Connect with us

Demografica

La rivincita della Gen Z: “La generazione più ricca di...

Published

on

La rivincita della Gen Z: “La generazione più ricca di sempre”

Nel mondo ci sono 250 milioni di persone nate tra il 1997 e il 2021. Metà di loro oggi ha un lavoro. In alcuni Stati occupano posti come amministratori delegati o rappresentanza politica. Sono chiamati anche “Zoomers” e secondo il The Economist rappresentano la generazione che sta prendendo il sopravvento sulle altre. In un articolo dal titolo ‘Generation Z is unprecedentedly rich’, cioè “La Generazione Z è la più ricca senza precedenti”, si parla dei giovani più criticati della storia, che prenderanno il posto dei baby boomer (nati dal 1945 al 1964) nella maggior parte dei campi.

Gen Z e ansia

Nell’articolo si sottolinea quanto questa generazione sia per lo più caratterizzata dall’ansia. Lo psicologo Jonathan Haidt, della New York University, gli ha intitolato un libro “The Anxius Generation”. Secondo lo studioso – e parere condiviso da molti – i giovani di oggi hanno meno probabilità di formare relazioni rispetto al passato. Hanno maggiori probabilità di essere depressi. E secondo le stime, sono la generazione che beve meno, che ha meno rapporti sessuali e che vive più stati d’ansia. Haidt attribuisce la colpa agli smartphone e ai social media. Non è un caso, infatti, che in America si sta regolamentando l’uso dei cellulari. Sarah Huckabee Sanders, governatrice dell’Arkansas, ha messo in luce la necessità di regolamentare l’uso degli smartphone e dei social media. Anche in Inghilterra si valutano misure in merito, così come in Italia ci si preoccupa delle conseguenze che avranno gli smartphone sui giovanissimi. Nonostante ciò, per diverse cause, sembrano essere i giovani più fortunati di sempre. Vediamo perché.

La generazione più ricca

Rispetto ai millenial, nati cioè tra il 1981 e il 1996, la Gen Z non ha vissuto attivamente la crisi finanziaria globale del 2007-2009. La disoccupazione giovanile nei Paesi ad alto e medio reddito è pari a circa il 13% e non era così bassa dal 1991.

Molti, inoltre, hanno scelto di studiare materie che li aiutino a trovare lavoro. L’essere nati con lo smartphone tra le mani gli ha consentito un tasso di informazione, anche passiva, comunque superiore rispetto al passato. In Gran Bretagna e in America, ad esempio, i membri della Generazione Z stanno evitando le discipline umanistiche e si stanno invece concentrando su materie come l’economia e l’ingegneria. In questi Paesi, la retribuzione oraria media sembra essere aumentata rispettivamente del 15% e 13%, superando gli aumenti salariali tra gli altri gruppi di età con un margine insolitamente ampio. In Nuova Zelanda la retribuzione oraria media delle persone di età compresa tra 20 e 24 anni è aumentata del 10%, rispetto a una media del 6%.

La forte crescita salariale aumenta i redditi familiari. Un nuovo articolo di Kevin Corinth dell’American Enterprise Institute, un think-tank, e Jeff Larrimore della Federal Reserve valuta il reddito familiare americano per generazione, dopo aver tenuto conto di tasse, trasferimenti pubblici e inflazione. Ed è emerso che gli zoomer hanno un reddito familiare annuo di oltre 40.000 dollari, oltre il 50% in più rispetto ai baby boomer della stessa età.

Il potere economico

Il The Economist sostiene che il vero potere economico di questa generazione è stato quello di credere che il lavoro fosse un diritto a differenza del passato, quando era un privilegio per pochi. Il fenomeno anglosassone delle dimissioni silenziose e cioè di lavorare il minimo indispensabile ne è l’esempio, così come una nuova visione del tempo libero e della cura del sé ha ricostituito i tempi e gli spazi del lavoro.

E in Italia?

