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Cosa succederà ad UPAS, nelle puntate che andranno in onda dal 25 al 29 aprile? Scopriamolo insieme!

Un posto al sole – Puntata del 25/04/2022 EP5931

Lo scontro tra Stefano e Riccardo avrà per quest’ultimo delle serie ripercussioni professionali. Mentre Ornella deve gestire la delicata situazione in ospedale e con Rossella, Raffaele potrebbe allontanarsi ulteriormente da lei. La prima volta tra Samuel e Speranza, potrebbe essere complicata da un arrivo imprevisto e decisamente ingombrante.

Un posto al sole – Puntata del 26/04/2022 EP5932

Raffaele è sempre più avvilito per l’andamento del proprio matrimonio, Ornella dovrà gestire la carenza di personale all’ospedale. Rossella scoprirà nel modo peggiore che Riccardo le ha nascosto qualcosa. Roberto, pur negandolo a se stesso, sentirà la nostalgia di Marina, mentre la donna colmerà il vuoto dell’assenza di Fabrizio offrendo il proprio aiuto a Chiara e Nunzio. Speranza cercherà di affrancarsi dal giogo del padre con l’aiuto di Samuel, Mariella e Guido, ma Espedito ricorrerà a un’arma segreta anzi a due.

Un posto al sole – Puntata del 27/04/2022 EP5933

Lara e Roberto si preparano a festeggiare la vendita dello storico albergo del gruppo Petrone, Chiara, gravata dal senso di colpa per la morte del padre, prende una difficile decisione che Nunzio non sembra affatto condividere. Dopo aver sentito due infermiere fare allusioni su Riccardo e Virginia, Rossella sembra dar credito a quei pettegolezzi. È un momento difficile anche per Ornella e Raffaele che ormai fanno sempre più fatica a comunicare. Dopo che Espedito si è presentato a palazzo “scortato” dai temibili fratelli di Speranza, le cose sembrano mettersi molto male, soprattutto per il povero Samuel.

Un posto al sole – Puntata del 28/04/2022 EP5934

Decisa ad andare fino in fondo, Chiara è pronta a confessare, e Nunzio dovrà decidere se stare vicino o meno alla sua ragazza, mentre Marina affronterà Roberto, cercando di impedire a lui e Lara di vendere l’Albergo Petrone. Viola cerca di mediare tra Ornella e Raffaele, ancora freddi l’uno con l’altra, prendendo un’iniziativa che potrebbe, però, rivelarsi controproducente. Mentre i rapporti tra Rossella e Riccardo sembrano sempre più tesi, Samuel e Speranza possono finalmente vivere il loro amore.

Un posto al sole – Puntata del 29/04/2022 EP5935

Determinata a prendere le difese di Chiara, Marina metterà Roberto spalle al muro, e userà ogni arma per costringerlo a rinunciare all’acquisto dell’albergo del gruppo Petrone. Cresce il rapporto di amicizia tra Raffaele ed Elvira, e il portiere si troverà a gestire un momento imbarazzante e carico di disagio. Approfittando del coinvolgimento emotivo di Giuditta, Renato sembra deciso a sfruttare la situazione a suo vantaggio, ma una visita inaspettata darà una svolta imprevista ai suoi piani.

*Foto di Giuseppe D’Anna / Rai/ FremantleMedia

Animato da un’indomabile passione per il giornalismo, Junior ha trasceso il semplice ruolo di giornalista per intraprendere l’avventura di fondare la sua propria testata, Sbircia la Notizia Magazine, nel 2020. Oltre ad essere l’editore, riveste anche il ruolo cruciale di direttore responsabile, incarnando una visione editoriale innovativa e guidando una squadra di talenti verso il vertice del giornalismo. La sua capacità di indirizzare il dibattito pubblico e di influenzare l’opinione è un testamento alla sua leadership e al suo acume nel campo dei media.

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Interviste

Intervista esclusiva ad Alberto Rossi: «Con la paternità un...

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Alberto Rossi. Livorno. Un ragazzo con un sogno gigantesco e il coraggio di seguirlo fino in fondo. Fin da giovane, si buttava a capofitto nel mondo dello spettacolo, come chi sa che quella strada è la sua e non c’è un piano B. A soli 25 anni era già sotto i riflettori, con il debutto in “Un posto al sole” che l’ha reso un volto amato da milioni di italiani. Eppure, Alberto è un uomo che si reinventa, che esplora, che cresce.

La paternità – con Ada – ha cambiato tutto. È come se l’amore per sua figlia gli avesse aperto nuovi orizzonti, spingendolo a vedere la vita da una prospettiva più profonda, più vera. Poi c’è il mare, la vela, il tennis. La voglia di navigare, di scoprire, di confrontarsi con sé stesso. E il teatro? Sempre nel cuore, come un amore mai dimenticato. In ogni progetto, in ogni battuta, c’è una parte della sua anima. E quando parla di futuro, non è solo lavoro: è curiosità, è passione, è quella luce negli occhi di chi ha ancora tanto da dare e da scoprire.

