Politica
Elezioni Abruzzo, Marsilio vince e fa il bis: “Pagina...
Elezioni Abruzzo, Marsilio vince e fa il bis: “Pagina di storia, campo largo non è futuro”
Il candidato del centrodestra eletto con il 53,50% delle preferenze: "Non ho mai avuto dubbi sull'esito finale di questo risultato". Nessun effetto Sardegna per il centrosinistra
Marco Marsilio di nuovo governatore. Il candidato del centrodestra alle elezioni regionali in Abruzzo è stato eletto presidente con il 53,50% delle preferenze, pari a 327.660, secondo i dati del sito Eligendo, quando sono state scrutinate tutte le sezioni (1.634 su 1.634). Per lui si tratta del secondo mandato come governatore della Regione. Luciano D'Amico, candidato del centrosinistra, ha ottenuto invece 284.748 voti pari al 46,50%.
La coalizione di centrodestra, a sostegno di Marsilio, ha ottenuto 316.637 voti pari al 54,67%. Sono 262.565 i voti pari al 45,33% per la coalizione di centrosinistra che sostiene il candidato Luciano D'Amico.
Meloni
"E' il primo presidente nella storia dell'Abruzzo a essere riconfermato dagli elettori per un secondo mandato", scrive su X la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni che aggiunge: "Ed è per noi motivo di grande orgoglio che i cittadini abruzzesi abbiano voluto continuare a dargli fiducia, e con lui a dare fiducia al centrodestra, che si conferma maggioritario. È una fiducia che, come sempre, non tradiremo. Continueremo a lavorare per restituire all’Abruzzo e all'Italia il posto che meritano. Grazie!".
In un post successivo Meloni si è congratulata con Marsilio: "Il mio ringraziamento a tutto il centrodestra che è stato premiato per il buon governo di questi anni, perché non importa quanto un campo sia largo, quello che conta è che quel campo sia coeso, quanto abbia un'idea chiara da raccontare e da costruire per i cittadini. E noi faremo tutto quel che possiamo per non deludere le aspettative dell'Abruzzo che ripone grande fiducia in noi: grazie Abruzzo".
Marsilio
"Non ho mai avuto dubbi sull'esito finale di questo risultato, potrei sventolare sondaggi che sin da giugno abbiamo predisposto, sondaggi che smentiscono una narrazione un po' autoassolutoria" dei nostri avversari. Così Marco Marsilio, governatore dell'Abruzzo, commentando in conferenza stampa la vittoria alle regionali. I sondaggi di giugno "ci davano in pareggio in caso di ipotesi di campo largo", ha spiegato l'esponente di Fratelli d'Italia.
"I nostri avversari hanno intelligentemente scelto di unirsi tutti per giocare la partita. Faccio i miei complimenti a D'Amico che mi ha telefonato, riconoscendo la mia vittoria netta, così come ha fatto Giuseppe Conte", ha poi aggiunto. E scherzando: "Il campo lungo ha battuto il campo largo...".
In campagna elettorale contro di me "ci sono stati attacchi tracimati nella calunnia" e non sono mancati i "troll da tastiera... Darò appuntamento a tutti in tribunale. Non accetto che venga messa in discussione la moralità mia e della mia famiglia", ha detto ancora Marsilio. "Il nome mio e di mia moglie non è mai apparso su alcun registro degli indagati. Siamo usciti immacolati da 5 anni di gestione", ha rimarcato il presidente dell'Abruzzo.
"Con Giorgia Meloni ci siamo tenuti sempre in contatto, l'ho mandata a dormire presto dicendo 'stai tranquilla'. Aveva quel momento di ansia che tutti abbiamo quando aspettiamo gli exit poll. E' andata a dormire molto contenta e molto fiera. La ringrazio per la sua dedizione. Parafrasando lo slogan della nostra campagna 'il governo che fa bene all'Abruzzo', dico anche che c'è un Abruzzo che ha fatto bene al governo", ha affermato Marsilio.
"E' stata scritta una pagina di storia e abbattuto un altro muro", aveva commentato nella notte Marsilio aggiungendo: "Il campo largo non è il futuro dell'Abruzzo - ha aggiunto - perché era il suo triste passato, e non sarà il futuro dell'Italia. Il mio impegno sarà ancora più intenso".
"Ha vinto la verità contro la menzogna e la calunnia, sparse a piene mani. Hanno vinto i fatti e il principio di realtà contro le narrazioni fumose e le chiacchiere vuote. Il popolo abruzzese vuole guardare al futuro e ha dimostrato di non avere nessuna nostalgia di un triste passato che si è gettato alle spalle già 5 anni fa", aveva detto ancora.