Il rischio di questa ricchezza è che non comporti una crescita professionale. “Solo l’1,1% dei ventenni nell’Ue gestisce un’impresa o impiega qualcun altro”. Alla fine degli anni 2000, più dell’1% dei miliardari mondiali, secondo le misurazioni della rivista Forbes, erano millennial. E rimanendo in Ue, il caso italiano, come spesso accade, però, non è del tutto dentro questa logica. Seppur l’analisi del The Economist tenga conto di stime internazionali (e quindi validi anche per l’Italia), i dati si configurano per lo più in uno scenario angloamericano. Nelle classifiche dell’Unione europea, invece, l’Italia è il Paese con il più alto tasso di Neet, cioè di giovani che non lavorano e non si formano. Così come, il calo delle nascite ha messo in crisi il ricambio generazionale, anche aziendale, per il quale si stima che non ci sarà uno zoomer per ogni baby boomer che lascerà il lavoro nei prossimi quattro anni. E, ancora, l’occupazione giovanile, in crescita negli ultimi due anni, non colmerà questo gap. A peggiorare le cose, la mancanza di un’occupazione femminile al pari di altri Paesi. Nel contesto europeo il tasso di occupazione femminile medio è del 69,3%, mentre in Italia il 55% delle donne tra i 20 e i 64 anni ha un impiego, con un rischio di denatalità in aumento. E anche fosse la Generazione più ricca rispetto al passato, si configura essere quella che possiede la percezione di un futuro più incerto.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Demografica

Equilibrio vita-lavoro? Non in Italia. La classifica dei...

Published

on

L’Italia è quart’ultima in Europa per equilibrio tra vita privata e lavoro. A fotografare questo scenario è l’European Life-Work Balance Index di Remote, piattaforma che misura, su una serie di parametri, il valore in diversi ambiti del capitale umano. Secondo la classifica stilata dalla piattaforma, l’Italia non avrebbe un posto di prim’ordine in questo senso, ma, anzi, occupa uno degli ultimi.

Tra le principali cause della denatalità, nel nostro Paese, configura anche l’assenza di questo equilibrio. La difficoltà di trovare i giusti tempi e i dovuti spazi, genera spesso un senso di insicurezza nelle coppie. A confermarlo è il posto occupato dal nostro Paese in questa classifica. Ma quali nazioni europee offrono il miglior equilibrio vita-lavoro?

I criteri di classificazione

I Paesi d’Europa stanno anteponendo la vita privata al lavoro. Complice la pandemia da Covid-19, una sempre maggior attenzione viene data alla sfera privata, della cura personale e dell’importanza di vivere gli ambienti e gli spazi fuori dal contesto lavorativo. Poiché quest’ultimo tipo di contesto è sempre più ibrido con quello privato, una rinnovata spinta verso una separazione o, meglio, una conciliazione, è la tendenza comune. Comune, però, non ha tutti i Paesi, perché alcuni, infatti, occupano posti molto bassi in una classifica che misura l’equilibrio tra contesti. L’indice europeo ha considerato una varietà di fattori tra i quali:

Assistenza sanitaria
Salario minimo
Congedo di maternità
• Ferie annuali legali
• Retribuzione per malattia
• Livelli generali di felicità
• Orario medio di lavoro
• Inclusività Lgbtq+

Dove l’equilibrio è più alto: il podio

Con un punteggio di 85,26 su 100, Lussemburgo conquista il primo posto della classifica dell’indice equilibrio vita-lavoro. Il Paese ottiene buoni risultati in tutti i parametri chiave, in particolare per quanto riguarda il congedo di maternità (100% della retribuzione del dipendente per 20 settimane) e il congedo annuale (26 giorni). Con un punteggio di felicità di 7,4, il Lussemburgo è anche una delle nazioni più contente d’Europa. Famoso per essere il secondo paese più ricco del mondo, il Lussemburgo è una potenza economica profondamente consapevole dell’importanza di un buon equilibrio tra vita privata e lavoro.

A seguire, la Spagna, con78,63 dimostra la forte cultura imprenditoriale orientata ad anteporre la vita domestica al lavoro. La nazione ha un sistema sanitario universale finanziato dal governo, nonché un salario minimo di 8,42 euro l’ora. Ciò che colpisce è che la Spagna ha una popolazione molto più numerosa rispetto ad altri paesi nella top 10. Ciò la rende la 14a economia più grande del mondo per Pil nominale, oltre a industrie energetiche e turistiche in forte espansione per esercitare il tuo commercio.

