Coronavirus: Niente più cinema e teatri dopo un numero record di contagi.
21.994 nuovi casi di Coronavirus sono stati registrati in 24 ore in Italia, che ha adottato nuove misure restrittive: chiusura di cinema e teatri mentre bar e ristoranti smettono di servire dalle 18:00.
Addio film e drink tra colleghi o amici: Il Premier Giuseppe Conte ha ulteriormente inasprito le restrizioni per ridurre i contagi da Covid-19, dopo la pubblicazione di cifre record per nuovi contagi, nonostante l’opposizione dei Governatori delle regioni e le manifestazioni contro il coprifuoco.
Cinema, teatri, palestre e piscine dovranno chiudere da lunedì 26 ottobre, fino a martedì 24 novembre, secondo queste nuove restrizioni. Per quanto riguarda bar e ristoranti dovranno smettere di servire dopo le 18.00.
21.994 nuovi casi in 24 ore
Nelle ultime 24 ore nel nostro Paese sono stati registrati circa 22mila nuovi casi di Coronavirus, secondo il conteggio annunciato dalle autorità, record nazionale. In totale, più di 564.000 casi di infezione e 37.700 decessi sono stati registrati nel nostro Paese, primo in Europa ad essere duramente colpito dalla pandemia. Voci di corridoio lamentano che il Premier Giuseppe Conte non si sia sforzato molto per placare i Governatori delle regioni, che auspicavano misure meno radicali per salvare le strutture duramente colpite dal lockdown di primaverile.
Le scuole rimangono aperte
Il 75% delle classi delle scuole e delle università terranno lezioni online. La popolazione è stata chiamata ad evitare il più possibile i trasporti pubblici e gli spostamenti fuori dai propri comuni. Le nuove misure sono state annunciate poche ore dopo una manifestazione di dozzine di sostenitori di estrema destra che protestavano contro il coprifuoco in diverse regioni d’Italia, che si sono bellicosamente scontrati con le Forze dell’Ordine durante la notte da sabato a domenica e che durano ancora oggi.
Centinaia di attivisti mascherati, appartenenti al gruppo neofascista Forza Nuova, hanno lanciato proiettili bomba carta alla Polizia e dato fuoco ai cassonetti.
A Napoli, Roma, Milano le manifestazioni continuano puntualmente, tumulti didastrosi conseguenti alla decisione presa di imporre il coprifuoco.
Ma i Governatori regionali hanno avvertito che la chiusura delle imprese aggraverà le tensioni sociali poiché il blocco primaverile ha fatto precipitare l’Italia nella sua peggiore recessione economica mai avuta prima dal dopoguerra. Il governatore della regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha fatto appello al presidente del Consiglio, avvertendo che “le tensioni sociali sono in aumento e i rischi si aggravano se non si adottano misure eque e ragionevoli“.