Dpcm del 3 Novembre 2020: l’Italia suddivisa in zone
Al termine di un’altra giornata di vertici e tensioni, nella notte di martedì 3 novembre, il Premier Conte ha firmato il nuovo Dpcm con il quale si punta a limitare la diffusione del coronavirus in Italia.
Nel provvedimento sono presenti sia delle norme valide per tutto il territorio nazionale, sia delle norme che varranno a livello regionale. Resta, quindi, il regime differenziato che divide l’Italia in tre fasce di rischio contagio a seconda dei 21 parametri elencati nel testo.
Le norme entreranno in vigore dal 5 novembre e fino al 3 dicembre.
Le norme valide in tutta Italia:
– limitazione della circolazione delle persone, con «coprifuoco» alle 22 , risultato dell’estenuante braccio di ferro tra chi non lo voleva (Conte e Renzi) e chi voleva fermare tutto già alle 20 (Franceschini, Boccia e Speranza);
– autocertificazione per chi deve uscire di casa dopo le dieci di sera per ragioni di lavoro necessità e salute
– chiusura dei musei e delle mostre;
– didattica a distanza al 100% per le scuole superiori, salvo attività laboratori in presenza; per le scuole elementari e medie e per i servizi all’infanzia attività in presenza ma con uso obbligatorio delle mascherine (salvo che per i bimbi al di sotto dei 6 anni);
– nelle giornate festive e prefestive chiuse le medie e grandi strutture di vendita, ad eccezione delle farmacie, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole;
– coefficiente di riempimento massimo del 50 per cento sui mezzi pubblici del trasporto locale e del trasporto ferroviario regionale;
– chiusura di bar e ristoranti alle 18 (ma con la possibilità di restare aperti per il pranzo della domenica);
– sospensione dello svolgimento delle prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all’esercizio delle professioni «a esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica»;
– chiusura dei corner scommesse e giochi nei bar e nelle tabaccherie;
– fortemente raccomandato a tutti di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio o per motivi di salute.
Per quanto riguarda le Regioni, il decreto affida al ministro della Salute, Roberto Speranza, la responsabilità di stabilire «ulteriori misure di contenimento del contagio» nelle aree dove il contagio è più alto e le strutture sanitarie sono in sofferenza.
Nelle Regioni che si collocano in uno scenario intermedio, «arancione» o «livello 3»:
— sarà vietato ogni spostamento, in entrata e in uscita, dalla Regione (salvo che per comprovate esigenze di lavoro, salute e urgenza). Saranno consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui la stessa è consentita, e sarà consentito il rientro nel proprio domicilio o nella propria residenza;
— sarà vietato ogni spostamento in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili nel proprio comune;
— saranno sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio;
Nelle Regioni che si collocano in uno scenario di massima gravità e con livello di rischio alto, «rosso» o «livello 4»:
– vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dalla Regione e anche all’interno del territorio stesso (sempre salvo necessità e urgenza).
– chiusi i negozi al dettaglio, tranne alimentari, farmacie, edicole; chiusi i mercati di generi non alimentari;
– chiusa l’attività di bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie: resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio, nonché fino alle ore 22,00 la ristorazione con asporto
– sospese le attività sportive, anche svolte nei centri sportivi all’aperto
– è consentito svolgere individualmente attività motoria (passeggiate) in prossimità della propria abitazione, nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di mascherina; è altresì consentito lo svolgimento di attività sportiva esclusivamente all’aperto ed in forma individuale
– attività scolastica in presenza per scuola dell’infanzia, elementare e prima media
I provvedimenti saranno valutati su base settimanale, e avranno la durata minima di 15 giorni: se una Regione entra in zona «rossa», vi rimarrà per due settimane almeno. Ogni Regione si collocherà in uno scenario («arancione» o «rosso») in base a criteri oggettivi. Fondamentale sarà il ruolo del ministro della Salute, che potrà adottare ordinanze d’intesa con i presidenti delle Regioni per prevedere «l’esenzione dell’applicazione di una o più misure» restrittive, anche in «specifiche parti del territorio regionale». Le Regioni hanno chiesto l’instaurazione di un «contraddittorio» tra ministero e Regioni per stabilire l’inserimento di ogni Regione in una determinata «fascia».
Qui potete trovare la lista delle Regioni e le relative zone assegnate.
Per scaricare il testo completo del Decreto, clicca qui. Gli allegati possono essere consultati qui.

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