Bollettino Coronavirus del 7 Dicembre 2020
In data 7 dicembre l’incremento nazionale dei casi è +0,79% (ieri +1,10%) con 1.742.557 contagiati totali, 933.132 dimissioni/guarigioni (+19.638) e 60.606 deceduti (+528); 748.819 infezioni in corso (-6.487). In questa settimana, oltre che dal solito calo post weekend, i dati verranno probabilmente condizionati al ribasso anche dalle festività infrasettimanali e dalla conseguente minore attività di esecuzione e valutazione dei test. Elaborati 111.217 tamponi totali, il dato più basso dal 19 ottobre (ieri 163.550) con 53.109 nuovi casi testati (ieri 74.530); 13.720 positivi (target 6.000); rapporto positivi/tamponi totali 12,33% (ieri 11,54% – target 2%) rapporto positivi/nuovi casi testati 25,83% (ieri 25,34% – target 3%). Ricoverati con sintomi +133 (30.524); terapie intensive -72 (3.382) con 144 nuovi ingressi del giorno.
Nuovi casi soprattutto in: Veneto 2.550; Emilia Romagna 1.891; Lombardia 1.562; Lazio 1.372; Campania 1.060; Puglia 1.001; Piemonte 911. In Lombardia curva +0,36% (ieri +0,56%) con 16.757 tamponi totali, il dato più basso dal 19 ottobre (ieri 26.026) e 5.184 nuovi casi testati (ieri 7.850): 1.562 positivi (target 1.000); rapporto positivi/tamponi totali 9,32% (ieri 9,27% – target 2%); rapporto positivi/nuovi casi testati 30,13% (ieri 30,73% – target 3%); 430.671 contagiati totali; ricoverati -10 (6.362); terapie intensive -26 (781) con 26 nuovi ingressi del giorno; 23.080 decessi (+56). Per quanto in riduzione da due settimane consecutive, l’incidenza dei nuovi casi a livello nazionale resta troppo elevata per consentire la gestione dell’epidemia: nel periodo 16-29 novembre (rilevato dall’Iss nell’ultimo Bollettino epidemiologico settimanale) sono stati registrati 590,65 nuovi casi per 100.000 abitanti con ben 8 Regioni sopra media: tra queste pesa ovviamente il dato di quelle più popolose come Campania (601,47); Emilia Romagna (637,37); Lombardia (741,73); Veneto (831,28) e Piemonte (860,67).
Il valore più basso in assoluto è quello della Sardegna (189,27 casi per 100.000 abitanti) ma l’Iss sottolinea che il dato è “probabilmente sottostimato a causa di un forte ritardo di notifica”. Al valore eccessivo dell’incidenza a livello nazionale si aggiunge l’ancora troppo elevato numero di nuovi casi rilevati: 143.690 nella settimana epidemiologica mobile 30 novembre – 6 dicembre, pari a una media di 20.527 giornalieri. Molto lontano dal target di 6.000 giornalieri, il minimo indispensabile per consentire la ripresa del controllo del contagio con una efficiente attività di contact tracing. Allo stesso modo la riduzione degli ultimi giorni ha solo in parte alleviato la situazione negli ospedali: i dati ufficiali Agenas, alla sera del 6 dicembre, riscontravano a livello nazionale tassi di occupazione dei posti letto in area medica (46%) e in terapia intensiva (39%) oltre le rispettive soglie di allerta (40% e 30%). Solo 3 Regioni (Molise, Sicilia e Basilicata) hanno valori inferiori alle soglie di allerta per entrambi i parametri.
Anche in questo caso preoccupa il fatto che due tra le Regioni più popolose (Lombardia e Piemonte) presentino i valori più alti a livello nazionale per quanto riguarda il tasso di occupazione delle terapie intensive: rispettivamente 58 e 57%. Sulla base di questi valori, regionali e nazionali, le simulazioni relative a una ripresa dell’epidemia con una dinamica simile a quelle che abbiamo vissuto in primavera e a metà ottobre indicano una saturazione del sistema sanitario in circa due settimane, con un impatto superiore a quello delle prime due fasi.

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