Schlein
"Da segretaria del Partito democratico voglio ringraziare di cuore le nostri candidate e i candidati, insieme a tutti i militanti, per l’ottimo risultato ottenuto dal Pd, che ha quasi raddoppiato il suo consenso arrivando oltre il 20%, rispetto all’ 11% delle ultime regionali, e crescendo di quasi 4 punti anche rispetto alle politiche dell’anno scorso". Così la segretaria del Pd, Elly Schlein.
“Fino a qualche settimana fa l’Abruzzo era dato per perso senza discussioni, il presidente uscente di Fratelli d’Italia partiva con un vantaggio di 20 punti nei sondaggi. E invece unendo le nostre forze attorno a una visione comune abbiamo riaperto la partita e ridotto quello scarto in modo significativo, ma non ancora sufficiente", ha aggiunto.
"Questo ci sprona a continuare a batterci con ancora più determinazione per costruire un’alternativa solida in grado di competere con la coalizione delle destre. Insieme continueremo a fare opposizione in Regione e a garantire rappresentanza e voce a tutte le persone che hanno creduto in questo progetto", ha affermato ancora, sottolineando: "Continueremo a seminare, sappiamo che sarà un lavoro di costruzione paziente. A volte si vince e a volte si perde, ma noi non perdiamo né la speranza né la determinazione e rilanceremo la sfida in vista delle prossime tornate e delle elezioni europee".
Conte
"Registriamo il risultato modesto del M5S, che ci spinge a lavorare con sempre più forza sul nostro progetto di radicamento nei territori, per convincere a impegnarsi e a partecipare soprattutto i troppi cittadini che non votano più. Dobbiamo farlo sulla scia della vittoria ottenuta in Sardegna, che ci ha portato qualche giorno fa ad eleggere la prima Presidente di Regione M5S della storia, Alessandra Todde. Un segnale da cui ripartire". Così il presidente del M5S Giuseppe Conte su X.
"Marcheremo a uomo, per il bene dell'Abruzzo, la nuova Giunta e il Governo Meloni affinché vengano rispettate le mirabolanti promesse fatte da Meloni e ministri negli ultimi giorni della campagna elettorale", ha aggiunto dopo aver ringraziato D'Amico "per il gran lavoro fatto: un candidato serio e competente, con cui dall'opposizione continueremo a porre le basi per i progetti su sanità, ambiente e rilancio tessuto produttivo".
Politica
Studente italiano arrestato a Miami, Tajani:...
La nota della Farnesina sul caso del 25enne Matteo Falcinelli. Il responsabile esteri di Italia Viva Ivan Scalfarotto presenta un'interrogazione al ministro: "Vicenda necessita di essere immediatamente approfondita e chiarita"
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha già fatto sollecitare la massima attenzione al caso di Matteo Falcinelli, l'italiano arrestato a Miami a febbraio, da parte dell’ambasciatore degli Stati Uniti in Italia Jack Markell, ricordando che il Governo italiano segue doverosamente ogni caso di detenzione di cittadini italiani all’estero. E' quanto si legge in una nota della Farnesina, in cui si ricorda che dall’inizio della vicenda il consolato generale d’Italia a Miami sta seguendo il caso del connazionale, 25 anni da Spoleto, arrestato dalla polizia a Miami Beach nella notte fra il 24 e il 25 febbraio e rilasciato dopo due giorni.
All’atto dell’arresto il signor Falcinelli è stato sottoposto a un trattamento detentivo particolarmente violento, testimoniato dalle stesse body-cam dei poliziotti che hanno effettuato il fermo. Per questa ragione, oltre a seguire il caso e prestare assistenza alla famiglia per gli aspetti legali, il console generale a Miami ha sottolineato con le autorità locali l’inaccettabilità dei trattamenti che il giovane ha subito, fa sapere la Farnesina.
Falcinelli era stato arrestato all’uscita di una discoteca. La polizia di Miami gli aveva contestato diversi reati, tra cui resistenza non violenta a pubblico ufficiale. È stato rilasciato due giorni dopo l’arresto. Il consolato generale a Miami si è subito attivato: oltre a intervenire con le autorità locali, ha prestato la necessaria assistenza al connazionale e ai familiari, anche fornendo contatti dell’ufficio legale, poi scelto dalla famiglia.
Sino alla conclusione della vicenda il consolato generale, d’intesa con la Farnesina, continuerà ad assistere il connazionale, mantenendo stretto contatto con la famiglia.
Scalfarotto presenta interrogazione a Tajani sul caso
Una interrogazione al ministro degli esteri Tajani per le presunte torture ai danni dello studente. Questa l'iniziativa annunciata intanto dal responsabile esteri di Italia Viva, Ivan Scalfarotto.
