Politica
Pozzolo su Fini: “Non accetto lezioni da chi ha...
Pozzolo su Fini: “Non accetto lezioni da chi ha svenduto destra italiana”
"Un leader che ha tradito senza vergogna la sua comunità politica merita solo di continuare a stare ibernato nel suo oblio"
“I giudizi negativi espressi su di me da Gianfranco Fini? Medaglie che appunto al petto. Da quello che ha svenduto e calpestato dignità politica e umana della destra italiana non accetto lezioni. Un leader che ha tradito senza vergogna la sua comunità politica merita solo di continuare a stare ibernato nel suo oblio…”. Così all’Adnkronos Emanuele Pozzolo, il deputato di Fratelli d'Italia finito nei guai per il colpo partito dalla sua pistola la notte di Capodanno.
Cosa ha detto Fini
"Quando ero presidente di An lo allontanammo, senza nemmeno espellerlo, dalla federazione di Vercelli perché era un violento estremista verbale. Il suo caso non finì sulla mia scrivania, ma se ne occupò Donato Lamorte, capo della mia segreteria politica. Capimmo che era un balengo, come si dice in Piemonte, e lo accompagnammo alla porta: via, andare", ha raccontato Gianfranco Fini, in un'intervista a Il Foglio.
Alla domanda se in Fdi ci sia un problema diffuso di classe dirigente ha risposto: "C’è sempre quel vecchio proverbio dell’albero che quando cade fa più rumore della foresta che cresce. Tra il goliardico e l’approssimativo i casi sono pochi. I parlamentari di Meloni sono circa 150: finora quelli, diciamo, irregolari saranno cinque o sei".
"Una buona prova" quella di Giorgia Meloni in conferenza stampa di fine anno, diventata di inizio per via dei due rinvii: "Sicuramente ha dimostrato di essere preparata, ha risposto in modo preciso alle domande. E’ stata abile su un’eventuale Ursula bis dividendolo le alleanze in Parlamento dalle scelte della Commissione, ma anche sull’intelligenza artificiale”, il giudizio di Gianfranco Fini.
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Luigi Di Maio papà a settembre, la compagna aspetta un...
Il bambino nascerà in Germania ed avrà doppia nazionalità italo-tedesca
Luigi Di Maio, attuale rappresentante dell’Unione Europea per la regione del Golfo, ex ministro degli Esteri del governo Draghi ed ex leader del Movimento 5 Stelle - e Alessia D'Alessandro diventeranno genitori di un maschietto a settembre. A quanto apprende l'Adnkronos, il bambino nascerà in Germania ed avrà doppia nazionalità italo-tedesca: la compagna di Di Maio, Alessia D’Alessandro - 33 anni, ex modella ed ex candidata per M5S alle elezioni politiche del 2018 - vive e lavora in Germania da oltre 15 anni, figlia di padre italiano e madre tedesca. La notizia della paternità di Di Maio era stata anticipata ieri da Dagospia. La coppia era stata paparazzata per la prima volta circa un anno fa a Venezia, ma la loro relazione sarebbe iniziata già qualche mese prima.
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Europee, duello Meloni-Schlein polarizza social. Ma per...
SocialData ha analizzato in esclusiva per Adnkronos le conversazioni web e social: il confronto sull'interesse della rete sulle candidature delle leader di Fratelli d'Italia e Pd
Il duello Giorgia Meloni-Elly Schlein polarizza i social. È quanto emerge da un report di SocialData che ha analizzato, in esclusiva per Adnkronos, le conversazioni web e social sul tema, mettendo a confronto l’interesse della rete sulle candidature delle leader di Fratelli d'Italia e Pd.
Oltre 5 milioni di interazioni nel duello social Meloni-Schlein
In particolare, a quanto risulta dal report, sono state oltre 5 milioni le interazioni nell’ultima settimana, con un picco deciso di menzioni domenica 28 aprile, giorno in cui la premier ha annunciato la propria candidatura all’Europarlamento. In totale, nel periodo oggetto dell’analisi (24-29 aprile), i post che hanno menzionato Giorgia Meloni sono stati 83mila e hanno prodotto 4,7 milioni di interazioni, mentre quelli riguardanti Elly Schlein 14mila, a fronte di 590mila interazioni. Dunque, l’annuncio di Meloni ha contribuito ad alzare l’attenzione della rete, creando dibattito.
