Economia
Energia, Emanuela Trentin (Siram Veolia):...
Energia, Emanuela Trentin (Siram Veolia): “Transizione e decarbonizzazione processi necessari e irreversibili”
“La transizione energetica e la decarbonizzazione sono processi necessari e irreversibili: rappresentano non solo una necessità ambientale per garantire una crescita sostenibile nel lungo periodo, ma anche, e soprattutto, una scelta urgente che nel breve consentirà ai nostri Paesi di rendersi autonomi dal punto di vista energetico”.
Ad affermarlo Emanuela Trentin, ceo di Siram Veolia, durante la G7 Industry Stakeholder Conference in corso oggi presso il Centro Congressi dell’Unione Industriali Torino. (VIDEO)
"Parliamo di un cammino che ci vede direttamente coinvolti come player di lunga data e leader mondiale nella trasformazione ecologica e che, grazie a tecnologie, competenze e strumenti a nostra disposizione, possiamo percorrere fino in fondo - ha proseguito- attraverso interventi di efficienza energetica associati alla produzione di energia locale, stimiamo al 2030, a livello europeo, un potenziale di 400 GW di energia da sbloccare, pari alla domanda dell’Italia, con la possibilità di ridurre le emissioni di 420 Mt di Co2".
"Siamo consapevoli che le fonti energetiche green siano più costose, con una supply-chain più lunga, e che per questo necessitino di più ampi e condivisi incentivi per essere finanziariamente sostenibili, incentivi basati sulla performance energetica ed ambientale in una logica di pay by results - ha detto ancora - vediamo negli interventi di efficienza energetica, associati alla produzione locale di energia rinnovabile, la strada da perseguire; grazie ad una gestione consapevole del valore dei dati, alle avanzate tecnologie basate sull’intelligenza artificiale (Ai) unite alle competenze umane oggi ne assicuriamo un'ulteriore accelerazione” “Promuoviamo e stimoliamo la collaborazione tra i settori pubblico e privato con il supporto di tutti gli attori in campo, dalle istituzioni agli operatori del settore, passando per i luoghi accademici e di formazione. Sotto questo profilo, le aziende private possono portare know-how tecnologico, competenze e facilitare l’accesso ai mercati finanziari, accelerando gli investimenti - ha concluso Trentin - siamo certi che questa sia l’unica via percorribile per raggiungere gli ambiziosi obiettivi posti dall’Unione Europea e vincere le sfide ambientali, economiche, sociali che ci attendono".
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L’Oréal Italia aderisce a Parks-liberi e uguali
Associazione che si pone l’obiettivo di aiutare le aziende a promuovere le proprie politiche di inclusione
L’Oréal Italia aderisce a Parks-liberi e uguali, associazione che si pone l’obiettivo di aiutare le aziende a promuovere le proprie politiche di inclusione, con un particolare focus sull’orientamento affettivo e l’identità di genere nei luoghi di lavoro. La partnership con Parks si inserisce appieno nei valori che guidano il Gruppo L’Oréal impegnato a raggiungere l’uguaglianza di genere a tutti i livelli e all’interno di tutte le funzioni dell’azienda e a contribuire alla creazione di contesti più inclusivi a favore della comunità LGBTQ+ ovunque nel mondo, oltre che a contrastare qualunque tipo di molestia o violenza, in particolare le molestie sessuali e le violenze di genere.
Questa collaborazione, in cui L’Oréal Italia crede molto, ha l’obiettivo di promuovere best practices e sviluppare una policy aziendale condivisa a favore della comunità LGBTQ+. L’Oréal Italia vuole farsi promotore di un cambiamento culturale per tutta la popolazione del Gruppo, promuovendo l’inclusione ed il rispetto di tutte le persone LGBTQ+.
“Siamo orgogliosi di intraprendere questo percorso con Parks perché, come gruppo leader della cosmetica in Italia, crediamo di avere una grossa responsabilità nei confronti delle società e vogliamo essere tra quelli che guidano il cambiamento. Per farlo vogliamo portare attenzione in azienda alla comunità LGBTQ+ e alle persone che intraprendono un percorso di transizione di genere e che possono richiedere un adeguato accompagnamento per vivere con serenità anche nel contesto lavorativo un momento di affermazione individuale molto importante”, ha detto Manuela Pardini, hr director di L’Oréal Italia.
L’Oréal Italia, da sempre attenta a promuovere una cultura aziendale people oriented, basata sulla diversità, l’inclusione e il benessere delle persone, si è dotata negli anni di una struttura aziendale dedicata – la direzione diversity equity & inclusion - per favorire la sensibilizzazione all’inclusione e la valorizzazione della diversità di ciascun individuo al fine di svilupparne abilità e competenze.
“Come leader nel settore beauty, sviluppiamo prodotti per tutti e vogliamo una bellezza alla portata di ciascuno. Vogliamo ambienti di lavoro in cui persone di ogni provenienza socio-economica, ogni religione, genere, età possano sentirsi apprezzati e valorizzati”, ha spiegato Renata Iadevaia, hr director dermatological beauty division & head of diversity, equity & inclusion - L'Oréal Italia. “La nostra missione è essere il beauty leader più inclusivo e dare il nostro contributo affinché tutti possano vivere in una società sicura, serena ed equa. Aderire a Parks si inserisce perfettamente in questa strategia e per questo sono particolarmente orgogliosa di iniziare un percorso insieme a Parks.”
