Cronaca
Ancora un weekend di maltempo con temporali e neve,...
Ancora un weekend di maltempo con temporali e neve, previsioni meteo
In arrivo le ‘Tempeste Gemelle’, due perturbazioni molto simili che scendono direttamente dalla Groenlandia
Ancora un weekend di maltempo per l'Italia dove arriveranno le ‘Tempeste Gemelle’, due perturbazioni molto simili che scendono direttamente dalla Groenlandia secondo le previsioni meteo di sabato 9 e domenica 10 marzo.
La prima perturbazione arriverà già oggi, venerdì 8 marzo, in serata, al Nord-Ovest, con prime avvisaglie in Sardegna già nel pomeriggio; dopo cena nevicherà sulle Alpi oltre i 700-900 metri e pioverà in modo via via più intenso tra Liguria, Piemonte e Lombardia. Il ‘nocciolo’ della prima gemella, la prima perturbazione groenlandese, colpirà il Centro-Nord Italia fino al primo pomeriggio di sabato, spingendosi poi verso tutto il fianco tirrenico fa sapere iLMeteo.it. I fenomeni più intensi del ‘nocciolo’, del cuore della prima perturbazione, sono previsti al mattino su Alpi Occidentali (fino ad un max di 40-60 cm di neve fresca), Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana e Lazio. La neve cadrà su tutto l’arco alpino oltre i 900 metri e anche sulla dorsale appenninica fino ai 1200-1400 metri.
La seconda gemella arriverà nella notte tra sabato e domenica: avremo dunque qualche ora di tregua tra le due perturbazioni, simili ma non uguali. Il secondo fronte sarà più intenso. Domenica 10 marzo sono infatti previste precipitazioni a tratti forti su Friuli (fino ad un max di 60-80 cm di neve fresca in 24 ore), su gran parte del Triveneto, sulla Liguria, l’Alta Toscana e l'arco alpino occidentale. A rischio di nuovo anche il versante tirrenico, con temporali in arrivo dal mare tra la Capitale e la Campania.
Per vedere un miglioramento, dopo il passaggio delle temibili ‘Tempeste Gemelle’, dovremo aspettare martedì.
Oggi, venerdì 8 marzo - Al nord: instabile sul Triveneto, nubi in aumento al Nord-Ovest con primi fenomeni dalla sera. Al centro: soleggiato con nubi in lento aumento, piogge in arrivo in Sardegna dal pomeriggio. Al sud: bel tempo salvo locali nubi al mattino sulla Puglia.
Domani, sabato 9 marzo - Al nord: precipitazioni verso est e tregua pomeridiana; neve a 700-900 metri. Al centro: rovesci sparsi specie al mattino, neve sui 1400 metri. Al sud: maltempo con piogge e rovesci sul settore peninsulare.
Domenica 10 marzo - Al nord: maltempo con tanta neve sulle Alpi; ventoso. Al centro: maltempo con rovesci sparsi; ventoso. Al sud: asciutto, peggiora in Campania in tarda serata.
Tendenza: lunedì e martedì piovosi al Centro-Sud.
Cronaca
Mesotelioma, l’oncologo Giordano: “In Italia...
Lo scienziato italiano negli Usa: "Fu mio padre a scoprire i danni che provoca ma oggi interessi economici rallentano la ricerca"
"In Italia l'amianto è presente ancora ovunque e anche in modo insospettabile, senza che nessuno intervenga". Lo denuncia Antonio Giordano, oncologo italiano in forze negli Usa, dove è arrivata forte la testimonianza del giornalista Franco Di Mare che ha rivelato la malattia contratta presumibilmente negli anni trascorsi da inviato di guerra nei Balcani. La sua storia "ha scosso anche l'America. Siamo al suo fianco", dichiara all'Adnkronos Salute lo scienziato, presidente della Sbarro Health Research Organization (Shro) e professione alla Temple University di Philadelphia. Da un lato "urge eliminare definitivamente l'amianto presente nell'ambiente", dall'altro "serve mettere a punto un adeguato sistema di monitoraggio degli ex esposti", esorta Giordano, convinto che invece "interessi economici rallentano la ricerca scientifica".
