Giulio Regeni, nato il 15 gennaio 1988 a Trieste, era un brillante studente dell’Università di Cambridge, crudelmente assassinato tra il 25 gennaio e il 3 febbraio 2016 in Egitto, dopo il suo sequestro avvenuto il 25 gennaio 2016. Giulio Regeni stava preparando un dottorato di ricerca presso il Girton College dell’Università di Cambridge e stava conducendo in Egitto una delicata ricerca sui sindacati indipendenti.
Cresciuto a Fiumicello, un comune in provincia di Udine, nel nord-est Italia nel Friuli-Venezia-Giulia.
Fiumicello, Filumisel in friulano, Clandorff in tedesco medievale.
Il comune di Fiumicello ha cessato di esistere dal 1º febbraio 2018 dopo l’istituzione del Comune di Fiumicello Villa Vicentina, dove è confluito insieme al Comune di Villa Vicentina come da legge regionale 28 dicembre 2017, n° 48.
Il corpo efferatamente mutilato e nudo di Giulio Regeni, è stato scoperto al Cairo il 3 febbraio 2016, in un fosso al confine con l’autostrada che collega Il Cairo ad Alessandria. I suoi martoriati resti mostrano segni di torture estreme: il suo corpo completamente ricoperto di contusioni e abrasioni dovute a ripetute percosse, notevoli ecchimosi dovute a calci, pugni e bastonate, più di ventiquattro fratture, comprese sette costole rotte, tutte le dita delle mani e dei piedi spezzate, nonché le gambe, le braccia e le scapole, ferite multiple al corpo comprese le piante dei piedi, probabilmente eseguite con un rompighiaccio o un attrezzo simile, numerosi tagli su tutto il corpo inflitti con uno strumento appuntito, probabilmente un rasoio affilato, numerose bruciature di sigaretta, un’ustione più grande tra le scapole causata da un oggetto duro e rovente, emorragia cerebrale, una vertebra cervicale rotta.
Le autorità italiane ed egiziane hanno effettuato separatamente le autopsie sul corpo martoriato di Giulio Regeni. Il 1° marzo 2016, un ufficiale forense egiziano riferisce che Giulio Regeni è stato interrogato e torturato per almeno sette giorni, ad intervalli di 10-14 ore consecutive, prima di essere infine ferocemente ucciso. I risultati dell’autopsia egiziana non sono stati mai resi pubblici. Un rapporto di 300 pagine sui risultati dell’autopsia italiana è stato consegnato alla Procura di Roma, che ha negato precedenti affermazioni sui segni di scosse elettriche effettuate ai genitali di Giulio Regeni.
Il 24 marzo 2016, la polizia egiziana, in un conflitto a fuoco, ha ucciso quattro uomini sospettati di aver rapito Giulio Regeni. Secondo un messaggio pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale del Ministero degli Interni, la banda era specializzata nel rapimento e nel riscatto di stranieri. Durante un raid della polizia nell’appartamento di uno dei membri di questa banda, la Polizia egiziana afferma di aver trovato molti effetti appartenenti a Giulio Regeni, tra cui il suo passaporto e la carta dello studente. Tuttavia, l’ufficio del Procuratore del New Cairo ha successivamente negato che la banda criminale fosse coinvolta nell’omicidio.
L’8 aprile 2016, l’Italia comunica di aver richiamato per consultazione, Antonio Badini, proprio Ambasciatore in Egitto, in segno di protesta contro la lentezza delle indagini sull’assassinio, che le autorità egiziane prima presentato come “un incidente stradale” poi come “un crimine di natura sessuale” ed infine, come “un rapimento che non sarebbe andato a buon fine” .
L’11 aprile 2016, il Ministero del Commercio italiano annuncia il ritiro della licenza di esportazione alla società Hacking Team, società italiana specializzata in software spia che annovera tra i propri clienti statali il Governo egiziano.
Il 21 aprile 2016, l’Agenzia di Stampa Reuters riporta un’indagine schiacciante, basata su testimonianze di membri della Polizia e dei Servizi di Intelligence. Secondo queste fonti, Giulio Regeni sarebbe stato arrestato al Cairo la sera del 25 gennaio da poliziotti in borghese nei pressi della stazione della metropolitana Gamal Abdel Nasser, prima di essere portato alla Stazione di Polizia Izbakiya nel centro della città, in un minibus bianco con targhe riservate alla polizia. Secondo quanto riferito, è stato poi rapidamente trasferito al Centro di Sicurezza Nazionale di Lazghouli. Le fonti dicono di ignorare cosa sia successo in seguito.