La nostra intervista esclusiva

*Foto di Giuseppe D’Anna

Ciao Alberto, benvenuto su Sbircia la Notizia Magazine! Qui ci piace andare oltre la superficie, scavare davvero dentro la tua storia. Vogliamo parlare dei sogni, dei successi, delle paure, delle sfide che ti hanno trasformato nell’uomo e nell’artista che sei oggi. Il tuo percorso ha attraversato il cuore dello spettacolo italiano, lasciando segni indelebili. Tu sei un racconto che merita di essere ascoltato, pezzo dopo pezzo, emozione dopo emozione. Oggi siamo qui per raccontare questo viaggio insieme a te.

Dopo aver conseguito il diploma all’Accademia “Silvio d’Amico”, hai debuttato in “I ragazzi del muretto” solo due settimane dopo. C’è stato un momento in cui hai realizzato l’impatto che questo rapido inizio avrebbe avuto sulla tua carriera o tutto è accaduto così velocemente da sembrare quasi surreale?

“Surreale no, perché dentro di me, in un certo senso ci speravo e me lo aspettavo. Avevo sempre e solo voluto fare quello che stavo riuscendo a fare e si stavano materializzando tutti, non solo i miei sogni, ma anche le aspettative e i desideri.”

Il tuo primo film, “L’olio di Lorenzo”, è stato un progetto internazionale diretto da George Miller. Come ha influenzato la tua visione dell’industria cinematografica italiana ed estera iniziare la tua carriera cinematografica in un contesto così globale?

“Beh, è stata un’esperienza su un set da Formula 1… difficile trovare così tanto spiegamento di mezzi su un film italiano…”

Interpretare Michele Saviani per oltre 25 anni ti ha permesso di crescere insieme al personaggio. In che modo la tua evoluzione personale ha influenzato Michele? Ci sono aspetti del personaggio che hanno a loro volta plasmato te come individuo?

“No, nella maniera più assoluta no! Michele rimane in camerino quando ne svesto i panni.”

Nel 2006 hai diretto alcuni episodi di “Un posto al sole”. Come ha arricchito questa esperienza la tua comprensione del processo creativo? C’è qualcosa che hai scoperto sul set che ti ha sorpreso come attore-regista?

“Volevo tantissimo fare quell’esperienza. E quando finalmente ci sono riuscito, è stato un po’ come coronare un’altra conferma di ciò che sentivo di avere e di poter comunicare in altro modo e forma.”

La tua partecipazione a “Notti sul ghiaccio” ha mostrato un lato di te inedito al pubblico. Quali sfide hai affrontato nel padroneggiare il pattinaggio artistico? C’è qualche lezione che hai portato con te nel tuo lavoro attoriale?

“Mah no, era tutto un altro contesto. Anche lì era Formula 1, Milly Carlucci, Rai 1, prima serata… poi tante botte, tanti lividi, tanta fisioterapia dopo… però bellissimo, magico.”

Il tatuaggio con il nome di tua figlia Ada è un gesto d’amore visibile a tutti. Come la paternità ha influenzato il tuo approccio alla vita e alla professione? In che modo questo nuovo ruolo ha arricchito la tua espressività artistica?

“Con la paternità un uomo finalmente diventa tale. Fino a quel momento non puoi percepire in tutt’altro modo la vita. Tutto diventa entusiasmo, paura, bellezza, crescita, magia… non si può definire la paternità… poi di una figlia femmina…”

Sei appassionato di tennis e vela, sport che richiedono concentrazione e armonia con l’ambiente. Vedi delle similitudini tra queste discipline e la recitazione? Come contribuiscono al tuo equilibrio personale e professionale?

“È sport, la vela significa mare, acqua, quindi il nostro inconscio, sul quale mi piace navigare (son figlio di un ammiraglio). Il tennis è disperazione, solitudine, analisi, tostissimo ma bellissimo. Soprattutto da vedere, poi ora con Sinner e company….”

Hai avuto la fortuna di lavorare con un maestro come Pupi Avati, su progetti intensi e pieni di significato come “I cavalieri che fecero l’impresa” e “Il signor Diavolo”. Raccontaci: cosa ti è rimasto di quelle esperienze?

“Due belle esperienze con un maestro. Per scavare ancora un po’ più a fondo le mie capacità.”

Ci sono opere o personaggi che sogni di interpretare per esplorare nuove dimensioni della tua arte?

“Dopo che per più di 30 anni dai Ragazzi del Muretto ad Upas, mi piacerebbe interpretare un personaggio demoniaco, malefico, al limite dello splatter come quelli della serie Monster.”