Per Meloni un milione di menzioni positive, 150mila per Schlein
SocialData ha poi messo a confronto il volume delle menzioni positive relative alle due leader: circa 1 milione quelle riguardanti Meloni, mentre sono state 150mila quelle riguardanti Schlein.
Le donne preferiscono 'Giorgia'
Interessante il dato relativo alla composizione demografica di chi ha interagito con i contenuti. Meloni ha fatto registrare un maggiore interesse da parte del pubblico femminile: 30% rispetto al 24% di Elly Schlein.
Meloni è poi la leader più menzionata su Facebook (70,3%), mentre sulla piattaforma fondata da Marck Zuckerberg la leader Pd raccoglie il 47,3% delle citazioni.
Ferlaino: "Presto per risultati ma polarizzazione vincerà le elezioni"
“È troppo presto per anticipare i risultati delle prossime elezioni, ma almeno un dato è sicuro: la polarizzazione vincerà le elezioni”, spiega Luca Ferlaino, partner di SocialData.
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Europee, è corsa al manifesto: centrodestra punta sui...
Da Meloni a Tajani, città tappezzate dai 'faccioni'. Anche di chi non corre come Salvini
A poco più di un mese dal voto per le europee - con election day anche per il rinnovo di tante amministrazioni locali in tutto il Paese - è partita la guerra dei manifesti elettorali, che negli anni hanno accompagnato gli italiani alle urne, sin dalla nascita della Repubblica, ormai 80 anni fa. Facile oggi incappare nei volti dei big della politica nostrana nei manifesti giganti magari accanto a perfetti signor nessuno, in corsa per qualche remoto consiglio comunale.
Tra i primi faccioni a campeggiare nelle città, a Milano e Roma, quello di Matteo Salvini, che oltre alla presenza da qualche settimana, sebbene unico leader del centrodestra non in lista, ci ha messo per primo lo slogan 'Più Italia-meno Europa', tanto per chiarire quali sono le idee della Lega. Per ora nessun 6X3 invece per il nome più chiacchierato di questa tornata in casa del Carroccio, quello del generale Vannacci, magari a breve sui cartelloni in mimetica e stellette o su qualche camion-vela.
Fratelli d'Italia si era intanto già portata avanti: ben prima che Meloni annunciasse la candidatura anche i suoi avevano scelto lei come testimonial 'Con Giorgia' con tanto di foto. Qui lo slogan è di segno quasi europeista: "L'Italia cambia l’Europa'. L'altro partito dell'alleanza al governo, Forza Italia rivendica il primato a difesa dell'Europa. Il volto in doppiopetto è quello di Antonio Tajani, capolista in quattro circoscrizioni, che si fa affiancare da Silvio Berlusconi, chiedendo il voto per "una forza rassicurante al centro dell’Europa".
A sinistra, a partire dal Pd, si punta sulla foto ad effetto, quasi d'autore, come le due mani che si sfiorano, con dietro un drappo arcobaleno su sfondo rosso ("una famiglia, non un bersaglio"), perché per i democratici 'L'Europa che vogliamo è inclusiva". Si punta quindi a parlare di temi e programmi, ma chi può gioca pure sul nome: Cecilia Strada, ex presidente di Emergency e capolista nel Nord Ovest per il partito di Elly Schlein scrive "la Strada siamo noi - Cecilia è l’Europa che vogliamo".
A Lecce si corre pure per il rinnovo del consiglio comunale. Tra chi chiede di nuovo fiducia anche l'attuale assessore al traffico 'Marco detto Urban De Matteis'. Anche lui, come Giorgia Meloni potrà essere votato semplicemente scrivendo 'Urban' sulla scheda, come ricorda nel suo manifesto elettorale nel capoluogo salentino.