Economia
Design Week, a Milano la circularity di Iqos al centro...
Design Week, a Milano la circularity di Iqos al centro dell’installazione-evento
La Iqos lounge di via Tortona racconta l’impegno di Philip Morris per un’economia circolare tramite un’installazione e una performance dal vivo
Iqos torna alla Milano design week e nella lounge realizzata per l’occasione racconta alla sua community di users il nuovo programma di economia circolare. Gli ambienti della lounge, situata in Via Tortona 31, ospitano infatti dal 15 al 21 aprile un’installazione dedicata a Rec, il progetto di riciclo di Philip Morris Italia totalmente dedicato ad Iqos, il prodotto a tabacco riscaldato con oltre 2 milioni di utilizzatori in Italia, e al riscaldatore di tabacco Lil.
Le pareti della lounge vengono inoltre progressivamente arricchite, con il trascorrere delle ore e per l’intera manifestazione, da motivi grafici a linea continua che esprimono il mutamento incessante della materia e la centralità del programma di economia circolare dedicato ad Iqos e Lil.
Il progetto Rec punta a riciclare entro il 2024 fino a 500mila rifiuti di dispositivi Iqos e Lil, con un obiettivo di recupero in media di oltre l’80% delle materie prime presenti nei device, tra cui materiali plastici e metallici, magneti, batterie agli ioni di litio e circuiti. Gli Iqos users che visitano la lounge durante la Milano design week possono contribuire all’obiettivo di Rec scegliendo di lasciare i propri dispositivi Iqos e Lil che non usano più, affinché possano essere recuperate le materie prime, trasformando così i rifiuti in risorsa, in un’ottica di circolarità.
"La speciale cornice di pubblico della Milano design week rappresenta un’occasione preziosa per presentare il nostro programma di economia circolare -commenta Gianluca Iannelli, head of smoke-free products di Philip Morris Italia-. Oltre alla presentazione di Rec, un progetto molto importante nel riciclo dei rifiuti dei dispositivi a tabacco riscaldato Iqos e Lil, oggi questa visione si arricchisce con l’attivazione di Iqos Refreshed, un’iniziativa che ha l’obiettivo di dare una seconda vita ai dispositivi Iqos Iluma, contribuendo a ridurre la creazione di rifiuti".
Presso la Iqos lounge, infatti, gli Iqos users possono acquistare in anteprima nazionale i primi 200 dispositivi Iqos Iluma destinati al mercato italiano della linea 'Iqos Refreshed', l’usato premium di Iqos. I dispositivi di questa linea, dopo essere stati restituiti da precedenti utilizzatori, vengono ispezionati, puliti, sanificati e testati, il firmware viene aggiornato e, se necessario, le componenti funzionali ed estetiche e la batteria vengono sostituite. Questi dispositivi saranno venduti esclusivamente in questa occasione in una particolare box, insieme a una speciale cover numerata in edizione limitata.
Gli Iqos users potranno inoltre scoprire le esclusive iniziative Iqos pensate per la Milano design week, tra cui gli accessori resi unici dai peculiari motivi grafici realizzati in esclusiva per la manifestazione e apposti a mano dal collettivo Amano Lab.
Economia
Ita-Lufthansa, rinvio in vista: l’Ue attende nuove...
Bruxelles teme che con il matrimonio tra le compagnie venga ridotta la concorrenza
Sulla questione Ita Airways e Lufthansa la Commissione europea attende nuove proposte sul taglio delle rotte con un probabile rinvio della decisione a metà giugno. Per l'acquisto del 41% di Ita il gruppo tedesco vuole investire 325 milioni ma Bruxelles teme che con il matrimonio tra le compagnie venga ridotta la concorrenza.
Economia
Webuild, bilancio e nuovo Cda lanciano titolo in Borsa...
Giornata particolarmente brillante in Borsa per Webuild che, dopo l'approvazione del bilancio 2023 e la nomina del nuovo Consiglio di amministrazione, che ha riconfermato Pietro Salini come amministratore delegato, chiude la seduta odierna di scambi in deciso rialzo: il titolo balza a quota +5,17% attestandosi a 2,27 euro per azione.