Essendo una presenza costante in “Un posto al sole” sin dal suo inizio, hai vissuto l’evoluzione della televisione italiana. Come percepisci i cambiamenti nel modo di raccontare storie in TV e quale pensi sia il futuro delle soap opera nel panorama mediatico attuale?

“Ma il futuro siamo solo noi, siamo stati i primi e siamo ancora lì… siamo passato, presente e futuro…”

In un mondo dominato dai social media, mantieni un equilibrio tra condivisione e privacy. Come gestisci la relazione con i tuoi fan attraverso piattaforme come Instagram? Quale ruolo credi che i social abbiano nel rapporto tra attore e pubblico?

“Mi divertono, li frequento parecchio ma non ne abuso.”

Guardando al futuro, c’è un ambito artistico o un progetto inedito che vorresti esplorare, magari al di là della recitazione, come la scrittura, la produzione o una nuova forma di espressione creativa?

“Con la produzione ho dato e non credo che ripeterò l’esperienza. Mi sono scottato troppo, per il resto si vedrà….”

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Spettacolo

Festival di Sanremo 2025, settantacinque anni di musica ed...

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C’era una volta e c’è ancora, il Festival di Sanremo. Già, quel Festival… che ci ritrova ogni anno, come un vecchio amico che bussa alla porta a febbraio, quando fa freddo e le giornate si allungano appena appena. Quest’anno, però, è speciale: è il 75° anniversario. Una cifra tonda, importante. E, con tutto il cuore, possiamo affermare con certezza che Sanremo non è mai stato soltanto un concorso musicale. È una sorta di rito, una finestra su chi siamo stati e su chi stiamo diventando.

Dal Teatro Ariston, dall’11 al 15 febbraio 2025, la magia si ripeterà. Sul palco, a tirare le fila, è tornato Carlo Conti. L’avete presente, no? Quel sorriso un po’ rassicurante, quel modo di fare che ti fa sentire che tutto, in fondo, andrà bene. Carlo è stato già al timone del Festival nel 2015, 2016 e 2017. E quest’anno è di nuovo lui a dirigere la baracca, con l’intenzione di unire tradizione e innovazione, come ha detto chiaramente. “Per me è un onore celebrare i 75 anni di questo Festival” – ha dichiarato – “è la nostra identità, è la musica che ci racconta chi siamo”. Ed è difficile dargli torto, davvero.

E chi sono, allora, gli artisti che si contenderanno il palco quest’anno? Ci sono trent’artisti Big, una rosa varia e profumata, composta da grandi nomi e da promesse del futuro. La lista è lunga, ma se ne vale la pena: Achille Lauro, Bresh, Brunori Sas, Clara, Coma_Cose, Elodie, Emis Killa, Fedez, Francesca Michielin, Francesco Gabbani, Gaia, Giorgia, Irama, Joan Thiele, Lucio Corsi, Marcella Bella, Massimo Ranieri, Modà, Noemi, Olly, Rocco Hunt, Rose Villain, Sarah Toscano, Serena Brancale, Shablo con Guè, Joshua e Tormento, Simone Cristicchi, The Kolors, Tony Effe e Willie Peyote. Un mix di voci, suoni, stili. Dalla classe intramontabile di Massimo Ranieri, che calca questo palco per l’ottava volta, alla giovanissima Sarah Toscano, che arriva dritta da Amici e rappresenta le nuove leve. E poi Tony Effe: un segnale di come il Festival si stia aprendo anche alla modernità della trap, un genere che non tutti amano ma che di certo ha il suo peso.

Oh, e la categoria delle Nuove Proposte? Finalmente torna! Non è sempre stato così negli ultimi anni. Si sa, Sanremo va e viene anche con le sue formule, si reinventa, a volte confonde. Ma quest’anno ci sarà spazio anche per i giovani emergenti. Quattro talenti saliranno su quel palco, in una competizione tutta loro, separata dai Big. Un piccolo segnale… ma di quelli che contano. Come dire: ehi, guardiamo anche al futuro. E sembra una bella promessa, non trovate?

Parliamo un po’ delle novità di quest’anno. Non sarebbe Sanremo se tutto restasse sempre uguale, no? C’è la tanto amata Serata delle Cover. Ah, la serata delle cover… uno di quei momenti in cui si canta tutti insieme dal divano, cercando di imitare Giorgia o Brunori. Ogni artista in gara potrà scegliere di interpretare un brano iconico, italiano o internazionale e potrà farlo con un compagno di viaggio, un altro concorrente, o magari un ospite speciale. E sapete qual è la cosa bella? I voti di quella serata non conteranno per la classifica generale. Sarà puro spettacolo, una parentesi leggera, senza pressioni.