"Questa vicenda necessita di essere immediatamente approfondita e chiarita dalla Farnesina con le autorità diplomatiche degli Stati Uniti a Roma. Le immagini della tortura di un nostro connazionale da parte delle autorità di un Paese amico e alleato sono assolutamente inaccettabili e richiedono rapidamente un passo formale da parte del governo. Presenterò questa mattina stessa un’interrogazione al ministro Antonio Tajani Esteri di Italia viva, commentando le violenze subite dopo l’arresto da parte della polizia di Miami da uno studente italiano", spiega Scalfarotto.
La vicenda
Protagonista della grave vicenda, come ha raccontato Quotidiano Nazionale pubblicando anche le immagini choc dell'arresto, è il 25enne Matteo Falcinelli. Il giovane di Spoleto, a Miami per frequentare il master alla Florida International University al Biscayne Bay Campus, sarebbe stato "sbattuto a terra" dalla polizia con "il volto contro l’asfalto" e "con il ginocchio dell’agente premuto contro il collo, la stessa manovra che in Minnesota uccise l’afroamericano George Floyd". Una volta arrestato e portato in una cella di transito alla stazione di polizia di North Miami Beach, "in quattro lo hanno incaprettato sottoponendolo all’Hogtie restraint. Con una cinghia hanno legato i piedi alle manette dietro la schiena e tirato, tirato tra urla strazianti e sovrumane" fino a quando il giovane "li ha supplicati di smettere perché si sentiva letteralmente spezzare. 'Please, please, please'" le parole "pronunciate con un filo di voce tra lacrime e strazi indicibili. E cosi, con il rischio di morire, lo hanno lasciato per più di tredici minuti, quando qualcuno in quella posizione smette di respirare appena dopo 150 secondi", il resoconto di Quotidiano Nazionale sul caso.
La scena è stata ripresa dalle bodycam indossate dagli agenti americani, mentre la vicenda risale alla notte tra il 24 e il 25 febbraio scorso.
Dalla prima ricostruzione della famiglia, spiega ancora Quotidiano Nazionale, emerge che il ragazzo è entrato in un locale "intorno alle 22.15: è solo, giù di corda dopo un brutto incidente del novembre precedente e non esce con gli amici per lo Spring break, l’inizio delle vacanze di primavera. Ordina un drink, rum e coca, ma ben presto si rende conto che è uno strip bar, racconterà poi. Alcune ragazze gli offrono sesso: 500 euro mezz’ora, mille un’ora ma lui rifiuta".
Il ragazzo quindi "resta al bancone e prima di allontanarsi per andare in bagno ordina un altro drink per lui e per una ragazza conosciuta sul posto. In bagno si accorge che gli mancano i due cellulari. Inizia a cercarli, chiede dove siano, e dopo una agitata ricerca la stessa ragazza gli riferisce che i suoi cellulari sono stati ritrovati all’ingresso del bar. Matteo li va a ritirare, e solamente dopo ritorna al bar per prendere i drink ordinati precedentemente. I drink erano già pronti sul bancone, li beve insieme alla ragazza e da qui in poi i ricordi si fanno offuscati. Non ricorda come arriverà all’uscita ma lì c’è già una pattuglia della polizia con due agenti, come emerge dal rapporto ufficiale, altri quattro ne arriveranno solo dopo. I poliziotti scriveranno di essere intervenuti perché il ragazzo ha creato problemi nel locale tanto da essere sbattuto fuori e di essersi opposto all’arresto, facendo resistenza agli agenti perché rivoleva indietro i 500 dollari spesi ma Matteo sostiene di non aver mai pagato quella cifra".
Quello che accade all’esterno, continua Quotidiano Nazionale, "è ripreso in parte dalle bodycam. Matteo è agitato, inveisce contro i poliziotti: ripete che non ha fatto niente, chiede di riavere i suoi telefoni. Chiede i nomi degli agenti perché li vuole denunciare ma quando punta il dito – questa la sua ricostruzione – contro la targhetta con il nominativo stampato sulla divisa, viene sbattuto a terra. “Non ci toccare sennò sono guai” lo minacciano. È a quel punto che Falcinelli finisce a terra con le mani dietro la schiena e il ginocchio del poliziotto a premere sul collo".
Alle 3.38 del mattino Falcinelli viene portato alla stazione di polizia. "È lì che avviene la tortura. La body cam di un poliziotto mostra lo studente dentro una cella con le vetrate: urla chiedendo che vengano rispettati i suoi diritti", il resoconto seguito dalle immagini.
Resistenza a pubblico ufficiale, opposizione all’arresto senza violenza e violazione di domicilio, le accuse contro il 25enne, che tuttavia decadranno secondo disposizione del giudice americano. La denuncia della famiglia, si spiega ancora, arriva a mesi di distanza dai fatti e solo dopo che le accuse decadranno per paura di ritorsioni.
