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Scuola, quanto guadagnano i professori in Italia? Troppo poco

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La parole del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara sugli stipendi di maestri e professori, anche dopo la puntualizzazione che esclude l’ipotesi di salari differenziati tra Nord e Sud del Paese, riaprono un tema che merita di essere affrontato a prescindere dalla polemica contingente. Quanto guadagnano i docenti in Italia? La risposta è, comunque, troppo poco. I dati di Eurydice consentono un confronto con il resto d’Europa, impietoso, e l’ultimo aumento concordato con i sindacati, in media pari al 3,8%, aiuta ma non risolve, anche perché riguarda il contratto nazionale scaduto 2019-2021. Le tabelle a cui fanno riferimento i dati si riferiscono al 2020-21.

Scuola elementare e materna. Nel nostro Paese un maestro o una maestra guadagna in media 29.490 euro all’anno. Alcuni dati a confronto aiutano a collocare lo stipendio nel panorama europeo. I maestri portoghesi prendono 30.881 euro lordi all’anno, che salgono a 33.833 se sono impiegati alle materne. Un insegnante delle elementari in Danimarca guadagna 65.227 euro.

Scuola superiore. Un insegnante di scuola superiore in Italia guadagna 33.811 euro lordi annui, molto meno rispetto a un francese, 45.505, e meno della metà rispetto a un tedesco, 73.557. In Danimarca si arriva addirittura a 76.377 euro lordi.

La progressione degli stipendi. Un altro confronto significativo è quello che riguarda l’aumento dello stipendio nel corso della carriera, dall’ingresso alla pensione. In Italia, alla fine del ciclo di lavoro si arriva a guadagnare il 48,7% in più che all’inizio. Una condizione intermedia rispetto a quella della Germania, dove si parte da un livello molto alto e l’incremento si ferma al 30,5%. Caso opposto quello della Francia, dove il divario tra il salario di ingresso e quello a ridosso della pensione è enorme, con una crescita del 71,6%.

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Economia

Innovatec e Fondazione Don Gnocchi insieme per una mobilità più inclusiva e sostenibile

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Donato al Centro IRCCS “S. Maria Nascente” un mezzo di trasporto totalmente elettrico per il trasporto e l’assistenza degli ospiti della struttura

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Innovatec annuncia una partnership con la Fondazione Don Carlo Gnocchi, da oltre settant’anni realtà leader in Italia in ambito sanitario-riabilitativo e socio-sanitario. In particolare, il gruppo Innovatec ha donato al Centro IRCCS “S. Maria Nascente” Fondazione Don Gnocchi di Milano un mezzo di trasporto totalmente elettrico, con relativa colonnina di ricarica elettrica, che sarà utilizzato per il trasporto e l’assistenza degli ospiti della struttura.

Il veicolo, un Fiat Ducato elettrico unico nel suo genere ribattezzato “Inno” dai ragazzi della Fondazione Don Gnocchi, è stato attrezzato e studiato per essere inclusivo e sostenibile, nel pieno rispetto delle esigenze specifiche delle persone assistite quotidianamente della Fondazione e dai suoi operatori. Il mezzo infatti è dotato di 9 posti a sgancio rapido che consentono di modificare rapidamente l’assetto interno e variare il numero di passeggeri e carrozzine a bordo e di una rampa di accesso posteriore che consente la salita e la discesa di qualunque tipo di sedia a rotelle con il relativo accompagnatore.

Il veicolo ha un’autonomia di 180 chilometri e può essere ricaricato totalmente in un tempo che varia tra le 3 e le 4 ore. Alla cerimonia di consegna del mezzo presente Roberto Maggio, presidente di Innovatec Power e amministratore in Innovatec s.p.a., mentre per la Fondazione Don Gnocchi erano invece presenti il direttore Generale Francesco Converti e il Direttore del Centro Antonio Troisi.

