Economia
Confindustria: l’impatto economico del Salone Nautico...
Confindustria: l’impatto economico del Salone Nautico di Genova sul territorio supera i 72 mln di euro
Cecchi: "Rappresenta la trasformazione di Genova in Capitale della nautica''
Con la partecipazione al Boot di Düsseldorf si è conclusa la prima tappa del progetto 2024 di promozione internazionale del 64° Salone Nautico Internazionale di Genova e di sostegno delle aziende italiane ambasciatrici del Made in Italy del settore a livello globale. Il programma di internazionalizzazione proseguirà nei prossimi mesi con le attività già pianificate (Miami International Boat Show, Dubai International Boat Show, Smm Amburgo, Ibex Show Tampa – Florida, Fort Lauderdale Boat Show, Metstrade Amsterdam) e con un’iniziativa inedita: il lancio del docu-film ‘Sea More’ e di una serie di ‘highlights’ dedicati al Salone Nautico Internazionale e alla città di Genova.
Il docu-film, un inedito di 9 minuti nato dalla collaborazione fra Confindustria Nautica e BsideFilms partecipa al Premio Film Impresa organizzato da Unindustria in collaborazione con Confindustria e Anica, che assegnerà i riconoscimenti selezionati da una giuria d’onore presieduta quest’anno dal registra e sceneggiatore Gabriele Salvatores. Il film sarà parte integrante delle attività di internazionalizzazione nelle varie tappe già previste in Europa, Middle East e negli Stati Uniti, mentre gli highlights saranno i protagonisti della strategia digitale di comunicazione di Confindustria Nautica, organizzatrice del Salone Nautico Internazionale di Genova.
“Se navigando, al primo chiarore del giorno, vedrai il mare…” così recita la voce narrante iniziale del film che racconta il Salone in modo intimo, originale e profondo, prestando particolare attenzione al rapporto tra il Salone Nautico Internazionale e le suggestive immagini di Genova, da sempre cornice dell’evento.
“Il legame tra il Nautico e Genova è da sempre strettissimo: la manifestazione è un elemento di traino e simbolo identitario della città, un evento che porta sul territorio tantissimo valore – commenta Saverio Cecchi, Presidente di Confindustria Nautica. È un evento estremamente complesso e articolato. Da oltre 60 anni porta a Genova il meglio dell’industria mondiale, oltre ad essere la casa dell’industria nautica nazionale. Il Salone rappresenta la trasformazione di Genova in Capitale della nautica”.
Il valore di un evento come il Salone Nautico ha un riscontro importante non solo in termini di marketing territoriale ma anche in termini di ricaduta economica: il 63°Salone Nautico Internazionale di Genova ha generato sul territorio un valore di oltre 50 milioni di euro considerando la ricaduta dei soli visitatori (valore certificato da indagine Nielsen, azienda leader globale nella misurazione dell'audience, nei dati e nell'analisi) e un impatto economico complessivo di 72 milioni di euro. Quest’ultimo dato è ricavato sommando l’impatto economico portato dai visitatori cui si aggiunge il valore economico generato dagli organizzatori e dagli espositori per la realizzazione e partecipazione all’evento.
"Ci prepariamo alla nuova edizione del Salone Nautico Internazionale di Genova consapevoli dell’enorme valore rappresentato dal nostro evento, che ogni anno porta la città e la nautica da diporto mondiale al centro del palcoscenico internazionale", commenta Alessandro Campagna, Direttore commerciale Salone Nautico Internazionale di Genova. "Tra due settimane - aggiunge - apriremo le iscrizioni della 64edizione (19-24 settembre): il lungo lavoro fatto fino a oggi insieme al Comune di Genova e alla Regione Liguria con il supporto del Governo nazionale ci porta a destinazione proiettandoci verso il futuro con un hub assolutamente innovativo e all’avanguardia, che rafforzerà ulteriormente il ruolo del Salone Nautico Internazionale di Genova nel panorama mondiale”.
Economia
Ita-Lufthansa, rinvio in vista: l’Ue attende nuove...
Bruxelles teme che con il matrimonio tra le compagnie venga ridotta la concorrenza
Sulla questione Ita Airways e Lufthansa la Commissione europea attende nuove proposte sul taglio delle rotte con un probabile rinvio della decisione a metà giugno. Per l'acquisto del 41% di Ita il gruppo tedesco vuole investire 325 milioni ma Bruxelles teme che con il matrimonio tra le compagnie venga ridotta la concorrenza.
