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Salute e Benessere
Visite ed esami anche il sabato e la domenica, arriva il Dl...
Visite ed esami anche il sabato e la domenica, arriva il Dl anti-liste d’attesa: la bozza
Nella bozza del decreto visionato dall'Adnkronos Salute previsto l'inserimento delle strutture private-accreditate nei Cup regionali, pena la perdita dell'accreditamento. Schillaci: "Nessuno verrà lasciato indietro"
![Pazienti in fila sportelli ospedale - Fotogramma](https://www.adnkronos.com/resources/028d-1af739a5ac7b-ff75b04107f3-1000/format/big/ospedale_fila_ticket.jpeg)
Visite diagnostiche e specialistiche possibili anche di sabato e domenica, con l'estensione della fascia oraria per l'erogazione di queste prestazioni. Sistema unico di prenotazione regionale o infra-regionale, con le strutture private accreditate ospedaliere e ambulatoriali che dovranno afferire al Centro unico di prenotazione (Cup), pena la nullità degli accordi contrattuali per l’accreditamento con il Ssn. Un sistema di 'Recall', attivato dal Cup, per ricordare all'assistito la data di erogazione della prestazione, per richiedere la conferma o per la cancellazione delle prenotazioni: in caso di mancata presentazione e visita non annullata, l’assistito può essere tenuto a pagare lo stesso. Queste alcune delle misure previste dalla bozza del decreto legge del ministro della Salute Orazio Schillaci per la riduzione delle liste di attesa, circa 25 articoli, atteso in Consiglio dei ministri il 3 giugno.
Questa, in sintesi, l'architetttura del provvedimento. "Per implementare l'efficacia del coordinamento di livello nazionale per la riduzione e il superamento delle liste di attesa, con particolare riguardo alla risoluzione delle diseguaglianze regionali e del fenomeno della mobilità attiva e passiva - si sottolinea nella bozza del decreto visionato dall'Adnkronos Salute - presso il ministero della Salute è istituito il 'Sistema nazionale di governo delle liste di attesa' (Singla), "quale insieme delle strutture, degli strumenti e delle competenze" necessarie. Sarà governato da una Cabina di Regia, istituita sempre presso il ministero della Salute e presieduta dallo stesso ministro, che "sovraintende all'elaborazione del Piano nazionale di governo delle liste di attesa e vigila sull'attuazione delle misure" stabilite dal Dl.
Con il Piano nazionale di governo delle liste di attesa, il ministero della Salute definisce apposite Linee di indirizzo rivolte alle regioni e alle Province autonome di Trento e di Bolzano, "dirette all'allineamento della domanda di assistenza sanitaria, definendo standard nazionali di natura organizzativa, tecnologica e infrastrutturale, rilevanti anche per la revisione e l'aggiornamento degli standard assistenziali relativi all'assistenza ospedaliera e territoriale". Sarà l'Agenas ad effettuare il monitoraggio nazionale sul rispetto dei tempi massimi di attesa per classi di priorità delle prestazioni prenotate in regime istituzionale e in regime di libera professione intramoenia.
E sempre all’Agenas è istituita la Piattaforma nazionale delle liste di attesa "finalizzata a realizzare l'interoperabilità con le piattaforme per le liste di attesa relative a ciascuna regione e provincia autonoma". Infine, è istituito nel sito internet istituzionale del ministero della Salute il registro delle segnalazioni per il mancato rispetto dei diritti dei cittadini.
Tempi certi per le prestazioni e carta diritti dei cittadini
La bozza del decreto prevede anche una carta dei diritti dei cittadini per l'erogazione delle prestazioni che rientrano nei Livelli essenziali di assistenza senza il grosso imbuto delle liste d'attesa, fissando i tempi massimi da rispettare.
