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Zaporizhzhia, l’agenzia atomica ucraina: “Blackout elettrico, abbiamo rischiato incidente nucleare”
Le drammatiche parole di Petro Kotin, presidente di Energoatom, su Telegram
La centrale nucleare di Zaporizhzhia in Ucraina ieri notte "è stata sull'orlo di un incidente a causa di un blackout". A comunicarlo è stato Petro Kotin, presidente di Energoatom, su Telegram, denunciando come "gli occupanti russi" abbiano fatto saltare l'elettricità in "due linee di trasmissione". "Si è passati, quindi, da 20 generatori funzionanti a 8, creando una grave minaccia per la sicurezza. Un incidente di blackout della centrale nucleare porta alla perdita di alimentazione delle pompe del liquido di raffreddamento del reattore che raffreddano il nocciolo". Il tempestivo intervento degli specialisti ucraini, aggiunge Kotin, che hanno ripristinato l'alimentazione elettrica alla centrale dal sistema energetico ucraino, ha effettivamente salvato la situazione. "Continueranno a creare situazioni pericolose, ricattando il mondo intero con un incidente nucleare e radioattivo», ha detto Petro Kotin, chiedendo ancora una volta la comunità internazionale a compiere sforzi al più presto possibile per restituire la centrale nucleare di Zaporizhzhia, temporaneamente occupata, al pieno controllo dell'Ucraina, perché questo è l'unico modo per garantire il funzionamento sicuro del più grande impianto nucleare d'Europa.
La conferma della compagnia elettrica nazionale
La compagnia elettrica nazionale Ukrenergo ha annunciato su Facebook di aver ripristinato in queste ore la linea ad alta tensione che fornisce elettricità all'impianto. "Attualmente la centrale è già passata dallo schema di alimentazione di riserva a quello standard", ha riferito Ukrenergo, sottolineando che l'alimentazione nella notte è stata garantita grazie a dei generatori di emergenza.
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Russia, via a esercitazioni con armi nucleari
L'annuncio del ministero della Difesa di Mosca
La Russia ha dato il via alla prima fase delle esercitazioni con prove pratiche sulla preparazione e l'uso di armi nucleari non strategiche. Lo ha annunciato il ministero della Difesa di Mosca. Nell'ambito delle esercitazioni, le formazioni missilistiche del Distretto Militare Meridionale stanno mettendo a punto i preparativi per il lancio dei missili del sistema tattico-operativo Iskander. Il personale delle unità aeree delle forze aerospaziali russe equipaggerà gli aerei con le armi, tra cui i Kinzhal ipersonici, con cariche speciali e si dirigerà verso le aree di pattugliamento, ha aggiunto il ministero della Difesa russo.
Dall'annuncio all'azione
L'avvio delle esercitazioni arriva a 2 settimane dalle prime comunicazioni. Il 6 maggio il ministero della Difesa preannunciava preparativi per le esercitazioni militari che avrebbero incluso l'utilizzo di "armi nucleari non strategiche" a fronte di quelle che descrive come "dichiarazioni e minacce provocatorie" da parte di "funzionari occidentali".
Le esercitazioni ordinate dal presidente Vladimir Putin "al fine di aumentare la prontezza delle forze nucleari tattiche a svolgere missioni di combattimento" coinvolgeranno "formazioni missilistiche del Distretto Militare Meridionale" ed è ipotizzabile quindi che le manovre avverranno non lontano dal confine con l'Ucraina.
Il quadro complessivo
L'iniziativa russa si è inserita in un quadro di crescente tensione, caratterizzato dalle dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron sull'ipotesi di invio di soldati in Ucraina e dalla disponibilità di Estonia e Lituania a svolgere un ruolo che vada oltre la semplice fornitura di armi e aiuti.
A completare il mosaico, l'entrata in scena della Bielorussia che parteciperà alle esercitazioni nucleari. Mosca lo scorso anno ha dislocato armi nucleari tattiche - "diverse decine" secondo il presidente Aleksandr Lukashenko - anche sul territorio della Bielorussia.