A causa delle attività di ricerca di Giulio Regeni e delle sue inclinazioni politiche di sinistra, i Servizi di Sicurezza del Governo di Abdel Fattah al-Sisi sono fortemente sospettati di essere coinvolti nel suo assassinio. In primo luogo, Giulio Regeni è scomparso la sera del quinto anniversario della rivoluzione del 25 gennaio del 2011, nel mezzo di un’ondata di arresti nei circoli rivoluzionari. D’altra parte, i segni trovati sul suo corpo testimoniano una lenta ed atroce morte sotto l’effetto delle torture comunemente praticate dalle forze di sicurezza. Infine, i presunti “indizi” lanciati dalla stampa egiziana per screditare lo studente italiano, presentato come spia straniera o come omosessuale, sono stati visti come tentativi di occultamento della vicenda.
Da parte loro, i Media ufficiali e il Governo egiziano negano questa interpretazione e sostengono che Agenti Segreti appartenenti ai Fratelli Musulmani abbiano agito sotto copertura, per mettere in imbarazzo il Governo egiziano e destabilizzare i rapporti tra Italia ed Egitto.
Le aberranti torture e l’orrenda morte di Giulo Regeni, hanno scatenato uno scandalo mondiale. Più di 4.600 accademici hanno firmato una petizione per chiedere un’indagine sulla sua morte e sulle numerose sparizioni che avvengono ogni mese in Egitto. La filiale italiana di Amnesty International ha lanciato il 24 febbraio 2016 la campagna “Verità per Giulio Regeni”. Nel corso di una conferenza stampa, uno dei suoi legali rappresentanti ha fortemente contestato le banalità affermate sulla morte sotto tortura in Egitto, nonché le “sparizioni forzate”, di cui il quotidiano Corriere della Sera ha elencato 532 casi in otto mesi. Una petizione è stata anche pubblicata su Change.org, che ha ricevuto più di 100.000 firme.
Il 10 marzo 2016, il Parlamento Europeo ha adottato una proposta di risoluzione che condanna la tortura e l’assassinio di Giulio Regeni e le continue violazioni dei diritti umani da parte del Governo dell’ex Generale Abdel Fattah al-Sisi, attualmente sesto Presidente della Repubblica egiziana. In quel periodo più di mille cittadini egiziani sono tragicamente deceduti nelle mani dello Stato, all’interno di prigioni, caserme, stazioni di polizia, corti militari. Tantissimi hanno fatto la stessa dolorosissima fine di Giulio Regeni, moltissimi giovani come appunto il ricercatore italiano torturato e ucciso dentro uno delle stanze segrete della National Security del Cairo e poi gettato in un fosso lungo la strada del deserto Cairo-Alessandria, alla periferia del Cairo.
La risoluzione è stata approvata a stragrande maggioranza.
Il 12 aprile 2016, il Governo britannico, fino a quel momento silenzioso sulla questione, ha affermato di aver sollevato il caso della morte di Giulio Regeni presso le autorità egiziane, e ha chiesto un’indagine completa e trasparente. La dichiarazione è arrivata dopo che una petizione ha raccolto più di 10.000 firme nel Regno Unito, chiedendo al Governo britannico di garantire un’indagine completa sull’omicidio.
Il 14 aprile 2016, un editoriale del New York Times descrive come “vergognoso” il silenzio della Francia di fronte alle richieste dell’Italia di fare pressione sull’Egitto.
