Salute e Benessere
Il 10% dei militari in Marina è donna, prevenzione al...
Il 10% dei militari in Marina è donna, prevenzione al centro della Giornata sulla salute femminile
Evento di sensibilizzazione a Roma. Gandolfo (Sirm): "Ritenuto un tempo un ambiente esclusivamente maschile, ha saputo essere inclusivo e prendersi cura delle differenze"
La Marina militare italiana si colora sempre più di rosa. Le donne sono oggi circa il 10% del personale. "E' in atto un profondo cambiamento culturale della Forza armata e della sanità militare. Ritenuto un tempo un ambiente esclusivamente maschile, ha saputo essere inclusivo e trasformarsi, ponendo la massima attenzione alle sue donne, sia militari che civili, comprese madri, mogli e figlie, nell'ottica di un benessere familiare e collettivo, con riflessi positivi sulla vita quotidiana di ognuno e conseguentemente anche sull'attività lavorativa militare". Lo ha sottolineato Nicoletta Gandolfo, presidente eletta della Società italiana di radiologia medica (Sirm) per il biennio 2025-26, intervenendo alla Giornata di sensibilizzazione alla prevenzione per le donne della Marina militare, promossa dall'Ispettorato di sanità e dal Comando delle scuole della Marina militare questa mattina a Roma per la Giornata nazionale della salute della donna.
"Il 22 aprile si celebra in Italia la Giornata nazionale della salute della donna, istituita e promossa su iniziativa del ministero della Salute e della Fondazione Atena Onlus, siamo alla nona edizione - ha ricordato l'ammiraglio Antonio Dondolini Poli, ispettore capo del Corpo sanitario della Marina - Come sottolineato dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, la tutela della salute delle donne è parte integrante dell'universalità del Servizio sanitario nazionale e dobbiamo averne cura perché il loro benessere è alla base del pieno sviluppo della nostra società. Per questo, e per evidenziare il fondamentale ruolo della prevenzione, abbiamo ideato e organizzato questa prima edizione dell'evento 'La Marina si prende cura delle differenze', ovvero una Giornata di sensibilizzazione alla prevenzione per le donne della Marina, civili e militari".
Un evento che, riprende Gandolfo, "testimonia il profondo cambiamento culturale della Forza armata e della sanità militare. E che si snoda in sinergia con l'evento promosso dal ministero della Salute alla Casa del cinema di Roma per celebrare questa Giornata: entrambe le iniziative sono volte a tutelare un patrimonio prezioso, la salute e il benessere delle nostre donne".
"La salute è una componente fondamentale della nostra vita, un valore cruciale per il benessere individuale e collettivo. L'Organizzazione mondiale della sanità la definisce 'uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non una semplice assenza di malattia'. Godere di buona salute permette a un individuo di affrontare le attività quotidiane con soddisfazione, di relazionarsi positivamente con gli altri e di affrontare le sfide della vita - rimarca Gandolfo - E cosa promuove salute e benessere individuale e collettivo? La prevenzione, ovvero quell'insieme di azioni ed attività che mirano a ridurre la mortalità, la morbilità o gli effetti dovuti a determinati fattori di rischio o ad una certa patologia".
E' il caso dei tumori, che "hanno una sensibile incidenza e rappresentano ancora oggi una delle principali cause di morte tra le donne, nonostante negli ultimi anni si siano registrati una diminuzione della mortalità e un miglioramento della guaribilità. Le patologie oncologiche femminili, nonostante ciò, continuano a svilupparsi e a diffondersi, soprattutto il cancro al seno, ma anche colon-retto, cervice uterina, polmone. È fondamentale perciò garantire l'accesso a cure mediche di qualità, la prevenzione delle malattie e la promozione del benessere delle donne di tutte le età. Sensibilizzare l'opinione pubblica e promuovere la consapevolezza a tutela della salute della donna è l'obiettvo primario dell'evento di oggi, anche attraverso la divulgazione di una corretta informazione e delle buone prassi da mettere in atto, nella consapevolezza di quanto la prevenzione, attraverso una diagnosi precoce, giochi un ruolo fondamentale e strategico nella maggior efficacia della cura di una malattia e della qualità di vita".
Sono numerose le iniziative promosse dalla Marina per la salute femminile. Fra quelle più avanzate, illustrate durante il convegno, l'apertura di un ambulatorio di ginecologia e l'acquisizione di apparecchiature per il trattamento di alcune patologie della sfera femminile, che riguardano il pavimento pelvico.
Salute e Benessere
Sanità, Siaarti: ‘anestesisti merce rara ma serve...