"Ai fini dell'erogazione delle prestazioni sanitarie rientranti nei livelli essenziali di assistenza - si legge nell'articolo 1 del testo, che l'Adnkronos Salute ha visionato - i cittadini hanno diritto ad accedere alle liste di attesa per l'erogazione delle prestazioni sanitarie, senza incorrere nella sospensione delle prenotazioni; all'effettiva erogazione delle prestazioni sanitarie nell'ambito delle strutture pubbliche e private accreditate; al rispetto dei tempi massimi di attesa per l'accesso alle prestazioni sanitarie; a una comunicazione chiara, trasparente e aggiornata sui tempi di attesa massimi previsti e sulla tipologia dei percorsi di tutela per la presa in carico delle richieste per le quali il Servizio sanitario non sia in grado al momento della prenotazione di offrire la prestazione nei tempi garantiti, unitamente alla definizione delle modalità di erogazione delle predette prestazioni".
Le regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano garantiscono ai propri assistiti il rispetto di questi diritti, sia attraverso gli strumenti definiti dal Dl, sia attuando "ogni utile iniziativa per assicurare ai propri assistiti l'effettiva erogazione delle prestazioni sanitarie nell'ambito delle strutture pubbliche e private accreditate, per garantire il rispetto dei tempi di attesa, per monitorare e vigilare sui risultati raggiunti, prevedendo, in caso contrario, idonee misure da adottare nei confronti dei direttori generali delle aziende sanitarie". In caso di 'liste bloccate', con la sospensione delle attività di prenotazione delle prestazioni, vengono aumentate le sanzioni previste.
Aumentato tetto spesa per il personale
Per l'abbattimento delle liste d'attesa, il tetto di spesa per il personale delle aziende e degli enti del Servizio sanitario nazionale è incrementato a livello regionale, per l'anno 2024. L'aumento è "pari al 25% dell'incremento del fondo sanitario regionale rispetto all'esercizio precedente - si legge nell'articolo 11 della bozza visionata dall'Adnkronos Salute - A decorrere dal 2025, la spesa per il personale delle aziende e degli enti del Ssn, nell'ambito del livello del finanziamento del fabbisogno sanitario standard cui concorre lo Stato, è determinata sulla base della metodologia per la determinazione del fabbisogno di personale del Ssn".
Nuova stretta per gettonisti con nuovi contratti
Per "contrastare il fenomeno dei cosiddetti 'gettonisti' e di reinternalizzare i servizi sanitari affidati a cooperative, fino al 31 dicembre 2026, le regioni, le Province autonome di Trento e di Bolzano e gli enti del Servizio sanitario nazionale possono reclutare il personale del comparto e della dirigenza medica e sanitaria nonché delle professioni sanitarie attraverso forme di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa, in deroga".
Per aumentare il numero di visite ed esami effettuabili, vengono ritoccati i limiti di spesa per l’acquisto di prestazioni sanitarie da soggetti privati accreditati. Rispetto a quanto previsto dalla legge di bilancio, si aumentano le percentuali di spesa, da +1% a +2% per il 2024, da +3% a +4% per il 2025, da +4% a +5% dal 2026. Le prestazioni salvavita effettuate dai pronto soccorso delle strutture ospedaliere private accreditate non sono soggette ad alcun limite di spesa.
Schillaci: "Nessuno lasciato indietro"
"Credo che il governo debba far sì, e lo faremo, con il provvedimento sulle liste di attesa, che i cittadini riescano finalmente a fare gli esami e le terapie di cui hanno bisogno nei tempi previsti" e "che nessuno rimanga indietro, soprattutto a Napoli, al Sud", ha affermato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, a margine dell'evento Lilt a Napoli. Alla domanda dei cronisti se siano in programma delle misure particolari, ha riferito: "Stiamo ancora lavorando".
Salute e Benessere
Tumori cavo orale, 4mila nuove diagnosi l’anno: a Milano...