“Cari amici di Innovatec, grazie da tutti i nostri cuori!” ha detto Cristina, a nome di tutti i ragazzi assistiti nella Residenza Sanitaria Disabili del Centro IRCCS “S. Maria Nascente” di Milano della Fondazione Don Gnocchi, in occasione della consegna da parte dell’azienda del nuovo veicolo. “Il pulmino è per noi fondamentale per poter svolgere sia le attività ricreative che sportive. I volontari e gli operatori lo useranno per accompagnarci – prosegue la lettera dei ragazzi –. Potremo organizzare gite di gruppo più divertenti e godere non solo dell’esperienza, ma anche della compagnia di più amici. Non ci sono davvero parole per esprimere la nostra gratitudine…”.

“Questi gesti di generosità – commenta Francesco Converti, direttore generale della Fondazione Don Gnocchi – ci spronano a fare sempre più e sempre meglio al servizio delle persone più fragili, in coerenza con il mandato ricevuto dal beato don Carlo Gnocchi”.

“Ho vissuto personalmente esperienze di volontariato insieme ad alcuni colleghi con la Fondazione, realtà in cui abbiamo dato, ma soprattutto ricevuto tanto – aggiunge Roberto Maggio – Siamo partiti da diverso tempo nel nostro percorso con la Fondazione Don Gnocchi e vogliamo continuare a essere presenti sul territorio, con la promessa di esserci anche in futuro per i progetti che vorremo portare avanti insieme”.

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Innovatec e Fondazione Don Gnocchi insieme per una mobilità più inclusiva e sostenibile

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Donato al Centro IRCCS “S. Maria Nascente” un mezzo di trasporto totalmente elettrico per il trasporto e l’assistenza degli ospiti della struttura

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Innovatec annuncia una partnership con la Fondazione Don Carlo Gnocchi, da oltre settant’anni realtà leader in Italia in ambito sanitario-riabilitativo e socio-sanitario. In particolare, il gruppo Innovatec ha donato al Centro IRCCS “S. Maria Nascente” Fondazione Don Gnocchi di Milano un mezzo di trasporto totalmente elettrico, con relativa colonnina di ricarica elettrica, che sarà utilizzato per il trasporto e l’assistenza degli ospiti della struttura.

Il veicolo, un Fiat Ducato elettrico unico nel suo genere ribattezzato “Inno” dai ragazzi della Fondazione Don Gnocchi, è stato attrezzato e studiato per essere inclusivo e sostenibile, nel pieno rispetto delle esigenze specifiche delle persone assistite quotidianamente della Fondazione e dai suoi operatori. Il mezzo infatti è dotato di 9 posti a sgancio rapido che consentono di modificare rapidamente l’assetto interno e variare il numero di passeggeri e carrozzine a bordo e di una rampa di accesso posteriore che consente la salita e la discesa di qualunque tipo di sedia a rotelle con il relativo accompagnatore.

Il veicolo ha un’autonomia di 180 chilometri e può essere ricaricato totalmente in un tempo che varia tra le 3 e le 4 ore. Alla cerimonia di consegna del mezzo presente Roberto Maggio, presidente di Innovatec Power e amministratore in Innovatec s.p.a., mentre per la Fondazione Don Gnocchi erano invece presenti il direttore Generale Francesco Converti e il Direttore del Centro Antonio Troisi.

“Cari amici di Innovatec, grazie da tutti i nostri cuori!” ha detto Cristina, a nome di tutti i ragazzi assistiti nella Residenza Sanitaria Disabili del Centro IRCCS “S. Maria Nascente” di Milano della Fondazione Don Gnocchi, in occasione della consegna da parte dell’azienda del nuovo veicolo. “Il pulmino è per noi fondamentale per poter svolgere sia le attività ricreative che sportive. I volontari e gli operatori lo useranno per accompagnarci – prosegue la lettera dei ragazzi –. Potremo organizzare gite di gruppo più divertenti e godere non solo dell’esperienza, ma anche della compagnia di più amici. Non ci sono davvero parole per esprimere la nostra gratitudine…”.

“Questi gesti di generosità – commenta Francesco Converti, direttore generale della Fondazione Don Gnocchi – ci spronano a fare sempre più e sempre meglio al servizio delle persone più fragili, in coerenza con il mandato ricevuto dal beato don Carlo Gnocchi”.

