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Israele Hamas, attore serie tv Fauda Amedi esce da...
Israele Hamas, attore serie tv Fauda Amedi esce da ospedale: “Pronto a tornare a recitare e combattere”
"E' in momenti come questi che pensi solo a quanto vuoi vivere", racconta Amedi che è stato ferito gravemente lo scorso 9 gennaio in un'esplosione nella Striscia di Gaza. Nella serie tv interpreta l'agente Sagi Tzur : "Creatori 'Fauda' al lavoro per adattare sceneggiatura a nuova realtà".
"È in momenti come questi che pensi solo a quanto vuoi vivere". Ad affermarlo è l'attore israeliano Idan Amedi, che interpreta l'agente Sagi Tzur nella serie tv di Netflix 'Fauda' (che racconta la storia di una squadra d'élite sotto copertura che cerca di rintracciare un famigerato terrorista palestinese) che oggi è uscito dall'ospedale Sheba Medical Center dove era stato ricoverato per due settimane dopo essere stato gravemente ferito nella Striscia di Gaza.
Il 9 gennaio, un'esplosione nel campo profughi di Bureij, nel centro di Gaza, ha ucciso sei soldati e ferito Amedi e diversi altri riservisti. Quando l'attore è arrivato in ospedale, era gravemente ustionato e irriconoscibile. È stato anche ferito da alcune schegge che gli hanno perforato varie parti del corpo e ha avuto diverse ossa rotte. Dopo essere stato inizialmente sedato e intubato nel reparto di terapia intensiva, Amedi è migliorato in tempi relativamente brevi. "Dopo l'esplosione, mentre ero a terra, ho fatto segno con la mano che ero vivo in modo che i miei compagni venissero a prendersi cura di me. Ero sdraiato lì a pensare a casa, alla mia famiglia e a quanto desiderassi tornare vivo da loro", ha spiegato Amedi parlando con i giornalisti ma apparendo ancora debole e con il braccio fasciato.
Raccontando ai giornalisti la sua esperienza di combattimento a Gaza Amedi ha spiegato che "abbiamo a che fare con un nemico che non si preoccupa di nulla. Questa è una guerra giusta e il nemico che abbiamo di fronte è al di là di Hamas, abbiamo trovato armi nelle scuole, in diverse istituzioni e nelle case private. Il mondo deve saperlo".
"Il mio spirito è più forte che mai", dice l'attore che è anche un cantante pop. "Tornerò a recitare e cantare. Se potrò, tornerò anche a combattere in guerra", spiega il 35enne che era un riservista del Combat Engineering Corps.
"In questa specifica operazione - sottolinea l'attore-, c'erano tre squadre nostre che avrebbero dovuto distruggere diversi pozzi di tunnel. Tunnel profondi molti chilometri e con armi al loro interno. Un altro deposito di armi è stato trovato nelle vicinanze e ci è stato ordinato di distruggere anche quello", ricorda. "Eravamo pronti a partire, mi sono assicurato di dove fossero tutti i miei uomini e poi all'improvviso è avvenuta l'esplosione. Il primo pensiero è stato che fosse stato un terrorista a provocare l'esplosione. Ma le prime indagini iniziale mostrano qualcos'altro. Si capirà presto". L'esplosione potrebbe essere stata il risultato di un incidente dei soldati e le Forze di Difesa Israeliane stanno indagando.
I creatori della serie televisiva 'Fauda' "stanno già lavorando per adattare la sceneggiatura alla nostra realtà attuale. Tornerò nella serie con l'aiuto di Dio la prossima stagione". Ad affermarlo è l'attore israeliano Idan Amedi, in merito alla serie Tv israeliana che è stata confermata per una quinta stagione. Amedi nella serie interpreta l'agente Sagi Tzur nella serie tv di Netflix che racconta la storia di una squadra d'élite sotto copertura che cerca di rintracciare un famigerato terrorista palestinese che oggi è uscito dall'ospedale Sheba Medical Center dove era stato ricoverato per due settimane dopo essere stato gravemente ferito nella Striscia di Gaza.
Amedi, che è di origine curda, è anche una cantante popolare e ha registrato cinque album dal 2011. La sua canzone più famosa, "A Warrior's Pain", che parla delle esperienze post-traumatiche di un soldato di ritorno dalla guerra, è stata una delle canzoni più popolari di Israele nel 2010.
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Usa, Urbinati (Columbia): ”La rettrice ha scatenato...
La docente di Teoria politica difende la protesta pacifica degli studenti e sostiene il dialogo senza toni aggressivi in spazi dedicati. Occorre portare avanti una trattativa che permetta il ritorno alla normalità ed eviti un grave danno di immagine per il campus, sostiene.