Politica
Schlein e la frangetta ‘eterna’, la foto da...
La segretaria del Pd pubblica una foto speciale per il suo compleanno
Elly Schlein e la foto con la frangetta 'eterna' per festeggiare il 39esimo compleanno. La segretaria del Pd, che oggi 4 maggio spegne le candeline, su Instagram pubblica una sua foto da bambina. "Trentanove anni con lo stesso taglio. Grazie di cuore a tutte e tutti per gli auguri", scrive riferendosi al taglio dei suoi capelli.
Politica
Europee, manifesto Pse: “Mai con Id e Ecr”....
La segretaria Pd con i leader socialisti a Berlino, 'muro' contro gruppi Salvini e Meloni, la sfida al Ppe
La 'promessa' dei leader socialisti europei, siglata oggi a Berlino, ha una valenza particolare per Elly Schlein nell'Italia governata da Giorgia Meloni e Matteo Salvini. I leader del Pse - da Olaf Scholz a Pedro Sanchez - si sono impegnati, sottoscrivendo una dichiarazione congiunta, ad escludere ogni alleanza con Identità e Democrazia di Salvini e Le Pen e con i Conservatori guidati dalla premier Meloni, in vista della composizione della prossima commissione Ue dopo il voto di giugno. Un "firewall", un muro contro "l’estrema destra dopo le elezioni europee", si legge nel documento.
"Non coopereremo mai - è l'impegno sottoscritto nella dichiarazione - né formeremo una coalizione con l'estrema destra: questa è l'incrollabile promessa fatta agli elettori dai leader politici progressisti oggi a Berlino, in Germania. Il Partito dei Socialisti Europei (Pse) sarà sempre una voce forte e affidabile contro l'estremismo di destra e per la nostra democrazia. Ciò significa nessuna cooperazione o alleanza con l'Ecr o l'Id al Parlamento europeo".
Un impegno verso gli elettori. Ma anche una sfida ai Popolari, specie dopo l'apertura di Ursula Von der Leyen alcuni giorni fa ad una possibile alleanza anche con le forze nazionaliste. "Invitiamo tutti i partiti democratici europei - si legge - a respingere fermamente qualsiasi normalizzazione, cooperazione o alleanza con l’estrema destra. Ci aspettiamo che lo includano formalmente e inequivocabilmente nei loro manifesti elettorali e nelle dichiarazioni dei partiti, come facciamo nel nostro manifesto del Pse e in questa dichiarazione sulla leadership del Pse".
All'evento a Berlino è intervenuta anche Schlein che ha messo in guardia dai rischi della destra al potere: "Se siamo qui a firmare insieme questa dichiarazione con tutta la famiglia socialista è per rimarcare i nostri valori comuni. Non solo dire no ad alleanze con la destra nazionalista, ma anche perché no: perché si mettono a rischio alcuni fondamentali della nostra democrazia, come purtroppo si è visto in alcuni Paesi europei". Schlein riferisce della compressione della libertà d'informazione in Italia, che è scesa di 5 posizioni nel ranking di Reporters Sans Frontières. Una deriva "peggiore di quella di Orban", rimarca la segretaria del Pd.
"E' grave che dopo un anno e poco più di governo Meloni abbiamo visto calare l'Italia di 5 posizioni nel ranking di Reporters Sans Frontières. Ma non ci stupisce vista l'occupazione militare del servizio pubblico che smette di essere tale per diventare megafono del governo e continueremo a dare solidarietà a quei giornalisti che invece dentro la Rai cercano ogni giorno di fare il loro mestiere. Abbiamo visto la censura di intellettuali o scrittori o monologhi che non erano graditi".
Continua Schlein: "Abbiamo visto anche il tentativo di vendere, da parte di una società partecipata dallo Stato ad un parlamentare della maggioranza, la seconda agenzia di stampa italiana: nemmeno Orban si era spinto a tanto". Rischi per la democrazia sottolineati così nella dichiarazione di Berlino: "L'ascesa dell'estrema destra in Europa è una minaccia per i cittadini, i loro diritti e il loro benessere. Al governo, l'estrema destra mina i diritti dei lavoratori, la libertà di stampa e lo stato di diritto, i diritti delle donne e i diritti Lgbt". Da Schlein è arrivata la solidarietà a Matthias Ecke, candidato Spd in Sassonia, aggredito ieri a Dresda: "No alla violenza politica e alla violenza fascista in ogni sua forma". Incalza lo spitzenkandidat socialista Schmit: "Qui a Berlino migliaia di persone sono scese per protestare a favore della democrazia. Perché i cittadini comuni qui in Germania e in tutta la nostra Unione rifiutano la politica di estrema destra. Siamo con quei cittadini. Possono contare su di noi".