A chiudere il podio, la Francia. Con un punteggio di 77,19, la Francia è una delle nazioni europee con una generosa indennità di ferie annuali prevista per legge di 36 giorni, nonché un salario minimo elevato. “Nel 2017 – scrive Remote -, il governo francese ha approvato una legge nota come diritto alla disconnessione. Questa legge impone alle aziende con più di 50 dipendenti di creare una carta di buona condotta: un documento che impedisca ai lavoratori di rispondere alle e-mail al di fuori dell’orario di lavoro, una mossa forte per sostenere un sano equilibrio tra vita e lavoro”. E anche sulle politiche familiari, in linea da anni indipendentemente dal governo al potere, supportano la genitorialità con finanziamenti, servizi, e conciliazione.

Equilibrio cercasi

Con l’assenza di un salario minimo orario obbligatorio e un tasso di inclusività Lgbtq+ che si attesta intorno ai 60 su 100, l’Italia conquista la quart’ultima posizione. Prima la Polonia, a seguire Ungheria, Slovacchia e Romania.

In questi Paesi, combinando i diversi parametri e criteri di selezione, la cultura lavorativa che comprenderebbe l’importanza degli impegni familiari al pari di quelli lavorativi sarebbe assente. Un buon equilibrio rispecchia un sistema di welfare funzionante, dove avere abbastanza tempo per prendersi cura di se stessi corrisponderebbe ad un’opportunità di crescita del benessere personale dei cittadini.

Ma non tutti i Paesi con un buon equilibrio vita-lavoro automaticamente funzionano. Nel Regno Unito, ad esempio, un lavoratore effettua anche 10 ore di straordinario a settimana, delle quali, oltre la metà, non sono retribuite. Rispetto all’anno precedente, inoltre, Lussemburgo e Spagna rimangono al primo e al secondo posto come le uniche nazioni europee nella top 10 a mantenere la loro posizione nel 2022. La Francia entra tra i primi tre rispetto al quinto posto dello scorso anno, con la Danimarca che entra tra i primi cinque dalla posizione 10 nel 2022. Dalla posizione 28 nel 2022, il Regno Unito entra nella top 10 alla settima posizione come uno dei maggiori rialzi dell’indice insieme all’Estonia (che entra anche lei nella top 10). La Germania scende dalle prime cinque al dodicesimo posto. Così come Polonia e Italia escono dalla top 10.

Continue Reading

Demografica

Denatalità, Azzurra Rinaldi: “La disuguaglianza economica...

Published

on

Parlare di economia di genere aiuta a ridefinire il campo stesso, per un approccio più sostenibile per il futuro. La disuguaglianza, abbiamo capito, non conviene a nessuno”. A sostenerlo è Azzurra Rinaldi, economista femminista. Così si definisce la docente di Economia Politica all’Università Unitelma Sapienza di Roma, dove è anche Direttrice della School of Gender Economics. Nel 2022 ha fondato Equonomics, per portare il tema dell’equità di genere all’interno di aziende e istituzioni. Fa parte del board della European Women Association e di quello di Opera for Peace. È membro onorario del Board della UK Confederation. È Componente del Comitato Scientifico di Save the Children e dell’Osservatorio sul Terziario ManagerItalia. E a lei abbiamo chiesto cosa sia questo nuovo approccio all’economia che potrebbe cambiare culturalmente il concetto di femminismo e di parità di genere.

“Si dovrebbe dire economia femminista- ci spiega Azzurra Rinaldi -, perché nella teoria economica abbiamo due branche: l’economia di genere mainstream classica e neoclassica che vede la crescita economica continua e lineare del Pil e di produzione di ricchezza. Dall’altro lato c’è l’economia femminista che si pone in antagonismo abbracciando una crescita circolare e non lineare e che nasce dall’analisi delle discriminazioni che le donne subiscono sul mercato del lavoro mettendo in luce la sub efficienza che questo fenomeno genera al sistema nazionale. L’economia femminista indaga come le discriminazioni impattano sulla collettività e sul sistema di produzione sensibilizzando sul ruolo che le donne possono avere nel cambiamento e nella crescita economica di un Paese”.

