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In Sicilia gli Stati generali del cinema, dal 12 al 14...

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In Sicilia gli Stati generali del cinema, dal 12 al 14 aprile a Siracusa

Tre giorni di dibattiti con oltre 200 rappresentanti di tutto il settore

In Sicilia gli Stati generali del cinema, dal 12 al 14 aprile a Siracusa

Talk e tavole rotonde: tre giorni di dibattiti con oltre 200 rappresentanti di tutto il settore del cinema italiano. Prendono forma gli Stati generali del Cinema in programma dal 12 al 14 aprile presso il Castello Maniace di Siracusa, sull’isola di Ortigia.

A testimonianza dell'importanza dell'appuntamento, la presentazione si è svolta a Roma nella sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica. E all'incontro, moderato dal direttore dell'Adnkronos, Davide Desario, sono intervenuti il presidente del Senato, Ignazio La Russa, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, l’assessore regionale del Turismo, sport e spettacolo, Elvira Amata e la direttrice scientifica degli Stati generali del cinema, Antonella Ferrara.

La manifestazione, promossa e organizzata dalla Regione Siciliana in collaborazione con il Ministero del Turismo ed Enit, si propone di condividere idee e progetti e si concentrerà su argomenti chiave come il Tax credit, il turismo legato al cinema e l’espansione internazionale, con l’intento di istituire e alimentare un centro di ricerca sulle dinamiche e prospettive del settore audiovisivo.

La Sicilia, con la sua storia millenaria e le sue bellezze paesaggistiche, si rivela un luogo ideale per ospitare iniziative cinematografiche e il presidente La Russa ha dichiarato: “Non esiste una località naturalmente così pronta per qualsiasi iniziativa cinematografica. Non manca niente: dalla cultura al cibo ai siciliani, perché la loro ospitalità è senza pari.” Questo evento rappresenta un momento chiave per potenziare il cineturismo e far conoscere la Sicilia sui palcoscenici internazionali.

La Sicilia, ha affermato il ministro Sangiuliano, "è terra di elezione e scenario naturale per il cinema" che ha un’importanza e un valore che “noi vogliamo riconoscere con il sostegno economico dello Stato perché porta tanta occupazione qualificata e le nostre maestranze rappresentano un’eccellenza”. Le risorse per il cinema, dunque, ci sono e il ministro ha annunciato che "nella rimodulazione dei contributi, nell’area selettivi, abbiamo previsto uno stanziamento di 52 milioni per prodotti televisivi e cinematografici che vogliono raccontare la storia dei personaggi che hanno fatto la storia dell’identità nazionale".

E anche la Regione Sicilia è pronta a sostenere la settima arte, come ha dichiarato il presidente Schifani: La Sicilia, otre al turismo, "punta moltissimo anche sulla cinematografia, sull'attrattività del territorio per i posti splendidi che si sono prestati storicamente a grandi sceneggiature e che continueranno a prestarsi, anche con l'ausilio della regione siciliana che metterà a disposizione eventuali benefit, eventuali sostegni alla produzione di quelle realtà che sponsorizzeranno e presenteranno le nostre bellezze". E l'assessore Amata ha sottolineato l’importanza dell’industria cinematografica nell’isola. Negli ultimi anni, molte case di produzione hanno scelto la Sicilia come location per girare serie TV, film e documentari. Questo investimento non solo ha un impatto diretto sull’economia locale, ma agisce anche come moltiplicatore, generando un circa 300% di ritorno sull’investimento.

La manifestazione, che si avvale della direzione scientifica di Antonella Ferrara e la consulenza scientifica di Federico Pontiggia, è finalizzata all’analisi e al potenziamento di politiche a beneficio dello sviluppo dell’industria cinematografica. “Raccontare l’audiovisivo in un mondo che cambia. E farlo in un un'Isola che è già, per natura e vocazione, un set en plein air - sottolinea Antonella Ferrara – Questo è lo spirito, questo l’obiettivo degli Stati Generali del Cinema convocati a Siracusa per chiamare al confronto un intero comparto, coglierne gli scenari presenti e futuri, dare voce alle istanze autoriali, incoraggiare le sfide industriali, analizzare le ricadute sociali, valutando tendenze, criticità e punti di forza. Evidente è infatti l’importanza di avviare e alimentare un proficuo interscambio".