“Ho vissuto personalmente esperienze di volontariato insieme ad alcuni colleghi con la Fondazione, realtà in cui abbiamo dato, ma soprattutto ricevuto tanto – aggiunge Roberto Maggio – Siamo partiti da diverso tempo nel nostro percorso con la Fondazione Don Gnocchi e vogliamo continuare a essere presenti sul territorio, con la promessa di esserci anche in futuro per i progetti che vorremo portare avanti insieme”.

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Spettacolo

Ascolti tv, ‘Un marito sospetto’ su Rai1 vince prime time

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Con il 17,8% di share, secondo gradino del podio per Italia 1 con 'Pucci Show'

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Vittoria di Rai1 nel prime time di ieri sera con il film ‘Un marito sospetto’ che è stato visto da 3.208.000 telespettatori pari a uno share del 17,8%. Secondo gradino del podio per Italia 1 con ‘Pucci Show’, seguito da 1.485.000 telespettatori (share del 9,2%). Terzo posto per Canale 5 con la serie ‘Sissi’ vista da 1.218.000 telespettatori (share dell’8,8%).

Fuori dal podio Retequattro con il film ‘Don Camillo Monsignore… ma non troppo’ che ha interessato 1.212.000 telespettatori (share del 7,4%). Su La7 ‘DiMartedì’ ha realizzato 1.172.000 telespettatori e uno share del 7,1% mentre su Rai3 ‘#Cartabianca’ ne ha totalizzati 971.000 raggiungendo uno share del 6%.

Su Rai2 il film ‘Un’estate all’Isola d’Elba’ ha conquistato 856.000 telespettatori e il 4,7% di share. Chiudono gli ascolti del prime time Tv8 con ‘Victoria Cabello: viaggi pazzeschi’, visto da 363.000 telespettatori (share del 2,3) e Nove con il film ‘L’immortale’, seguito da 362.000 telespettatori (share del 2,2%).

Nell’access prime time sulla rete ammiraglia di viale Mazzini ‘Cinque Minuti con Bruno Vespa’, programma in cui è stato ospitato Fiorello, ha ottenuto 4.261.000 telespettatori e uno share del 23%. Ancora su Rai1 l’ultima puntata della stagione di ‘Affari Tuoi’ condotto da Amadeus ha realizzato 4.866.000 telespettatori e il 24,6% di share. Su Canale 5 ‘Striscia La Notizia’ invece è stata vista da 3.168.000 telespettatori (share del 16%). Nella fascia preserale ‘L’Eredità’ su Rai1 ha interessato 3.509.000 telespettatori arrivando a uno share del 25,9% mentre su Canale 5 ‘Avanti un altro! Story’ ha totalizzato 2.369.000 telespettatori e il 18,4% di share.

Nel complesso le reti Rai hanno vinto la prima serata con 7.406.000 telespettatori e uno share del 38,27% mentre le reti Mediaset hanno prevalso nella seconda con 3.789.000 telespettatori e uno share del 41,21% e nell’intera giornata con 2.926.000 telespettatori e uno share del 37,77%.

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Ascolti tv, ‘Un marito sospetto’ su Rai1 vince prime time

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Con il 17,8% di share, secondo gradino del podio per Italia 1 con 'Pucci Show'

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Vittoria di Rai1 nel prime time di ieri sera con il film ‘Un marito sospetto’ che è stato visto da 3.208.000 telespettatori pari a uno share del 17,8%. Secondo gradino del podio per Italia 1 con ‘Pucci Show’, seguito da 1.485.000 telespettatori (share del 9,2%). Terzo posto per Canale 5 con la serie ‘Sissi’ vista da 1.218.000 telespettatori (share dell’8,8%).

Fuori dal podio Retequattro con il film ‘Don Camillo Monsignore… ma non troppo’ che ha interessato 1.212.000 telespettatori (share del 7,4%). Su La7 ‘DiMartedì’ ha realizzato 1.172.000 telespettatori e uno share del 7,1% mentre su Rai3 ‘#Cartabianca’ ne ha totalizzati 971.000 raggiungendo uno share del 6%.