Economia
Webuild, bilancio e nuovo Cda lanciano titolo in Borsa...
Giornata particolarmente brillante in Borsa per Webuild che, dopo l'approvazione del bilancio 2023 e la nomina del nuovo Consiglio di amministrazione, che ha riconfermato Pietro Salini come amministratore delegato, chiude la seduta odierna di scambi in deciso rialzo: il titolo balza a quota +5,17% attestandosi a 2,27 euro per azione.
L'assemblea degli azionisti della società, riunitasi questa mattina, ha approvato anche la distribuzione di un dividendo per un importo pari a 0,071 euro per ciascuna azione ordinaria ed 0,824 euro per ciascuna azione di risparmio esistente ed avente diritto al dividendo alla data di stacco della cedola.
Quanto al nuovo cda, composto da 15 membri, vede Gian Luca Gregori con funzioni di presidente, oltre a Davide Croff, Moroello Diaz della Vittoria Pallavicini, Paola Fandella, Francesca Fonzi, Flavia Mazzarella, Itzik Michael Meghnagi, Francesco Renato Mele, Teresa Naddeo, Alessandro Salini, Pietro Salini, Serena Torielli, Michele Valensise, Laura Zanetti e Francesco Chiappetta.
Economia
Università, Free Academy: “Atenei tradizionali e...
Benché l’Italia abbia un bassissimo numero di laureati (in Europa unicamente la Romania ha risultati peggiori), all’interno del bilancio pubblico il comparto universitario pesa in maniera significativa. Secondo l’ultimo rapporto dell’Anvur, il Fondo per il finanziamento ordinario (Ffo) delle università ammonta a 9,205 miliardi di euro, che vanno a coprire più dei 2/3 delle necessità delle università statali. Di questa somma, soltanto lo 0,73% (68 milioni di euro) è destinato alle università non statali, sia tradizionali sia telematiche.
A giudizio di Aurelio Mustacciuoli, responsabile Studi e Ricerche di Free Academy, “limitandoci a considerare l’Ffo lo studente di un’università statale ogni anno costa al contribuente ben 5.701 euro, mentre di media uno studente delle università private costa 195 euro. Se poi si considerano le università telematiche (lasciando quindi da parte gli atenei privati tradizionali: la Bocconi di Milano, la Luiss di Roma ecc.) le risorse che lo Stato destina alle università online ammontano a soli 2,8 milioni”. Questo significa che uno studente universitario telematico grava sullo Stato per la risibile cifra di 12,5 euro: lo 0,21% di quanto costa in media uno studente dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, della Sapienza di Roma o della Federico II di Napoli.
Non basta. La maggior parte delle università telematiche sono fondazioni, ma alcune di loro – quelle più 'sotto attacco' da parte dei difensori dello status quo – sono società di capitali e quindi ogni anno versano somme considerevoli all’erario. Sempre ad avviso di Mustacciuoli, “considerando unicamente il gruppo universitario Multiversity (che è controllato dal fondo Cvc Capital Partners e che include Unipegaso, Mercatorum e San Raffaele Roma) nel 2022 per le sole imposte dirette è stato registrato un esborso di 43 milioni di euro: il che significa che soltanto questi tre atenei online danno allo Stato ben 15 volte quanto tutte le università telematiche nel loro insieme ottengono in forma di Ffo”. Quindi vi sono ben 5050 studenti italiani delle università pubbliche che possono studiare grazie alle entrate fiscali garantite dal gruppo Multiversity.
Da questo punto di vista, una crescita degli atenei privati telematici – la cui retta è mediamente assai inferiore al costo che ogni studente comporta per le casse statali – condurrebbe non soltanto a un minor costo complessivo per ogni studente, ma aiuterebbe anche a ridurre l’esorbitante prelievo fiscale che grava sulle imprese, sulle famiglie e sui lavoratori.
In conclusione, secondo Mustacciuoli, “alla luce dei dati sopra riportati è chiaro che lo studente tradizionale costa allo Stato ben 5.701 euro soltanto per l’Ffo, mentre ognuno degli oltre 144 mila studenti di Unipegaso, Mercatorum e San Raffaele Roma (a.a. 2022-23) porta alle casse statali 331 euro. Si tratta di cifre che devono far riflettere”.