L’Italia sta vivendo quello che l’Istat ha definito un “inverno demografico”. Denatalità e occupazione femminile: qual è il legame e come una visione economica diversa può migliorare il rapporto?

“A dispetto dell’immaginario della mamma che sta a casa con 50 figli, la letteratura dimostra che al tasso di occupazione femminile più alto corrisponde anche un tasso di natalità più alto. Quando due persone in una coppia lavorano e possono permettersi di sostenere più spese, c’è libertà di scelta. Lo Stato così ha un bilancio più ricco e può offrire più servizi pubblici e gratuiti. Noi pensiamo che non abbiamo strutture a supporto della genitorialità e della conciliabilità perché in Italia mettiamo in campo misure manchevoli dal punto di vista dell’occupazione femminile. Un bonus, del quale non è garantita la durevolezza nel tempo, ma che potrebbe esaurirsi con questo Governo, non è uno strumento utile ad una progettualità. Il minimo per invertire il trend della denatalità è fornire servizi pubblici e gratuiti alle famiglie e incentivare una parità di genere lavorativa”.

Può l’economia essere la disciplina grazie alla quale si muovono leve per il cambiamento culturale?

“Se venisse adottata un’economia femminista saremmo molto più avanti di oggi. Questo approccio aiuterebbe a sdoganare il concetto di femminismo. È un termine positivo e non può essere considerato ancora come divisivo. Inserirlo nel lessico quotidiano, migliorerebbe il senso di responsabilità e di cura, per le donne, per l’ambiente, per le persone in generale. Ammesso che arriviamo al 2050, questa è la strada da percorrere e non con l’economia mainstream che abbiamo capito che non funziona. Solo così ci si assumerebbe una reale responsabilità nei confronti delle future generazioni”.

Ma è tutta colpa degli uomini? Hanno paura di mostrarsi alleati delle donne?

“Uno studio di Manageritalia ha rilevato che oltre l’80% dei manager uomini sotto i 40 anni chiede il congedo di paternità obbligatorio come quello di maternità. C’è anche per gli uomini la voglia di inglobare le proprie mansioni nella vita familiare, nel sistema di cura e di divisone del lavoro in casa. Altri invece non ne vogliono ancora sapere e hanno paura di lasciare andare un sistema rodato. I più giovani sono quelli più vicini alle donne: non hanno ancora posizioni di potere e forse sono più sensibili ad un dialogo sul tema. Il modello di una maternità esclusiva come unico compito affidato alla donna non è più una buona pubblicità di maternità. Non ci si può annullare come persona. È per questo che è necessaria una ridefinizione del ruolo di cura e di genitorialità”.

In sintesi, potremmo dire che “La disuguaglianza non conviene a nessuno”. Però fino ad oggi è stata l’arma vincente per molti: secondo te perché?

“Perché l’economia è una scienza nata con gli uomini e per gli uomini. Nel 1800 è stata fatta una scelta precisa: sin da subito è stato chiarito chi doveva stare a casa gratis e chi doveva andare fuori a guadagnare. Economiste donne sono state depredate dei propri lavori da parte dei colleghi che hanno vinto Nobel al posto loro. Però abbiamo assistito al fatto che l’economia mainstream, così come l’abbiamo conosciuta sino ad oggi, ha fallito. Se si capisse che la disuguaglianza con conviene a nessuno e che la parità apporta guadagno ad un Paese, in termini di crescita del Pil, si potrebbe invertire la rotta”.

Azzurra Rinaldi – Foto di Martina Chiapparelli

“Le signore non parlano di soldi” è il titolo di un tuo libro. Eppure, tu ne parli. Qual è il limite entro il quale una donna si autocensura e, invece, qual è quello entro il quale viene censurata?

“Penso che il discrimine sia la consapevolezza. La donna non va bene mai: se lavori non va bene, se non lo fai non va bene uguale. Così come la maternità: se sei madre o se non lo sei, qualcuno avrà sempre da ridire. Viviamo in un sistema in cui perdiamo a prescindere, qualsiasi cosa facciamo. Se partissimo dalla consapevolezza che non si va bene mai, si potrebbe pensare di andar bene sempre. Parlare di soldi, da donna, è l’unico strumento di libertà e di scelta che possa garantire un’autodeterminazione e un’indipendenza”.