“Siamo orgogliosi di dare il benvenuto a L'Oréal Italia tra i nostri soci” ha sottolineato Igor Šuran, direttore esecutivo di Parks-liberi e uguali. “L’impegno concreto di L'Oréal all'inclusione delle proprie persone si estende ora grazie a un'attenzione particolare alla valorizzazione di tutte le identità di genere e tutti gli orientamenti sessuali. Con il proprio esempio e con la visibilità indiscussa di cui gode, L'Oréal Italia potrà contribuire in modo straordinario alla creazione di una società più equa e inclusiva".
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Sostenibilità, Falocco: “Italia Paese pioniere delle...
Così il direttore generale Fondazione Ecosistemi, 'padrone di casa' del Forum Compraverde Buygreen
“Un incontro di due giorni per orientare la sostenibilità, 283 miliardi di euro degli appalti pubblici, il contesto potrebbe suggerire una certa dose di attenzione o di moderazione, in verità gli acquisti verdi sono una delle soluzioni che abbiamo per far competere le nostre economie tutelando i diritti umani, ambientali e sociali lungo tutte le catene di fornitura". Così Silvano Falocco, direttore generale Fondazione Ecosistemi, padrone di casa del Forum Compraverde Buygreen, promosso dalla Fondazione Ecosistemi.
"Quindi è importante andare avanti con lo strumento del Green Public Procurement, ovvero degli acquisti verdi. L'Italia è il paese che per primo ha introdotto l'obbligatorietà dell'adozione dei criteri ambientali e sociali negli acquisti pubblici, è seguito dalla Francia che lo renderà obbligatorio nel 2025 ma, in verità, con il nuovo regolamento sull'ecodesign l'Europa ha detto che i Paesi membri dovrebbero trasformare questo strumento, oggi volontario in molti Paesi, in uno strumento obbligatorio”, sostiene.
“L'Italia è un Paese pioniere delle politiche e degli acquisti verdi. Siamo indietro sulla nostra capacità di applicazione di questo strumento, non c'è omogeneità, le amministrazioni si differenziano molto rispetto alla capacità di introdurre questi criteri a seconda della loro dimensione, capacità tecniche, capacità professionali ma anche a seconda della tipologia di acquisti che andiamo comprando - conclude - Ci sono acquisti dove si prendono i criteri ambientali minimi e si mettono all'interno delle procedure di gara, ci sono invece degli acquisti come la progettazione degli edifici, delle strade e delle aree, la gestione del verde pubblico, la gestione dei rifiuti dove occorre prendere questi criteri e adattarli alle gare che abbiamo. Su questo abbiamo ancora difficoltà perché non abbiamo un sistematico processo di formazione e apprendimento”.
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Sostenibilità, Rocca: “Serve maggior consapevolezza...
Così il presidente della Regione Lazio, a margine del Forum Compraverde Buygreen che si è tenuto a Roma
“Oggi siamo qui per fare il punto su quella che è la trasformazione della pubblica amministrazione nel campo degli acquisti, del 'procurement', così oggi viene chiamato e quindi raccontare quello che la Regione Lazio sta facendo, come stiamo indirizzando i nostri investimenti e soprattutto la formazione del personale. Il tema ambientale e soprattutto i criteri ambientali minimi, che l'Italia ha reso legge, devono essere diffusi, ci deve essere maggiore consapevolezza, su questo la volontà di investire nella crescita professionale, nella formazione del personale, non soltanto regionale ma anche degli enti collegati e soprattutto degli enti locali perché molto spesso anche i piccoli comuni non hanno risorse sufficienti per poter investire adeguatamente nella formazione”. Lo ha detto Francesco Rocca, presidente Regione Lazio, a margine del Forum Compraverde Buygreen che si è tenuto a Roma.
“Noi cerchiamo di fare la nostra parte per far crescere questa consapevolezza soprattutto a livello amministrativo perché poi le politiche vengano tradotte in azione amministrativa concreta nell'interesse delle nostre comunità. Le sfide più imminenti consistono nello spendere correttamente e bene e con criteri ambientali corretti le risorse del Pnrr, investire nella sicurezza degli ospedali significa farlo anche con criteri ambientali rispettati - spiega - Su questo c'è una piccola rivoluzione in corso, chiederà del tempo perché il tema ambientale è sempre stato troppo polarizzato, c'è bisogno invece di una coscienza diversa, di una consapevolezza diversa che deve essere una consapevolezza comune, dovrebbe rientrare all'interno di una cornice comune e condivisa da tutte le forze politiche".
"Quando si parla di ambiente, gli istituti di formazione, le scuole possono svolgere un ruolo importante per creare maggiore consapevolezza. Dall'altro lato, c'è poi questo gap formativo che noi stiamo cercando di colmare, anche così si crea cultura, cercando informazioni, preparando, informando. Quando si parla di formazione del personale non è soltanto la nozione tecnica, ma anche il contesto, il contesto socio-giuridico oserei dire, perché da un lato ci sono le norme e dall'altro c'è il contesto sociale su cui le norme vengono calate", conclude.