Tra i tanti appuntamenti in programma, si svolgerà venerdì 12 aprile alle ore 15:30 il panel "Istituzioni - Un progetto industriale per il cinema e il turismo": con uno specifico verticale ‘Turismo e cinema’, i rappresentanti istituzionali dialogheranno su potenzialità e criticità dell’audiovisivo, illuminando la vigente disciplina del settore e l’evoluzione della stessa. Alle ore 18:30, invece, focus su "Credito d’imposta e debito di sistema, il tax credit tra sogno e realtà". Sabato 13, alle 9, appuntamento con il panel "Regione e sentimento: le Film Commission, tra denominazione d’origine e indicazione globale" mentre tra i panel in programma per la giornata conclusiva, quella di domenica 14 aprile, alle 10, c'è "Premi - Premio ergo sum: distinguere l’eccellenza o certificare i rapporti di forza, verso una regola aurea": dal premio alla carriera alla carriera dei premi, cercheranno di distinguere il valore dei propri riconoscimenti nel tempo, contemplando altresì temi accessori, quali l’esistenza, o la chimera, di uno star-system nazionale.

Tra gli eventi aperti al pubblico, venerdì 12 aprile alle ore 21 in Piazza Duomo ad Ortigia si svolgerà la proiezione della versione restaurata del film “Divorzio all’italiana”, a cura della Cineteca di Bologna, mentre sabato 13, sempre alle 21 in Piazza Duomo, il concerto “Note a margine” di Nicola Piovani.

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Cronaca

SuperEnalotto, estrazione oggi 26 aprile: i numeri vincenti

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Nessun 6 né 5+1

Schedine del SuperEnalotto (Fotogramma)

Nessun '6' né '5+1' all'estrazione del Superenalotto di oggi. Centrati quattro '5' che vincono 46.784,22 euro ciascuno. Il jackpot per il prossimo concorso sale a 95.400.000 milioni di euro.

Con quanti punti si vince

Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:

- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;

- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;

- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;

- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;

- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.

Ho vinto o no?

E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.

Il prezzo di una schedina

La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.

La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.

I numeri vincenti di oggi, 26 aprile 2024

La combinazione vincente del concorso di oggi del SuperEnalotto è 9, 13, 51, 61, 81 e 83. Jolly 24 e SuperStar 59.

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Politica

Scurati, l’attacco con gaffe: scuse al Tg1

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Mollicone (Fdi): "Chieda scusa anche ai milioni di italiani che ha oltraggiato definendoli vecchi e ignoranti"

Antonio Scurati - Fotogramma

Antonio Scurati ancora al centro delle cronache. Dopo il caso del monologo e le accuse di censura avanzate dallo scrittore, oggi a finire nella bufera è stato lui per le accuse - poi rimangiate con tanto di scuse - lanciate contro il Tg1 in un'intervista rilasciata a 'La Repubblica' in cui lo scrittore ha affermato di aver "subito una violenza morale, psicologica. Sono stato additato come malfattore, truffatore, profittatore, quasi abbia estorto un compenso non dovuto. Il Tg1 ha offerto lo spettacolo indegno di una giornalista che ha chiesto la mia incriminazione per vilipendio alle istituzioni".

Mollicone: "Si scusi anche con gli spettatori"

A definire "inaccettabile il passaggio dell’intervista di oggi di Scurati" è il presidente della Commissione Cultura e Editoria della Camera e Responsabile Nazionale cultura e innovazione di Fratelli d’Italia Federico Mollicone. "L’accusa di ‘vilipendio alle istituzioni’ citata dallo scrittore - precisa Mollicone in occasione dell’incontro 'Radici dell’Europa' a Pescara per la conferenza programmatica di Fratelli d’Italia - non risulta essere stata fatta da nessun giornalista della testata, come anche lui ha detto e riconosciuto. Scurati chieda scusa anche ai milioni di italiani che ha oltraggiato definendoli come persone anziane e poco istruite - chiede Mollicone - . Gli intellettuali di sinistra sono sempre più arroccati nella loro torre eburnea per cui sono tutti ignoranti se non seguono i loro diktat. Auspichiamo che anche Repubblica sul giornale di domani chieda scusa alla redazione e a tutto il pubblico del telegiornale. Noi - contro ogni elitarismo - saremo sempre dalla parte del popolo italiano ed europeo”, afferma Mollicone.

Le parole di Scurati sui telespettatori

Il passaggio citato da Mollicone relativo ai telespettatori del Tg1 è contenuto in un'intervista che Scurati ha rilasciato a una testata polacca, 'Wyborcza.pl', in cui lo scrittore afferma: "Faccio l'esempio più recente del Tg1, il telegiornale più visto in Italia, soprattutto da persone anziane, con scarsa istruzione e quindi con scarso senso critico. Pochi giorni fa, il conduttore di questo programma ha chiesto che fossi accusato di oltraggio a un'istituzione statale. Immagina: a milioni di persone che non avevano mai sentito il mio nome prima viene detto che hanno a che fare con un criminale".

