Economia
Errore umano e scarsa manutenzione, le principali cause dei...
Errore umano e scarsa manutenzione, le principali cause dei danni ambientali in Italia
Ogni anno si verificano più di 1.000 casi
I danni all'ambiente rappresentano una grave minaccia per le risorse naturali, la salute pubblica e l'economia. Ogni anno in Italia si verificano oltre 1.000 casi di danni ambientali e, in quasi il 70% dei casi, la causa è attribuibile alla scarsa manutenzione (52%) e all'errore umano (17,1%). Tuttavia, è possibile ridurre significativamente questi danni intervenendo sulle principali cause, identificate da un rapporto redatto da Pool Ambiente, consorzio di coriassicurazione con expertise nel campo dei rischi ambientali e dei sinistri.
Secondo il rapporto "Riscrivere le priorità per la tutela dell'ambiente e della nostra salute", danni e impatti si possono ridurre intervenendo su scarsa manutenzione, in primis la corrosione delle vasche interrate, e su errore umano, che rappresentano le principali cause di questi danni ma anche le due aree in cui è più facile intervenire per ridurre drasticamente il numero e la gravità degli incidenti.
Con l'adozione della prassi volontaria PdR UNI 107:2021, nata grazie al contributo di Pool Ambiente, è possibile ridurre fino al 73% il numero dei casi di danno all'ambiente. Le principali fonti di danni ambientali includono serbatoi, vasche e condutture interrate (40,5%), seguiti dalle aree d’impianto, deposito e movimentazione (22,8%), da incendi, scoppio o esplosione (10,1%) e dai reflui industriali (9,9%).
La responsabilità ambientale e le imprese italiane
La scarsa presa di coscienza delle imprese italiane sull'importanza della copertura assicurativa per i danni all'ambiente è un problema critico, come evidenziato dal report del Pool Ambiente. Solo lo 0,45% delle imprese ha sottoscritto una polizza di questo tipo (secondo i dati ANIA - Associazione Nazionale per le Imprese Assicuratrici), esponendosi così a rischi finanziari significativi in caso di incidenti ambientali.
Un'organizzazione priva di una polizza assicurativa per i danni all'ambiente rischia seriamente il fallimento. Le spese di interventi d'emergenza e di ripristino possono raggiungere cifre elevate, talvolta anche di diversi milioni di euro, mettendo a dura prova la stabilità finanziaria dell'impresa; anche una sola contaminazione ambientale può essere sufficiente a causare il fallimento di aziende solide e ben strutturate che non sono protette da una copertura assicurativa adeguata.
Oltre al danno economico per le imprese stesse, c'è da considerare il peso aggiuntivo per i contribuenti. Se un'impresa fallisce, le spese di bonifica e ripristino spesso ricadono sullo Stato e/o sulla Regione, generando un costo sociale significativo. In molti casi, gli interventi di bonifica vengono posticipati per anni a causa della mancanza di fondi disponibili, creando un impatto duraturo sul tessuto urbano e sulla qualità della vita delle persone nelle aree inquinate.
Questo ciclo di eventi negativi può anche portare a gravi conseguenze sulla salute pubblica, con un aumento del rischio di sviluppare gravi patologie nella popolazione esposta all'inquinamento ambientale. È quindi fondamentale che le imprese comprendano l'importanza di dotarsi di una copertura assicurativa completa per i danni all'ambiente, non solo per proteggere se stesse, ma anche per preservare la salute pubblica e il benessere delle comunità in cui operano.
Assicurazione contro eventi catastrofali
“La prevenzione è il modo più efficace ed economico per limitare i danni all’ambiente” dichiara Lisa Casali, manager di Pool Ambiente, appoggiata dall’On. Maria Chiara Gadda, vicepresidente della XIII Commissione Agricoltura, che sottolinea l'importanza di supportare e accompagnare le imprese nella transizione sostenibile: “Confido che la Proposta di Legge n. 445, depositata a mia prima firma alla Camera a maggio 2023, venga presto calendarizzata per aprire un dibattito in parlamento e nel Paese. Bisogna incentivare i comportamenti virtuosi delle imprese volti a rendere più complete ed efficaci le politiche ambientali di prevenzione a tutela delle risorse naturali, della sicurezza e della salute dei cittadini”. “Occorre, per questo, - spiega l’On. Gadda- riconoscere incentivi e vantaggi economici alle aziende che sottoscrivono una polizza ambientale e s’impegnano concretamente nella gestione dei rischi derivanti dai danni ambientali”.
L'obiettivo di promuovere iniziative concrete sulla cultura assicurativa del rischio ambientale è condiviso sia dall'ANIA che dall'AIBA (Associazione Italiana Brokers di Assicurazioni e Riassicurazioni). Entrambe hanno contribuito, insieme ad altre associazioni e istituzioni come l'ISPA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e Cineas, alla stesura del rapporto Pool Ambiente 2024.