Il 10 dicembre 2020, la Procura di Roma chiude le indagini. Verso il processo quattro uomini delle forze di sicurezza egiziana. Agli indagati il Procuratore Capo Michele Prestipino ed il PM Sergio Colaiocco contestano, a vario titolo, il reato di sequestro di persona pluriaggravato, concorso in lesioni personali e omicidio. Il ricercatore Friulano è stato torturato e seviziato per giorni prima di essere barbaramente ucciso e gettato in un fosso. Nell’avviso di conclusione delle indagini, nell’atto giudiziario, si leggono queste testuali parole:
I quattro indagati – il generale Tariq Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif, dopo aver osservato e controllato direttamente ed indirettamente, dall’autunno 2015 alla sera del 25 gennaio 2016, Giulio Regeni abusando delle loro qualità di pubblici ufficiali egiziani, lo bloccavano all’interno della metropolitana del Cairo e, dopo averlo condotto contro la sua volontà e al di fuori di ogni attività istituzionale, prima presso il commissariato di Dokki e successivamente presso un edificio a Lazougly, lo privavano della libertà personale per nove giorni per motivi abietti e futili ed abusando dei loro poteri, con crudeltà. Cagionavano a Giulio Regeni lesioni, che gli avrebbero impedito di attendere alle ordinarie occupazioni per oltre 40 giorni e che hanno comportato l’indebolimento e la perdita permanente di più organi. I quattro, «seviziandolo», hanno causato a Regeni «acute sofferenze fisiche, in più occasioni ed a distanza di più giorni». In il maggiore Sharif «cagionava imponenti lesioni di natura traumatica a Giulio Regeni da cui conseguiva una insufficienza respiratoria acuta di tipo centrale che lo portava a morte».
Il 13 dicembre 2020 il giornalista, scrittore, conduttore, autore televisivo, drammaturgo ed ex politico italiano Corrado Augias, dopo che il Presidente Emmanuel Macron ha insignito della Legion D’Onore Abdel Fattah Al Sisi, Presidente di quell’Egitto che si è reso responsabile dell’efferato omicidio di Giulio Regeni, annuncia di restituire alla Francia, la Legion D’Onore che era stata anche a lui stesso conferita, scrivendo una profonda lettera aperta, pubblicata sul quotidiano La Repubblica e consegnata all’Ambasciatore francese in Italia Christian Masset: “Caro direttore, domani lunedì 14 dicembre, andrò all’Ambasciata di Francia per restituire le insegne della Legion d’onore a suo tempo conferitemi. Un gesto nello stesso grave e puramente simbolico, potrei dire sentimentale. Sento di doverlo fare per il profondo legame culturale e affettivo che mi lega alla Francia, terra d’origine della mia famiglia. La mia opinione è che il Presidente Macron non avrebbe dovuto concedere la Legion d’Onore ad un Capo di Stato che si è reso oggettivamente complice di efferati criminali. Lo dico per la memoria dello sventurato Giulio Regeni, ma anche per la Francia, per l’importanza che quel riconoscimento ancora rappresenta dopo più di due secoli dalla sua istituzione. Dove e quali sono i meriti del Presidente Al-Sisi? I riconoscimenti e le onorificenze degli Stati sono soggetti al mutevole andamento della storia, può accadere che un’insegna elargita in un dato momento si trasformi in un gesto imbarazzante per il comportamento successivo della persona insignita. In questo caso però le cose sono già chiare oggi. Il comportamento delle autorità egiziane, a partire dal suo Presidente Abdel Fattah al-Sisi, è stato delittuoso, ha violato i canoni della giustizia, prima ancora quelli dell’umanità. Ora l’Italia si trova di fronte un’autentica alternativa del diavolo. Rischia di sbagliare qualunque decisione prenda. Se manterrà normali relazioni diplomatiche con l’Egitto sembrerà tradire la memoria di un bravo ricercatore universitario torturato e ucciso per il lavoro accademico che stava svolgendo. Se li interromperà sarà sostituita, tempo pochi giorni, da altri Paesi in molti fruttuosi rapporti commerciali e industriali. In un caso e nell’altro una perdita secca, anche se di diversa natura. Le rimetto le insegne con dolore, ero orgoglioso di mostrare il nastrino rosso all’occhiello della giacca. Però non mi sento di condividere questo onore con un Capo di Stato che si è fatto oggettivamente complice di criminali. L’assassinio di Giulio Regeni rappresenta per noi italiani una sanguinosa ferita e un insulto, mi sarei aspettato dal Presidente Macron un gesto di comprensione se non di fratellanza, anche in nome di quell’Europa che, insieme, stiamo così faticosamente cercando di costruire.” Conclude l’esimio e determinato Corrado Augias.
“Gli uomini coraggiosi non si riuniscono in migliaia per torturare e uccidere un singolo individuo, imbavagliato e legato in modo tale da non poter opporre neanche una debole resistenza o difesa.” (Ida B. Wells)
Attualità
Innovazione e bellezza a “Il Salotto delle...
