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Tutto sulla vita dell’indimenticabile Giulio Regeni

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Giulio Regeni, nato il 15 gennaio 1988 a Trieste, era un brillante studente dell’Università di Cambridge, crudelmente assassinato tra il 25 gennaio e il 3 febbraio 2016 in Egitto, dopo il suo sequestro avvenuto il 25 gennaio 2016. Giulio Regeni stava preparando un dottorato di ricerca presso il Girton College dell’Università di Cambridge e stava conducendo in Egitto una delicata ricerca sui sindacati indipendenti.

Cresciuto a Fiumicello, un comune in provincia di Udine, nel nord-est Italia nel Friuli-Venezia-Giulia.
Fiumicello, Filumisel in friulano, Clandorff in tedesco medievale.
Il comune di Fiumicello ha cessato di esistere dal 1º febbraio 2018 dopo l’istituzione del Comune di Fiumicello Villa Vicentina, dove è confluito insieme al Comune di Villa Vicentina come da legge regionale 28 dicembre 2017, n° 48.

Il corpo efferatamente mutilato e nudo di Giulio Regeni, è stato scoperto al Cairo il 3 febbraio 2016, in un fosso al confine con l’autostrada che collega Il Cairo ad Alessandria. I suoi martoriati resti mostrano segni di torture estreme: il suo corpo completamente ricoperto di contusioni e abrasioni dovute a ripetute percosse, notevoli ecchimosi dovute a calci, pugni e bastonate, più di ventiquattro fratture, comprese sette costole rotte, tutte le dita delle mani e dei piedi spezzate, nonché le gambe, le braccia e le scapole, ferite multiple al corpo comprese le piante dei piedi, probabilmente eseguite con un rompighiaccio o un attrezzo simile, numerosi tagli su tutto il corpo inflitti con uno strumento appuntito, probabilmente un rasoio affilato, numerose bruciature di sigaretta, un’ustione più grande tra le scapole causata da un oggetto duro e rovente, emorragia cerebrale, una vertebra cervicale rotta.

Le autorità italiane ed egiziane hanno effettuato separatamente le autopsie sul corpo martoriato di Giulio Regeni. Il 1° marzo 2016, un ufficiale forense egiziano riferisce che Giulio Regeni è stato interrogato e torturato per almeno sette giorni, ad intervalli di 10-14 ore consecutive, prima di essere infine ferocemente ucciso. I risultati dell’autopsia egiziana non sono stati mai resi pubblici. Un rapporto di 300 pagine sui risultati dell’autopsia italiana è stato consegnato alla Procura di Roma, che ha negato precedenti affermazioni sui segni di scosse elettriche effettuate ai genitali di Giulio Regeni.

Il 24 marzo 2016, la polizia egiziana, in un conflitto a fuoco, ha ucciso quattro uomini sospettati di aver rapito Giulio Regeni. Secondo un messaggio pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale del Ministero degli Interni, la banda era specializzata nel rapimento e nel riscatto di stranieri. Durante un raid della polizia nell’appartamento di uno dei membri di questa banda, la Polizia egiziana afferma di aver trovato molti effetti appartenenti a Giulio Regeni, tra cui il suo passaporto e la carta dello studente. Tuttavia, l’ufficio del Procuratore del New Cairo ha successivamente negato che la banda criminale fosse coinvolta nell’omicidio.

L’8 aprile 2016, l’Italia comunica di aver richiamato per consultazione, Antonio Badini, proprio Ambasciatore in Egitto, in segno di protesta contro la lentezza delle indagini sull’assassinio, che le autorità egiziane prima presentato come “un incidente stradale” poi come “un crimine di natura sessuale” ed infine, come “un rapimento che non sarebbe andato a buon fine” .

L’11 aprile 2016, il Ministero del Commercio italiano annuncia il ritiro della licenza di esportazione alla società Hacking Team, società italiana specializzata in software spia che annovera tra i propri clienti statali il Governo egiziano.

