali e persino la trasmissione del sapere. Senza rendercene conto, l’AI irrompe nella nostra vita con una velocità inaudita. Inquieta, appassiona, spaventa. Ci sentiamo sospesi: da un lato siamo entusiasti di scoprire fin dove possiamo arrivare, dall’altro ci domandiamo se stiamo perdendo di vista i nostri valori più umani.

Riflessioni dalla Sicilia: il coraggio di dire no

Parallelamente, entriamo in un mondo che abbiamo appena dietro l’angolo, ma che a volte fingiamo di non vedere: quello delle mafie. Oltre 40 miliardi di euro, un giro d’affari colossale qui in Italia. Lì, nella giornata dedicata al ricordo delle vittime di mafia, migliaia di persone hanno sfilato a Trapani insieme a Libera e Don Ciotti. E ci siamo commossi quando abbiamo incontrato i fratelli Lionti, imprenditori di Niscemi. Loro si sono opposti al pizzo e hanno rischiato di essere ammazzati. Vivono sotto scorta, non vogliono lasciare la Sicilia, e continuano a lavorare fianco a fianco con la federazione antiracket. Uno slancio di determinazione che ci fa sentire un po’ più speranzosi.

Il Procuratore di Caltanissetta, Salvatore De Luca, ha lanciato l’allarme: ci sono sequestri frequenti di armi da guerra. Armi pesanti destinate – dice – a gesti clamorosi. Parla di un mandamento di Cosa Nostra in mano a giovani reclutati con un compenso misero, poche migliaia di euro, per uccidere. Tutto questo scuote la nostra coscienza. E ci fa chiedere se stiamo facendo abbastanza per sostenere chi non si piega.

Corruzione e proteste: drammi condivisi

Potremmo spostarci lontano, in Macedonia, dove un incendio in una discoteca abusiva – un capannone privo di uscite di sicurezza – ha causato 59 vittime e 155 feriti. Una strage che ha scioccato il Paese e che ha scatenato proteste furiose contro la corruzione. Non sono bastati gli arresti dei responsabili e le dimissioni del sindaco. In Serbia, intanto, da quattro mesi non si fermano le manifestazioni iniziate dopo il crollo di una pensilina, costato la vita a 15 persone. Più proteste, più rabbia, più richieste di cambiamento. E noi ci chiediamo: quante altre tragedie dovranno avvenire prima che le istituzioni intervengano davvero?

Tagli e repressione: gli Stati Uniti di Trump

Da un’altra parte del mondo troviamo un altro scontro. Trump vs Campus. Forse alcuni di voi hanno sentito parlare di Mahmoud Khalil, studente siriano di origine palestinese, con una famiglia, una green card e una laurea alla Columbia. La sua detenzione e la minaccia di espulsione hanno sollevato proteste accese a New York. Khalil paga per essere stato un leader delle dimostrazioni a favore della Palestina. E la Columbia rischia pure la perdita di 400 milioni di dollari di fondi federali. Pare che tutti i campus americani siano entrati nel mirino, costretti a tagliare corsi e ricerche su temi sgraditi a Trump: inclusione, riscaldamento globale, ogni cosa giudicata troppo “ribelle”. Sembra un attacco alla libertà di pensiero. A noi pare gravissimo.

Un rifugio per animali (e per noi)

Spostiamoci in Lazio, provincia di Viterbo. Due sorelle gemelle, una avvocata e una medica, hanno deciso di prendersi cura di cani, gatti, pecore non riproduttive e perfino cinghialetti. Hanno creato un rifugio per animali abbandonati, malati o capitati in eredità a chi non li voleva. Sembrava un sogno ingenuo. Invece, con un po’ di donazioni e tanta testardaggine, ci sono riuscite. Noi ammiriamo la loro scelta. Sì, perché ci dimostrano che esiste un modo diverso di vivere e trovare serenità, riscoprendo un contatto autentico con la natura.