In un mondo dove l’estetica e il benessere si intrecciano sempre più con l’innovazione, Raffaele Ruberto, in arte The Beauty Biologist, emerge come una realtà pionieristica, pronta a rivoluzionare il settore con un approccio scientifico e collaborazioni di spicco. In occasione dell’esclusivo evento della Mostra del Cinema di Venezia, abbiamo l’opportunità di approfondire la visione, i progetti futuri e le motivazioni che animano questa impresa attraverso un’intervista che svela non solo le strategie imprenditoriali di Raffaele, ma anche il suo personale legame con il cinema e l’importanza di eventi di tale calibro per la diffusione dell’innovazione e della bellezza.
“Benvenuto! Potresti descrivere brevemente la mission e il fattore distintivo della tua impresa rispetto agli altri nel settore?”
Come fondatore e formulatore dell’azienda Laboratorium Vita Nobilis qui in Italia, volevo portare in questo Paese i miei 25 anni di esperienza come beauty brand builder e ricercatore scientifico nel settore della bellezza: l’obiettivo è quello di creare una fusione con il settore italiano della produzione di cosmetici, che è il più grande ed uno dei più importanti al mondo. La mia azienda non si limita a produrre prodotti per la cura della pelle o make-up, costruiamo invece il marchio da zero e seguiamo i nostri clienti attraverso un processo di 5 fasi, che porta il loro marchio direttamente sugli scaffali dei negozi. Questo è un vero approccio a 360 gradi, che non si trova da nessun’altra parte. La maggior parte delle persone avvia un marchio di bellezza e non ne sa abbastanza delle vendite, degli aspetti commerciali, della logistica e di tutti gli altri dettagli che vanno dal marketing, ai social, al branding. Noi gestiamo tutto per te.
“Quali progetti o sogni futuri stai esplorando? Ci sono novità emozionanti che vorresti anticipare?”
Naturalmente abbiamo i nostri marchi, oltre a creare marchi per altri. Siamo entusiasti di portare la prossima evoluzione nei nostri marchi, con il lancio del marchio The Beauty Biologist il prossimo anno, nel 2025. Questo è molto entusiasmante, poichéstiamo offrendo design di fascia alta e formulazioni innovative, ma a costi raggiungibili. Questa è la prossima generazione di inclusione: bellezza di lusso di fascia alta, accessibile a tutte le persone. Anche la sostenibilità è per me una missione fondamentale.
“Partecipare a questo evento esclusivo è una scelta significativa. Quali sono le tue motivazioni e aspettative?”
Adoro incontrare nuove persone e condividere la visione della mia azienda con il mondo. Il Festival del Cinema di Venezia è un evento iconico, conosciuto in tutto il mondo: è un onore far parte del tessuto di questa città senza tempo.
“In occasione della Mostra del Cinema di Venezia, ci interesserebbe conoscere il tuo legame personale con il cinema. Quali film, registi o attori ti hanno influenzato maggiormente?”
Da dove comincio? Il Festival del Cinema di Venezia è una finestra sulle più grandi menti creative del mondo del cinema. Il cinema è stato il mezzo più importante per trasmettere i trend e i vari look nel mondo della bellezza. Sono soprattutto entusiasta di vedere l’evoluzione della bellezza catturata dai film makers nel festival di quest’anno e di confrontare i look con quelle viste nei film più classici.
Attualità
La bellezza e la cura della persona con Germana Quasi...
Oggi conosceremo meglio Germana Quasi, fondatrice di ben due centri estetici ed imprenditrice della bellezza con la sua nuova linea di cosmetici Luxury presentata a Venezia per le celebrità ospiti al format “Il Salotto delle Celebrità”.
La sua partecipazione a questo evento ha lasciato il segno come sponsor ufficiale per la skincare ed in ambito di consulenza beauty per i volti più noti del mondo dello spettacolo nazionale ed internazionale.
Il suo progetto ha lasciato il segno a Venezia, dando modo a Germana di far conoscere non solo la sua professionalità e quella del suo team, ma anche di mettere tutta la sua passione per la cosmetica al servizio di ogni partecipante all’evento. Conosciamola meglio!