#DateciVoce è un movimento nato per riconoscere la professionalità femminile in alcuni campi, ancora oggi a prevalenza maschile. Ma il permesso di parlare le donne lo devono ancora chiedere?

“Quel movimento è nato durante il Covid per dare voce alle donne assenti nelle task force scese in campo per fronteggiare la pandemia. “Dateci Voce” è una formula passiva perché, se i leader politici e i leader nei vari campi sono per circa il 9o% uomini, purtroppo deve partire anche da loro questa apertura e quindi è una richiesta retorica: quella di venirci incontro”.

“Come chiedere l’aumento” è la tua futura pubblicazione. Ho letto che hai scritto che l’hai realizzato con un femminile sovra esteso, cioè, riferito alle donne, ma che va bene anche per gli uomini. Come si risponde a chi definirebbe questa scelta come politica, a chi sostiene che il femminismo è la nuova forma di maschilismo?

“Per lavoro insegno. In libri e divulgazioni scientifiche ce la metto tutta per concedere alle persone di imparare, così come invece imparo io in primis da chi ha più esperienza di me su altri argomenti. Ma non a tutti possiamo spiegare la vita. Se c’è chiusura, non è compito nostro insistere. Sul dizionario la differenza tra maschilismo e femminismo è chiara: la prima vede prevaricazione degli uomini sulle donne e la seconda invece invoca la parità. Ecco perché la scelta del femminile sovra esteso è venuta automatica. È chiaramente una scelta politica: chiediamo agli uomini di fare uno sforzo di adattarsi ad un linguaggio al quale noi ci siamo adattate per tutta la vita”.

Hai tre figlie femmine alle quali starai insegnando un’educazione finanziaria, immagino. Tu hai avuto questo esempio? E quanto pensi sia importante il ruolo dei genitori nell’educare i figli alla parità di genere, compresa quella economica?

“Ho avuto il grande privilegio di avere un papà, nato nel 1940, che si definiva femminista. Ma di soldi in casa mia non si parlava mai. Questa educazione me la sono dovuta conquistare da sola. Secondo gli ultimi dati Edufin, siamo ultimi in materia di educazione finanziaria. I genitori sono i primi a non averne una e, come tutto, anche questo fenomeno si eredita. È un problema collettivo. La spinta autonoma dovrebbe arrivare cercando risposte a domande del tipo: ‘Come faccio a essere un buon cittadino o cittadina, elettore o elettrice se non capisco come lo stato spende i soldi? Se lo fa in modo equo oppure no?’. Se non hai questi elementi come fai?”.

Un consiglio che ti senti di dare a chi vuole apprendere di più sull’economia di genere per avere una maggiore autonomia, anche rispetto alle tante donne vittime di violenza economica

“In generale, non dobbiamo avere paura di chiedere aiuto. Ci sono tanti strumenti gratuiti anche online per entrare in contatto con la dimensione del denaro come la Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio (FEduF): strumenti di conoscenza gratis, come molti divulgatori online che fanno un ottimo lavoro. Per le donne che cercano di uscire da percorsi di violenza economica e non, ricordo a tutte che non sono sole. Ci sono enti o realtà che ti aiutano a rimetterti in piedi, a trovare un lavoro. Con Fondazione Banca Etica, abbiamo realizzato il progetto Monetine: ci siamo rivolte alle operatrici e donne dei centri antiviolenza per dare una base economico-finanziaria. L’unico modo per mantenersi indipendenti è lavorare e gestire il proprio stipendio. Spero ci siano sempre più uomini alleati che non abbiano paura di abbandonare lo stereotipo di virilità”.

Continue Reading

Demografica

Due milioni di dollari all’anno per tornare giovane, la...

Published

on

Cosa fareste se ogni anno vi avanzassero 2 milioni di dollari? Comprereste una mega villa al mare? Mandereste a quel paese il capo e vi trasferireste sulla famosa spiaggia in Messico? Beh, forse dovreste rivedere le vostre priorità. Potreste piuttosto investirli nella routine per la longevità messa a punto da Bryan Johnson, 47 enne ‘guru del tech’ multimilionario con un chiodo fisso in testa: tornare ad avere il corpo di un 18enne. E che per farlo spende, appunto, 2 mln di dollari all’anno.