"Il mesotelioma pleurico - spiega l'oncologo - è un killer silente, ma allo stesso tempo è uno dei pochi tumori per cui l'eziologia è pressoché certa: lo sviluppo di questa neoplasia è certamente correlato all'esposizione a fibre di amianto". Giordano lo sa bene, sia perché "studio il mesotelioma da tantissimi anni" sia perché "posso definirmi un 'figlio d'arte'. Mio padre Giovan Giacomo Giordano - racconta - fu uno fra i primi scienziati, insieme al professor Cesare Maltoni del Collegium Ramazzini di Bologna, a studiare e a scoprire i gravissimi danni derivati dall'esposizione alle fibre di amianto e anche grazie alle sue ricerche l'amianto è stato messo fuori legge in Italia nel 1992". Un bando adottato "a livello europeo dal 1999".
Eppure di mesotelioma si continua a morire e accade "per due motivi", ragiona lo scienziato. Innanzitutto per la "lunga latenza clinica del tumore, considerando che tra l'esposizione al minerale e lo sviluppo della malattia possono intercorrere fino a 30 anni". E poi perché, "nonostante ogni attività di estrazione, commercio, importazione, esportazione e produzione di amianto, prodotti di amianto o prodotti contenenti amianto sia stata vietata, il materiale è ancora presente in grandi quantità - avverte Giordano - nei luoghi in cui non si è provveduto alla bonifica e allo smaltimento".
"L'aria avvelenata, anche dall'amianto, continua a far male" tanto che "ormai il rischio di sviluppare mesotelioma è diventato ambientale - precisa l'oncologo - piuttosto che professionale. Le peculiari caratteristiche fisico-chimiche dell'amianto giustificano il suo vastissimo utilizzo nell'edilizia per cui, se è presente in grandi quantità in zone come l'Italia, si può solo immaginare quante fibre di residui tossici ci possano essere in zone coinvolte da azioni belliche: residui derivanti dalla distruzione di edifici, dalla combustione e dall'ossidazione di inquinanti che restano in sospensione nell'aria, che penetrano nelle falde acquifere e nei terreni coltivati. Scenari che hanno visto coinvolto il giornalista Franco Di Mare".
Giordano ha all'attivo diversi lavori focalizzati sul mesotelioma pleurico, "poiché nonostante gli enormi progressi in ambito scientifico - puntualizza - questa neoplasia ancora oggi è orfana di marker diagnostici, prognostici e soprattutto di approcci terapeutici efficaci". Lo scienziato, campano 'doc' nato a Napoli, ha vissuto in prima linea anche la battaglia dei lavoratori dell'ex Isochimica di Avellino: "Una vera bomba ecologica", dice. "Il quartiere di Borgo Ferrovia, nel centro città - ricorda - ha respirato per anni un'aria intossicata dall'amianto. Lo certificano le perizie disposte dalla procura, a cui ho partecipato".
"Ad oggi non vi è alcun test che da solo o in combinazione con altri possa essere utilizzato per campagne di prevenzione che possano essere avviate a livello di popolazione", fa notare l'oncologo. Bisognerebbe quindi affinare le armi diagnostiche per poter avviare un monitoraggio sugli ex esposti alle fibre d'amianto. "Invece oggi si assiste a un rallentamento degli studi", che per Giordano "potrebbe essere causato dai forti interessi economici alla base dell'industria dell'amianto". A maggior ragione, dunque, "nelle aree ad alto rischio di patologie asbesto-correlate - insiste lo scienziato - è indispensabile intervenire bonificando nel più breve tempo possibile. Non si può temporeggiare per motivi economici e condannare a morte migliaia di persone".
Cronaca
Calabria, a Cotronei la prima edizione di ‘Sila...
Il sindaco Antonio Ammirati: "Questo evento scientifico, su cui puntiamo moltissimo per elevare il valore dell’offerta culturale e per la crescita del turismo, si ripeterà ogni anno"
"Oggi è iniziata un’alleanza tra la scienza e la comunità locale, per studiare, conoscere e valorizzare il territorio secondo l’approccio e il modello della One Health, fondato sul legame indissolubile tra la salute umana, la salute animale e la salute dell’ecosistema". Così la professoressa Domenica Taruscio, presidente del Centro studi Kos, già direttrice del Centro nazionale malattie rare dell’Istituto Superiore di Sanità e da poco cittadina onoraria di Cotronei (Kr), di cui è originaria, ha commentato l’avvio della prima edizione dell’evento culturale “Sila Scienza”.