“Benvenuta! Potresti descrivere brevemente la mission e il fattore distintivo della tua impresa rispetto agli altri nel settore?”
Grazie a voi. La mia missione è sempre stata quella di offrire benessere e valorizzare la bellezza unica di ogni donna. Fin dall’inizio, ho cercato di elevare la mia professione a un livello superiore rispetto alla media. Il nostro obiettivo è andare oltre i trattamenti estetici standard, creando percorsi su misura che uniscano innovazione, qualità e attenzione ai dettagli. Il fattore distintivo della mia impresa rispetto agli altri nel settore è la nostra dedizione a elevare l’estetica a una forma d’arte. Non ci limitiamo a seguire le tendenze, bensì le anticipiamo, combinando tecniche all’avanguardia con un approccio che mette al centro la persona e il suo benessere. Questo ci permette di offrire un livello di servizio che va oltre la media, facendo sentire ogni cliente speciale e unico.
“Quali progetti o sogni futuri stai esplorando? Ci sono novità emozionanti che vorresti anticipare?”
Dopo l’apertura del secondo centro estetico, non nascondo di aver subito pensato al terzo! Il mio desiderio è offrire al mio paese il massimo del lusso e del comfort disponibile sul mercato. Chi può dirlo? Non sono certo una persona che si accontenta della propria zona di comfort, ho in mente molti progetti futuri! Uno dei miei sogni era partecipare al Festival del Cinema di Venezia, e ora che l’ho realizzato, posso assicurarvi che non mi fermerò qui!
Sono entusiasta di condividere che sto lavorando a diversi progetti futuri che mi stanno molto a cuore. Uno dei più importanti è il lancio imminente del mio e-commerce online, dove offrirò una selezione di prodotti esclusivi ispirati alla bellezza e all’eleganza di Venezia. Questo progetto rappresenta per me un passo importante per portare la mia visione estetica a un pubblico più ampio.
“Partecipare a questo evento esclusivo è una scelta significativa. Quali sono le tue motivazioni e aspettative?”
Aver partecipato al Festival del Cinema di Venezia è stata per meuna straordinaria occasione di crescita personale e professionale. Essere parte di un evento così prestigioso significa entrare in contatto con un ambiente ricco di creatività, innovazione e bellezza, che sono valori fondamentali anche nel mio lavoro. Da un lato, il desiderio di ispirarmi alle eccellenze del mondo del cinema e dell’arte, dall’altro, l’opportunità di portare visibilità ai miei progetti e al mio brand.
Le mie aspettative sono di creare nuove connessioni, scoprire tendenze emergenti e, naturalmente, di lasciarmi ispirare per continuare a offrire il meglio alle mie clienti.
Questo evento è stato per me una fonte inesauribile di idee e stimoli che spero di tradurre in nuovi successi e progetti futuri.
“In occasione della Mostra del Cinema di Venezia, ci interesserebbe conoscere il tuo legame personale con il cinema. Quali film, registi o attori ti hanno influenzato maggiormente?”
Mi è sempre piaciuto guardare film in generale, mi piace farmi coinvolgere e immedesimarmi nei personaggi.
Sicuramente prediligo i film che trattano la bellezza, la moda, lo stile perché senza dubbio è ciò che mi entusiasma di più, ciò che mi fa sognare ad occhi aperti.
Attualità
Diabasi, la scuola di massaggio più longeva d’Italia...
In questa esclusiva intervista, abbiamo il piacere di conversare con la Dott.sa Roberta Ludovico, responsabile degli eventi e della didattica Diabasi. Scopriremo la mission e l’unicità di questa impresa, i suoi progetti futuri e ci parlerà delle sue aspettative per un evento esclusivo, oltre al suo personale legame con il cinema italiano. Un viaggio affascinante nel cuore della scuola professionale di massaggio Diabasi e delle sue ambizioni.
Domanda 1 – Potresti descrivere brevemente la Scuola Professionale di Massaggio Diabasi e spiegare cosa la contraddistingue rispetto alle altre scuole di massaggio?
