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MioDottore presenta la più grande indagine su come medici e pazienti affrontano il tema della prevenzione in Italia

MioDottore presenta la più grande indagine su come medici e pazienti affrontano il tema della prevenzione in Italia

L’azienda ha esplorato le prospettive e le pratiche nella prevenzione medica. Risultato? Accurata analisi delle percezioni, abitudini e comportamenti di medici e pazienti

* 8 italiani su 10 non fanno prevenzione regolare

* Per la metà dei medici intervistati, i pazienti non sono abbastanza consapevoli dei rischi per mancata prevenzione

* il 71% pensa che il coinvolgimento dei pazienti attraverso l’uso di strumenti digitali potrebbe essere la svolta

* il 76% dei pazienti non si sente abbastanza stimolato dal medico di famiglia a partecipare a programmi preventivi, meglio con gli specialisti

* Medici e pazienti concordano che la scarsità di risorse economiche sia uno dei maggiori impedimenti

* Più della metà degli italiani desidera che il medico di famiglia dedichi loro più tempo durante le visite

* Le donne mostrano più attenzione alla salute, gli uomini hanno maggior difficoltà nel capire le racco-mandazioni dei medici

* Ginecologi, dermatologi e dentisti usano di più le tecnologie per comunicare con i loro pazienti

Roma, 31 gennaio 2024 – MioDottore, la piattaforma di riferimento in Italia e a livello mondiale per la prenotazione online di visite mediche appartenente al gruppo DocPlanner, rende noti i risultati dell’indagine* “Prevenzione: il punto di vista dei medici e dei pazienti” realizzata in collaborazione con la società di ricerca Datanalysis. Lo studio si è concentrato sull'analisi delle prospettive e delle pratiche legate alla prevenzione da parte di medici e pazienti, offrendo uno sguardo approfondito sulle loro percezioni, abitudini e atteggiamenti. Lo scopo di questa ricerca è quello di comprendere meglio come i professionisti medici promuovano la prevenzione, quali siano le opinioni dei medici sui loro assistiti e quali siano le attitudini, necessità e pareri dei pazienti.

I dati raccolti offrono una panoramica esaustiva delle dinamiche che circondano il concetto di prevenzione, evidenziando le differenze e le similitudini nelle prospettive di medici e pazienti. Questa indagine fornisce un quadro fondamentale per sviluppare strategie e interventi mirati a migliorare la consapevolezza e l'adesione alla prevenzione nella pratica medica e tra il pubblico.

Comunicazione verso il paziente: quali strumenti vengono usati e con quanta frequenza

Il 64% dei medici intervistati usa il metodo tradizionale, cioè quello di parlare direttamente con il proprio paziente, con un picco del 75% nelle Sud e nelle Isole. Affrontare il tema della prevenzione durante le visite non sembra però essere per tutti una buona pratica, infatti il 51% non lo fa sempre e dipende da quante volte incontra il suo assistito.

Nell’uso della tecnologie - come le piattaforme digitali o i social media - per dialogare con i pazienti, il nord Italia detiene lo scettro dei medici più virtuosi (42%) e in generale ginecologi (44%), dermatologi (40%) e dentisti (38%) sembrano essere i più inclini. Nonostante l’utilizzo di mezzi digitali, che favorisce un flusso d’informazione più mirato verso i pazienti, solo il 34% applica la regola di una comunicazione periodica effettuata attraverso questi strumenti (ogni 6 mesi o almeno 1 volta all’anno) per la gestione di avvisi o promemoria dedicati ai programmi preventivi. Il 70% dei medici del Sud e Isole lo fa solo quando si ricorda.

Prevenzione: la radiografia dei medici

Secondo i medici le azioni dei pazienti al seguito delle raccomandazioni sulla prevenzione risultano essere mediamen-te tiepide (63%), con un 26% che riscontra una tendenza addirittura ad ignorarle, con una più alta incidenza nelle spe-cializzazioni di ortopedia (37%), gastroenterologia (35%) e dermatologia (35%). Quando ascoltati, dichiarano di notare negli assistiti discreti miglioramenti nel cambio di abitudini (56%), soprattutto in ambito urologico e cardiologico. Tuttavia, in base alla media nazionale, un terzo dei medici evidenzia una totale mancanza di variazione.

