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Andrea Agnelli e la Superlega: “Ho la coscienza a...
Andrea Agnelli e la Superlega: “Ho la coscienza a posto”
L'ex presidente della Juve: "Non ho puntato la pistola alla testa di nessuno"
"Non ho puntato una pistola alla testa di nessuno". Andrea Agnelli, in un'intervista al Financial Times, svela la 'sua verità' sul caso Superlega. L'ex presidente della Juventus è stato uno dei promotori del progetto che, varato 3 anni fa con 12 club, si è dissolto nel giro di 2 giorni. A sostenerlo sono rimasti Real Madrid, Barcellona e, apparentemente in posizione più defilata, la Juventus. "Hanno firmato tutti liberamente. Alcuni erano più coscienti. Ma hanno firmato tutti liberamente. Io sono stato abbandonato? Ci sono alcune delusioni, ma è giusto. Devo trasformarlo in una delle migliori opportunità di apprendimento che abbia mai avuto", dice Agnelli.
L'ex numero 1 della Juve ripercorre i passi che hanno portato al varo del progetto, dai contatti con Nasser al-Khelaifi, proprietario del Psg che poi non ha appoggiato l'iniziativa, al dialogo con il Real Madrid. Sullo sfondo, il rapporto ormai compromesso con Aleksander Ceferin, presidente della Uefa che ripetutamente ha definito "bugiardo" Agnelli. 'E' il padrino di sua figlia', fa notare il FT. "Quindi? Quella è una situazione personale. Parlavo con Alex tre volte al giorno, c'era un legame solido". Che si prova ad essere definito 'bugiardo'? "Sono invidiosi. Di cosa? Non so. Io ho un obiettivo e cerco di raggiungerlo, senza compromessi". Lo strappo con Ceferin si può ricucire? "La mia sensazione è che il tempo sia un gentiluomo. Le cose, spero, si sistemeranno nel tempo. Se non succederà, in ogni caso, ho la coscienza a posto".
L'ex presidente bianconero ha lasciato il club da circa un anno per i procedimenti, ordinari e sportivi, legati ai bilanci del club. "Pensa ad un eventuale ritorno alla Juventus e alle imprese di famiglia?", si chiede il Financial Times, che delinea uno scenario ipotetico senza il virgolettato del manager: "Agnelli -scrive il quotidiano- non lo esclude. Per ora è impegnato con altre questioni: la sua holding finanziaria, Lamse; guidare la fondazione dedicata alla ricerca sul cancro; una nuova impresa tecnologica sportiva che sta cercando di far decollare".
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Udinese-Roma 1-2, gol di Cristante al fotofinish decide il...
Il match era stato sospeso domenica 14 aprile per il malore accusato dal giallorosso Evan Ndicka
La Roma ha vinto 2-1 sul campo dell'Udinese nel recupero del match della 32esima giornata, sospeso domenica 14 aprile per il malore accusato dal giallorosso Evan Ndicka. La squadre sono tornate in campo oggi per disputare l'ultima porzione della partita interrotta al 72' sul risultato di 1-1 per i gol di Pereyra e Lukaku. Nel mini-match di oggi, l'Udinese si è resa pericolosa all'81' con la conclusione di Lucca deviata da Svilar. La Roma ha risposto con il tentativo di Azmoun, neutralizzato da Okoye all'85'. Al 95', il gol: cross di Dybala, colpo di testa di Cristante e 2-1 per i giallorossi al fotofinish. La Roma sale a 58 punti, al quinto posto, a -4 dal Bologna. L'Udinese rimane a 28 punti e condivide il terz'ultimo posto con il Frosinone.
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Red Bull, Newey annuncia addio: terremoto nel team
Il genio che progetta le monoposto lascia la squadra alla fine del 2024
Adrian Newey ha deciso, lascerà la Red Bull alla fine del Mondiale 2024 di Formula 1. Il 'genio' che da 2 decenni progetta le monoposto del team dice addio alla scuderia, che grazie anche alle sue idee ha conquistato 7 titoli piloti e 6 tra i costruttori. L'addio è stato anticipato dal magazine tedesco Auto Motor und Sport.
Newey ha firmato un nuovo contratto lo scorso anno, ma a quanto pare non ritiene di poter continuare a lavorare in un ambiente condizionato dalle frizioni tra l'ala che fa capo al team principal Chris Horner e quella che fa riferimento a Helmut Marko, perno dell''anima' austriaca della scuderia. La Red Bull sta dominando il Mondiale 2024 con la monoposto RB20: Max Verstappen, campione del mondo negli ultimi 3 anni, ha vinto 4 delle 5 gare disputate quest'anno. Il fuoriclasse olandese è legato al team da un contratto valido fino al 2028 ma non è escluso che il terremoto-Newey possa condizionare anche le scelte del pilota.
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Atalanta-Fiorentina 4-1, nerazzurri in finale Coppa Italia...
Poker dei bergamaschi contro i viola nel ritorno della semifinale
L'Atalanta batte la Fiorentina per 4-1 nel ritorno della semifinale di Coppa Italia, ribalta la sconfitta per 1-0 incassata all'andata e si qualifica per la finale: il 15 maggio la squadra di Gasperini affronterà la Juventus.
La partita
La Fiorentina parte col piede sull'acceleratore e impegna Carnesecchi in occasioni in avvio. Il portiere bergamasco al 5' blocca il tiro di Nico Gonzalez e al 7' è attento sul tentativo di Belotti. Al primo affondo, l'Atalanta colpisce. Un rimpallo favorisce Koopmeiners che scatta verso la porta di Terracciano e fa centro con un sinistro chirurgico: 1-0 all'8'. La Fiorentina è scossa e i nerazzurri concedono subito il bis. Koopmeiners ruba palla a centrocampo, il break porta al tiro Scamacca: destro terrificante e gol spettacolare, il Var però cancella tutto per un pestone rifilato da Koopmeiners a Beltran nell'avvio dell'azione.
La Fiorentina si assesta e avanza il baricentro. Le occasioni migliori, però, capitano ai padroni di casa. Koopmeiners, sempre lui, si gira e tira al 24': Terracciano è attento. De Ketelaere si fa vedere nel finale del primo tempo, il sinistro è impreciso per pochi centimetri.
Il secondo tempo si apre con una mazzata per la Fiorentina. Milenkovic sbaglia l'intervento, si fa scappare Scamacca e lo stende: cartellino rosso, viola in 10 dal 53'. In inferiorità numerica, la Fiorentina riesce a raddrizzare il match. Punizione di Biraghi, Martinez Quarta è libero di colpire di testa in beata solitudine: 1-1. L'Atalanta incassa il colpo e riparte alla ricerca del gol che varrebbe i supplementari. Missione compiuta al 75' con un capolavoro di Scamacca. Sponda di De Ketelaere e sforbiciata del centravanti: 2-1. Quando l'overtime sembra l'epilogo inevitabile, i padroni di casa piazzano un micidiale uno-due nel recupero. Al 94' Lookman viene servito da Scamacca sul filo del fuorigioco, sinistro incrociato e 3-1. Allo scadere, ci pensa Pasalic a far calare il sipario: 4-1, Atalanta in finale contro la Juve.