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Ungheria, chiesti 11 anni di carcere per Ilaria Salis: in...
Ungheria, chiesti 11 anni di carcere per Ilaria Salis: in aula con manette a mani e piedi
L'insegnante italiana in prigione in Ungheria da 11 mesi per aver partecipato a scontri contro neonazisti europei. L'avvocato all'Adnkronos: "In aula con manette a mani e piedi contro ogni norma Ue. Rischia fino a 24 anni per non essersi dichiarata colpevole"
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani - a quanto si apprende - ha dato disposizioni al segretario generale della Farnesina, Riccardo Guariglia, di convocare l'ambasciatore ungherese a Roma per un passo di protesta per le condizioni di detenzione della cittadina italiana Ilaria Salis. Parallelamente domani l'ambasciatore d'Italia in Ungheria effettuerà un passaggio presso le autorità ungheresi.
"Chiediamo al governo ungherese di vigilare e di intervenire affinché vengano rispettati i diritti, previsti dalle normative comunitarie, della cittadina italiana Ilaria Salis detenuta in attesa di giudizio", aveva scritto su X il ministro degli Esteri oggi dopo le immagini di Salis al processo, entrata in aula con mani e piedi ammanettati.
"È una fotografia molto dura. Abbiamo incontrato il padre, naturalmente la magistratura ungherese è sovrana. Ci si può attivare, cosi come ci stiamo attivando, attraverso i canali diplomatici, facendo tutto il possibile per attenuare le condizioni rigorose in cui è detenuta", ha quindi commentato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervistato da Francesco Giorgino nella trasmissione XXI Secolo questa sera su Rai1.
Al via il processo a Budapest
La procura di Budapest ha chiesto undici anni di carcere per la 39enne insegnante italiana, militante antifascista, in carcere in Ungheria dal febbraio dello scorso anno accusata di aggressione per aver partecipato a scontri con neonazisti europei. Lo riferisce il sito del giornale ungherese Magyar Nemzet. L'insegnante brianzola è entrata in aula con mani e piedi ammanettati.
Manette ai polsi e alle caviglie, il legale: "È violazione di ogni norma Ue"
Manette ai polsi, manette alle caviglie, catene. Così Ilaria Salis, che rischia fino 24 anni di carcere, si è presentata oggi all’udienza a Budapest ed è in queste condizioni che ha dovuto seguire l’intera udienza durata circa tre ore e mezza. "Lei ci aveva scritto ma vederlo con i nostri occhi è stato impressionante: aveva le manette non solo ai polsi ma anche alle caviglie e un cinturone alla vita con delle catene che assicuravano le manette a questo cinturone", racconta da Budapest all’Adnkronos l’avvocato di Ilaria, Eugenio Losco.
Non solo, continua l’avvocato, “Ilaria è stata letteralmente trascinata da una guardia penitenziaria che l’ha condotta in udienza in queste condizioni mentre due guardie penitenziarie in tenuta antisommossa, con tuta mimetica e passamontagna, le sono state accanto per tutto il tempo. Questa è la violazione di qualsiasi norma europea che dà ai cittadini la possibilità di assistere all’udienza senza alcun vincolo, liberi, vicini al proprio difensore”. Ilaria Salis “rischia fino a 24 anni di carcere”. La procura, spiega Losco, già nell’atto di rinvio a giudizio aveva chiesto una pena pari a 11 anni, se Ilaria oggi si fosse dichiarata colpevole. “Lei oggi invece si è dichiarata estranea ai fatti, come ha sempre fatto, e quindi per lei da ora in poi inizia il processo, con la prima udienza fissata per il 24 maggio.
"Oggi è stata un’udienza interlocutoria, sono state richieste le prove, ma Ilaria dichiarato di non aver avuto accesso agli atti e quindi di non essere in grado di fare richieste probatorie”. Per l’avvocato Losco, a questo punto “dopo aver visto come si svolge un processo in Ungheria, gli appelli fatti devono diventare realtà, si deve intervenire immediatamente perché Ilaria venga riportata in Italia. Serve un intervento da parte delle nostre autorità governative perché sia concessa la possibilità degli arresti domiciliari in Italia, prevista dalle normative europee e anche ungheresi. Ma bisogna farlo subito”. Ilaria, che è “molto provata, non può più subire questo tipo di detenzione, non è ammissibile”.