Ma qual è il maggior ostacolo a sottoporsi ai programmi di prevenzione? Quasi la metà del corpo medico interpellato sostiene che i pazienti non siano sufficientemente consapevoli dei rischi che corrono se non si prendono cura di sé, seguito dal 17% che attribuisce questa carenza a questioni di tipo economico (21% nel Sud e Isole). La mancanza di tempo e l’interesse insufficiente (25%) sono le altre due motivazioni che pesano di più. Inoltre, per i ginecologi (28%) e i cardiologi (20%) la scarsa propensione ad avvicinarsi alla prevenzione è da attribuire alla paura di affrontare il tema.

Come agevolare il paziente: il punto di vista dei medici

Qual è l’elemento che potrebbe ottimizzare l’approccio medico-paziente per una migliore e più frequente prevenzio-ne? Per il 71% dei medici il coinvolgimento dei pazienti attraverso l’uso di strumenti digitali potrebbe essere la chiave e lo affermano con più forza gli urologi e i gastroenterologi. Il dato è seguito da un 26% che sostiene che andrebbero incrementate le risorse per promuovere maggiori iniziative in favore della prevenzione. Per motivare i pazienti è necessario anche trovare una forma di incentivazione. Il 38% degli intervistati dà maggiore peso ai contributi economici, in particolar modo i dentisti (45%), i cardiologi (40%) e gli oculisti (38%) mentre quasi un medico su tre pensa che rendere le procedure ai programmi di accesso più facili e rapide potrebbe essere una delle migliori soluzioni.

I pazienti non sempre comprendono, ma usano i canali digitali

L’87% dei medici sostiene che i pazienti hanno una comprensione parziale se non addirittura scarsa sui rischi associati a comportamenti non salutari, di questi il dato che fa più riflettere riguarda gli ortopedici (91%), i dermatologi (90%) e gli oculisti (89%). Questa rilevanza va di pari passo se si considera che, durante l’indagine, circa due terzi degli intervistati dichiara che le domande che vengono rivolte loro riguardano le malattie croniche e solo la restante parte riceve richieste di consigli per migliorare la propria salute o di informazioni su pratiche mediche come vaccinazioni o esami diagnostici. Tuttavia, i medici registrano una buona propensione dei pazienti ad utilizzare canali di comunicazione digitale come email, chat, messaggistica su piattaforme per chiedere consigli. Il 90% dei dottori dichiara di ricevere quesiti attraverso questi mezzi, senza significative differenze sul territorio italiano. Ginecologi, dentisti e cardiologi sono i più contattati tramite questi canali.

La Prevenzione vissuta dal lato dei pazienti: quanto dedicano alla cura

Dall’indagine emerge che i pazienti non fanno prevenzione in modo così regolare, infatti il 60% del campione totale dichiara di sottoporsi a controlli in modo occasionale, ogni due o 3 anni che se si somma a coloro che non lo fanno mai si raggiunge l’84%. Gli uomini sembrano essere meno attenti, il 35% lo fa raramente o mai, mentre le donne si curano con più costanza: l’87% fa visite o esami almeno una volta all’anno (23%) o ogni 2 o 3 anni (64%). Con una certa comprensione i 20enni e i 30enni si occupano raramente o mai di fare prevenzione, rispettivamente il 45% e il 32%. Della fascia più agée – over 70 - solo poco più del 30% partecipa a programmi preventivi con la corretta frequenza, cioè almeno una volta all’anno. Il 78% di coloro che afferma di prendersi cura di sé in modo sporadico o per nulla ha un’istruzione di livello medio-basso. Dove si informano i pazienti? Dalla media generale delle risposte il medico specialista viene considerato la fonte primaria (35%), sono soprattutto le donne a privilegiare questa risorsa (41%), gli over 70 (48%) e i lau-reati (41%). Della media nazionale del 21%, circa un terzo dei cittadini del Nord preferisce informarsi tramite Internet o Social Media, contro il 13% di coloro che abitano al Sud o nelle Isole. E all’interno dell’universo femminile ben il 27% usa questa come fonte primaria, così come il 35% dei ventenni. In questa ultima fascia d’età ci si rivolge inoltre con maggior frequenza ad un familiare o un amico per avere informazioni.