La scuola professionale di massaggio Diabasi è presente in Italia dal 1999 e, con i suoi 25 anni di attività, è la scuola che vanta il maggior numero di anni di esperienza nel settore e che ha come missioneformare, inserire e orientare gli allievi nel mondo del Lavoro da Massaggiatore. Ogni anno formiamo 10.000 allievi, grazie alle 60 sedi didattiche dislocate su tutto il territorio nazionale e gli oltre 90 docenti, proponendo tecniche di massaggio dagli elevati standard di qualità (convideo di ogni singola manovra e manuali tecnici molto completi). La formazione avviene sia in presenza che in live streaming, utilizzando in quest’ultimo caso una tecnologia innovativa che dispone di tretelecamere e l’allievo è in grado velocemente di acquisire il know-how per poter lavorare da subito in sicurezza. Tutte le tecniche vengono valutate periodicamente da un comitato tecnico scientifico, composto da medici, fisioterapisti ed esperti del settore che osservano, verificano, vagliano e testano tutti i protocolli di massaggio, rendendoli sicuri ed efficaci. Oltre alla formazione, Diabasi consente ai propri allievi di svolgere dei laboratori pratici nell’ambito di eventi sia sportivi che di vario genere e livello, in modo da poter acquisire maggiori esperienze e sicurezze in quello che un domani sarà lo svolgimento della professione in termini lavorativi. Diabasi fornisce inoltre una serie di servizi di consulenza (fiscale, legale, assicurativa e giuridica) e assistenza a vari livelli che facilitano l’ingresso dell’allievo nel mondo del lavoro. Diabasi ha accordi con oltre 70 strutture alberghiere di alto livello, dove coordina l’attività di gestione dell’area massaggi, grazie a uno staff di allievi selezionato per ogni stagione.
Domanda 2 – In quali prossimi progetti ed eventi futuri sarete impegnati? Ci sono novità emozionanti che vorresti anticipare?
I prossimi mesi saranno ricchissimi di grandi eventi sportivi e non, che ci vedranno impegnati in giro per l’Italia. Solo per citarne alcuni, saremo all’Ironman Italy a Cervia in Emilia-Romagna il 21 settembre e alla Venicemarathon a Venezia il 27 ottobre. Con orgoglio annuncio chela nostra scuola è stata scelta per organizzare il 1° Campionato Italiano di Massaggio, una competizione promossa dalla Federazione Internazionale del Massaggio (WMF), in programma a Roma il 28-29 settembre. Inoltre, ogni anno Diabasi organizza un campus formativo a livello nazionale che raduna professionisti e allievi da ogni parte d’Italia. Il Campus si svolge a giugno e quest’anno, giunto alla sua settima edizione, lo abbiamo tenuto a San Benedetto del Tronto in provincia di Ascoli Piceno nelle Marche e abbiamo avuto oltre 150partecipanti e leggende olimpioniche del calibro di Antonio Rossi e Valerio Mastrangelo tra l’annovero dei relatori che hanno preso parte alle diverse tavole rotonde e convegni organizzati durante il Campus Diabasi. Nel 2025 miriamo ad un Campus ancor più ambizioso, con l’obiettivo di renderlo ancora più grande ed importante, non solo come numero di presenze, di relatori e docenti di elevato spessore formativo, ma anche per lo sviluppo di contenuti didattici ed approfondimenti di alto livello che possano dare al Partecipante maggiore professionalità e specializzazione.
Domanda 3 – Partecipare a questo evento esclusivo è una scelta significativa. Quali sono le motivazioni e le aspettative di Diabasi?
Ogni anno Diabasi partecipa ad eventi esclusivi, legati al mondo dello spettacolo e della moda come il Festival di Sanremo, la Milano Fashion Week e il Festival del Cinema. Eventi che rappresentano per Diabasi un’importante vetrina promozionale e per gli allievi un grande stimolo e un’opportunità di crescita professionale. È sempre bello sentirsi parte di un grande evento, viverlo dall’interno e respirarne l’atmosfera e non vediamo l’ora di poter donare relax e benessere alle numerose star che passeranno dal Salotto delle Celebrità.
Domanda 4 – In occasione della Mostra del Cinema di Venezia, ci interesserebbe conoscere il tuo legame personale con il cinema. Quali film, registi o attori ti hanno influenzato maggiormente?
Sono una grande appassionata di film in generale e mi piace molto andare al cinema. Prediligo i film di fantascienza e quelli di animazione perché ho studiato grafica informatica e mi diverte vederne l’applicazione nei fantasy e nei cartoni animati. Il mio attore preferito è Antony Hopkins.