Organizzato dal Comune di Cotronei e dal Centro studi Kos, patrocinato dall’Istituto superiore di sanità (Iss) e dal Consiglio regionale della Calabria, si è tenuto nella mattinata del 27 aprile nella sala consiliare dello stesso municipio, con un fitto programma di relazioni scientifiche preceduto dal saluto delle autorità: il sindaco Antonio Ammirati; il presidente dell’lss, Rocco Bellantone; la presidente dell’assemblea consiliare cittadina, Antonella Borza; il parroco, don Francescantonio Spadola; la scienziata Amalia Bruni, consigliera regionale della Calabria; il consigliere provinciale Raffaele Gareri; il presidente dell’Uncem Calabria, Vincenzo Mazzei; il presidente del Gal Kroton, Natale Carvello; il presidente del Gal Sila, Antonio Candalise, e Domenico Cerminara, funzionario del Parco nazionale della Sila.
Il sindaco Ammirati ha sottolineato il nesso tra specificità del territorio, salute e benessere. Il professor Alberto Mantovani, tossicologo di fama internazionale e vicepresidente del Centro studi Kos, ha tra l’altro anticipato attività di osservazione e ricerca nel territorio comunale di Cotronei, "con l’obiettivo – ha chiarito – di valorizzarne e promuoverne le risorse, dall’aria più pulita d’Europa all’acqua di qualità, dal paesaggio alla biodiversità, all’agricoltura sostenibile e non intensiva".
Seguita da un pubblico attento e numeroso, la prima giornata di “Sila Scienza” è stata dedicata all’approfondimento sul rapporto tra ecosistema, biodiversità, salute e benessere nel territorio silano, tema declinato sotto diversi aspetti e da scienziati di primo piano; pure con riferimenti ai benefici, per l’organismo umano, delle piante officinali della Sila, dell’olio extravergine di oliva della zona e dei prodotti del sottobosco. Domenica 28, l’evento scientifico è proseguito nella vicina località Trepidò, all’Hotel del Lago, con sessioni di approfondimento su ambiente, biodiversità e filiere agroalimentari e un’escursione guidata nel Parco nazionale della Sila, a cura del gruppo “Il barattolo” e della guida ufficiale Giovanni Vizza, finalizzata anche all’osservazione scientifica dei partecipanti.
"Nel prossimo autunno – ha concluso il sindaco di Cotronei – ci sarà la seconda parte di “Sila Scienza” su questioni diverse. Questo evento scientifico, su cui puntiamo moltissimo per elevare il valore dell’offerta culturale e per la crescita del turismo, si ripeterà ogni anno, con la supervisione dell’Istituto superiore di sanità, via via con argomenti nuovi legati al territorio e agli studi sul campo".
Cronaca
“Meglio in carcere che con mia moglie”, 33enne...
Un 33enne è stato arrestato per evasione dai carabinieri e ora attende la decisione del giudice
"Meglio in carcere che a casa con mia moglie". Con questa spiegazione, un 33enne del centro storico di Napoli, sottoposto alla detenzione domiciliare, è finito in manette ieri. Durante un controllo di routine, i carabinieri non lo hanno trovato in casa, nonostante fosse peraltro agli arresti domiciliari. Nessuna autorizzazione a permettergli l’uscita ma solo un litigio con la moglie che l’avrebbe motivato a lasciare le quattro mura. Durante le ricerche, il 33enne si è presentato all’ingresso della caserma Pastrengo, sede anche della stazione Carabinieri di Napoli San Giuseppe. Lì ha chiesto di parlare con un maresciallo: non voleva più scontare la pena in casa ma in carcere, lontano dalla moglie. L’uomo è stato arrestato per evasione e ha trascorso la notte in camera di sicurezza, in attesa di conoscere la decisione del giudice sul suo prossimo collocamento.