Economia
La serie Adnkronos ‘Fa notizia da 60 anni’...
La serie Adnkronos ‘Fa notizia da 60 anni’ presentata a ‘La settimana del podcast’
L'evento dal 15 al 20 aprile 2024 alla Casa del Podcast di Technotown
La terza edizione della Settimana del Podcast, il più grande evento capitolino dedicato al mondo dei Podcast e al loro impatto culturale e sociale, sarà ospitata dal 15 al 20 aprile 2024 alla Casa del Podcast di Technotown, hub della scienza creativa di Roma Capitale.
L’iniziativa, organizzata da ASSIPOD.org - Associazione Italiana Podcasting e Zètema Progetto Cultura, si rivolge sia a coloro che già ascoltano e lavorano con i podcast, sia a coloro che si avvicinano per la prima volta a questo mondo e vogliono conoscerlo di più. La manifestazione si articolerà in corsi e laboratori, masterclass, attività di networking e live podcast con la partecipazione e interventi di podcaster ed esperti del settore. Dal lunedì 15 a venerdì 19 aprile la mattina gli studenti delle scuole medie e superiori potranno imparare a creare podcast partendo da zero e le scuole potranno prenotare la partecipazione al corso intensivo dalle 10:00 alle 13:00 prenotando allo 060608. Il pomeriggio chiunque potrà prendere parte a masterclass e performance di podcasting dal vivo, prenotando online, dalle 15:30 alle 18:30.
Sabato 20 aprile dalle 9:30 alle 18.30 ci sarà il Podcast Summit, una giornata per scoprire nuovi Podcast e riflettere sull'impatto del Podcasting sulla cultura e sulla società. Alle 17.30, durante la sessione "LIVE PODCAST – Parliamo di News e Informazione", Alberto Di Stefano, Podcast Manager di Adnkronos, presenterà il podcast "Fa notizia da 60 anni", la serie che celebra i 60 anni dell'Adnkronos, ripercorrendo sei decenni di storia italiana e internazionale.
Durante la giornata sarà consegnato il premio laPODSTAR al migliore podcast femminile per l’impatto culturale e sociale. “La riduzione del gender-gap nel mondo dei media trova nei podcast un potente alleato -commenta il presidente di ASSIPOD Giulio Gaudiano - Questo media dalla natura indipendente e facile da usare viene sempre più utilizzato da giornaliste, scrittrici e attrici, ma anche da semplici donne coraggiose, che possono finalmente raccontare storie che non hanno trovato spazio sui media mainstream”.
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Ita-Lufthansa, rinvio in vista: l’Ue attende nuove...
Bruxelles teme che con il matrimonio tra le compagnie venga ridotta la concorrenza
Sulla questione Ita Airways e Lufthansa la Commissione europea attende nuove proposte sul taglio delle rotte con un probabile rinvio della decisione a metà giugno. Per l'acquisto del 41% di Ita il gruppo tedesco vuole investire 325 milioni ma Bruxelles teme che con il matrimonio tra le compagnie venga ridotta la concorrenza.
Economia
Webuild, bilancio e nuovo Cda lanciano titolo in Borsa...
Giornata particolarmente brillante in Borsa per Webuild che, dopo l'approvazione del bilancio 2023 e la nomina del nuovo Consiglio di amministrazione, che ha riconfermato Pietro Salini come amministratore delegato, chiude la seduta odierna di scambi in deciso rialzo: il titolo balza a quota +5,17% attestandosi a 2,27 euro per azione.
L'assemblea degli azionisti della società, riunitasi questa mattina, ha approvato anche la distribuzione di un dividendo per un importo pari a 0,071 euro per ciascuna azione ordinaria ed 0,824 euro per ciascuna azione di risparmio esistente ed avente diritto al dividendo alla data di stacco della cedola.
Quanto al nuovo cda, composto da 15 membri, vede Gian Luca Gregori con funzioni di presidente, oltre a Davide Croff, Moroello Diaz della Vittoria Pallavicini, Paola Fandella, Francesca Fonzi, Flavia Mazzarella, Itzik Michael Meghnagi, Francesco Renato Mele, Teresa Naddeo, Alessandro Salini, Pietro Salini, Serena Torielli, Michele Valensise, Laura Zanetti e Francesco Chiappetta.
Economia
Università, Free Academy: “Atenei tradizionali e...
Benché l’Italia abbia un bassissimo numero di laureati (in Europa unicamente la Romania ha risultati peggiori), all’interno del bilancio pubblico il comparto universitario pesa in maniera significativa. Secondo l’ultimo rapporto dell’Anvur, il Fondo per il finanziamento ordinario (Ffo) delle università ammonta a 9,205 miliardi di euro, che vanno a coprire più dei 2/3 delle necessità delle università statali. Di questa somma, soltanto lo 0,73% (68 milioni di euro) è destinato alle università non statali, sia tradizionali sia telematiche.
A giudizio di Aurelio Mustacciuoli, responsabile Studi e Ricerche di Free Academy, “limitandoci a considerare l’Ffo lo studente di un’università statale ogni anno costa al contribuente ben 5.701 euro, mentre di media uno studente delle università private costa 195 euro. Se poi si considerano le università telematiche (lasciando quindi da parte gli atenei privati tradizionali: la Bocconi di Milano, la Luiss di Roma ecc.) le risorse che lo Stato destina alle università online ammontano a soli 2,8 milioni”. Questo significa che uno studente universitario telematico grava sullo Stato per la risibile cifra di 12,5 euro: lo 0,21% di quanto costa in media uno studente dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, della Sapienza di Roma o della Federico II di Napoli.
Non basta. La maggior parte delle università telematiche sono fondazioni, ma alcune di loro – quelle più 'sotto attacco' da parte dei difensori dello status quo – sono società di capitali e quindi ogni anno versano somme considerevoli all’erario. Sempre ad avviso di Mustacciuoli, “considerando unicamente il gruppo universitario Multiversity (che è controllato dal fondo Cvc Capital Partners e che include Unipegaso, Mercatorum e San Raffaele Roma) nel 2022 per le sole imposte dirette è stato registrato un esborso di 43 milioni di euro: il che significa che soltanto questi tre atenei online danno allo Stato ben 15 volte quanto tutte le università telematiche nel loro insieme ottengono in forma di Ffo”. Quindi vi sono ben 5050 studenti italiani delle università pubbliche che possono studiare grazie alle entrate fiscali garantite dal gruppo Multiversity.
Da questo punto di vista, una crescita degli atenei privati telematici – la cui retta è mediamente assai inferiore al costo che ogni studente comporta per le casse statali – condurrebbe non soltanto a un minor costo complessivo per ogni studente, ma aiuterebbe anche a ridurre l’esorbitante prelievo fiscale che grava sulle imprese, sulle famiglie e sui lavoratori.
In conclusione, secondo Mustacciuoli, “alla luce dei dati sopra riportati è chiaro che lo studente tradizionale costa allo Stato ben 5.701 euro soltanto per l’Ffo, mentre ognuno degli oltre 144 mila studenti di Unipegaso, Mercatorum e San Raffaele Roma (a.a. 2022-23) porta alle casse statali 331 euro. Si tratta di cifre che devono far riflettere”.