La gestione della prevenzione con il medico di famiglia

L’identikit della persona che discute più spesso con il proprio medico di famiglia su temi di prevenzione è donna, con istruzione superiore e over 50. Il 56% della totalità degli intervistati dichiara di affrontare qualche volta il tema con il proprio medico. Nel Sud del paese la tendenza diminuisce, il 24% della popolazione affronta raramente la questione, mentre l’universo femminile generale è più propenso (29%) e, come normale che sia, coloro che hanno superato il mezzo secolo d’età lo fanno con più frequenza. Inoltre, le persone che hanno un’istruzione medio-bassa hanno una propensione molto inferiore alla discussione. Sorprende in positivo il dato che riguarda i più giovani, il 66% dei 20enni e il 67% dei 30enni che qualche volta affrontano la prevenzione con il proprio dottore. Fa pensare invece un po’ in ne-gativo la situazione dei 40enni, il 75% discute poco o nulla.

Quanto i pazienti si sentono stimolati dal medico di famiglia a partecipare a pratiche preventive, come visite di routine o esami periodici? Solo il 24% degli intervistati ha risposto “molto attivamente” e quasi un 20% non si sente per nulla spronato. Quest’ultima percezione si conferma anche nelle fasce d’età più giovani (18/29 e 30/39) e se il livello d’istruzione del paziente è medio-bassa.

Inoltre, nell’indagine si è voluto approfondire l’aspetto della comprensione del paziente. Secondo gli intervistati quan-to sono chiare e comprensibili le raccomandazioni e le spiegazioni del medico di base sulla prevenzione? Purtroppo il 58% dichiara di comprendere a volte e il 20% raramente o mai. Il genere maschile mostra più difficoltà a capire rispetto a quello femminile, così come è naturale che salga all’81% la complessità per i più giovani (20enni) e al 70% per chi possiede un’istruzione medio-bassa.

La gestione della prevenzione con il medico specialista

Se invece l’interlocutore è il medico specialista, l’attitudine dei pazienti circa la prevenzione un po’ cambia. Per fortuna, solo il 9% dichiara di non toccare mai l’argomento durante le visite (contro il 19% del medico di base), mentre il 74% di coloro con istruzione medio-superiore lo fa sempre. Anche in questo caso le donne sono più partecipative, il 37% di loro affronta puntualmente l’argomento durante la visita (contro il 29% del medico di base) così come il 49% degli over 70. Come per il medico di famiglia anche nella relazione con lo specialista i 40enni discutono meno del tema, solo qualche volta o raramente (69%). Per coloro che hanno un’istruzione medio-bassa il dialogo con uno specialista invece incentiva di più il confronto. Ricordiamo che dall’indagine il medico specialista è la prima fonte di informazione.

Circa il sentirsi stimolati a intraprendere programmi di prevenzione, l’indagine non evidenzia un risultato generale nelle medie così differente rispetto all’esperienza che vivono con il medico di base. Le differenze oscillano di più a seconda dell’età. Sale il numero degli over 50 che afferma di sentirsi molto attivamente spronati dallo specialista (78% vs. 72% del medico di famiglia).

Per ciò che concerne la comprensione del paziente durante le visite specialistiche il livello della comprensione fa un buon passo in avanti. Il 35% dei partecipanti all’indagine dichiara di ricevere informazioni chiare (ben 14 punti percen-tuali in più rispetto ai medici di famiglia) e le donne mostrano di avere un maggior grado di intendimento. Un’analoga tendenza si riscontra per tutte le fasce d’età.