L'assemblea degli azionisti della società, riunitasi questa mattina, ha approvato anche la distribuzione di un dividendo per un importo pari a 0,071 euro per ciascuna azione ordinaria ed 0,824 euro per ciascuna azione di risparmio esistente ed avente diritto al dividendo alla data di stacco della cedola.
Quanto al nuovo cda, composto da 15 membri, vede Gian Luca Gregori con funzioni di presidente, oltre a Davide Croff, Moroello Diaz della Vittoria Pallavicini, Paola Fandella, Francesca Fonzi, Flavia Mazzarella, Itzik Michael Meghnagi, Francesco Renato Mele, Teresa Naddeo, Alessandro Salini, Pietro Salini, Serena Torielli, Michele Valensise, Laura Zanetti e Francesco Chiappetta.
Economia
Università, Free Academy: “Atenei tradizionali e...
Benché l’Italia abbia un bassissimo numero di laureati (in Europa unicamente la Romania ha risultati peggiori), all’interno del bilancio pubblico il comparto universitario pesa in maniera significativa. Secondo l’ultimo rapporto dell’Anvur, il Fondo per il finanziamento ordinario (Ffo) delle università ammonta a 9,205 miliardi di euro, che vanno a coprire più dei 2/3 delle necessità delle università statali. Di questa somma, soltanto lo 0,73% (68 milioni di euro) è destinato alle università non statali, sia tradizionali sia telematiche.
A giudizio di Aurelio Mustacciuoli, responsabile Studi e Ricerche di Free Academy, “limitandoci a considerare l’Ffo lo studente di un’università statale ogni anno costa al contribuente ben 5.701 euro, mentre di media uno studente delle università private costa 195 euro. Se poi si considerano le università telematiche (lasciando quindi da parte gli atenei privati tradizionali: la Bocconi di Milano, la Luiss di Roma ecc.) le risorse che lo Stato destina alle università online ammontano a soli 2,8 milioni”. Questo significa che uno studente universitario telematico grava sullo Stato per la risibile cifra di 12,5 euro: lo 0,21% di quanto costa in media uno studente dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, della Sapienza di Roma o della Federico II di Napoli.
Non basta. La maggior parte delle università telematiche sono fondazioni, ma alcune di loro – quelle più 'sotto attacco' da parte dei difensori dello status quo – sono società di capitali e quindi ogni anno versano somme considerevoli all’erario. Sempre ad avviso di Mustacciuoli, “considerando unicamente il gruppo universitario Multiversity (che è controllato dal fondo Cvc Capital Partners e che include Unipegaso, Mercatorum e San Raffaele Roma) nel 2022 per le sole imposte dirette è stato registrato un esborso di 43 milioni di euro: il che significa che soltanto questi tre atenei online danno allo Stato ben 15 volte quanto tutte le università telematiche nel loro insieme ottengono in forma di Ffo”. Quindi vi sono ben 5050 studenti italiani delle università pubbliche che possono studiare grazie alle entrate fiscali garantite dal gruppo Multiversity.
Da questo punto di vista, una crescita degli atenei privati telematici – la cui retta è mediamente assai inferiore al costo che ogni studente comporta per le casse statali – condurrebbe non soltanto a un minor costo complessivo per ogni studente, ma aiuterebbe anche a ridurre l’esorbitante prelievo fiscale che grava sulle imprese, sulle famiglie e sui lavoratori.
In conclusione, secondo Mustacciuoli, “alla luce dei dati sopra riportati è chiaro che lo studente tradizionale costa allo Stato ben 5.701 euro soltanto per l’Ffo, mentre ognuno degli oltre 144 mila studenti di Unipegaso, Mercatorum e San Raffaele Roma (a.a. 2022-23) porta alle casse statali 331 euro. Si tratta di cifre che devono far riflettere”.