In data 3 ottobre l’incremento nazionale dei casi è +0,88% (ieri +0,78%) con 322.751 contagiati totali, 231.217 dimissioni/guarigioni (+1.247) e 35.968 deceduti (+27); 55.566 infezioni in corso (+1.569). Elaborati 118.932 tamponi (ieri 120.301); 2.844 positivi; rapporto positivi/tamponi 2,39% (ieri 2,07%). Ricoverati con sintomi 3.205 (+63); terapie intensive +3 (297).
Nuovi casi soprattutto in: Campania 401; Lombardia 393; Piemonte 279; Veneto 276; Lazio 261; Toscana 197; Sicilia 182; Emilia Romagna 167; Liguria 162; Puglia 111. In Lombardia curva +0,36% (ieri +0,28%) con 18.860 tamponi (ieri 19.842) e 393 positivi; rapporto positivi/tamponi 2,08% (ieri 1,54%); 107.751 contagiati totali; ricoverati -9 (293); terapie intensive +3 (42); 5 decessi (16.969). I dati degli ultimi giorni mostrano un netto incremento della diffusione del contagio, con un “gradino” rispetto alla dinamica da inizio settembre: in particolare la settimana tra il 26 settembre e il 2 ottobre (il dato odierno è il primo della nuova settimana epidemiologica) si è chiusa con 13.675 nuovi casi, in rialzo del 20,9% rispetto alla settimana precedente (11.305).
Una possibile interpretazione è legata alla ripresa delle scuole: ma considerando anche la pausa per la tornata elettorale sembra più logico attendersi le prime vere ricadute a partire dalla seconda decade di ottobre. Una seconda spiegazione può essere quella del numero dei tamponi, ulteriormente incrementato e sempre più spesso ben oltre la soglia dei 100.000: l’allargamento della base di popolazione sottoposta a test ha spinto al rialzo il numero dei positivi riscontrati in quasi tutte le Regioni.
Purtroppo a questo incremento non ha corrisposto una parallela diminuzione del rapporto positivi/tamponi, che in alcune aree geografiche resta molto elevato: segno di un contagio presente e diffuso. Una conferma arriva dal numero di nuovi casi per 100.000 abitanti: nella settimana tra il 21 e 27 settembre, a titolo di esempio, a fronte di una media nazionale di 17,21 troviamo valori molto più elevati in Liguria (35,06), P.A. di Bolzano (33,27), P.A. di Trento (32,61), Veneto (25,27) e Campania (23,70): solo il Veneto, tra queste, ha una politica di test molto aggressiva ed esegue quotidianamente un elevato numero di tamponi.
Nell’ultima rilevazione dell’Iss, che ricordiamo fotografa una situazione pregressa (14-27 settembre) e quindi non riflette ancora gli ultimi rialzi, si registra un leggero incremento dell’età mediana dei contagiati (da 41 a 42 anni). Continua il calo dei casi importati dall’estero (solo il 5,7%), con il 35,8% delle positività riscontrate in seguito ad attività di contact tracing, il 28,2% ad attività di screening, il 29,6% in pazienti sintomatici. Per il 6,5% dei nuovi casi non è stato indicato il motivo dell’esecuzione del test diagnostico.