Come rendere il percorso di prevenzione più efficiente: parola ai pazienti

Nell’indagine è stato chiesto ai pazienti di fornire dei suggerimenti per migliorare la comunicazione tra loro e il medico. Il 58% sceglie come preferenza quella di avere la possibilità di poter passare più tempo con il dottore durante le visite di cui il 79% è over 70 e il 39% è laureato. La seconda alternativa (33%) è quella di poter usufruire di servizi digitali che rammentino loro di partecipare ai programmi di prevenzione. Di questo gruppo le fasce di età più giovani 18/29 anni (74%) e 30/39 anni (63%) hanno mostrato il maggior interesse. Ricordiamo che questa opzione è stata più fortemente appoggiata dai medici (71%). Inoltre, il percorso di prevenzione potrebbe diventare più efficiente se l’accessibilità e la facilità nell’ottenere i servizi fosse più agevole, infatti, per il 91% degli intervistati questo scoglio costituisce un problema che con l’andare dell’età diventa il più evidente (97% dei 60enni e 98% degli over 70) e per i 96% dei laureati. Questo tema era stato messo in luce anche dal 30% dei medici.

L’analisi termina con la domanda su quali barriere i cittadini percepiscono come principali impedimenti nel seguire le raccomandazioni sulla prevenzione. Le scarse risorse economiche svettano con il 34% in tendenza con quanto percepito anche dai medici, la mancanza di tempo (24%) è il secondo fattore che influenza i pazienti del Nord, l’assenza di sintomi (21%) è un elemento omogeneo sul territorio mentre la sfiducia nel personale medico è assai residuale (4%). Ciò che stride è apprendere invece come solo il 15% è stato attribuito alla mancanza di consapevolezza da parte dei pazienti, quando il 50% dei medici che ha partecipato a questa inchiesta ha individuato come maggior ostacolo alla prevenzione proprio la “mancanza di consapevolezza” delle persone.

E’ a disposizione la versione integrale dell’indagine. Per richiederla scrivere a: zoe.perna@napermultiedia.it

Scarica QUI le infografiche

*Indagine è stata condotta nel periodo dicembre 2023 | gennaio 2024 su un campione di 192 medici equamente distribuiti sul territorio italiano, divisi per specializzazioni e 800 pazienti equamente divisi per distribuzione geografica, genere, fa-scia d’età e scolarità.

MioDottore fa parte del Gruppo DocPlanner ed è la piattaforma leader in Italia dedicata alla sanità privata che connette i pazienti con medici specialisti, medici di medicina generale, centri medici e ospedali come IRCCS Humanitas, IEO, Istituto Auxologico Italiano, Ospedale San Raffaele, Ospedale Israelitico, Gruppo Mantova Salus, Gruppo GVM e Gruppo PSH. MioDottore offre ai pazienti uno spazio dove prenotare online visite mediche con medici specialisti e medici di medicina generale e recensire lo specialista più adatto alle proprie esigenze. Allo stesso tempo fornisce ai professionisti sanitari e ai centri medici utili strumenti per gestire il flusso di pazienti, migliorare l'efficienza e la propria presenza online e acquisire nuovi pazienti. Arrivato in Italia nel novembre 2015, ha già registrato numeri record con 2,5 milioni di prenotazioni al mese, oltre 8 milioni di visite mensili al portale e 300.000 dottori disponibili sulla piattaforma.

Sono parte di MioDottore anche il CRM TuoTempo, che permette a cliniche, ospedali, ambulatori e studi medici di gestire interamente il percorso digitale del paziente, e GIPO il software gestionale per strutture mediche n. 1 in Italia, che ad oggi gestisce oltre 1.500 centri medici.

Il Gruppo DocPlanner attualmente serve 90 milioni di pazienti e gestisce 18 milioni di prenotazioni ogni mese. Conta oltre 2 milioni di professionisti e circa 12 milioni di recensioni sui suoi siti in 13 paesi. L’azienda, fondata nel 2012 in Polonia, ad oggi si avvale di un team di 2.200 persone con sedi a Varsavia, Barcellona, Istanbul, Roma, Città del Messico, Monaco, Bologna e Curitiba.

Per ulteriori informazioni visitare il sito: https://www.miodottore.it/ 

 Contatti per la stampa

NAPER MULTIMEDIA | Zoe Perna | Tel. 333 2585959 | mail: zoe.perna@napermultimedia.it

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Il Solito Dandy

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Il Solito Dandy

"Irresistibile" è l’inno di un nuovo inizio che risuona d'amore e rinascita

Milano, 26 aprile 2024 - Dopo il successo di X-Factor il Solito Dandy torna oggi con Irresistibile, il nuovo singolo per Neverending Mina con distribuzione ADA/Warner. Questo brano rappresenta un viaggio intenso di rinascita, ricco di speranza e di nuovi inizi.