I problemi del lago Trasimeno

Nel frattempo, in Umbria, il lago Trasimeno segna un metro e 25 centimetri sotto lo zero idrometrico. Poche piogge e cambiamenti climatici preoccupanti. Il turismo e la pesca ne risentono. Si parla di convogliare l’acqua dal lago Montedoglio, in Toscana, per evitare il peggio. Ma è un progetto da accelerare, prima che arrivi l’estate. Noi, se fossimo in voi, cercheremmo di capire quanto questo specchio d’acqua, il quarto lago d’Italia, rappresenti un patrimonio da non perdere.

Una pausa dai social?

In carne e ossa: secondo alcuni studenti della Civica scuola di cinema di Milano, i “reel” e i video brevissimi su TikTok o simili potrebbero non essere più così irresistibili. C’è voglia di stare insieme, di rallentare. Li vediamo correre e pedalare a mezzanotte per le strade della città, alla ricerca di un contatto vero. Rimane il fatto che, tramite i social, ci si organizza e si condivide ogni novità. È un paradosso che fa sorridere. Ma forse è solo la nostra natura, sempre in bilico tra tecnologia e desiderio di relazione.

Tradizioni giapponesi: spade e cicatrici dorate

Avete mai sentito parlare dei fabbri di katane? In Giappone ne sono rimasti solo 80, custodi di un’arte che esiste da mille anni. Le spade dei samurai non erano concepite come strumenti d’offesa, ma come protezione contro le forze negative. Poi c’è il kintsugi, la riparazione dei vasi rotti con oro fuso. Qualcosa che ci fa riflettere: le ferite si trasformano in elementi preziosi della nostra storia. E noi ci emozioniamo davanti a una cultura che, pur essendo proiettata al futuro, difende le proprie radici.

Come eravamo: Giappone 1963

Concludiamo con un salto indietro. L’archivio di TV7 ci mostra un Giappone del 1963 lanciato verso la modernità: treni rapidi, città in fermento, costruzioni vertiginose. Eppure il confronto con le tradizioni, il ruolo delle geishe e i ritmi antichi era già allora un enigma. Forse è sempre la stessa storia: un popolo in bilico tra evoluzione e rispetto delle proprie origini.

Alla fine di questo viaggio, abbiamo la sensazione di un’umanità che lotta, a volte soffre, e cerca risposte in mille direzioni. Siamo convinti che voi, come noi, abbiate bisogno di queste storie: per trovare il coraggio di resistere o per custodire un ricordo prezioso. Noi, tutti insieme, non dovremmo mai smettere di cercare un equilibrio tra innovazione e radici, tra legalità e libertà. Il resto è un percorso da costruire, un passo alla volta.

Tutto questo e molto altro nel prossimo appuntamento su Rai 1 con TV7, venerdì 21 marzo, a mezzanotte!

Continue Reading

Ultime notizie

Tecnologia9 minuti ago

HP e la questione “Dynamic Security”: la class action americana segna un punto di svolta Ci siamo chiesti un sacco...

Intrattenimento23 minuti ago

Segreti di famiglia, anticipazioni dal 31 marzo al 4 aprile 2025: misteri in tribunale e...

Non vogliamo girarci intorno. Siamo qui perché siamo curiosi e forse un po’ agitati. Voi lo siete? Noi sì, ammettiamolo:...

Intrattenimento32 minuti ago

Love, Reason, Get Even – anticipazioni dal 31 marzo al 4 aprile 2025: rivelazioni,...

Ci siamo trovati a discutere tra noi se fosse il caso di svelarvi tutto in modo lineare oppure iniziare dalla...

Intrattenimento46 minuti ago

Uomini e Donne, anticipazioni: dubbi e tensioni scaldano il Trono Classico

Non neghiamo che, da qualche giorno, abbiamo tutti un po’ di confusione in testa. Sembra quasi che le certezze di...

Intrattenimento57 minuti ago

Caos in giardino al Grande Fratello, la palla che scombina i piani e sorprende Zeudi Di...

Ci ritroviamo a raccontarvi qualcosa di inaspettato, un episodio che ha messo tutti in fibrillazione dentro e fuori la Casa....

