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Champions, Viktoria Plzen-Inter 0-2: gol di Dzeko e Dumfries
L’Inter supera senza problemi l’ostacolo Viktoria Plzen 2-0 nella seconda gara del gruppo C di Champions League. In Repubblica Ceca agli uomini di Inzaghi basta un gol per tempo con Dzeko (al settimo gol contro il Viktoria Plzen con le maglie di Roma e Inter) al 20′ e Dumfries al 70′ per avere la meglio dei cechi, rimasti in dieci dal 61′ per l’espulsione di Bucha. I nerazzurri trovano così la prima vittoria e salgono a 3 punti.
LA PARTITA – Inzaghi per la sfida copn il Viktoria sceglie la rotazione tra i pali, con Onana confermato per la Champions al posto di Handanovic. Novità in difesa, c’è Acerbi al centro, riposa de Vrij, mentre a centrocampo in campo Mkhitaryan e in attacco la coppia Dzeko-Correa.
L’Inter parte bene manovrando palla nella metà campo degli avversari e al 16′ va vicina al vantaggio: su corner colpo di testa di Dzeko che fa sponda al centro per Acerbi che a due passi conclude in girata da pochi passi ma Stanek blocca. Il gol arriva poco dopo: al 20′ gran lavoro in area di rigore di Gosens che scarica su Correa, l’argentino serve un assist perfetto per Dzeko che di piatto a giro rasoterra batte Stanek. La reazione del Viktoria si limita a diversi cross in area senza portare grandi pericoli. Al 43′ l’Inter sfiora il raddoppio in ripartenza: Brozovic serve Dzeko che questa volta di potenza trova la respinta del portiere.
Ad inizio ripresa la pressione nerazzurra resta costante alla ricerca del raddoppio. Al 48′ punizione da sinistra di Bastoni e colpo di testa di Gosens che gira in porta, ma Stanek devia e Skriniar ci prova senza fortuna sulla respinta. Un minuto dopo Dzeko ci prova da fuori area con un gran tiro, ma ancora una volta Stanek si invola e respinge in tuffo. Al 52′ Bastoni si invola sulla fascia sinistra per un cross al centro per lo stacco imperioso di Dumfries ma il colpo di testa finisce fuori. La risposta dei cechi arriva al 54′ ma il tiro di Mosquera è deviato da Onana in corner.
Al 61′ la gara cambia ancora: brutto intervento di Bucha su Barella, l’arbitro Schärer prima ammonisce Bucha poi dopo l’intervento del Var estrae il rosso. Il Viktoria in dieci al 67′ sfiora però il pari con Sykora bravo ad approfittare di un errore difensivo dell’Inter e calciare colpendo la parte esterna della rete. Passata la paura l’Inter raddoppia: al 70′ ripartenza micidiale dell’Inter, con Dzeko che vede Dumfries a destra e lo serve sulla corsa, l’olandese con un perfetto diagonale raddoppia per l’Inter e chiude di fatto la sfida.
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Incidenti, tre morti sulle strade italiane

(Adnkronos) – Ancora sangue sulle strade italiane. Grave incidente stradale questa mattina a San Germano vercellese. Nello scontro tra quattro veicoli, due auto, un van e un furgone sono deceduti un trentottenne che era guida di una delle vetture coinvolte e un 54enne che era a bordo del van. Nell’urto sono rimaste ferite altre quattro persone in codice verdi. Ancora da chiarire l’esatta dinamica dell’incidente.
Nuova tragedia anche sulle strade della Sardegna. Scontro frontale alle 7 di stamattina lungo la statale 292 all’altezza di Riola sardo, nell’Oristanese. L’impatto tra una Fiat 500 e un furgone frigorifero è stato violento e il conducente dell’utilitaria, un 50enne di Oristano, ha perso la vita sul colpo. Lo scontro è avvenuto all’altezza del chilometro 115 della Nord occidentale sarda ed è dovuto intervenire l’elisoccorso per trasportare in ospedale il conducente del furgone.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco per la messa in sicurezza della strada, che è ancora chiusa al traffico in entrambi i sensi di marcia, e i carabinieri per ricostruire la dinamica dell’incidente.
Coronavirus
Covid Italia, Iss: Rt in lieve aumento, stabili intensive e ricoveri