Il 21 aprile 2016, l’Agenzia di Stampa Reuters riporta un’indagine schiacciante, basata su testimonianze di membri della Polizia e dei Servizi di Intelligence. Secondo queste fonti, Giulio Regeni sarebbe stato arrestato al Cairo la sera del 25 gennaio da poliziotti in borghese nei pressi della stazione della metropolitana Gamal Abdel Nasser, prima di essere portato alla Stazione di Polizia Izbakiya nel centro della città, in un minibus bianco con targhe riservate alla polizia. Secondo quanto riferito, è stato poi rapidamente trasferito al Centro di Sicurezza Nazionale di Lazghouli. Le fonti dicono di ignorare cosa sia successo in seguito.

A causa delle attività di ricerca di Giulio Regeni e delle sue inclinazioni politiche di sinistra, i Servizi di Sicurezza del Governo di Abdel Fattah al-Sisi sono fortemente sospettati di essere coinvolti nel suo assassinio. In primo luogo, Giulio Regeni è scomparso la sera del quinto anniversario della rivoluzione del 25 gennaio del 2011, nel mezzo di un’ondata di arresti nei circoli rivoluzionari. D’altra parte, i segni trovati sul suo corpo testimoniano una lenta ed atroce morte sotto l’effetto delle torture comunemente praticate dalle forze di sicurezza. Infine, i presunti “indizi” lanciati dalla stampa egiziana per screditare lo studente italiano, presentato come spia straniera o come omosessuale, sono stati visti come tentativi di occultamento della vicenda.

Da parte loro, i Media ufficiali e il Governo egiziano negano questa interpretazione e sostengono che Agenti Segreti appartenenti ai Fratelli Musulmani abbiano agito sotto copertura, per mettere in imbarazzo il Governo egiziano e destabilizzare i rapporti tra Italia ed Egitto.

Le aberranti torture e l’orrenda morte di Giulo Regeni, hanno scatenato uno scandalo mondiale. Più di 4.600 accademici hanno firmato una petizione per chiedere un’indagine sulla sua morte e sulle numerose sparizioni che avvengono ogni mese in Egitto. La filiale italiana di Amnesty International ha lanciato il 24 febbraio 2016 la campagna “Verità per Giulio Regeni”. Nel corso di una conferenza stampa, uno dei suoi legali rappresentanti ha fortemente contestato le banalità affermate sulla morte sotto tortura in Egitto, nonché le “sparizioni forzate”, di cui il quotidiano Corriere della Sera ha elencato 532 casi in otto mesi. Una petizione è stata anche pubblicata su Change.org, che ha ricevuto più di 100.000 firme.

Il 10 marzo 2016, il Parlamento Europeo ha adottato una proposta di risoluzione che condanna la tortura e l’assassinio di Giulio Regeni e le continue violazioni dei diritti umani da parte del Governo dell’ex Generale Abdel Fattah al-Sisi, attualmente sesto Presidente della Repubblica egiziana. In quel periodo più di mille cittadini egiziani sono tragicamente deceduti nelle mani dello Stato, all’interno di prigioni, caserme, stazioni di polizia, corti militari. Tantissimi hanno fatto la stessa dolorosissima fine di Giulio Regeni, moltissimi giovani come appunto il ricercatore italiano torturato e ucciso dentro uno delle stanze segrete della National Security del Cairo e poi gettato in un fosso lungo la strada del deserto Cairo-Alessandria, alla periferia del Cairo.
La risoluzione è stata approvata a stragrande maggioranza.

Il 12 aprile 2016, il Governo britannico, fino a quel momento silenzioso sulla questione, ha affermato di aver sollevato il caso della morte di Giulio Regeni presso le autorità egiziane, e ha chiesto un’indagine completa e trasparente. La dichiarazione è arrivata dopo che una petizione ha raccolto più di 10.000 firme nel Regno Unito, chiedendo al Governo britannico di garantire un’indagine completa sull’omicidio.