Curiosi di sapere in cosa mai consisterà questa costosa e miracolosa (forse) routine? È presto detto.

Il protocollo BluePrint: la giornata-tipo

L’innovativo, diciamo così, protocollo, che si chiama BluePrint, prevede in sintesi una dieta vegana di 2250 calorie assunte nell’arco di sei ore, 1 ora al giorno di ginnastica, 111 integratori, una routine del sonno molto rigida, trasfusioni di sangue da adolescenti, tra cui il figlio di Johnson, monitoraggi e test continui dei vari parametri corporei. Ma andiamo a scoprire nel dettaglio questo protocollo, se vi venisse voglia di seguirlo.

Appena alzato, Johnson procede con la colazione: all’inizio prevedeva di farla bevendo alcol, ma poi ha smesso perché erano troppe calorie inutili. Perciò ha cominciato a bere un succo spremuto a freddo che chiama il “gigante verde”, insieme a 60 pillole. La sua posizione è molto chiara: “Ogni caloria deve lottare per la sua vita“, ha spiegato al podcast ‘The Diary of a CEO’, aggiungendo: “Non c’è una sola caloria in tutto il mio protocollo di vita che esista per qualsiasi motivo diverso dal servire un obiettivo nel corpo”. Johnson ha anche detto che mangia circa 31 kg di verdure al mese. Chissà cosa ne pensa il nutrizionista, ce ne sarà pur uno tra gli oltre 30 medici ed esperti che lo seguono…

Dopodiché si allena per un’ora, poi mangia un pasto ‘super vegetariano’ a base di broccoli, cavolfiori, zenzero, semi di canapa, cioccolato fondente, arricchito da un cucchiaio di olio extra vergine di oliva (ne ha addirittura tre a disposizione ogni giorno). Quanto al cioccolato, deve essere “fondente, non olandese, testato per i metalli pesanti e con un alto numero di polifenoli”, ha detto Johnson al New York Post.

Ma il guru si tratta bene, ed ecco dunque che a metà mattina si concede un dessert, il ‘budino di nocciole’: un mix di noci di macadamia, noci, semi di lino, succo di melograno, cioccolato e frutti di bosco. E un’ora dopo, consuma il suo terzo e ultimo pasto delle 24 ore. Alle 11 in pratica smette di mangiare, se ne riparla la mattina dopo.

Ad ogni modo, a fine giornata gli integratori ingurgitati sono 111, un cocktail che dovrebbe riportare i suoi organi – tra cui cervello, fegato, reni, pene e retto – ma anche denti e pelle, a funzionare come da adolescente.

Johnson ha anche una sua routine notturna: prima di andare a dormire, indossa occhiali che bloccano la luce blu (questo è in effetti un dispositivo normalmente in vendita, anche se è ancora da capire quanto serva realmente). E poi, mentre dorme, è collegato a una macchina che conta il numero di erezioni notturne.

Monitoraggi continui e radiazioni in eccesso

Il protocollo BluePrint stabilisce infatti il monitoraggio costante dei parametri corporei, tra cui peso, indice di massa corporea, grasso corporeo, livelli di glucosio nel sangue, frequenza cardiaca e qualsiasi cosa i moderni dispositivi ‘wearable’ consentano di misurare. Previsti anche continui esami medici quali ecografie, risonanze magnetiche (quindi incamerando quantitativi di radiazioni inutili che bene bene non fanno), colonscopie ed esami del sangue.

Ciliegina sulla torta (di cioccolato olandese e macadamia, ovviamente), il protocollo prevedeva delle trasfusioni dal figlio diciottenne, che ha donato il sangue a Johnson mentre lo stesso Johnson lo donava al padre settantenne. Un triplo scambio di sangue tra generazioni che però non sembrerebbe aver dato risultati tali da far continuare su questa strada. C’è da dire che, se non altro, si tratta di un passo avanti rispetto alla folle idea di Erzsébet Báthory, la contessa ungherese vissuta a fine 1500 la quale, anch’essa ossessionata dal mito dell’eterna giovinezza, ha ucciso centinaia di giovani per fare il bagno nel loro sangue e in questo modo non invecchiare mai.