(Adnkronos) – Situazione ancora sotto controllo nei reparti Covid in Italia. “Il tasso di occupazione in terapia intensiva è sostanzialmente stabile all’1,1% (rilevazione al 23 marzo) contro l’1% (rilevazione al 16 marzo). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è stabile al 4% (rilevazione al 23 marzo) contro il 4,1% (rilevazione al 16 marzo)”. Lo evidenzia il report con il monitoraggio settimanale Covid della Cabina di regia Istituto superiore di sanità-ministero della Salute.
RT – “Nel periodo 1 – 14 marzo, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,96 (range 0,84-1,18), in lieve aumento rispetto alla settimana precedente ma sotto la soglia epidemica” sottolinea il report. L’indice di trasmissibilità “basato sui casi con ricovero ospedaliero è stabile e sotto la soglia epidemica: Rt=0,89 (0,84-0,94) al 14 marzo Rt=0,87 (0,82-0,92) al 7 marzo”.
INCIDENZA – E’ “in lieve diminuzione l’incidenza settimanale a livello nazionale: 38 ogni 100.000 abitanti (17-23 marzo) contro 40 ogni 100.000 abitanti (10-16 marzo)” si evidenzia.
RISCHIO REGIONI – “Una regione risulta non valutabile dovuto a mancanza di trasmissione di dati ed è equiparata a rischio alto. Una regione è a rischio alto a causa di molteplici allerte di resilienza. Tredici sono a rischio moderato e sei classificate a rischio basso. Quindici regioni/province autonome riportano almeno una allerta di resilienza. Sei regioni/province autonome riportano molteplici allerte di resilienza”, conclude il report.
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Terremoto oggi Napoli, sciame sismico ai Campi Flegrei

(Adnkronos) – Uno sciame sismico è in corso a partire dalle 6.24 di oggi nell’area dei Campi Flegrei, in Campania (Napoli). Alle ore 7 sono stati rilevati dall’Osservatorio Vesuviano, sede napoletana dell’Ingv, 7 terremoti. La scossa più potente è stata registrata alle 6.24, un terremoto di magnitudo 2.6 con epicentro localizzato nell’area Solfatara-Pisciarelli alla profondità di 2,4 km.
La scossa è stata avvertita dalla popolazione. Il sindaco di Pozzuoli Gigi Manzoni fa sapere che “sono in corso le verifiche sul territorio da parte della Polizia municipale e dei volontari della Protezione civile”. Al momento non risultano danni a persone o cose.
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Benzina oggi, rialzo listini ma prezzi in calo alla pompa

(Adnkronos) – Sale la quotazione della benzina, scende quella del gasolio. Movimenti al rialzo, oggi, per la benzina sui listini dei prezzi consigliati dei maggiori marchi. Ancora in lieve calo invece le medie nazionali dei prezzi alla pompa, sulla scia dei ribassi registrati nei giorni scorsi sui listini dei prezzi consigliati. Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, Tamoil ha aumentato di un centesimo al litro i prezzi consigliati della benzina.
Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 18mila impianti: benzina self service a 1,853 euro/litro (-1 millesimo, compagnie 1,855, pompe bianche 1,849), diesel a 1,792 euro/litro (-2, compagnie 1,795, pompe bianche 1,783). Benzina servito a 1,991 euro/litro (-1, compagnie 2,032, pompe bianche 1,910), diesel a 1,932 euro/litro (-3, compagnie 1,977, pompe bianche 1,845). Gpl servito a 0,796 euro/litro (invariato, compagnie 0,802, pompe bianche 0,788), metano servito a 1,731 euro/kg (-5, compagnie 1,730, pompe bianche 1,732), Gnl 1,630 euro/kg (-2, compagnie 1,652 euro/kg, pompe bianche 1,613 euro/kg).
Questi sono i prezzi sulle autostrade: benzina self service 1,927 euro/litro (servito 2,192), gasolio self service 1,874 euro/litro (servito 2,147), Gpl 0,890 euro/litro, metano 1,794 euro/kg, Gnl 1,587 euro/kg.
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Qualificazioni Euro 2024 Italia, Mancini: “Prima o poi dovevano vincere gli inglesi…”