Commissione Ue "disponibile ad aiutare"
Sul caso dell'insegnante, "la Commissione Europea è sempre disponibile per aiutare, nel quadro dei contatti che l'Italia potrebbe prendere con l'Ungheria", ha sottolineato il commissario europeo alla Giustizia Didier Reynders, rispondendo ad una domanda in merito in conferenza stampa a Bruxelles. Reynders ha premesso di non conoscere i dettagli del caso Salis.
Pd: "Orban resta modello per Meloni?". Renzi: "Lo chiami subito". Conte: "Premier alzi la voce"
"Orbán. Comincia occupando televisioni, asservendo giornali e magistratura, continua attaccando i diritti e trascinando in tribunale in catene militanti antifascisti. Per Meloni e Salvini resta un modello? Solidarietà a Ilaria Salis, il governo deve fare molto di più". Così su twitter Alessandro Zan, responsabile Diritti nella segreteria nazionale del Pd.
"Giorgia deve chiamare Orban, subito. È inaccettabile che una ragazza italiana, Ilaria Salis, sia tenuta ammanettata al guinzaglio come un cane in un carcere ungherese", scrive quindi il leader di Iv Matteo Renzi nell'editoriale che sarà pubblica su Il Riformista.
"Noi non sappiamo se la Salis sia colpevole: sappiamo che gli ungheresi devono rispettare la dignità dell’uomo. E non lo stanno facendo. E chi sta zitto è complice di una evidente violazione dello stato di diritto. Se davvero è amica di Orban, Meloni deve farsi sentire. Se non lo è, anche. Non importano le idee della Salis: noi tutti, a cominciare da Berlusconi e continuando con il sottoscritto, abbiamo riportato a casa da situazioni ingarbugliate persone che avevano idee opposte alle nostre. E allora se c’è un’italiana tenuta al guinzaglio in un’aula di tribunale ungherese la Premier sovranista deve indignarsi, immediatamente", incalza il leader di Iv.
"Un'italiana in catene. Legata mani e piedi in Ungheria, detenuta dopo alcuni scontri con i neonazisti di quasi un anno fa. Giorgia Meloni, non ci interessa che Orban sia un suo caro amico, bisogna agire con la massima determinazione e alzare la voce. Gli amici e alleati politici vengono dopo gli italiani, i loro diritti, la loro dignità. Bisogna mettere fine a questa vergogna, ora". Così, sui social, il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte.
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Re Carlo torna agli impegni pubblici. I medici: “Fa...
Martedì prossimo visiterà un centro di oncologia con Camilla
Re Carlo torna a svolgere i suoi impegni pubblici dalla prossima settimana. Il team medico del sovrano britannico è, infatti, "molto incoraggiato" dai progressi registrati nel trattamento cui si sottopone dall'inizio di febbraio e che proseguirà. Ad annunciarlo è stato un portavoce di Buckingham Palace: "Il team medico di Sua Maestà è molto incoraggiato dai progressi compiuti finora e rimane positivo quanto al continuo recupero del re".
"Il programma di cure di Sua Maestà continuerà, ma i medici sono sufficientemente soddisfatti dei progressi compiuti finora", tali per cui "il Re è ora in grado di riprendere una serie di compiti a contatto con il pubblico". Assieme alla dichiarazione è arrivata anche una nuova fotografia del Re e della Regina, scattata a Buckingham Palace il 10 aprile, il giorno dopo il loro 19mo anniversario di matrimonio.
Il ritorno agli impegni di Carlo avverrà con la visita della coppia reale a un centro di oncologia martedì. "Questa visita sarà la prima di una serie di impegni esterni che Sua Maestà intraprenderà nelle prossime settimane", ha aggiunto Buckingham Palace. "Inoltre, il Re e la Regina ospiteranno le Loro Maestà l'Imperatore e l'Imperatrice del Giappone per una visita di Stato a giugno". Il Re e la Regina celebreranno il primo anniversario della loro incoronazione il 6 maggio.