E poi c’è il sistema di votazione. Non è cambiato tantissimo rispetto agli anni scorsi ma è stato comunque aggiustato. Sarà una combinazione di televoto, giuria demoscopica e sala stampa. Un insieme che vuole bilanciare il parere del pubblico e quello più tecnico. Un compromesso, insomma. Come la vita, un po’.

Un’altra novità è l’integrazione tra musica e spettacolo. Alcuni brani, quest’anno, avranno delle performance teatrali e visive. È un tentativo, una sfida per rendere ogni esibizione un’esperienza unica. Perché la musica non è solo da ascoltare, è da vivere, con gli occhi, con il cuore, con tutto. E chi ci sarà, accanto a Carlo Conti? Un altro volto amato della TV italiana: Alessandro Cattelan. Sarà lui a guidare il DopoFestival e Sanremo Giovani. E ci sarà anche nella serata finale, affiancando Conti nel gestire quella che è, senza dubbio, una delle serate televisive più seguite del nostro Paese. Due nomi che danno la giusta dose di sicurezza e un pizzico di novità.

E gli ospiti? Beh, su questo fronte c’è ancora un po’ di mistero. Niente conferme ufficiali ma si vocifera di Laura Pausini, Eros Ramazzotti e forse anche un omaggio a Mina e Adriano Celentano. Insomma, icone che segnano la storia del Festival e della musica italiana, perché questo è un anniversario che va celebrato a dovere.

Sanremo, però, è anche un evento economico enorme e non possiamo ignorarlo. La Rai stima ricavi pubblicitari per circa 67 milioni di euro. Sì, avete letto bene. Un aumento del 20% rispetto al 2023. Come mai? Beh, il costo degli spazi pubblicitari è cresciuto, ovvio, ma anche l’audience prevista è da capogiro. Sì, il Festival è anche un motore economico che porta soldi, investimenti, lavoro.

Ora una curiosità che ha fatto un po’ parlare tutti: Jannik Sinner, il tennista. Si vociferava che sarebbe stato ospite ma lui ha messo subito le cose in chiaro: “Non andrò all’Ariston”. Punto e basta. Niente Sanremo per Sinner, insomma. Ma c’è un altro elemento curioso: la Rai sta pensando di sperimentare il metaverso per trasmettere alcune fasi del Festival in realtà virtuale. Un esperimento, certo, ma qualcosa che potrebbe davvero avvicinare il pubblico più giovane.

Sanremo è uno specchio di chi siamo, un riflesso delle nostre speranze, delle nostre liti, dei nostri sogni. Ogni edizione è una fotografia dell’Italia di quel momento. Nel bene e nel male. C’è chi lo ama e chi lo detesta, chi lo segue per anni e chi finge di ignorarlo, poi però un’occhiata la dà comunque. E la verità è che, a febbraio, un po’ tutti siamo lì, davanti alla TV, con le nostre opinioni, le nostre preferenze, i nostri giudizi.

Nel 2025, sul palco dell’Ariston, si scriverà un altro capitolo di questa storia lunga 75 anni. Ci sarà la musica, certo, ma ci saranno anche le emozioni, le polemiche, le sorprese. E noi saremo lì, pronti a viverle, a commentarle, a cantarle. Perché Sanremo non è solo un festival: è casa. Una casa con mille stanze, tante quante sono le voci che ci passano, tante quante sono le storie che racconta.

Perché Sanremo è Sanremo.

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Curiosità

Sofia Viscardi si prepara a diventare mamma: una nuova...

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L’annuncio di Sofia Viscardi ha emozionato tutti: la scrittrice e creator aspetta una bambina! Con un post su Instagram, ha condiviso che è già al settimo mese. Le immagini intime, tra cui uno scatto con il compagno Tommaso, mostrano la loro gioia e l’emozione di questo percorso fatto di alti e bassi. “Due che si amano molto a volte fa tre”, dice Sofia con la sua solita trasparenza.

La piccola nascerà tra febbraio e marzo, sotto il segno dei Pesci. Sofia ha anche scherzato sul fatto che questa esperienza potrebbe ispirare un nuovo libro: “Sto già prendendo appunti, non si sa mai!”. I commenti di affetto e le emoji di cuori non si sono fatti attendere: la sua community le è stata vicina come sempre, dimostrando un legame profondo.

Sofia Viscardi è cresciuta sotto i nostri occhi e ora si prepara ad affrontare la sfida di diventare mamma. Con la sua dolcezza e autenticità, siamo curiosi di vedere come questo nuovo capitolo influenzerà la sua vita e le sue storie. A Sofia e alla sua famiglia, auguriamo tutto il meglio per questo nuovo inizio.

*Foto dal profilo ufficiale su Instagram di Sofia Viscardi.

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