(Adnkronos) – “Non è stato un bel primo tempo, purtroppo abbiamo concesso qualche disattenzione. Però nel secondo tempo siamo andati molto bene e questo è importante”. Lo ha detto Roberto Mancini, commissario tecnico della Nazionale, da Rosario Fiorello a Viva Rai 2, commenta la sconfitta di ieri dell’Italia nelle qualificazioni a Euro 2024 contro l’Inghilterra, partita terminata 1 a 2. “Prima o poi avrebbero dovuto vincere gli inglesi”, scherza poi il ct sul successo inglese in Italia che mancava dal ’61, spiegando che il ‘cazziatone’ alla squadra però è “durato poco”: “Non ho alzato la voce negli spogliatoi, ho detto che ero molto dispiaciuto e un po’ incaz… per il primo tempo, ma il secondo è andato bene. Purtroppo abbiamo perso, partiamo in salita ma arriviamo in discesa, c’era poco da arrabbiarsi, ormai era finita”, ha aggiunto Mancini che con Fiorello e poi ricordano Gianluca Vialli, scomparso lo scorso 6 gennaio.
“Uno dei momenti più belli di tutta la serata – sottolinea Fiorello – è stato il ricordo del grande Gianluca cui va il nostro pensiero”. Quella di ieri a Napoli è stata la prima partita giocata dalla Nazionale dopo la morte dell’ex attaccante e dirigente sportivo e l’Italia gli ha reso omaggio con uno show emozionante di luci e musica. Infine il ct azzurro ha fatto la “formazione dei sogni? Zoff, Gentile, Scirea, Maldini e Cabrini; De Sisti, Pirlo; Riva, Baggio, Rossi e Vialli”, ha risposto Mancini.
Esteri
TikTok, Cina si opporrà “fermamente” alla vendita forzata dell’app

(Adnkronos) – “Se la notizia è vera, la Cina si opporrà fermamente”. Così una portavoce del ministero del Commercio cinese esprime l’opposizione di Pechino alle richieste che arrivano dall’amministrazione Biden della vendita di TikTok per evitare che la app di proprietà di una società cinese vada incontro ad un bando. Secondo la portavoce Shu Jueting questo “danneggerebbe in modo grave” la fiducia degli investitori globali negli Stati Uniti.
Inoltre ha sottolineato che ogni eventuale accordo dovrebbe avere l’approvazione del governo cinese. “La vendita o il disinvestimento di TikTok comporta un’esportazione di tecnologia e le procedure devono essere realizzate in accordo con le leggi e i regolamenti cinesi – ha detto – il governo cinese prenderà una decisione in accordo con la legge”. Il governo cinese, che secondo alcuni preferirebbe vedere TikTok bandita piuttosto che cedere il suo algoritmo, avrebbe quindi potere di veto su un’eventuale vendita.
Le dichiarazioni arrivano dopo che ieri il Ceo di TikTok, Shou Chew, ha testimoniato di fronte al Congresso, mentre crescono le preoccupazioni per i legami tra la app e Pechino. E al termine dell’audizione, durata oltre 5 ore, molto congressisti hanno espresso scetticismo sulle dichiarate intenzioni della società di proteggere i dati degli utenti americani.
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Meteo, ultimo weekend di sole: tornano freddo, vento e pioggia