Le armi in Bielorussia "sono strumenti di deterrenza. Difensive. Nessuno attaccherà con tali armi", ha dichiarato Lukashenko rendendo noto che Minsk "intende per la prima volta esercitarsi nell'uso di armi nucleari non strategiche". "Le manovre hanno solo natura difensiva", ha aggiunto.
Le forze militari "consegneranno munizioni speciali (le armi nucleari tattiche, ndr) alle unità delle forze aeree, le monteranno su lanciatori e aerei. Battaglioni assegnati ai missili Iskander e Polonez (missili che possono essere equipaggiati con testate nucleari, ndr) saranno dispiegati segretamente in posizioni segrete e si eserciteranno a dispiegare lanci di missili", ha aggiunto.
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Sifilide e ‘super gonorrea’, l’allarme...
"Malattie sessualmente trasmissibili in aumento in tutto il mondo"
Malattie sessualmente trasmissibili. "Crescono nella maggior parte del mondo", fa notare il direttore generale dell'agenzia Tedros Adhanom Ghebreyesus dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms). "I nuovi casi di sifilide tra gli adulti di età compresa tra 15 e 49 anni sono aumentati di quasi 1 milione nel 2022, raggiungendo gli 8 milioni. E ci sono stati 230mila decessi correlati alla sifilide. Gli aumenti più elevati si sono verificati nella regione delle Americhe e in quella africana". Il report elenca il "forte incremento" delle infezioni sessualmente trasmesse fra le sfida, insieme a quelle poste in particolare dall'Hiv per la quale si osserva un "calo insufficiente delle nuove infezioni" e dai numeri delle epatiti virali che continuano a essere sostenuti. E poi ci sono i 'superbug': "I dati nuovi mostrano anche un aumento della gonorrea multiresistente", evidenzia il Dg Oms.
Nel 2023, si legge nella sintesi del rapporto, su 87 Paesi in cui è stata condotta una sorveglianza rafforzata della resistenza antimicrobica della gonorrea, 9 hanno riportato livelli elevati (dal 5 al 40%) di resistenza all'ultima linea di trattamento per la gonorrea, il ceftriaxone. L'Oms sta monitorando la situazione e, spiega il Dg Tedros, "ha aggiornato il trattamento raccomandato per ridurre la diffusione di questo ceppo di gonorrea multiresistente".
In generale, si legge ancora nella nota, "l'Hiv a livello globale, le epidemie di epatite virale e le infezioni a trasmissione sessuale continuano a rappresentare sfide significative per la salute pubblica, causando 2,5 milioni di morti ogni anno", secondo il rapporto Oms.
Nel dettaglio, il documento rileva che 4 malattie sessualmente trasmissibili curabili, cioè sifilide (Treponema pallidum), gonorrea (Neisseria gonorrhoeae), clamidia (Chlamydia trachomatis) e tricomoniasi (Trichomonas vaginalis), rappresentano oltre 1 milione di infezioni al giorno. Il rapporto rileva un aumento della sifilide adulta e materna (1,1 milioni) e della sifilide congenita associata (523 casi ogni 100mila nati vivi all'anno) durante la pandemia di Covid.
Nel 2022 sono stati poi registrati circa 1,2 milioni di nuovi casi di epatite B e quasi 1 milione di nuovi casi di epatite C. Il numero stimato di decessi per epatite virale è aumentato da 1,1 milioni nel 2019 a 1,3 milioni nel 2022, nonostante efficaci strumenti di prevenzione, diagnosi e trattamento, segnala l'Oms.
Quanto all'Hiv, le nuove infezioni "si sono ridotte solo da 1,5 milioni nel 2020 a 1,3 milioni nel 2022", rileva infine il report. I decessi legati a questo virus "continuano ad essere elevati": nel 2022 si sono verificate "630mila morti correlate all'Hiv, il 13% delle quali tra bambini di età inferiore ai 15 anni".