Su Rai2 il film ‘Un’estate all’Isola d’Elba’ ha conquistato 856.000 telespettatori e il 4,7% di share. Chiudono gli ascolti del prime time Tv8 con ‘Victoria Cabello: viaggi pazzeschi’, visto da 363.000 telespettatori (share del 2,3) e Nove con il film ‘L’immortale’, seguito da 362.000 telespettatori (share del 2,2%).

Nell’access prime time sulla rete ammiraglia di viale Mazzini ‘Cinque Minuti con Bruno Vespa’, programma in cui è stato ospitato Fiorello, ha ottenuto 4.261.000 telespettatori e uno share del 23%. Ancora su Rai1 l’ultima puntata della stagione di ‘Affari Tuoi’ condotto da Amadeus ha realizzato 4.866.000 telespettatori e il 24,6% di share. Su Canale 5 ‘Striscia La Notizia’ invece è stata vista da 3.168.000 telespettatori (share del 16%). Nella fascia preserale ‘L’Eredità’ su Rai1 ha interessato 3.509.000 telespettatori arrivando a uno share del 25,9% mentre su Canale 5 ‘Avanti un altro! Story’ ha totalizzato 2.369.000 telespettatori e il 18,4% di share.

Nel complesso le reti Rai hanno vinto la prima serata con 7.406.000 telespettatori e uno share del 38,27% mentre le reti Mediaset hanno prevalso nella seconda con 3.789.000 telespettatori e uno share del 41,21% e nell’intera giornata con 2.926.000 telespettatori e uno share del 37,77%.

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Cronaca

Frana sul Carega, crolla guglia dell”Omo’: cambia lo skyline delle Piccole Dolomiti

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La frana del sasso più imponente tra le due guglie, fino ad oggi inseparabili, è stata causata probabilmente dal recente maltempo. Non è chiaro quando sia accaduto, ora svetta soltanto la Dona

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‘L’Omo e la Dona’, la coppia di grosse pietre verticali sulle Piccole Dolomiti non esiste più. E’ infatti crollata la guglia ‘Omo’, cambiando per sempre così lo scorcio più caratteristico del Monte Plische, sul gruppo montuoso del Carega. La frana del sasso più imponente tra le due guglie, fino ad oggi inseparabili, è stata causata probabilmente dal recente maltempo.

A diffondere la notizia, con un post sul suo profilo Instagram, è stato Gianluca Santagiuliana. La foto ha fatto ben presto il giro dei social ed è stata ripostata da diverse pagine e profili, tra i quali quello del presidente del consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti: “Ciao Omo: nel monte Plische, la Dona è rimasta sola. Il sentiero 113 e la salita dalla Gazza perdono una delle due guglie, la più possente, immagine classica ed emblematica del gruppo del Carega: siamo in tanti ad aver fatto quel percorso e oggi ci troviamo anche noi un po’ più soli. Un crollo che fa pensare: è il ciclo della vita”.

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Frana sul Carega, crolla guglia dell”Omo’: cambia lo skyline delle Piccole Dolomiti

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La frana del sasso più imponente tra le due guglie, fino ad oggi inseparabili, è stata causata probabilmente dal recente maltempo. Non è chiaro quando sia accaduto, ora svetta soltanto la Dona

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‘L’Omo e la Dona’, la coppia di grosse pietre verticali sulle Piccole Dolomiti non esiste più. E’ infatti crollata la guglia ‘Omo’, cambiando per sempre così lo scorcio più caratteristico del Monte Plische, sul gruppo montuoso del Carega. La frana del sasso più imponente tra le due guglie, fino ad oggi inseparabili, è stata causata probabilmente dal recente maltempo.

A diffondere la notizia, con un post sul suo profilo Instagram, è stato Gianluca Santagiuliana. La foto ha fatto ben presto il giro dei social ed è stata ripostata da diverse pagine e profili, tra i quali quello del presidente del consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti: “Ciao Omo: nel monte Plische, la Dona è rimasta sola. Il sentiero 113 e la salita dalla Gazza perdono una delle due guglie, la più possente, immagine classica ed emblematica del gruppo del Carega: siamo in tanti ad aver fatto quel percorso e oggi ci troviamo anche noi un po’ più soli. Un crollo che fa pensare: è il ciclo della vita”.