Giarratano, 'contrari a formare specializzandi rianimatori, medici d'urgenza e chirurghi in ospedali periferici fuori rete formativa'
"Anestesisti, rianimatori, medici d'urgenza e chirurghi sono ormai merce rara. Tuttavia, formare questi specializzandi anche in ospedali fuori rete formativa per colmare carenze di organico dovute ad anni di programmazione sbagliata ci lascia molto perplessi. La formazione sul campo e negli ospedali non è in discussione. Anzi, è fondamentale, ma occorre una riforma piena del sistema di formazione post-laurea Medicina che garantisca qualità della stessa, competenze e attività maturate sul campo". Così all'Adnkronos Salute il presidente della Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva (Siaarti) Antonino Giarratano, commenta l'approvazione da parte del Senato del 'Decreto Pnrr' che tanto preoccupa i medici specializzandi in cerca di una vera formazione post-laurea.
Per Giarratano "occorre evitare che lo specializzando sia considerato una risorsa destinata a coprire buchi di organico del Servizio sanitario regionale in strutture periferiche prive di molte specialità, dove - sottolinea - per restare alla disciplina di Anestesia e rianimazione, farebbe un'attività diversa e comunque priva di quelle specialità necessarie alla sua formazione, non maturando competenze essenziali per chi poi dovrà da tali nuovi specialisti essere assistito e curato".
Inoltre, "con questo provvedimento - evidenzia il presidente di Siaarti - è stata tolta ai docenti la loro funzione di certificare le acquisizioni di competenze. Chi lo farà, soprattutto se in alcune reti gli specializzandi non le matureranno? Insistiamo, troviamo soluzioni complessive che garantiscano tutte le esigenze, del sistema sanitario e della formazione. O la fuga dalle iscrizioni in alcune specialità diventerà una emorragia".
Salute e Benessere
I nani superlongevi dell’Ecuador hanno il cuore...
Nuovo lavoro firmato da Valter Longo, padre della dieta mima-digiuno, sui vantaggi genetici della sindrome rara di Laron
Sono poche centinaia in tutto il mondo, non più di 400-500. Portatori di una mutazione genetica rara che causa sì una malattia associata a una forma di nanismo (sindrome di Laron o Ghrd, deficit del recettore dell'ormone della crescita), ma conferisce anche dei vantaggi: innanzitutto una super longevità (i topi con la stessa mutazione vivono il 40% in più) e poi un rischio molto basso di cancro e diabete di tipo 2, nonostante un tasso più alto di obesità, nonché cervelli più sani e migliori performance nei test cognitivi e di memoria. Ebbene, l'ultima scoperta è che questa mutazione - identificata per la prima volta in un gruppo di ecuadoriani i cui antenati erano fuggiti dalla Spagna durante l'Inquisizione oltre 3 secoli fa - sembra proteggere anche il cuore. Lo studio è pubblicato su 'Med' e porta la firma del padre della dieta mima-digiuno Valter Longo, scienziato italiano docente di gerontologia negli Usa alla University of Southern California, e dell'endocrinologo Jaime Guevara-Aguirre dell'Universidad San Francisco de Quito, Ecuador.
Lo studio
Per 2 decenni Longo, Guevara-Aguirre e i loro team hanno indagato sulle condizioni di salute e i processi di invecchiamento delle persone con Ghrd. Scoprendo che la mutazione che le caratterizza riduce la capacità dell'organismo di utilizzare l'ormone della crescita, ma rappresenta una specie di 'scudo' contro diverse patologie legate all'età. Finora, però, il rischio di malattie cardiovascolari nella sindrome di Laron restava poco chiaro. Anzi, l'idea era che negli esseri umani questa mutazione della longevità potesse aumentare i pericoli per cuore e vasi. Invece no.
I ricercatori hanno esaminato la funzione cardiovascolare, il danno all'apparato e i fattori di rischio nei pazienti Ghrd e nei loro parenti. Le valutazioni si sono svolte in due fasi a Los Angeles e in Ecuador, coinvolgendo un totale di 51 persone di cui 24 con sindrome di Laron diagnosticata e 27 familiari senza sindrome (controlli). E' risultato che "i soggetti Ghrd - riportano gli autori - presentavano livelli di glicemia, resistenza all'insulina e pressione sanguigna più bassi rispetto al gruppo di controllo. Avevano anche cuori più piccoli e carotidi meno spesse". Inoltre, "nonostante livelli elevati di colesterolo 'cattivo' Ldl, hanno mostrato una minor tendenza a sviluppare placche aterosclerotiche della carotide (7% vs 36%)".