(Adnkronos) – Ultimo fine settimana di marzo all’insegna del cambiamento: alle ore 2 di domenica 26 marzo sposteremo le lancette avanti di 60 minuti per entrare nell’ora legale, quella che ci permetterà di avere luce, da subito, almeno fino alle ore 20. Ma cambierà anche il tempo, torneremo per qualche giorno nell’inverno.
Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, conferma infatti che da domenica le temperature scenderanno gradualmente e arriverà la pioggia con il rinforzo del vento. Un fronte polare scandinavo ha già iniziato la lenta discesa verso sud, attivando un parziale peggioramento a ridosso delle Alpi; in seguito, i venti inizieranno ad essere tesi nel weekend per poi scatenarsi fino a burrasca forte tra lunedì e martedì.
La perturbazione scandinava porterà un calo delle temperature anche di 10 gradi tra domani e lunedì, con le minime che martedì potrebbero scendere sotto zero in Pianura Padana.
Un vero e proprio ribaltone termico con fenomeni a tratti anche intensi: non sono esclusi temporali forti, locali grandinate e il ritorno della neve, oltre i 1000 metri sulle Alpi domenica e, pensate, fino ai 500 metri sugli Appennini nella giornata di lunedì.
Nel dettaglio, oggi avremo un blando passaggio instabile sulle Alpi con qualche debole pioggia anche a quote medie ed in serata le precipitazioni raggiungeranno le pianure del Triveneto. Altrove le condizioni saranno ancora stabili ed in prevalenza soleggiate, ad eccezione della Liguria e dell’Alta Toscana con cielo spesso nuvoloso.
Domani Eolo inizierà ad attivarsi: il vento soffierà teso da Ovest, localmente anche in Pianura Padana, con rinforzi principali su Alpi Occidentali e Toscana. Tutto sommato, comunque, l’ultimo sabato di marzo sarà gradevole e sereno.
La perturbazione scandinava arriverà domenica: dal pomeriggio sono previste precipitazioni al Nord-Est, sulla Toscana in successiva, graduale, estensione verso Lazio e Campania: la quota neve sulle Alpi e sugli Appennini settentrionali scenderà fino ai 1200-1300 metri.
Ma il picco di intensità del fronte, in arrivo dalle zone polari norvegesi, lo avremo lunedì con maltempo su tutta la fascia adriatica, sul basso Lazio, sulla Campania e la Calabria tirrenica. Su queste zone i fenomeni saranno a tratti intensi, anche temporaleschi, e, con la discesa dell’aria fredda, la neve potrà scendere fino ai 500 metri di quota, in particolare tra Marche ed Abruzzo: 27 marzo uguale a 27 dicembre, un ritorno indietro di 3 mesi, un ritorno all’inverno.
Un ritorno indietro accompagnato, attenzione, anche da venti di burrasca forte da Nord a Sud.
Martedì, poi, con la parziale attenuazione dei venti, le minime tenderanno a scendere sensibilmente in Pianura Padana: non si escludono valori sotto zero con timide gelate tardive, quelle più pericolose per l’agricoltura. Al momento per fortuna si prevedono gelate localizzate e di breve durata: già da mercoledì le temperature notturne dovrebbero risalire.
In sintesi, un passo indietro di 90 giorni, proprio ora che ci stavamo abituando alla Primavera: dormiremo un’ora meno, peggiorerà il tempo, ma, come unica grande consolazione, la luce ci accompagnerà fino a tardi.
NEL DETTAGLIO Venerdì 24. Al Nord: piogge sulle Alpi, nubi irregolari altrove. Al Centro: soleggiato, nubi sparse in Toscana. Al Sud: sole e ancora più caldo.
Sabato 25. Al Nord: sereno, al più velato con clima primaverile, anche ventoso. Al Centro: cielo a tratti velato, ventoso. Al Sud: sole e caldo per il periodo.
Domenica 26. Al Nord: peggiora con piogge dal pomeriggio, neve veloce sopra i 1300 metri. Al Centro: peggiora su Toscana, Umbria e Lazio. Al Sud: soleggiato e caldo.
Tendenza: prossima settimana ritorno dell’inverno con freddo, neve e tanto vento.
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Pensioni Francia, oltre un milione in strada contro la riforma

(Adnkronos) – Nuova giornata di protesta martedì in Francia contro la riforma delle pensioni voluta dal presidente Emmanuel Macron. Lo hanno annunciato i sindacati. “Il forte rifiuto di questo progetto da parte della società è legittimo e bisogna continuare a farsi sentire”, ha dichiarato Marylise Léon, vicesegretaria generale della Cfdt citata dall’emittente Bfmtv.
Ieri, nella nona giornata di protesta in oltre 300 città, sono stati circa 1.089.000 i manifestanti secondo il ministero dell’Interno, di cui 119.000 a Parigi. Sono invece 3,5 milioni, secondo la Cct, le persone che hanno protestato ieri.
La porta di ingresso del municipio di Bordeaux, nel sud ovest della Francia, è stata data alle fiamme durante le proteste della notte. Scontri fino a notte fonda tra manifestanti e agenti di polizia si sono registrati anche a Parigi. Qui nel primo pomeriggio la manifestazione ufficiale, composta da giovani, anziani, professionisti, disoccupati, è partita da Place de la Bastille e ha raggiunto Place de l’Opéra lungo i Grands Boulevards. Nella capitale gli scontri peggiori sono avvenuti in Place de l’Opéra e successivamente in Place de la Bastille, dove la polizia ha tentato di disperdere i manifestanti con gas lacrimogeni.
Grandi proteste si sono svolte anche a Marsiglia, Lione, Besançon, Rennes, Rouen e Arles, oltre che in altre città francesi.
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Mutuo, cosa succede se la banca fallisce: diritti e tutele