"Irresistibile" si immerge nelle profondità dell'esperienza umana, toccando le corde delle nostre ferite più profonde e della nostra intrinseca capacità di rinascita. Il Solito Dandy, attraverso questo singolo, invita ad accogliere la nuova primavera della vita, trovando bellezza e forza nel processo di guarigione e rinnovamento.

Il videoclip del brano, diretto da Valerio Desirò e prodotto da Bad Boss Production, è una rappresentazione visiva di questo messaggio. Ambientato in un castello barocco, il video narra la storia d'amore tra Il Solito Dandy e la Donna Aragosta, che liberatasi dalla sua maschera di crostaceo rivela il volto di una ragazza ferita ma libera di amare di nuovo. Tra elementi surreali, come una discoteca di fiori e occhi psichedelici, emerge un racconto di rinascita e di amore redentore.

«In questo mondo distratto e rumoroso mi piace immaginare una rivoluzione gentile, fatta di persone che rispondono alla rabbia con comprensione” dice l’artista. “Un’incredibile rivoluzione dove tutti puntiamo al bene altrui, oltre gli individualismi augurandoci il meglio.”

"Irresistibile" non è solo un singolo, ma un invito a credere di nuovo nell'amore, a lasciarsi alle spalle le corazze del passato per abbracciare con coraggio e dolcezza un futuro. È una canzone per tutti coloro che, nonostante le battute d'arresto, continuano a cercare la bellezza e la gentilezza in questo mondo.

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SNAI – Serie A: Juve-Milan vale il secondo posto, Allegri a...

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Bologna in casa con l’Udinese per alimentare le speranze Champions: un altro successo per Motta a 1,60. A San Siro festa Inter con il Torino: tre punti nerazzurri a 1,55

Milano, 26 aprile – Assegnato lo scudetto, con l’Inter che ha già festeggiato il tricolore nel derby di lunedì scorso, le ultime cinque giornate del campionato di Serie A valgono per gli altri obiettivi: la qualificazione alle coppe europee e la salvezza. Il big match si gioca sabato alle 18 allo Stadium tra Juventus e Milan, con in palio il secondo posto. La Juventus, che in settimana ha raggiunto la finale di Coppa Italia, cerca tre punti per tornare a contatto con la seconda posizione e le quote Snai sono dalla parte di Allegri, favorito a 2,05. Per il pareggio si sale a 3,35, con il «2» in favore di un Milan in grande difficoltà a 3,60. Equilibrio tra Under (1,80) e Over (1,90), con il Goal a 1,70 che si fa preferire al No Goal a 2,00. Vlahovic e Milik a 3,25 sono i marcatori più probabili, seguiti da altri due juventini come Chiesa e Kean a 3,50, stessa quota di Giroud. Subito dietro, Leao, Yildiz e Jovic a 4,50.

Sfida Champions L’altra sfida da seguire è quella di domenica alle 18 al ‘Maradona’ tra Napoli e Roma, con i giallorossi che arrivano dalla vittoria nel recupero a Udine che li ha avvicinati alla Champions League, il prossimo anno riservata alle prime cinque. Per la squadra di Calzona, invece, è l’ultima chiamata. Le quote pendono però dalla parte della vincitrice dello scudetto 2023: segno «1» a 1,95, pareggio a 3,35, «2» a 3,90.

Così come per Juventus-Milan, anche per Napoli-Roma poca distanza tra Under (1,87) e Over (1,80), con il Goal a 1,65 che ha un’offerta più bassa rispetto al No Goal a 2,10.