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A Parco Sempione visite gratuite per individuare eventuali lesioni maligne – Appuntamento promosso da Omceo e Andi Milano con Istituto Stomatologico
![Tumori cavo orale, 4mila nuove diagnosi l’anno: a Milano weekend di prevenzione](https://www.adnkronos.com/resources/028e-1b2578eb396e-25825a3bb81a-1000/format/big/tumore_cavo_orale_comm.jpeg)
In Italia ogni anno vengono diagnosticati 4.000 casi di tumori alla bocca, più frequenti negli uomini che nelle donne. Nel nostro Paese l’incidenza è di 7 casi ogni 100.000 abitanti (8 ogni 100.000 nei maschi e 5 ogni 100.000 nelle femmine). Questo tipo di cancro è rarissimo nei giovani ma l’incidenza aumenta con l’età e raggiunge il picco nelle persone oltre i 70 anni.
Per questo motivo l’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della Provincia di Milano, l’Associazione nazionale dentisti italiani di Milano e l’Istituto Stomatologico ieri e oggi sono scesi in piazza in favore della prevenzione, supportati dal Corpo militare dell'Ordine dei Cavalieri di Malta. "Come ogni anno abbiamo organizzato una due giorni per sensibilizzare l’opinione pubblica – spiega all’Adnkronos Andrea Senna, vice presidente Omceo Milano – e per promuovere la salute, in particolare la salute della bocca. Il tumore del cavo orale è ancora poco conosciuto, nonostante si registrino 4mila nuove diagnosi ogni anno. Per questo motivo è fondamentale la diagnosi precoce. Se non preso in tempo, infatti, il cancro del cavo orale metastatizza molto più velocemente ma con interventi tempestivi può essere prevenuto".
Tra i fattori di rischio, l’abuso di alcol e fumo. "La combinazione di queste due sostanze poi – avverte Senna – sono un mix esplosivo". Le categorie più colpite, "anziani, perché è un tipo di tumore che si manifesta con l’avanzare dell’età", anche "se non mancano casi tra i più giovani sessualmente attivi che si infettano con il papilloma virus. Quindi è fondamentale far capire loro anche l’importanza dei vaccini".
A supportare Omceo Milano e sezione milanese di Andi, anche l’Istituto Stomatologico "che ci ha messo a disposizione un’autoambulanza odontoiatrica – sottolinea l'esperto – In totale privacy abbiamo visitato circa 200 cittadini, nonostante il maltempo che si è abbattuto sulla città sabato pomeriggio".
Prossimo appuntamento con la prevenzione del tumore del cavo orale il 30 agosto al Gran Premio di Formula 1 a Monza. "Anche in quell’occasione scenderà in campo la prevenzione oncologica – conclude Senna - saranno offerte visite gratuite alla cittadinanza presso l’Unità mobile odontoiatrica dell’Istituto stomatologico italiano (Isi). La campagna è organizzata dall’ Ordine provinciale dei medici chirurghi e odontoiatri (Omceo) di Monza con il supporto del Corpo militare dell’Ordine di Malta e della sezione provinciale Milano-Lodi-Monza Brianza dell'Associazione nazionale dentisti italiani (Andi)".
Salute e Benessere
Salute, Stallone (Enpab): “Biologi fondamentali per...
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Si chiude a Roma il congresso nazionale
![- Tiziana Stallone, presidente Enpab](https://www.adnkronos.com/resources/028e-1b237f18fdb9-bfa09d3d54ec-1000/format/big/biologa_stallone_enpab_comm.jpeg)
Grande partecipazione per il III Congresso nazionale Enpab, l’Ente nazionale di previdenza e assistenza dei biologi, che si conclude oggi a Roma. Al centro dell’evento l’importanza della figura professionale del biologo per sensibilizzare i cittadini a un corretto stile di vita, il potenziamento delle forme di assistenza, delle prestazioni previdenziali e il ruolo sussidiario delle Casse. Le conseguenze positive della transizione ecologica nella nostra economia sulla categoria che in Italia conta oltre 18mila professionisti, sono alcuni fra i temi principali trattati nella due giorni all'Auditorium della Conciliazione, dal titolo “Previdenza è salute. Il futuro nelle nostre mani”. Ad aprire la prima giornata un messaggio di Papa Francesco incentrato sull’importanza del ruolo dei biologi nella società.
