Economia
Logistica: aperta LetExpo Alis, confronto a tutto campo sui...
Logistica: aperta LetExpo Alis, confronto a tutto campo sui trasporti
Grimaldi: “A rischio 154 miliardi di euro negli scambi tra Italia e Cina”
Si è aperta oggi la terza edizione di LetExpo, a Verona, organizzata da ALIS, la realtà associativa di riferimento per l’intero comparto della logistica (oltre 2500 realtà associate), del trasporto e dei servizi alle imprese in Italia e in Europa, in collaborazione con Veronafiere, patrocinata dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti , Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, dal Comune di Verona e dalla Provincia di Verona e che vede come partner istituzionale, lo Stato Maggiore della Difesa.
Nel 2023, si spiega in una nota, grazie ad ALIS, sono stati sottratti dalle autostrade 6 milioni di camion e 143 milioni di tonnellate di merci sono state spostate verso l'intermodalità attraverso porti ed interporti, con una riduzione di 5,4 milioni di tonnellate di emissioni di CO2. Un risparmio economico per le famiglie e i cittadini italiani di oltre 7 miliardi di euro. Al centro dell’evento anche l’analisi della situazione geopolitica attuale e gli impatti sul mondo della logistica e del trasporto, i dati del settore in Italia e la loro ricaduta a livello europeo.
“Gli attacchi Houthi nel Mar Rosso e la crisi che sta colpendo il canale di Suez, rappresentano una minaccia concreta ai flussi commerciali mondiali” così il Presidente di Alis, Guido Grimaldi, nel suo discorso introduttivo della terza edizione del LetExpo Alis, la più grande fiera del trasporto e della logistica sostenibile. “Una situazione che ha generato un aumento notevole dei costi di trasporto dell'acciaio, registrando un incremento del 150% rispetto al periodo precedente alla crisi stessa. Il tempo di transito si è allungato di almeno 15-25 giorni, rendendo urgente l'adozione di misure concrete per affrontare questa situazione. Un impatto significativo, soprattutto sugli scambi commerciali tra Italia e Cina, che costituiscono il 40% del totale dell'import-export che transita attraverso il canale di Suez, per un totale di 154 miliardi di euro. Bisogna affrontare questa sfida in modo strategico e cooperativo per garantire la stabilità delle nostre relazioni commerciali internazionali” ha sottolineato Grimaldi.
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Ita-Lufthansa, rinvio in vista: l’Ue attende nuove...
Bruxelles teme che con il matrimonio tra le compagnie venga ridotta la concorrenza
Sulla questione Ita Airways e Lufthansa la Commissione europea attende nuove proposte sul taglio delle rotte con un probabile rinvio della decisione a metà giugno. Per l'acquisto del 41% di Ita il gruppo tedesco vuole investire 325 milioni ma Bruxelles teme che con il matrimonio tra le compagnie venga ridotta la concorrenza.
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Webuild, bilancio e nuovo Cda lanciano titolo in Borsa...
Giornata particolarmente brillante in Borsa per Webuild che, dopo l'approvazione del bilancio 2023 e la nomina del nuovo Consiglio di amministrazione, che ha riconfermato Pietro Salini come amministratore delegato, chiude la seduta odierna di scambi in deciso rialzo: il titolo balza a quota +5,17% attestandosi a 2,27 euro per azione.
L'assemblea degli azionisti della società, riunitasi questa mattina, ha approvato anche la distribuzione di un dividendo per un importo pari a 0,071 euro per ciascuna azione ordinaria ed 0,824 euro per ciascuna azione di risparmio esistente ed avente diritto al dividendo alla data di stacco della cedola.
Quanto al nuovo cda, composto da 15 membri, vede Gian Luca Gregori con funzioni di presidente, oltre a Davide Croff, Moroello Diaz della Vittoria Pallavicini, Paola Fandella, Francesca Fonzi, Flavia Mazzarella, Itzik Michael Meghnagi, Francesco Renato Mele, Teresa Naddeo, Alessandro Salini, Pietro Salini, Serena Torielli, Michele Valensise, Laura Zanetti e Francesco Chiappetta.
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Università, Free Academy: “Atenei tradizionali e...
Benché l’Italia abbia un bassissimo numero di laureati (in Europa unicamente la Romania ha risultati peggiori), all’interno del bilancio pubblico il comparto universitario pesa in maniera significativa. Secondo l’ultimo rapporto dell’Anvur, il Fondo per il finanziamento ordinario (Ffo) delle università ammonta a 9,205 miliardi di euro, che vanno a coprire più dei 2/3 delle necessità delle università statali. Di questa somma, soltanto lo 0,73% (68 milioni di euro) è destinato alle università non statali, sia tradizionali sia telematiche.
A giudizio di Aurelio Mustacciuoli, responsabile Studi e Ricerche di Free Academy, “limitandoci a considerare l’Ffo lo studente di un’università statale ogni anno costa al contribuente ben 5.701 euro, mentre di media uno studente delle università private costa 195 euro. Se poi si considerano le università telematiche (lasciando quindi da parte gli atenei privati tradizionali: la Bocconi di Milano, la Luiss di Roma ecc.) le risorse che lo Stato destina alle università online ammontano a soli 2,8 milioni”. Questo significa che uno studente universitario telematico grava sullo Stato per la risibile cifra di 12,5 euro: lo 0,21% di quanto costa in media uno studente dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, della Sapienza di Roma o della Federico II di Napoli.
Non basta. La maggior parte delle università telematiche sono fondazioni, ma alcune di loro – quelle più 'sotto attacco' da parte dei difensori dello status quo – sono società di capitali e quindi ogni anno versano somme considerevoli all’erario. Sempre ad avviso di Mustacciuoli, “considerando unicamente il gruppo universitario Multiversity (che è controllato dal fondo Cvc Capital Partners e che include Unipegaso, Mercatorum e San Raffaele Roma) nel 2022 per le sole imposte dirette è stato registrato un esborso di 43 milioni di euro: il che significa che soltanto questi tre atenei online danno allo Stato ben 15 volte quanto tutte le università telematiche nel loro insieme ottengono in forma di Ffo”. Quindi vi sono ben 5050 studenti italiani delle università pubbliche che possono studiare grazie alle entrate fiscali garantite dal gruppo Multiversity.
Da questo punto di vista, una crescita degli atenei privati telematici – la cui retta è mediamente assai inferiore al costo che ogni studente comporta per le casse statali – condurrebbe non soltanto a un minor costo complessivo per ogni studente, ma aiuterebbe anche a ridurre l’esorbitante prelievo fiscale che grava sulle imprese, sulle famiglie e sui lavoratori.
In conclusione, secondo Mustacciuoli, “alla luce dei dati sopra riportati è chiaro che lo studente tradizionale costa allo Stato ben 5.701 euro soltanto per l’Ffo, mentre ognuno degli oltre 144 mila studenti di Unipegaso, Mercatorum e San Raffaele Roma (a.a. 2022-23) porta alle casse statali 331 euro. Si tratta di cifre che devono far riflettere”.