Sogno Bologna In zona Champions c’è anche il Bologna, reduce dal successo proprio contro la Roma all’Olimpico. I rossoblù, domenica alle 15, ospitano un’Udinese beffata dai giallorossi nel recupero: lavagna tutta sbilanciata dalla parte degli emiliani, favoriti a 1,60. Il pareggio vale 3,75, mentre la prima vittoria dei friulani nella gestione Cannavaro vola a 6,00. A sperare nella qualificazione alla Champions c’è anche l’Atalanta, reduce dall’impegno infrasettimanale in Coppa Italia contro la Fiorentina che è valso l’accesso alla finale: al Gewiss arriva l’Empoli, con Gasperini avanti a 1,45 rispetto a Nicola a 6,75; a metà strada il pareggio a 4,50. Più attardata la Lazio, che comunque non vuole arrendersi: dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia, il riscatto contro un Verona in salute nel match in programma sabato sera paga 1,60. Impresa di Baroni a 5,50, «X» in mezzo a 3,80.

Festa Inter La partita di domenica alle 12.30 sarà invece una passerella per l’Inter che riceve il Torino. Dopo l’aritmetica certezza di conquistare lo scudetto, le quote Snai restano tutte dalla parte della squadra di Simone Inzaghi: altri tre punti a 1,55, con il pari a 3,90 e il colpo granata a 6,25.

Ufficio stampa Snaitech

E-mail: ufficio.stampa@snaitech.it

Cell: 348.4963434

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Anatomia di un attacco phishing

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Kaspersky spiega come i criminali informatici prendono di mira le e-mail aziendali

Milano, 26 aprile 2024. Il phishing è tra le tecniche più diffuse ed efficaci utilizzate dai criminali informatici per colpire le aziende. Questi attacchi mirano a ingannare i dipendenti, spacciandosi per fonti legittime e inducendoli così a rivelare informazioni sensibili, come le credenziali di accesso o i dati finanziari. Gli attacchi di phishing si presentano in varie forme, ma spesso prendono di mira i sistemi aziendali di posta elettronica per la quantità di informazioni sensibili contenute. Kaspersky svela l’anatomia di un attacco di phishing per aiutare le aziende a rafforzare le difese contro possibili violazioni.

Secondo il report "The State of Email Security 2023" di Mimecast, l'83% dei CISO intervistati considera la posta elettronica come la fonte principale di attacchi informatici. Il recente caso Pepco Group ha dimostrato le gravi conseguenze aziendali degli attacchi di phishing. A fine febbraio, l'azienda ha comunicato che la sua filiale ungherese era stata vittima di un sofisticato attacco di phishing, che ha causato la Perdita di circa 15,5 milioni di euro. Questo incidente evidenzia la crescente minaccia rappresentata dai criminali informatici, sottolineando la necessità per le organizzazioni di rafforzare le proprie difese di sicurezza informatica. In risposta a questo problema, Kaspersky svela l'anatomia di un attacco di phishing per aiutare le aziende a proteggersi in modo efficace da potenziali violazioni.

1. Motivazioni dei cyber criminali

Gli attacchi di phishing sono riconducibili a criminali informatici motivati da vari fattori. In generale, cercano un guadagno economico acquisendo illegalmente informazioni sensibili come i dati della carta di credito o le credenziali di accesso, che possono essere vendute o utilizzate per transazioni fraudolente. Inoltre, alcuni sono mossi da motivazioni politiche o ideologiche, o ancora a scopo di spionaggio; qualsiasi sia la ragione, gli attacchi comportano sempre gravi rischi per le aziende.

2. L'approccio iniziale

Gli attacchi di phishing iniziano tipicamente con la creazione di e-mail fraudolente da parte dei criminali informatici, concepite per indurre i destinatari ad agire. Queste e-mail spesso imitano comunicazioni legittime provenienti da fonti affidabili, come colleghi, partner commerciali o organizzazioni note. Per aumentare la credibilità, gli aggressori possono utilizzare tecniche come lo spoofing degli indirizzi dei mittenti o la riproduzione del marchio aziendale. La situazione è ulteriormente aggravata dall'emergere di attacchi di phishing basati sull'intelligenza artificiale, che sfruttano algoritmi sofisticati per creare e-mail di phishing altamente convincenti e personalizzate. Questo rende ancora più difficile individuare e combattere tali minacce.

3. Contenuti e tecniche ingannevoli

Il successo degli attacchi di phishing è legato allo sfruttamento dei punti di debolezza delle persone. I criminali informatici fanno leva su tecniche di manipolazione psicologica, costringendo le vittime ad agire d'impulso senza valutare a fondo la legittimità dell'e-mail.