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Mirabeach, dal 17 giugno riapre la spiaggia più caraibica della Riviera romagnola

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88.000 metri quadri di relax e divertimento

Sabato 17 giugno parte la nuova stagione di Mirabeach, il parco acquatico adiacente a Mirabilandia. Spiaggia bianchissima direttamente da Sharm el-Sheikh, che non scotta al sole, palme altissime che provengono dal Brasile, acquascivoli, piscina con le onde, spazi verdi, aree relax, zone VIP, ombrelloni e lettini, gazebo e ville esclusive con tutti i confort, bar, ristoranti e negozi. Un’offerta d’eccellenza, che quest’anno compie venti anni, per vivere una giornata in perfetto stile caraibico in un’area di oltre 88.000 metri quadri.

Per i più piccoli il divertimento del El Castillo e la sua laguna; per chi cerca solo il relax niente di meglio della Laguna del Sol con getti idromassaggio; per chi vuole saltare tra le onde a disposizione gli oltre 2.000 metri quadri della Baía de Ondas. Per i più intraprendenti, Vuelta Vertigo, lo scivolo a forma di “V” da affrontare in canotto, oppure Cobra con una caduta libera a circa 50 km/h. Guidati dalla forza dell’acqua si potrà affrontare Rumba, un percorso tra curve e discese, mentre per una gara tra materassini è a disposizione lo scivolo multipista Los Ràpidos. Su comodi gommoni si potrà scendere lungo i 170 metri dell’indiavolato Rio Diablo. Un salto di 10 metri è invece quello dell’imperdibile Salto Tropical. Per i più esigenti, a disposizione le aree VIP, comodi gazebo e ville per gruppi fino a 6 persone. La stagione 2023 di Mirabeach prenderà il via sabato 17 giugno e si concluderà domenica 3 settembre.

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Esteri

Diga Kakhovka distrutta, “è stata la Russia”: la ricostruzione degli 007 Usa

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Isw: "Non possiamo offrire una definitiva valutazione sulla responsabilità ma le prove, i ragionamenti e la retorica suggeriscono che Mosca abbia deliberatamente danneggiato la diga"

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L’Institute for the Study of War (Isw) ritiene molto probabile che sia stata la Russia a distruggere deliberatamente la diga di Kakhovka. “Non possiamo offrire una definitiva valutazione sulla responsabilità dell’incidente del 6 giugno, ma le prove, i ragionamenti e la retorica suggeriscono che i russi abbiano deliberatamente danneggiato la diga”, si legge sul bollettino giornaliero del think tank americano.

Già il 21 ottobre 2022, viene ricordato oggi, l’Isw aveva notato che i russi avevano “un più chiaro interesse ad allagare il basso Dnipro, malgrado i danni alle loro posizioni difensive, rispetto agli ucraini”. Gli ucraini non hanno infatti interesse a far saltare una diga con il rischio di allagare 80 centri abitati, mentre invece “la Russia può usare l’inondazione per ampliare il fiume Dnipro e complicare la controffensiva ucraina”. Anche se i russi fanno notare che i danni alla diga mettono a rischio la fornitura di acqua alla Crimea, l’Isw sottolinea che la penisola è sopravvissuta senza l’acqua del fiume Dnipro da quando è stata occupata dai russi nel 2014 e fino all’inizio dell’invasione del 2022.

C’è infine la possibilità che il crollo della diga sia stato causato da “danni strutturali pre-esistenti”, ma le notizie di forti botti come di esplosioni prima del cedimento non appaiono coerenti con questa ipotesi, nota ancora l’Isw.

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Diga Kakhovka distrutta, “è stata la Russia”: la ricostruzione degli 007 Usa

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Isw: "Non possiamo offrire una definitiva valutazione sulla responsabilità ma le prove, i ragionamenti e la retorica suggeriscono che Mosca abbia deliberatamente danneggiato la diga"

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L’Institute for the Study of War (Isw) ritiene molto probabile che sia stata la Russia a distruggere deliberatamente la diga di Kakhovka. “Non possiamo offrire una definitiva valutazione sulla responsabilità dell’incidente del 6 giugno, ma le prove, i ragionamenti e la retorica suggeriscono che i russi abbiano deliberatamente danneggiato la diga”, si legge sul bollettino giornaliero del think tank americano.