Even my Face ID is confused. I’m transitioning… pic.twitter.com/6AU5mtU5j6

— Bryan Johnson /dd (@bryan_johnson) April 9, 2024

BluePrint tra ‘scienza’ e marketing

A questo punto la domanda sorge spontanea: questi 2 milioni di dollari all’anno, sono ben spesi? Insomma, BluePrint funziona o no?

Johnson, che si definisce “esploratore delle nuove frontiere dell’essere umano”, è arrivato questa routine per la longevità dopo un decennio di depressione cronica e scarso controllo sulla propria vita; tutti fattori, si è reso conto, che avevano influito negativamente a 360 gradi sul suo benessere. Quindi bisognava reagire, e lui lo ha fatto a modo suo.

Ora, se dovessimo giudicare dalle foto, onestamente rimarremmo un po’ perplessi. Ma il punto centrale del protocollo è che si basa su dati e misurazioni, quindi su un approccio di tipo ‘scientifico’, almeno in teoria, e non solo su una semplice dieta o un programma di attività fisica. Occorre perciò guardare i numeri.

Qualcuno ha provato a replicare il protocollo, ovviamente adattandolo alle proprie possibilità. Come riporta il New York Post, il 23enne Andrew Boyd ha testato il metodo BluePrint per 75 giorni. Ebbene, dopo un mese e mezzo il ragazzo ha sostenuto che la sua età biologica fosse scesa a 19,2 anni. Dal canto suo, anche Johnson sostiene che funzioni: tra le altre cose, dice che 100 marcatori risulterebbero più bassi rispetto all’età che si possiede e che mediamente in 500 giorni si possa ringiovanire di 12 anni.

Quello che, presumiamo, funziona molto bene, è il business sorto attorno a tutto ciò (non dimentichiamo che Johnson è un imprenditore, diventato milionario intorno ai 30 anni quando ha venduto la sua società di elaborazione dei pagamenti Braintree Payment Solutions a EBay per 800 milioni di dollari). Sul suo sito, Johnson vende infatti vari prodotti, dall’olio al cacao, dagli integratori al merchandising (magliette, felpe) fino a uno ‘starter kit’ in arrivo per chi volesse cimentarsi nell’operazione giovinezza. A prezzi calmierati, si spera.

In ogni caso, costi a parte, BluePrint sembra davvero molto faticoso da seguire, anche considerando le probabili ripercussioni sociali di un regime così particolare e così rigido. Forse è meglio guardare ai consigli più accessibili e di maggior buon senso di Gwyneth Paltrow, la quale recentemente si è espressa su come invecchiare in salute.

Ma siamo evidentemente su piani diversi (ringiovanire/invecchiare bene), mentre Jonhson sta spostando l’asticella ancora più in là. Dice sul suo X: “Death is now our only foe”, ovvero ‘La morte è ora la nostra unica nemica’. E come tale va sconfitta: ‘Don’t die’. ‘Non morire’, è il suo pacato invito, ed è anche il titolo di un suo libro in cui presenta le strategie sociali e filosofiche necessarie per gabbare la nera signora, sia individualmente che come specie.

Probabilmente, la nuova frontiera e il nuovo imperativo della società della performance.

Continue Reading

Ultime notizie

Sport2 ore ago

Frosinone-Salernitana 3-0, ciociari vincono dopo 3 mesi e...

Il Frosinone lascia la zona retrocessione Il Frosinone batte la Salernitana 3-0 nel match in calendario oggi per la 34esima...

Cronaca3 ore ago

SuperEnalotto, estrazione oggi 26 aprile: i numeri vincenti

Nessun 6 né 5+1 Nessun '6' né '5+1' all'estrazione del Superenalotto di oggi. Centrati quattro '5' che vincono 46.784,22 euro...

Politica4 ore ago

Scurati, l’attacco con gaffe: scuse al Tg1

Mollicone (Fdi): "Chieda scusa anche ai milioni di italiani che ha oltraggiato definendoli vecchi e ignoranti" Antonio Scurati ancora al...