Per Tiziana Stallone, presidente Enpab, “il messaggio principale del III congresso Enpab è questo: il futuro è nelle nostre mani e non va delegato. Siamo noi che lo costruiamo responsabilmente attraverso il nostro lavoro, le reti professionali, la formazione costante che ci consente di sfruttare, e non subire, l’innovazione. Nella costruzione del futuro attraverso il presente Enpab vuole essere al fianco dei suoi iscritti”. "Il Congresso è un momento fondamentale dell’anno in cui abbiamo la massima partecipazione degli iscritti - commenta Massimo Opromolla, direttore generale Enpab - enfatizzando così il rapporto diretto tra l’ente e i biologi che sono i veri protagonisti. Abbiamo immaginato un evento volto a unire e a favorire l’appartenenza degli iscritti alla propria cassa”.
Durante il Congresso è stata presentata la nuova edizione del progetto 'Costruiamo la salute! Biologi nelle scuole', promosso da Enpab, in collaborazione con il Comitato paritetico del ministero della Salute e del ministero dell'Istruzione e del merito. Nell’anno scolastico 2024/2025, 100 biologi Enpab - spiega una nota - potranno mettere a disposizione la loro professionalità con l’intento di sviluppare, incrementare e diffondere agli studenti e alle loro famiglie “la cultura e la consapevolezza alimentare nel rispetto coerente dell’ambiente”. Il Progetto, rivolto unicamente agli studenti che frequentano la classe terza della scuola primaria, sarà organizzato in incontri educazionali frontali con gli alunni. Sono oltre 80 gli istituti scolastici coinvolti su tutto il territorio nazionale.
Salute e Benessere
Neoplasie rare Gep-Nen, studio ‘profilazione rivela...
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Nuove prospettive di cura per forme del tratto gastro-entero-pancreatico grazie a lavoro italiano
![Massimo Milione, direttore della Sc di Anatomia Patologia 1 della Fondazione Irccs Istituto dei tumori di Milano](https://www.adnkronos.com/resources/028e-1b232d27cb03-3071844655f6-1000/format/big/massimo_milione_comm.jpeg)
La profilazione molecolare del paziente per calibrare la terapia in modo da produrre la massima efficacia è già una realtà in molti tumori comuni, come il carcinoma della colon-retto o del polmone. La stessa prospettiva si apre ora per neoplasie rare come le neuroendocrine del tratto gastro-entero-pancreatico (Gep-Nen), grazie ai risultati di un nuovo studio appena pubblicato sulle pagine del 'British Journal of Cancer' da Massimo Milione, direttore della Sc di Anatomia Patologia 1 della Fondazione Irccs Istituto dei tumori di Milano (Int), condotto grazie alla storica collaborazione con il Laboratorio di Biologia Molecolare dell’Università di Padova diretto da Matteo Fassan. Se ne è parlato oggi alla Fondazione milanese in occasione del VI Workshop dell’Anatomia Patologica 1 dal titolo ‘La predittività clinica della Surgical Pathology’.
Le cellule neuroendocrine - si legge in una nota - presentano caratteristiche miste tra le cellule nervose e quelle endocrine, deputate cioè alla produzione di ormoni. Complessivamente, costituiscono il cosiddetto sistema neuroendocrino diffuso (Sned) e sono presenti in diversi organi, dove svolgono compiti particolari, necessari al loro funzionamento: per esempio, regolano il flusso d’aria nei polmoni, la velocità di transito del cibo nel tratto gastrointestinale o la produzione dei succhi gastrici nello stomaco. Si parla perciò di tumori neuroendocrini quando la neoplasia ha origine dalle cellule del sistema neuroendocrino, e possono perciò riguardare l’apparato gastrointestinale o i polmoni.