(Adnkronos) – Il mutuo è un impegno finanziario importante che richiede molta attenzione nella sua gestione. Tuttavia, l’instabilità delle banche come Silicon Valley Bank, Signature Bank, First Republic Bank e Credit Suisse ha suscitato preoccupazioni sui mutui e sul loro futuro. In caso di fallimento di una banca, cosa succede al mutuo e ai risparmi?
Fino al 2015, in caso di default di una banca interveniva la Banca d’Italia e il mutuatario diventava debitore dello Stato. Con l’entrata in vigore del decreto «salva banche», l’ipotesi di commissariamento e liquidazione della banca da parte del tribunale è un’ipotesi estrema.
In generale, se una banca è in difficoltà, viene acquisita da un nuovo gruppo bancario e i mutuatari continuano a pagare il mutuo secondo le condizioni precedentemente stabilite. Nel caso in cui ciò non accada, il tribunale interviene per recuperare i crediti dai clienti e il mutuatario dovrà rispettare il precedente piano di ammortamento e il debito non verrà annullato. In ogni caso, il mutuatario può approfittare della situazione per rinegoziare il mutuo presso il nuovo istituto oppure richiedere la portabilità del mutuo attraverso la surroga.
Se il mutuatario sta già affrontando difficoltà nel pagare le rate del mutuo e la banca fallisce, la situazione si complica. Tuttavia, se una banca acquista la banca fallita, potrebbe valutare i crediti deteriorati o inesigibili a un valore inferiore a quello nominale. In questo caso, il mutuatario potrebbe negoziare con la nuova banca un accordo a saldo e stralcio per estinguere il debito.
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Terremoto finanziario, banche e rischio crisi: Italia e Europa al riparo?

(Adnkronos) – Siamo davvero al riparo dal terremoto della finanza che ha sconvolto i mercati globali? Se da un lato la garanzia di banche solide nella regione europea e nella nostra nazione è verosimile, dall’altro occorre meglio considerare gli effetti a catena di un’instabilità improvvisa in un momento già critico con le pressioni di inflazione, recessione, tassi alti delle banche centrali. Come sottolineato da Money.it, le banche italiane non sono a rischio. A parte il crollo in Borsa dei primi giorni, in realtà la situazione appare sotto controllo. Il ministro Giorgetti ha sottolineato che le ripercussioni per il sistema bancario italiano sono sostanzialmente insignificanti. Tono simile da Visco, governatore Bankitalia: “Non rileviamo nelle nostre banche problemi di capitalizzazione e liquidità”.
Secondo un’analisi di Bloomberg Intelligence, per esempio, in Europa le prime 25 banche vantano un’eccedenza di capitale dal valore totale di 55 miliardi di euro. 38 miliardi di euro di questi sono in possesso di istituti importanti, come UniCredit, Intesa Sanpaolo, Ing, Societe Generale, Nordea, Ubs e Credit Agricole.
Se ci sono effetti da valutare con maggiore attenzione per il coinvolgimento del sistema Italia alla crisi bancaria globale sono quelli collaterali. Nella giornata di lunedì 20 marzo, per esempio, nel pieno tumulto Credit Suisse, lo spread Btp-Bund è schizzato di nuovo oltre 200 punti.
Il segnale era di un chiaro nervosismo nei confronti del debito pubblico nazionale, considerato più insicuro di altri (per esempio di quello tedesco) in un momento così volatile. E questo si traduce in una sfiducia nel Paese da parte degli investitori, a maggior ragione che i tassi Bce in rialzo stanno pressando il costo del debito italiano.
Anche l’Eurozona non è del tutto protetta dallo tsunami finanziario. Lagarde ha sottolineato che le turbolenze rischiano di peggiorare una recente contrazione dell’offerta di credito.
I prestiti totali della zona euro da parte delle banche del blocco si sono già contratti di 61 miliardi di euro tra gennaio e febbraio, il più grande calo mensile dal 2013.
Il vento della recessione potrebbe iniziare a soffiare proprio da qui. Lo ha ribadito anche l’esperto di rischi internazionali Ian Bremmer: il sistema globale non crollerà, ma il prezzo di una recessione sarà pagato in Occidente con maggiori probabilità.
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