Politica5 ore ago

Crosetto: “Difesa comune europea? Avanti con il...

"Diecimila proiettili cadono ogni giorno sull'Ucraina, la guerra si vince con i numeri non con la ragione" "Avere una difesa...

Salute e Benessere5 ore ago

Sanità, Siaarti: ‘anestesisti merce rara ma serve...

Giarratano, 'contrari a formare specializzandi rianimatori, medici d'urgenza e chirurghi in ospedali periferici fuori rete formativa' "Anestesisti, rianimatori, medici d'urgenza...

Salute e Benessere5 ore ago

I nani superlongevi dell’Ecuador hanno il cuore...

Nuovo lavoro firmato da Valter Longo, padre della dieta mima-digiuno, sui vantaggi genetici della sindrome rara di Laron Sono poche...

Cronaca5 ore ago

Università, Siaarti: ‘abolizione numero chiuso...

Giarratano, 'non pronti ad accogliere 50mila iscritti. Rivedere sistema quiz, è sbagliato perché premia i fortunati non i più preparati'...

Esteri5 ore ago

Re Carlo torna agli impegni pubblici. I medici: “Fa...

Martedì prossimo visiterà un centro di oncologia con Camilla Re Carlo torna a svolgere i suoi impegni pubblici dalla prossima...

Cronaca5 ore ago

Università, Salutequità:’in Italia mancano...

'In settori quali emergenza, anestesia, rianimazione presto avremo forte carenza di queste figure professionali' "Abolendo il numero chiuso alla Facoltà...

Economia5 ore ago

Ita-Lufthansa, rinvio in vista: l’Ue attende nuove...

Bruxelles teme che con il matrimonio tra le compagnie venga ridotta la concorrenza Sulla questione Ita Airways e Lufthansa la...

Cronaca5 ore ago

Beltempo nel weekend ma la pioggia torna per il 1° maggio

La giornata più calda sarà quella di lunedì con picchi di 30 gradi al centro-sud Ultimo weekend di aprile all'insegna...

Salute e Benessere6 ore ago

Torna l’influenza, migliaia di bimbi a letto

Risale l'incidenza. Ancora 280mila casi in una settimana Tornano a salire in Italia i casi di influenza e virus 'cugini',...

Cronaca6 ore ago

Influenza, risale l’incidenza nei bimbi e i casi in...

Risale l'incidenza. Ancora 280mila casi in una settimana Tornano a salire in Italia i casi di influenza e virus 'cugini',...

Esteri6 ore ago

Ucraina-Russia, Blinken: “Cina aiuta Mosca in...

Il segretario di Stato americano: "Pechino agisca o lo faranno gli Usa" La Cina aiuta la Russia nella guerra contro...

Esteri6 ore ago

Biden e la confessione choc: “Ho pensato al...

Il presidente americano: "E' stato quando morì la mia prima moglie" Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, durante un'intervista...

Economia6 ore ago

Webuild, bilancio e nuovo Cda lanciano titolo in Borsa...

Giornata particolarmente brillante in Borsa per Webuild che, dopo l'approvazione del bilancio 2023 e la nomina del nuovo Consiglio di...

Ultima ora6 ore ago

Omicidio Cerciello, assolto in Appello carabiniere che...

La decisione dei giudici perché "il fatto non costituisce reato" I giudici della Prima Corte di Appello di Roma hanno...

Ultima ora7 ore ago

Modena, 30enne accoltellato muore dissanguato a Castelnuovo...

Colpito con un solo fendente. Quando i sanitari sono giunti sul posto per lui non c’era più nulla da fare....

Spettacolo7 ore ago

Sogni, emozioni e commozione a Villa Domi per il premio “IL...

Conclusa in maniera trionfale, al di là di ogni più rosea aspettativa, la VI° edizione del premio Il Sognatore, istituito...

Sport7 ore ago

Leonardo Colavita pronto per l’esordio di Misano:...

Il giovane pilota all'Adnkronos: "Non vedo l'ora di esordire nel campionato Italiano Gran Turismo Sprint. La F1? Ogni ragazzo la...