Economia
Manageritalia, corso on-line per migliorare...
Manageritalia, corso on-line per migliorare l’indipendenza economica delle donne
Coinvolte le regioni Emilia-Romagna, Puglia, Basilicata, Calabria e Campania, Marche e Piemonte in partnership con Banca d’Italia e in collaborazione con Cida
Come gestire al meglio il proprio denaro, la previdenza e le proprie finanze oltre a favorire un uso consapevole dei nuovi sistemi di pagamento elettronici e dell’home banking. Sono questi alcuni di temi del percorso di formazione gratuito di empowerment femminile 'Donne e denaro in una relazione di crescita', giunto alla sua seconda edizione, organizzato dal gruppo 3D Manageritalia delle regioni Emilia-Romagna, Puglia, Basilicata, Calabria e Campania, Marche e Piemonte in partnership con Banca d’Italia e in collaborazione con Cida, hub del territorio. L’iniziativa gode del patrocinio di Città metropolitana di Bologna e delle Consigliere di Parità regionali.
Una ulteriore azione di Manageritalia nel trentennale impegno nel valorizzare l’inclusione e il ruolo delle donne nel mondo del lavoro e quindi di reali pari opportunità a livello lavorativo, familiare e sociale.
'Donne e denaro in una relazione di crescita' prende il via oggi si articola in un ciclo di sei incontri online, della durata di 1 ora e mezza ciascuno, è interamente dedicato alle donne (ma aperto anche gli uomini) e si pone l’obiettivo di approfondire le principali tematiche al centro di una buona gestione della propria indipendenza finanziaria ed economica grazie agli interventi formativi curati dagli esperti di Banca di Italia. A partecipare saranno oltre 200 donne residenti nelle regioni coinvolte: Emilia-Romagna, Puglia, Basilicata, Calabria e Campania, Marche e Piemonte.
Molti gli aspetti che verranno affrontati, tutti volti a migliorare e implementare l’educazione finanziaria e le competenze delle donne spaziando dalla gestione del budget, alla pianificazione finanziaria passando per l’uso consapevole degli strumenti di pagamento elettronici e l’home banking oltre alla sicurezza informatica e al modo migliore per tutelare se stessi e propria alla famiglia.
In Italia, secondo gli ultimi dati emersi dalla ricerca condotta da Mastercard con Banca d’Italia 7 donne su 10 dichiarino che uno dei loro obiettivi principali sia diventare economicamente indipendente. Per il 66,4% delle intervistate ritiene che le donne italiane abbiano una minore indipendenza finanziaria rispetto agli uomini. Sempre il 70% delle donne dichiarano di avere ancora una scarsa conoscenza finanziaria. Nello specifico, il 52,7% dichiara di avere una conoscenza base e il 18,2% di non sapere proprio nulla. Una realtà che accomuna purtroppo tutte le fasce d’età. il concetto che più si fatica a comprendere è quello di investimento 56,4%, seguito dal concetto di tasse 34,4%, nuove app di digital banking 29,6% e mutui 22%.
I prossimi appuntamenti di 'Donne e denaro in una relazione di crescita' saranno: 9 maggio, 'L’uso consapevole degli strumenti di pagamento elettronici' - 16 maggio 'L’home banking e la sicurezza informatica' - 23 maggio, 'Indebitarsi con prudenza. Dall’avvio di impresa alla ricerca di finanziamenti' - 30 maggio, 'Tutela dei rischi interni ed esterni alla persona e alla famiglia' - 6 giugno, 'Lavoro? Smetto quando voglio: istruzioni per l’uso consapevole dei fondi previdenziali'.
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Ita-Lufthansa, rinvio in vista: l’Ue attende nuove...
Bruxelles teme che con il matrimonio tra le compagnie venga ridotta la concorrenza
Sulla questione Ita Airways e Lufthansa la Commissione europea attende nuove proposte sul taglio delle rotte con un probabile rinvio della decisione a metà giugno. Per l'acquisto del 41% di Ita il gruppo tedesco vuole investire 325 milioni ma Bruxelles teme che con il matrimonio tra le compagnie venga ridotta la concorrenza.
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Webuild, bilancio e nuovo Cda lanciano titolo in Borsa...