E' stata una ''reazione folle'' quella della rettrice della Columbia University, Nemat Shafik, di chiamare la polizia per rimuovere la manifestazione studentesca contro Israele. ''Era una protesta pacifica, fatta a suon di rap con giochi, canti e balli'', ma lei ''l'ha trasformata in un inferno''. Per fortuna, anche grazie ''a un documento di appello al dialogo che ho firmato anche io'', ora ''il clima è molto cambiato'' e si è aperto ''un tavolo di trattativa e negoziazione tra i rappresentanti degli studenti, il corpo docente, i dipendenti e l'ammnistrazione dell'università''. L'obiettivo è quello di rientrare in un ''clima di trattativa per riportare la normalità'', altrimenti ''c'è il rischio che salti il semestre'', ma ''nessuno vuole che si arrivi a tanto, sarebbe un danno di immagine incredibile, una rovina enorme''. Nadia Urbinati, che dal 1996 insegna Teoria politica alla Columbia University di New York, racconta ad Adnkronos dall'interno le contestazioni. ''Si tratta di un accampamento pacifico, gli studenti sono molto più moderati della rettrice, ma sono stati trattati da criminali e questo non è possibile'', ha aggiunto Urbinati.
Lei stessa ha avuto contatti con gli studenti, ''hanno scritto un documento bellissimo e molto moderato rivolto alla rettrice che ho firmato insieme a colleghi del mio dipartimento. Un documento in cui chiedevano di tenere in considerazione il problema della violenza che si amplifica se si chiama la polizia''. Tra i suoi studenti, racconta, ''uno che aveva fatto con me un corso sulla retorica è stato arrestato ieri per uso sconsiderato del linguaggio. Ha detto che i sionisti dovrebbero sparire dalla faccia della terra... Ma a parte questo caso nessuno mio studente è stato sospeso o arrestato''. Sottolineando che ''il 20 per cento degli studenti della Columbia arrestati sono ebrei'', Urbinati racconta anche il caso di ''uno studente ebreo israeliano che ha chiesto di non venire in classe per non attraversare il campus in quanto si sente a disagio''. La sua richiesta è stata accolta, ''un caso eccezionale risolto permettendogli di seguire le lezioni tramite Zoom''.
Urbinati racconta poi che in questi giorni hanno visitato la protesta al campus ''il rappresentante repubblicano e quello democratico. Entrambi sono stati ottusamente arroganti. L'esponente repubblicano ha proposto di chiamare guardia nazionale, il che avrebbe riportato il campus a livelli raggiunti solo nel '68''. Secondo la politologa, quindi, è stata ''la rettrice che ha radicalizzato'' la manifestazione. Shafik, spiega Urbinati, ''è alla Columbia da nove mesi e si è dimostrata molto inadeguata. Viene dal mondo delle finanza e ha dimostrato totale incapacità di comprendere che qui non si tratta di dipendenti di una banca, ma di persone varie con le quali occorre entrare in contatto''. E invece, durante la protesta, ''la rettrice è rimasta sempre chiusa nel suo ufficio o nella sua casa. Non ha mai interagito con gli studenti''.
L'auspicio, ora, è che ''vengano messi a disposizione degli spazi, delle aule, dove poter proseguire il dibattito sulla guerra e sui rapporti con Israele''. Perché, prosegue Urbinati, ''se c'è libertà di insegnamento, se si studiano argomenti come la guerra e la pace, gli stati nazione, è evidente che ne esca un dibattito''. Anzi, aggiunge, ''ben venga il dialogo e la riflessione promossi dagli studenti, certo senza usare toni aggressivi''.
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Elezioni Usa, Biden prende in giro Trump: “Sono in...
Durante la cena annuale con i corrispondenti accreditati alla Casa Bianca
''Sono un uomo adulto e sono in corsa contro un bambino di sei anni''. Così il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha preso il giro l'ex inquilino della Casa Bianca e suo rivale alle prossime elezioni americane Donald Trump. ''L'unica cosa che abbiamo in comune è l'età'', ha aggiunto Biden durante la cena annuale con i corrispondenti accreditati alla Casa Bianca. Anche se, età anagrafica alla mano, Biden ha 81 anni contro i 77 di Trump. ''Le elezioni del 2024 sono in pieno svolgimento e sì, l'età è un argomento - ha detto Joe Biden - Sono un adulto che corre contro un bambino di sei anni''.
Molti gli ospiti illustri, giornalisti e celebrità presenti all'hotel Hilton di Washington mentre all'esterno un centinaio di manifestanti hanno scandito slogan contro la guerra di Israele nella Striscia di Gaza e sventolato una bandiera palestinese lunga diversi metri. Ma all'interno il conflitto in Medioriente non è stato al centro della scena, soppiantato appunto dalle battute sull'età dei candidati alla presidenza Usa.
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Re Carlo torna agli impegni pubblici, martedì la visita a...
Buckingham Palace: "Medici incoraggiati dai suoi progressi"
Buckingham Palace mette fine alle congetture sullo stato di salute di Re Carlo. Il sovrano, malato di cancro, da martedì riprenderà i suoi impegni pubblici. Con la regina Camilla si recherà in visita a un centro di cure per i tumori. "Il team medico di Sua Maestà - fa sapere una nota della Casa Reale - è molto incoraggiato dai progressi compiuti finora e rimane positivo quanto al continuo recupero del re".