Il 14 aprile 2016, un editoriale del New York Times descrive come “vergognoso” il silenzio della Francia di fronte alle richieste dell’Italia di fare pressione sull’Egitto.

Il 10 dicembre 2020, la Procura di Roma chiude le indagini. Verso il processo quattro uomini delle forze di sicurezza egiziana. Agli indagati il Procuratore Capo Michele Prestipino ed il PM Sergio Colaiocco contestano, a vario titolo, il reato di sequestro di persona pluriaggravato, concorso in lesioni personali e omicidio. Il ricercatore Friulano è stato torturato e seviziato per giorni prima di essere barbaramente ucciso e gettato in un fosso. Nell’avviso di conclusione delle indagini, nell’atto giudiziario, si leggono queste testuali parole:
I quattro indagati – il generale Tariq Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif, dopo aver osservato e controllato direttamente ed indirettamente, dall’autunno 2015 alla sera del 25 gennaio 2016, Giulio Regeni abusando delle loro qualità di pubblici ufficiali egiziani, lo bloccavano all’interno della metropolitana del Cairo e, dopo averlo condotto contro la sua volontà e al di fuori di ogni attività istituzionale, prima presso il commissariato di Dokki e successivamente presso un edificio a Lazougly, lo privavano della libertà personale per nove giorni per motivi abietti e futili ed abusando dei loro poteri, con crudeltà. Cagionavano a Giulio Regeni lesioni, che gli avrebbero impedito di attendere alle ordinarie occupazioni per oltre 40 giorni e che hanno comportato l’indebolimento e la perdita permanente di più organi. I quattro, «seviziandolo», hanno causato a Regeni «acute sofferenze fisiche, in più occasioni ed a distanza di più giorni». In il maggiore Sharif «cagionava imponenti lesioni di natura traumatica a Giulio Regeni da cui conseguiva una insufficienza respiratoria acuta di tipo centrale che lo portava a morte».

Il 13 dicembre 2020 il giornalista, scrittore, conduttore, autore televisivo, drammaturgo ed ex politico italiano Corrado Augias, dopo che il Presidente Emmanuel Macron ha insignito della Legion D’Onore Abdel Fattah Al Sisi, Presidente di quell’Egitto che si è reso responsabile dell’efferato omicidio di Giulio Regeni, annuncia di restituire alla Francia, la Legion D’Onore che era stata anche a lui stesso conferita, scrivendo una profonda lettera aperta, pubblicata sul quotidiano La Repubblica e consegnata all’Ambasciatore francese in Italia Christian Masset: “Caro direttore, domani lunedì 14 dicembre, andrò all’Ambasciata di Francia per restituire le insegne della Legion d’onore a suo tempo conferitemi. Un gesto nello stesso grave e puramente simbolico, potrei dire sentimentale. Sento di doverlo fare per il profondo legame culturale e affettivo che mi lega alla Francia, terra d’origine della mia famiglia. La mia opinione è che il Presidente Macron non avrebbe dovuto concedere la Legion d’Onore ad un Capo di Stato che si è reso oggettivamente complice di efferati criminali. Lo dico per la memoria dello sventurato Giulio Regeni, ma anche per la Francia, per l’importanza che quel riconoscimento ancora rappresenta dopo più di due secoli dalla sua istituzione. Dove e quali sono i meriti del Presidente Al-Sisi? I riconoscimenti e le onorificenze degli Stati sono soggetti al mutevole andamento della storia, può accadere che un’insegna elargita in un dato momento si trasformi in un gesto imbarazzante per il comportamento successivo della persona insignita. In questo caso però le cose sono già chiare oggi. Il comportamento delle autorità egiziane, a partire dal suo Presidente Abdel Fattah al-Sisi, è stato delittuoso, ha violato i canoni della giustizia, prima ancora quelli dell’umanità. Ora l’Italia si trova di fronte un’autentica alternativa del diavolo. Rischia di sbagliare qualunque decisione prenda. Se manterrà normali relazioni diplomatiche con l’Egitto sembrerà tradire la memoria di un bravo ricercatore universitario torturato e ucciso per il lavoro accademico che stava svolgendo. Se li interromperà sarà sostituita, tempo pochi giorni, da altri Paesi in molti fruttuosi rapporti commerciali e industriali. In un caso e nell’altro una perdita secca, anche se di diversa natura. Le rimetto le insegne con dolore, ero orgoglioso di mostrare il nastrino rosso all’occhiello della giacca. Però non mi sento di condividere questo onore con un Capo di Stato che si è fatto oggettivamente complice di criminali. L’assassinio di Giulio Regeni rappresenta per noi italiani una sanguinosa ferita e un insulto, mi sarei aspettato dal Presidente Macron un gesto di comprensione se non di fratellanza, anche in nome di quell’Europa che, insieme, stiamo così faticosamente cercando di costruire.” Conclude l’esimio e determinato Corrado Augias.