Già il 21 ottobre 2022, viene ricordato oggi, l’Isw aveva notato che i russi avevano “un più chiaro interesse ad allagare il basso Dnipro, malgrado i danni alle loro posizioni difensive, rispetto agli ucraini”. Gli ucraini non hanno infatti interesse a far saltare una diga con il rischio di allagare 80 centri abitati, mentre invece “la Russia può usare l’inondazione per ampliare il fiume Dnipro e complicare la controffensiva ucraina”. Anche se i russi fanno notare che i danni alla diga mettono a rischio la fornitura di acqua alla Crimea, l’Isw sottolinea che la penisola è sopravvissuta senza l’acqua del fiume Dnipro da quando è stata occupata dai russi nel 2014 e fino all’inizio dell’invasione del 2022.

C’è infine la possibilità che il crollo della diga sia stato causato da “danni strutturali pre-esistenti”, ma le notizie di forti botti come di esplosioni prima del cedimento non appaiono coerenti con questa ipotesi, nota ancora l’Isw.

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Economia

Bper presenta con Storielibere nuovo podcast ‘Mani in alto’

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Bper Banca intende rimanere vicina ai temi core dell’industry finanziaria, che vengono raccontati strizzando l’occhio agli ascoltatori, in modo inatteso e autoironico

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Continua la proficua collaborazione di Bper Banca con Storielibere.fm per lo sviluppo delle sue serie podcast con l’obiettivo di proporre intrattenimento audio di qualità e accrescere le conoscenze degli ascoltatori in modo piacevole. Il crimine non paga, ma sicuramente regala storie avvincenti: come quelle di “Mani in alto!”, il nuovo podcast “scritto a voce” da Paolo Roversi per Bper Banca e prodotto da Storielibere, in cui il celebre giallista e autore di storie crime racconta le più grandi e ricche rapine degli ultimi 60 anni.

Se con l’ultimo podcast “The Real Genius” è stato esaltato il lato luminoso della genialità, la nuova produzione di Bper Banca ne esplora il profilo più oscuro e criminoso. Perché la storia è piena di esempi di come il genio si possa manifestare anche attraverso colpi criminali spettacolari, capaci di la-sciarci con il fiato sospeso.

Nelle sei puntate della serie prendono infatti vita altrettanti colpi magistrali in cui i rapinatori si portano a casa una refurtiva stellare: milioni in banconote, diamanti, opere d’arte o lingotti d’oro sottratti a coloro che li custodivano. Quasi mai questi banditi riescono a farla franca, ma nel frattempo hanno regalato alla storia episodi epici, spesso spettacolari, con bottini da capogiro. Oggi i podcast sono diventati un elemento importante del nostro ecosistema di comunicazione, di cui si apprezza la capacità di rappresentare valori e personalità del brand in modo discreto e non invadente, lasciando agli ascoltatori la facoltà di fruirne quando e come desiderano.

Con questa produzione, Bper Banca intende rimanere vicina ai temi core dell’industry finanziaria, che vengono raccontati strizzando l’occhio agli ascoltatori, in modo inatteso e autoironico. La nuova serie “Mani in alto!” si apre con il racconto della rapina all’In ternational Diamond Center di Anversa nella sera di San Valentino del 2003, quando una banda penetrò nel caveau e svuotò oltre 200 cassette di sicurezza per un valore di circa 150 milioni di dollari. Si prosegue con la storia dell’assalto al treno di Glasgow, la rapina al museo di Boston e il “colpo Lufthansa”, che ispirò il film “Quei bravi ragazzi” di Martin Scorsese. Si conclude, infine, con il racconto del furto di una valigetta dall’enorme valore nel cuore finanziario di Londra e con il colpo da 48 milioni di dollari a tutti i bancomat del mondo nel 2013. La serie è disponibile da martedì 6 giugno con cadenza quindicinale su Bper.it, Storielibere.fm e su tutte le principali piattaforme audio,

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