Giornata particolarmente brillante in Borsa per Webuild che, dopo l'approvazione del bilancio 2023 e la nomina del nuovo Consiglio di amministrazione, che ha riconfermato Pietro Salini come amministratore delegato, chiude la seduta odierna di scambi in deciso rialzo: il titolo balza a quota +5,17% attestandosi a 2,27 euro per azione.
L'assemblea degli azionisti della società, riunitasi questa mattina, ha approvato anche la distribuzione di un dividendo per un importo pari a 0,071 euro per ciascuna azione ordinaria ed 0,824 euro per ciascuna azione di risparmio esistente ed avente diritto al dividendo alla data di stacco della cedola.
Quanto al nuovo cda, composto da 15 membri, vede Gian Luca Gregori con funzioni di presidente, oltre a Davide Croff, Moroello Diaz della Vittoria Pallavicini, Paola Fandella, Francesca Fonzi, Flavia Mazzarella, Itzik Michael Meghnagi, Francesco Renato Mele, Teresa Naddeo, Alessandro Salini, Pietro Salini, Serena Torielli, Michele Valensise, Laura Zanetti e Francesco Chiappetta.
Economia
Università, Free Academy: “Atenei tradizionali e...
Benché l’Italia abbia un bassissimo numero di laureati (in Europa unicamente la Romania ha risultati peggiori), all’interno del bilancio pubblico il comparto universitario pesa in maniera significativa. Secondo l’ultimo rapporto dell’Anvur, il Fondo per il finanziamento ordinario (Ffo) delle università ammonta a 9,205 miliardi di euro, che vanno a coprire più dei 2/3 delle necessità delle università statali. Di questa somma, soltanto lo 0,73% (68 milioni di euro) è destinato alle università non statali, sia tradizionali sia telematiche.
A giudizio di Aurelio Mustacciuoli, responsabile Studi e Ricerche di Free Academy, “limitandoci a considerare l’Ffo lo studente di un’università statale ogni anno costa al contribuente ben 5.701 euro, mentre di media uno studente delle università private costa 195 euro. Se poi si considerano le università telematiche (lasciando quindi da parte gli atenei privati tradizionali: la Bocconi di Milano, la Luiss di Roma ecc.) le risorse che lo Stato destina alle università online ammontano a soli 2,8 milioni”. Questo significa che uno studente universitario telematico grava sullo Stato per la risibile cifra di 12,5 euro: lo 0,21% di quanto costa in media uno studente dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, della Sapienza di Roma o della Federico II di Napoli.
Non basta. La maggior parte delle università telematiche sono fondazioni, ma alcune di loro – quelle più 'sotto attacco' da parte dei difensori dello status quo – sono società di capitali e quindi ogni anno versano somme considerevoli all’erario. Sempre ad avviso di Mustacciuoli, “considerando unicamente il gruppo universitario Multiversity (che è controllato dal fondo Cvc Capital Partners e che include Unipegaso, Mercatorum e San Raffaele Roma) nel 2022 per le sole imposte dirette è stato registrato un esborso di 43 milioni di euro: il che significa che soltanto questi tre atenei online danno allo Stato ben 15 volte quanto tutte le università telematiche nel loro insieme ottengono in forma di Ffo”. Quindi vi sono ben 5050 studenti italiani delle università pubbliche che possono studiare grazie alle entrate fiscali garantite dal gruppo Multiversity.
Da questo punto di vista, una crescita degli atenei privati telematici – la cui retta è mediamente assai inferiore al costo che ogni studente comporta per le casse statali – condurrebbe non soltanto a un minor costo complessivo per ogni studente, ma aiuterebbe anche a ridurre l’esorbitante prelievo fiscale che grava sulle imprese, sulle famiglie e sui lavoratori.
In conclusione, secondo Mustacciuoli, “alla luce dei dati sopra riportati è chiaro che lo studente tradizionale costa allo Stato ben 5.701 euro soltanto per l’Ffo, mentre ognuno degli oltre 144 mila studenti di Unipegaso, Mercatorum e San Raffaele Roma (a.a. 2022-23) porta alle casse statali 331 euro. Si tratta di cifre che devono far riflettere”.