Intrattenimento1 ora ago

Scontri a “Lo Stato delle Cose”: inchieste esplosive e dibattiti accesi su Rai 3

Dobbiamo dirvelo: siamo rimasti lì davanti allo schermo, un po’ stupiti, un po’ emozionati. Perché in fondo questo programma, “Lo...

Economia2 ore ago

Successo globale per la 56a edizione di Cosmoprof Worldwide Bologna

La 56a edizione di Cosmoprof Worldwide Bologna ha chiuso i battenti con risultati straordinari, consolidandosi ancora una volta come evento...

Notizie2 ore ago

La Tubercolosi in Europa: un Allarme Sanitario in Crescita

La tubercolosi torna a destare preoccupazione nel continente europeo. Secondo il rapporto 2025 pubblicato dall’Ecdc, Centro Europeo per la Prevenzione...

Esteri2 ore ago

Nuova proposta egiziana per il cessate il fuoco a Gaza e aggiornamenti sugli scontri

Il governo egiziano ha avanzato un’inedita proposta mirata a raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Secondo quanto...

Notizie2 ore ago

Segreti della longevità: il nuovo libro di Leonardo Calò

La longevità può essere perseguita in modo naturale e consapevole, senza ricorrere a interventi artificiali. Questo è il tema centrale...

Intrattenimento2 ore ago

Un posto al sole, anticipazioni UPAS dal 31 marzo al 4 aprile 2025: emozioni, intrighi e...

Torniamo con voi nel cuore di Palazzo Palladini, dove ogni angolo sembra custodire un segreto. Stavolta, abbiamo davanti una settimana...

Intrattenimento3 ore ago

Tempesta d’amore, trame di martedì 25 marzo 2025: il sogno premonitore di Eleni

Mentre fervono i preparativi per le nozze, Eleni sente un profondo vuoto: la mancanza della sorella Vroni. Vorrebbe riabbracciarla nel...

Intrattenimento12 ore ago

Orrori d’altri tempi, come l’analog horror ci trascina dentro l’incubo

Sembra quasi di respirare polvere e segnali disturbati, come se qualcosa si fosse appena intrufolato attraverso lo schermo. È un...

Cronaca12 ore ago

Esplosione e crollo di una palazzina a Roma: un uomo estratto vivo dalle macerie

Un drammatico incidente si è verificato nella mattina di domenica 23 marzo a Roma, precisamente in zona Gianicolense, all’incrocio tra...

Notizie12 ore ago

Italia e Germania: pareggio spettacolare e polemiche arbitrali

Un primo tempo da incubo per la Nazionale italiana si chiude con la Germania in vantaggio per 3-0, risultato che...

Esteri12 ore ago

Ucraina e Russia, rotte diplomatiche in evoluzione: Trump rilancia l’idea di fermare Putin

Guardate, è tutto un groviglio. Un labirinto infinito di strade, senza fine. Ci sta Trump che dice di essere lui...

Intrattenimento13 ore ago

Amici 24, esordio tra sorprese clamorose e sfide a colpi di share

Abbiamo seguito la prima serata di Amici 24 con l’aria friccicarella di chi non vedeva l’ora di scoprire come sarebbe...

Intrattenimento14 ore ago

Beautiful: risveglio domenicale su Canale5, tutto quello che vi attende

Ci sentiamo quasi sollevati nel dirvelo: finalmente aggiungiamo un tassello in più alle nostre consuete abitudini televisive. Beautiful, la soap...

Intrattenimento17 ore ago

Tradimento, trame di lunedì 24 marzo 2025: la mossa spietata di Yesim e l’ombra di un...

Noi cerchiamo sempre di capire cosa si nasconde dietro i sorrisi e le lacrime dei protagonisti di Tradimento, perché ci...

Intrattenimento17 ore ago

The Family 2: scontri, rivelazioni e nuove prospettive su Canale 5

Che strana sensazione, vero? Dopo mesi di silenzio, ci ritroviamo con il fiato sospeso a chiederci come proseguirà la storia...