Gli uomini coraggiosi non si riuniscono in migliaia per torturare e uccidere un singolo individuo, imbavagliato e legato in modo tale da non poter opporre neanche una debole resistenza o difesa.” (Ida B. Wells)

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Attualità

I nuovi casting per Mister Talent of Italy a Milano e poi a...

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È nato un nuovissimo concorso maschile: “Mister Talent of Italy“. Il concorso unisce bellezza e talento con l’obiettivo di scoprire personalità artistiche in grado di affermarsi nel mondo dello spettacolo, sia in Italia che a livello internazionale.

Questo progetto è un’iniziativa di GRSHOW, azienda specializzata nella produzione e organizzazione di grandi spettacoli ed eventi. Al cuore del concorso c’è l’idea di valorizzare e premiare la bellezza, non intesa come mero involucro, ma combinata con autentiche capacità attoriali. “Mister Talent of Italy” si caratterizza come un concorso itinerante, con casting organizzati in tutta Italia.

“Consapevoli di quanto il talento sia importante, ‘Mister Talent of Italy’ offrirà ai ragazzi che superano i casting e quindi, arrivano alla selezione finale, delle masterclass di specializzazione e formazione per esaltare il talento di ognuno”, sottolineano gli organizzatori .

Un particolare ringraziamento va a Matteo Leggieri, principale partner del concorso, che sostiene questa nuova e ambiziosa iniziativa. Il Sig. Leggieri ha espresso il suo entusiasmo per il progetto, motivato da una grande passione per l’arte e dalla convinzione di avere il dovere di promuovere e sostenere i giovani talenti, pilastri per la costruzione del futuro.

Con la preziosa consulenza nelle fasi finali del Dott. Rosario Porzio e il coinvolgimento di attori, modelli e sponsor nazionali, “Mister Talent of Italy” si preannuncia come un evento rivoluzionario, destinato a cambiare la vita dei partecipanti e a influenzare il futuro dell’arte in Italia.

Il Dott. Rosario Porzio, noto farmacista e manager nel campo dell’arte, sarà consulente alle finali nazionali e guiderà i candidati attraverso provini di recitazione, consigliando alla produzione i talenti più promettenti.

Per la prima edizione del concorso, il testimonial d’eccezione sarà Gennaro Lillio, top model internazionale e attore di successo, già impegnato in nuovi progetti cinematografici e televisivi. La sua figura rappresenta l’ideale di bellezza e talento per i partecipanti del concorso.

I prossimi casting si terranno a Milano il 4 e 5 maggio, e successivamente a Bologna l’11 e il 12 maggio. Le modalità di iscrizione sono disponibili sul sito ufficiale www.mistertalentofitaly.it, dove è possibile trovare anche ulteriori dettagli sui luoghi e orari delle selezioni.

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Claudia Conte di nuovo in libreria con un nuovo libro: La...

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Ad annunciarlo la stessa conduttrice e opinionista tv, volto noto di Rai, Canale 5 e La7 nonché attivista per i diritti umani in un post sul suo seguitissimo canale Instagram (claudiaconte.it 318.000 follower).

