È raro trovare un’attrice che coniughi talento, passione e amore per la propria terra come fa Daniela Ioia. Con il suo ruolo di Rosa Picariello nella soap opera “Un posto al sole”, è riuscita a toccare i cuori di molti italiani. Abbiamo avuto l’occasione di chiacchierare con lei su come Napoli influenza il suo lavoro, l’importanza dello sport e del teatro nella sua vita e molto altro ancora.
FOTO DI GIUSEPPE D’ANNA / FremantleMedia
Ciao Daniela, benvenuta su Sbircia la Notizia Magazine. In che modo le tue radici hanno influenzato la tua arte e la tua percezione del teatro e del cinema?
“Sicuramente aver vissuto e vivere a Napoli mi consente di avere più materiale umano a cui ispirarmi, maggiori sollecitazioni per interpretare i miei personaggi. Io poi sono una che osserva molto e Napoli offre situazioni, scenari fantastici e contraddittori. È un teatro a cielo aperto.”
La tua carriera ha avuto inizio con la messa in scena di “Miseria e Nobiltà” nel 2000. Puoi raccontarci un aneddoto o un momento particolare di quella esperienza che ti ha fatto capire che la recitazione sarebbe stata la tua strada?
“In verità sapevo di avere una grande passione per la recitazione dalle elementari. A scuola infatti avevo già mostrato interesse per le attività artistiche. L’esperienza di ‘Miseria e Nobiltà’ è stata strepitosa. Avevo 16 anni, mi sentivo nel paese dei balocchi. Abbiamo girato alcune piazze campane con lo spettacolo e mi divertivo tanto. Ci spostavamo in pullman, si facevano scherzi, battute; lì ho capito che la passione era davvero forte e concreta, ma la consapevolezza che la strada giusta per me fosse la recitazione l’ho avuta anni dopo.”

Il personaggio che interpreti in “Un posto al sole”, Rosa Picariello, è diventato molto amato dagli spettatori. Potresti condividere con noi qualche dettaglio su come hai costruito questa figura e quali sfide hai affrontato nel renderla tanto accattivante per il pubblico?
“La mia amata Rosa. L’ho amata da subito, da quando lessi lo stralcio di copione per il provino. Ho letto in quelle righe una Napoli che amo, che rispetto, fatta di gente semplice e forte che lotta con i denti per riscattarsi e non lasciarsi travolgere dalle cose sbagliate che sono intorno, dai pregiudizi e dalle difficoltà che spesso schiacciano. Sono una che osserva molto, come ti dicevo, ho semplicemente osservato senza giudizio, ma proprio solo una semplice osservazione di ciò che avevo intorno. Ho ascoltato confidenze, ho assistito a litigi, ho incontrato persone. E quando leggo le battute di Rosa è come se tutto questo venisse a galla e allora la sua voce diventa la voce di tutte le anime che ho incontrato.”
Hai partecipato a numerosi laboratori artistici, tra cui quello diretto da Emma Dante nel 2012. Qual è il consiglio più prezioso che hai ricevuto in questi ambienti di formazione?
“Ho frequentato davvero tanti workshop e tutti diversi tra loro. Ho imparato da ognuno qualcosa. Il consiglio più prezioso che ho appreso è quello di essere aperti e predisposti al cambiamento, alla dinamicità, a non adagiarsi. Con il cuore e con la mente.”
Dall’equitazione al canto, passando per il podismo e la prepugilistica, come queste diverse passioni influenzano la tua interpretazione dei ruoli e il tuo benessere psicofisico?
“Lo sport è un elemento fondamentale della mia vita, delle mie giornate. Mi fa star bene, mi aiuta a canalizzare le mie energie. A scaricare tensioni e stress. Una giornata che inizia con una scazzottata o con una corsa non ha eguali.”

Parli diversi dialetti italiani. In che modo questa abilità ha arricchito la tua recitazione e ti ha permesso di immergerti meglio nei personaggi?