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Ucraina-Russia, Blinken: “Cina aiuta Mosca in...
Il segretario di Stato americano: "Pechino agisca o lo faranno gli Usa"
La Cina aiuta la Russia nella guerra contro l'Ucraina. E gli Stati Uniti, se Pechino non cambierà rotta, sono pronti ad agire. E' il messaggio che il segretario di Stato americano, Antony Blinken, recapita nella sua visita in Cina. "La Russia avrebbe problemi a sostenere il suo assalto all'Ucraina senza il sostegno della Cina", dice Blinken in conferenza stampa, dopo i colloqui con il leader cinese Xi Jinping e il capo della diplomazia, Wang Yi.
La Cina potrebbe avere "relazioni migliori" con gli Stati Uniti o l'Unione Europea se Pechino o "alcune delle sue aziende" smettere di fornire "componenti critiche" grazie alle quali la Russia può produrre più munizioni, ribadisce poi in un'intervista alla Bbc al termine della sua visita in Cina, spiegando che tra queste componenti ci sono "macchine utensili, microelettronica e ottica", in sostanza tecnologia che può avere un uso civile e militare.
"Questo sta aiutando la Russia a perpetuare la sua aggressione contro l'Ucraina, ma sta anche creando una crescente minaccia all'Europa a causa dell'aggressione russa", accusa il capo della diplomazia di Washington, secondo cui, così facendo, Pechino sta "contribuendo ad alimentare la più grande minaccia alla sicurezza (dell'Europa) dalla fine della Guerra Fredda". "Abbiamo già intrapreso azioni contro le entità cinesi che sono coinvolte in questo - ricorda Blinken - E quello che dico chiaramente oggi è che se la Cina non agirà, lo faremo noi".
Blinken si sofferma anche sui rapporti tra Cina e Teheran. Il segretario di Stato sollecita Pechino a sfruttare la sua influenza "per dissuadere l'Iran e i suoi proxy dall'allargamento del conflitto in Medio Oriente", mentre nel mosaico internazionale rischia di rafforzarsi l'asse Mosca-Teheran.
La Russia infatti è pronta ad espandere la cooperazione militare e tecnica con l'Iran, come assicura il ministro della Difesa di Mosca, Sergei Shoigu, nell'incontro avuto con l'omologo di Teheran, Gharaei Ashtiani, ad Astana, a margine di una riunione dell'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai, che riunisce Russia, India, Cina, Iran, Pakistan, Kazakistan, Uzbekistan, Kyrgyzstan e Tagikistan. La Tass cita il ministro iraniano, secondo il quale i rapporti tra Mosca e Teheran "si stanno approfondendo ed espandendo, arrivando a un nuovo livello".
Da Ashtani, quindi, ringraziamenti a Shoigu per il sostegno ricevuto dopo l'attacco israeliano al consolato iraniano a Damasco lo scorso primo aprile. "Vorrei approfittare di questa opportunità per ringraziarvi per il vostro atteggiamento equo e onesto nei confronti della Repubblica islamica dell'Iran, per il vostro sostegno al momento dell'attacco al nostro consolato a Damasco e per la vostra risposta equilibrata alla nostra ritorsione proporzionata", dice.
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Biden e la confessione choc: “Ho pensato al...
Il presidente americano: "E' stato quando morì la mia prima moglie"
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, durante un'intervista radiofonica a Howard Stern, ha ammesso di aver pensato al suicidio dopo la morte della sua prima moglie Neilia e della figlia Naomi di 13 mesi in un incidente stradale nel 1972.
"Mi sedevo lì e pensavo solo che avrei tirato fuori una bottiglia di scotch. La berrò e mi ubriacherò", ha dichiarato il presidente, che ha poi confessato: "Non devi essere pazzo per suicidarti. In un breve momento, ho pensato di andare al (ponte, ndr.) Delaware Memorial e saltare, ma avevo due figli".
"Pronto a un dibattito con Trump"
"Non so quando e non so dove, ma sono felice di fare un dibattito con lui" ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, nel corso di un'intervista a Howard Stern che gli ha chiesto se fosse disponibile per un dibattito con il suo sfidante repubblicano, Donald Trump.