"Questi risultati suggeriscono che gli individui con Ghrd hanno livelli normali o migliorati di fattori di rischio per patologie cardiovascolari rispetto ai loro familiari" senza sindrome di Laron, afferma Longo, autore senior del nuovo lavoro.
"Sebbene la popolazione testata sia ridotta - precisa lo scienziato - insieme agli studi su topi e altri organismi, questi dati sull'uomo forniscono preziose informazioni sugli effetti della carenza del recettore dell'ormone della crescita per la salute, e suggeriscono che farmaci o interventi dietetici che determinano effetti simili potrebbero ridurre l'incidenza di malattia e potenzialmente prolungare la longevità".
Salute e Benessere
Torna l’influenza, migliaia di bimbi a letto
Risale l'incidenza. Ancora 280mila casi in una settimana
Tornano a salire in Italia i casi di influenza e virus 'cugini', soprattutto tra i bimbi più piccoli, complici gli 'up and down' del meteo di questa strana primavera. Lo riportano gli ultimi bollettini del sistema di sorveglianza RespiVirNet, curato dall'Istituto superiore di sanità. E superano quota 14 milioni gli italiani messi a letto da infezioni che ancora sembrano non voler mollare la presa.
"Nella sedicesima settimana del 2024", dal 15 al 21 aprile, si legge, "i casi stimati di sindrome similinfluenzale, rapportati all'intera popolazione italiana, sono circa 282.000, per un totale di circa 14.399.000 casi a partire dall'inizio della sorveglianza". Nei 7 giorni analizzati l'incidenza delle sindromi simil-influenzali resta "stabile", pari a 4,8 casi per mille assistiti (erano 4,7 nella settimana precedente). Rimangono "maggiormente colpiti i bambini sotto i 5 anni di età, in cui si osserva un livello di incidenza di 14 casi per mille assistiti, in leggero aumento rispetto alla settimana precedente (13,7)".
In Toscana, Puglia e Basilicata, l'incidenza di influenza & Co. torna alla soglia basale.
Rezza: "Super coda per primavera ballerina"
"Abbiamo avuto una stagione influenzale molto molto intensa e attiva, con tantissimi casi: oltre 14 milioni di sindromi similinfluenzali che è un numero considerevole. E anche la parte finale, la 'coda' che stiamo sperimentando in queste settimane, è altrettanto lunga e intensa, e si accompagna alla circolazione ancora presente anche di altri virus circolatori". Complici "i cambiamenti di temperatura e una primavera ballerina e, in certi momenti, quasi invernale". Così all'Adnkronos Salute Giovanni Rezza, docente straordinario di Igiene all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano sulla ripresa delle infezioni nei bambini più piccoli.
Quando si hanno i forti sbalzi di temperatura aumentano i contagi soprattutto perché "con il freddo tendiamo a stare in ambienti chiusi che facilitano i contatti, come ormai tutti sanno molto bene dopo l'esperienza pandemica". Siamo, comunque, "nella fase finale della stagione dei virus respiratori: vediamo in circolazione un po' d'influenza e una piccola 'zuppa' di altri patogeni, dal virus respiratorio sinciziale ai più presenti rinovirus". L'influenza di quest'anno "è stata sicuramente pesante e prolungata", nonostante "l'inverno mite". Ora però, "ci aspettiamo che la circolazione vada sempre più a diminuire". Quella che stiamo vivendo, "per quanto altalenante e prolungata, rappresenta comunque una coda, con una circolazione più bassa rispetto a un mese fa. Con il rialzo delle temperature in vista, probabilmente, staremo tutti di più all'aria aperta, e vedremo anche assottigliarsi sempre di più questa lunga e fastidiosa coda".
Lopalco: "Sbalzi termici causa solo in parte"
"I fattori climatici, incluse le 'altalene termiche', sono solo in parte fattori che facilitano la circolazione dei virus respiratori. Quello che di sicuro sappiamo è che l'ultima stagione influenzale, compresa la coda che stiamo vivendo, si caratterizza per una straordinaria intensità di circolazione virale", afferma all'Adnkronos Salute Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all'università del Salento.
"Quello che osserviamo in questi giorni - continua Lopalco - è il tipico 'colpo di coda' stagionale. Non cambia la valutazione che abbiamo fatto dell'intera stagione influenzale: quella del 2023/24 è stata certamente una stagione molto intensa di circolazione virale sostenuta sia da virus dell'influenza che da altri virus 'cugini', fra cui il virus respiratorio sinciziale ed il Covid-19. A fronte di questa intensità virale, purtroppo, non abbiamo avuto una adeguata attenzione alla vaccinazione. E' stata un'occasione di prevenzione mancata", conclude Lopalco.