“Sono una che studia e sono molto diligente. Quindi se è richiesto, approfondisco e mi cimento anche in altri dialetti. Con il siciliano ho proprio un amore, e mi riesce abbasta bene. E poi un’estate della mia adolescenza ero in vacanza con i miei zii in Grecia e improvvisai un grammelot, che però non era greco, ma sembrava più polacco e negli anni l’ho mantenuto. (Questa cosa mi fa ridere)”
In “Gomorra” hai interpretato Tiziana Palumbo, l’alter ego femminile di Genny Savastano. Come hai affrontato la preparazione per un personaggio così complesso e in che modo ti ha cambiato come attrice?
“Gomorra è stata la mia prima esperienza importante televisiva e cinematografica. Quindi ha fatto un po’ da apripista ed è arrivata nel momento in cui decisi di voler essere una attrice nella vita. Il personaggio di Tiziana era una donna forte e determinata, colta e molto arrivista. Fu una bella sfida anche perché era l’unico personaggio a non essere una camorrista tipo, ma forse per questo era ancora più cattiva perché subdola e falsa.”
‘La nostalgia’ era in lizza per gli Oscar 2023. Come hai vissuto questo riconoscimento internazionale e quale impatto ha avuto sulla tua carriera?
“I film di Mario danno sempre grandi soddisfazioni. È stato emozionante. La mia partecipazione fu voluta da Mario Martone che mi chiamò un pomeriggio spiegandomi il progetto. Anche se il mio è un cammeo, sono stata felice e onorata di essere stata nei pensieri di un regista del calibro di Martone e di aver partecipato ad un film in lizza per gli Oscar. Questo è un primo segno del destino :-)”
Hai partecipato al calendario 2021 dei lavoratori della Whirpool di Napoli. Cosa ti ha spinto a sostenere questa causa e come vedi il ruolo dell’artista nel contesto sociale?
“Hai toccato un pezzo di cuore. Con i lavoratori della WHIRLPOOL c’è un legame profondo. Io ho semplicemente acquistato il loro calendario ma con loro ho condiviso i momenti di occupazione della fabbrica, le ore di presidio quelle dure, fatte di lacrime silenziose, tensioni e sorrisi nervosi. Abbiamo fatto teatro insieme, li aiutavo così. Giocavamo ad interpretare scene, li ho aiutati nella preparazione di un flash mob a piazza Dante quando il comune donò loro una panchina come segno di solidarietà. Ho seguito a distanza e qualche volta presenziando, tutte le loro iniziative e oggi con loro festeggio la riqualificazione e l’assunzione da parte della Tea Tek dei 300 e più dipendenti. Il ruolo dell’artista oggi è di fondamentale importanza nel sociale e nella società. L’artista può essere la voce delle minoranze, possiede spesso la possibilità di coinvolgere, influenzare. Attraverso l’arte si può denunciare, far riflettere, raccontare e dare punti di vista diversi. Oggi invece ho la sensazione che si usi l’artista più come testimonial, per marketing e basta.”
Sei sentimentalmente legata ad Antimo Casertano, anche lui attore, e avete un figlio, Jacopo. Come riesci a bilanciare la vita familiare con una carriera così impegnativa?
“Non è semplice, ci vuole tanta collaborazione. Facciamo di tutto per assicurare al bambino una certa stabilità e routine, con non poche difficoltà. Santi subito: i nonni, tutti e quattro e le due babysitter.“
Dopo un percorso artistico così ricco e variegato, quali sono le nuove sfide che ti attendono nel panorama cinematografico e teatrale italiano e internazionale?
“Sicuramente mi vedrete ancora nei panni di Rosa Picariello, poi sarò in vari teatri sul territorio nazionale con lo spettacolo di Paolo Caiazzo ‘separati ma non troppo’ insieme a Gennaro Silvestro e Maria Bolignano e poi ancora teatro con la mia compagnia Teatro Insania nata nel 2018 insieme al mio compagno e il mio monologo sulla maternità ‘MAMMA,MA’ . Spero presto arrivi un bel ruolo al cinema e una esperienza all’estero. Ma sono fiduciosa , le cose accadono quando è giusto che debbano accadere.“
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