“Vi presento LA VOCE DI ISIDE, la mia nuova creatura letteraria. Uno strumento per confrontarmi con le nuove generazioni sulle questioni sociali più pressanti e attuali: il disagio giovanile, la violenza, le disuguaglianze di genere, il rapporto genitori e figli e la bellezza del volontariato.”

Queste le parole che accompagnano la foto di Claudia con il libro tra le mani. Una copertina accattivante e simbolica che fa venire il desiderio di leggere il libro e la prefazione scritta da Maurizio De Giovanni (scrittore napoletano che ha raggiunto la fama con i romanzi che hanno come protagonista il commissario Ricciardi).

Dopo “La legge del cuore. Storia di assassini, vigliacchi ed eroi”, storia dedicata a Falcone e Borsellino e tutte le vittime di mafia, il quarto libro di Claudia Conte e’ dedicato e rivolto ai giovani e affronta temi di attualità che mettono in evidenza la sua attività a tutela dei diritti umani e delle donne. 

Chi è la protagonista? E’ un romanzo autobiografico? La protagonista è Iside, una diciottenne che attraverso il volontariato presso casa-famiglie mamma-bambino, cura il proprio disagio esistenziale. Ricordiamo che Claudia conduce su Rai Isoradio “Cambiare si può. Storie di successo al femminile” ed è molto attiva nel campo della legalità. Figlia di poliziotto, non fa mancare mai il suo sostegno alla Polizia e alle forze dell’ordine.

Claudia Conte, come rivela la rivista americana Forbes, si conferma “tra le più giovani e visionarie rappresentanti del panorama culturale italiano”.

E’ possibile acquistare il libro qui 
https://www.mondadoristore.it/La-voce-di-Iside-Claudia-Conte/eai979128084454/

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Attualità

Rassegna teatrale “VomerOff” al Teatro Sala...

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Napoli, Italia – La città partenopea si è distinta ancora una volta come epicentro culturale grazie alla straordinaria rassegna teatrale “VomerOff” tenutasi presso il Teatro Sala Ferrari. Organizzata con maestria da Stefano Amatucci e curata da Tiziana Beato, la rassegna ha rappresentato un trionfo artistico e sociale, catturando il pubblico con spettacoli di alta qualità e tematiche profonde.

L’evento, che ha visto il sold-out in ogni serata, ha ricevuto l’acclamazione unanime dalla critica e dagli spettatori, grazie alla sua capacità di offrire un teatro interattivo, alternativo e di spessore. Ogni performance è stata un’occasione per riflettere su temi sociali e esistenziali, trasportando il pubblico in un viaggio emozionante e coinvolgente.

Tra gli ultimi spettacoli  della  rassegna, “Sconosciuto in attesa di rinascita” di Sergio Del Prete porterà in scena  un forte impatto emotivo, esplorando le profondità dell’animo umano e le sfide dell’identità in una società che spesso ci costringe a confrontarci con i nostri fantasmi e le nostre paure più profonde.

“Piera Russo” porterà in scena uno sguardo intimo e commovente nei ricordi di una donna attraverso “Respiro piano”, un viaggio catartico attraverso il passato e i segreti familiari, illuminando le sfumature più oscure dell’animo umano con maestria e sensibilità.

Infine, “Espiantati” di Franco Autiero porterà il pubblico in territori più oscuri e misteriosi, con uno sguardo penetrante sul confine tra vita e morte, memoria e oblio.

In un momento in cui il mondo ha bisogno più che mai di arte e riflessione, la rassegna “VomerOff” si è rivelata un faro di luce e ispirazione, dimostrando il potere trasformativo e unificante del teatro.

L’eredità lasciata da questa straordinaria serie di spettacoli continuerà a vivere nel cuore e nella mente degli spettatori, lasciando un’impronta indelebile nella storia culturale di Napoli e oltre.

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