Particolare importanza rivestono le neoplasie neuroendocrine del tratto Gep-Nen, localizzate cioè a livello di stomaco, duodeno, intestino tenue e crasso, retto e appendice, nonché del pancreas. Più di dieci anni fa, emerse l’idea che per una particolare tipologia di Gep-Nen, i carcinomi neuroendocrini, la classificazione dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) del 2010 fosse troppo ampia. Da qui le intuizioni originali e le successive ricerche del professor Milione. “Nel 2012, in un ampio congresso che si teneva a Milano, feci notare questa anomalia dell’anatomia patologica, trovando conferma dal confronto con i maggiori oncologi dell’epoca che partecipavano all’evento - spiega Milione - Da lì partì l’iniziativa di riunire i massimi anatomo-patologi italiani per raccogliere e analizzare i dati relativi a questo tipo di tumori raccolti da tutta Italia: i primi dati sono stati presentati già nel 2015 nel corso del congresso mondiale di Anatomia Patologica Uscap a Boston e confermavano la correttezza della nostra intuizione, perché la categoria dei carcinomi neuroendocrini è in realtà un gruppo eterogeneo di neoplasie”.
Questi risultati sono stati recepiti dell’Oms e integrati nella classificazione del 2022 facendo un salto di qualità nelle terapie, trattando la neoplasia in base alle caratteristiche istologiche. Nel caso dei tumori neuroendocrini, si distinguono infatti i quelli di grado 3 (Net-G3), con lesione ben differenziata, dai carcinomi neuroendocrini (Nec), con lesione scarsamente differenziata. “I Net-G3 possono essere trattati con farmaci molto ben tollerati dal paziente, molto spesso con un’infusione di terapia ogni 21 giorni - spiega Milione - la malattia viene così cronicizzata, con una sopravvivenza molto lunga, tanto che il decesso nella maggior parte dei casi avviene per altri tipi di malattie. Nel caso dei Nec, invece, l’unica terapia disponibile è stata, almeno finora, la chemioterapia a base di sali di platino, con una sopravvivenza dell’ordine di alcuni mesi”. La situazione però potrebbe presto cambiare, grazie ai progressi compiuti nella caratterizzazione molecolare di questi tumori.
“Recentemente - continua Milione - si è dimostrata l’utilità del Ki-67, un biomarcatore che funziona come una sorta di ‘contagiri’ della replicazione cellulare e quindi anche come indice dell’aggressività della neoplasia” che, come è noto, si replica più rapidamente di una cellula sana. Proprio la misurazione del Ki-67, associata all’analisi molecolare, permette di “spacchettare” la categoria tumori a lesione scarsamente differenziata in Nec con Ki-67 inferiore al 55% (Nec< 55) e maggiore o uguale al 55% (Nec ≥55). “Il nostro ultimo studio ha caratterizzato le differenze tra le tre categorie Net-G3, Nec< 55 e Nec ≥55 dal punto di vista genomico e trascrittomico – cioè sulla base del patrimonio genetico e delle proteine codificate dal genoma – un risultato che ha profonde conseguenze in termini di prognosi e di terapia - precisa il professore - Per i Net-G3 e per i Nec ≥55 la situazione cambia poco, mentre ci sono novità interessanti per la ‘zona grigia’ rappresentata dai Nec<55, che presentano somiglianze con tumori, come gli adenocarcinomi del colon o i carcinomi polmonari, che già beneficiano di chemioterapie standardizzate e terapie ‘a target’: la prospettiva concreta è quindi quella di trasferire queste terapie ai NEC<55%, che finora finivano nel calderone dei Nec che avevano come unica opzione la chemioterapia ai sali di platino”.
Nuove e importanti indicazioni sono emerse anche per il sito d’insorgenza del tumore. “I tumori presentano un livello di aggressività diversa a seconda del sito - conclude Milione - a parità di caratteristiche, per esempio, i Nec del pancreas hanno una prognosi più favorevole rispetto a quelli del colon. Manca ancora però un ultimo passo. Abbiamo per così dire squarciato il velo dell’uniformità di trattamento, ma purtroppo non siamo ancora arrivati a una terapia mirata, perché mancano ancora studi dimostrativi, anche se questo è l’obiettivo verso il quale siamo diretti”.