L'Ue sul caso Scurati: "Quadro giuridico dei media è solido"

Intanto il caso del monologo ha valicato i confini italiani, tanto da far intervenire l'Ue. Dall'ultimo rapporto sullo Stato di diritto "è emerso che il quadro giuridico che regola il settore dei media in Italia è solido ed efficace, mentre l'ente regolatore dei media è indipendente e dotato di risorse sufficienti", ha affermato il portavoce della Commissione per la Giustizia e lo Stato di diritto, Christian Wigand, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. Che sul caso Scurati ha precisato: "Abbiamo visto i resoconti della stampa, ma non abbiamo informazioni specifiche. E' una questione nazionale".

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Politica

Crosetto: “Difesa comune europea? Avanti con il...

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"Diecimila proiettili cadono ogni giorno sull'Ucraina, la guerra si vince con i numeri non con la ragione"

Guido Crosetto (Fotogramma)

"Avere una difesa unica europea vuol dire avere un unico reclutamento, un'unica formazione, e quanto impieghi? 20-30anni. Noi abbiamo quel tempo? No. Serve pragmatismo", non operare come "se a un malato di cancro al pancreas stanziassimo un mutuo trentennale. Abbiamo bisogno di velocità", dunque, avanti col "modello Nato", che vuol dire che brigate dei diversi Stati membri "le faccio addestrare insieme, e alla fine costruisco una cosa più grande che è la somma di 27 sistemi diversi. Parallelamente, però, tu devi creare un'Europa politica" perché "è tempo di accelerare", eppure "non riusciamo a superare le divisioni. Putin in un'ora ha invaso una nazione, come si può pensare di restare impaludati nelle liturgie europee? Abbiamo bisogno di velocità e pragmatismo, superare le liturgie sarà il tema che l'Europa dovrà porsi" da qui in avanti. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto, intervenendo al dibattito 'Forte, libera e sovrana' moderato dal direttore dell'Adnkronos Davide Desario, tra i panel di discussione della conferenza programmatica di FdI a Pescara.

"Sapete quanti proiettili cadono giornalmente sull'Ucraina? 10mila. LA guerra non è un'equazione sentimentale, non vince chi ha ragione e perde chi ha torto. E' questione di numeri. L'Europa per 70 anni ha appaltato la sua difesa agli Usa, ora abbiamo scoperto che gli usa soli non riescono più a tenere testa a tutti i fronti aperti e ora all'Europa viene chiesto di fare la sua parte. Ma quando tu in 70 anni non hai costruito nulla quanto impieghi a recuperare?", chiede Crosetto.

A Desario, che gli domanda come risponderemmo se quei proiettili cadessero sull'Europa, "ho il dovere di non rispondere, ma anche il dovere di occuparmene dalla mattina alla sera" risponde il responsabile della Difesa incassando un sentito applauso della platea.

"L'Europa che si è dimenticata di togliere le spese per la Difesa dal Patto di stabilità e come l'orchestrina che suona sul Titanic. Serve una rivoluzione non cruenta. La vera rivoluzione è il voto popolare, per dire che così come l'avete disegnata voi l'Europa è più povera, più dipendente dalla Cina, con meno natalità e per noi non va bene. Per questo è importante il passaggio elettorale".

Istituire un commissario della Difesa Ue, come proposto da Ursula Von Der Leyen? "E per fare cosa? Per avere un nuovo ufficio, un nuovo ruolo? il tema non è rispondere con gli slogan, ma mettere insieme i 27 Stati membri se mi serve una risposta, altrimenti il commissario a cosa mi serve?".

"Il 45% del traffico sul Mar Rosso è sparito, come farti male senza tirare una bomba"

"Il 45% del traffico commerciale che transitava attraverso il Mar Rosso è sparito, veniva principalmente in Italia ed esportava prodotti italiani con un'incidenza sui porti italiani del 20-25%. Queste navi che non passano più da Suez arrivano in altri porti europei che si stanno attrezzando a aumentare il lavoro: è una cosa che chiamiamo guerra ibrida, farti male senza tirarti una bomba, uccidendo una parte dell'economia" italiana.

"Chi non rispetterà impegno 2% Pil non siederà più ai tavoli"

"Senza bisogno che arrivi Trump alla presidenza americana, vedrete che, anche se restasse Biden, saranno duri con chi non arriverà al 2% del Pil per la spesa per la difesa, a quel punto" chi non adempierà l'impegno previsto dalla Nato "diventerà una nazione non di serie B ma addirittura che non potrà sedersi ai tavoli internazionali" poiché "nessuno passerà più sopra questa cosa" che "diventerà una parte fondamentale per avere credibilità nel mondo".

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