Le e-mail di phishing utilizzano varie strategie per ingannare i destinatari e ottenere le risposte desiderate. Le tecniche più comuni includono:

• Falsi pretesti: le e-mail possono sembrare urgenti o importanti, invitando i destinatari ad agire rapidamente per evitare presunte conseguenze o approfittare di opportunità che possono sembrare reali.

•Social engineering: gli aggressori personalizzano le e-mail e adattano i messaggi in base a interessi, ruoli o esigenze dei destinatari, aumentando la probabilità di attirare la vittima.

•Link e allegati dannosi: le e-mail di phishing spesso contengono link a siti web fraudolenti o allegati malevoli per raccogliere credenziali, installare malware o avviare transazioni non autorizzate.

4. Eludere il rilevamento

Per evitare il rilevamento da parte dei sistemi di protezione delle e-mail e delle soluzioni anti-phishing, i criminali informatici affinano costantemente le loro tattiche e si adeguano all'evoluzione delle misure di cybersecurity. Possono utilizzare tecniche di offuscamento, metodi di crittografia o reindirizzamento degli URL per eludere il rilevamento e aumentare l'efficacia degli attacchi.

5. Conseguenze degli attacchi di phishing riusciti

Quando gli attacchi di phishing hanno successo, le conseguenze per le aziende possono essere gravi. Le violazioni dei sistemi aziendali di posta elettronica possono causare accessi non autorizzati a dati sensibili, perdite finanziarie, danni alla reputazione e mancata conformità alle normative. Inoltre, gli account di posta elettronica compromessi possono fungere da punto di partenza per ulteriori attacchi informatici, come Business Email Compromise (BEC) o esfiltrazione dei dati.

Strategia di mitigazione

Per proteggersi dagli attacchi di phishing che colpiscono i sistemi aziendali di posta elettronica, le aziende devono implementare solide misure di cybersecurity ed formare i dipendenti per aumentare la consapevolezza e le best practice in materia di phishing. Le strategie di mitigazione efficaci includono la formazione dei dipendenti, l'introduzione dell'autenticazione a più fattori, la formulazione di piani di risposta agli incidenti e l'implementazione di soluzioni avanzate di filtraggio e sicurezza delle e-mail.

"Nell'attuale panorama dinamico delle minacce, le aziende si trovano ad affrontare una serie sempre crescente di rischi informatici con attacchi basati sulle e-mail, che rappresentano una minaccia particolarmente insidiosa. In Kaspersky riconosciamo l'importanza fondamentale di dotare le aziende di solide soluzioni di cybersecurity per aiutarle a difendersi da queste minacce in continua evoluzione. Kaspersky Security for Mail Server combina funzionalità avanzate di filtraggio dei contenuti con una tecnologia di apprendimento automatico all'avanguardia per fornire una protezione senza precedenti ai sistemi aziendali di posta elettronica, anche contro gli attacchi di phishing basati sull'intelligenza artificiale. Sfruttando le nostre soluzioni, le aziende possono difendersi in modo proattivo dagli attacchi di phishing e da altre minacce dannose, garantendo la sicurezza e l'integrità dei loro dati sensibili", ha commentato Timofey Titkov, Head of Cloud & Network Security Product Line di Kaspersky.

Informazioni su Kaspersky

Kaspersky è un’azienda globale di sicurezza informatica e digital privacy fondata nel 1997. Le profonde competenze in materia di Threat Intelligence e sicurezza si trasformano costantemente in soluzioni e servizi innovativi per proteggere aziende, infrastrutture critiche, governi e utenti in tutto il mondo. Il portfolio completo di sicurezza dell’azienda comprende una protezione leader degli endpoint e diverse soluzioni e servizi di sicurezza specializzati e soluzioni Cyber Immune, per combattere le sofisticate minacce digitali in continua evoluzione. Oltre 400 milioni di utenti sono protetti dalle tecnologie Kaspersky e aiutiamo 220.000 aziende a tenere al sicuro ciò che più conta per loro. Per ulteriori informazioni è possibile consultare https://www.kaspersky.it/

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