La diffusione delle polizze assicurative per i rischi catastrofali ambientali è una priorità per il settore assicurativo, secondo Umberto Guidoni, Co-Direttore Generale ANIA. L'ANIA promuove da anni l'introduzione di uno schema assicurativo nazionale basato su una partnership pubblico-privato per colmare il gap di protezione assicurativa per eventi come terremoti e alluvioni. Per il presidente di AIBA, Flavio Sestilli, “l’attenzione ai potenziali danni ambientali deve diventare un elemento cardine della condotta delle imprese, per le quali l’incorporazione dei criteri ESG, costituirà nel prossimo futuro un fattore fondamentale di competitività e attrattività sui mercati”.
Guida pratica per le imprese
A tutela dell’ambiente e della salute delle persone ecco, in conclusione, un decalogo, suggerito da Pool Ambiente, con gli interventi prioritari da parte delle imprese:
- Identificazione delle potenziali sorgenti di rischio e degli scenari di danno all’ambiente.
- Manutenzione ordinaria e straordinaria di impianti e dispositivi conformemente alle indicazioni del costruttore e alle best practice di settore.
- Introduzione di procedure per il rispetto di raccomandazioni e linee guida del settore, anche riguardo alle sostanze non normate utilizzate o prodotte.
- Conversione/sostituzione ad elemento doppia parete con controllo continuo delle perdite per gli elementi monoparete interrati o direttamente appoggiati al terreno.
- Previsione di un bacino di contenimento adeguatamente dimensionato e impermeabilizzato per gli elementi fuori terra.
- Adozione di misure per evitare o contenere sversamenti durante operazioni di carico e scarico.
- Effettuazione regolare di videoispezioni e test di tenuta per le tubazioni interrate non metalliche.
- Formazione e addestramento adeguato del personale per una gestione efficace dei rischi ambientali e delle emergenze.
- Adozione della PdR UNI 107/2021 "Ambiente protetto - Linee guida per la prevenzione dei danni all’ambiente - Criteri tecnici per un’efficace gestione dei rischi ambientali".
- Stipula di una copertura assicurativa di Responsabilità Civile e Ambientale.
Economia
Titoli di Stato, emissione speciale Btp Valore a 6 anni
Da lunedì 6 maggio a venerdì 10 maggio
La quarta emissione del Btp Valore avrà luogo da lunedì 6 maggio a venerdì 10 maggio (fino alle ore 13), salvo chiusura anticipata. Il quarto Btp Valore avrà una durata di sei anni, cedole pagate ogni tre mesi.
Economia
Lavoro, sale tasso occupazione su base mensile a marzo
A dirlo sono le stime provvisorie dell'Istat
A marzo, su base mensile, il tasso di occupazione sale al 62,1%, segnando un nuovo record. Rispetto a febbraio, l'occupazione sale di 70mila unità (+0,3%). A dirlo sono le stime provvisorie dell'Istat su occupati e disoccupati. Si tratta dell'effetto dell'aumento sia dei dipendenti, che raggiungono i 18 milioni 793mila, sia degli autonomi, pari a 5 milioni 56mila. Scende al 7,2% il tasso di disoccupazione, ai minimi da fine 2008.
Economia
Spese sanitarie detraibili nel modello 730/2024: regole e...
Nelle dichiarazioni dei redditi precompilate, messe a disposizione dall’Agenzia delle Entrate dal 30 aprile, sono confluiti circa 1 miliardo e 300 milioni di dati: la parte più consistente riguarda le spese mediche e sanitarie, che i contribuenti possono utilizzare per ridurre l’imposta da versare.
I costi per la salute sostenuti durante tutto il 2023, infatti, se inseriti nel modello 730/2024, da inviare entro la scadenza del 30 settembre, danno diritto a una detrazione IRPEF pari al 19 per cento.
Per beneficiare dello sconto d’imposta regolato dall’articolo 15 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi, però, bisogna tenere conto di alcune regole ed eccezioni.
Nella versione pronta all’uso della dichiarazione dei redditi l’Agenzia delle Entrate indica già le informazioni sulle spese sanitarie in suo possesso.
Ma sia per chi usa la precompilata che per chi sceglie la via ordinaria è utile conoscere le istruzioni per calcolare la detrazione spettante, ovvero l’agevolazione che agisce sul calcolo dell’imposta dovuta riducendone il suo valore e che è diversa dalla deduzione, grazie alla quale si riduce, invece, la base imponibile su cui viene calcolata l’imposta.
Quali sono le spese mediche detraibili tramite modello 730/2024?
Prima di entrare più nel dettaglio delle spese sanitarie detraibili, bisogna chiarire che l’agevolazione è accessibile soltanto nel caso in cui l’importo speso nell’arco del 2023 sia superiore a 129,11 euro.
Si tratta della cifra prevista per la cosiddetta franchigia che consiste in una somma di fatto esclusa dall’applicazione della detrazione.
Nel calcolo dei costi sostenuti possono essere incluse le seguenti voci:
● prestazioni rese da un medico generico (comprese le prestazioni rese per visite e cure di medicina omeopatica);
● acquisto di medicinali da banco e/o con ricetta medica (anche omeopatici);
● prestazioni specialistiche;
● prestazioni chirurgiche;
● analisi, indagini radioscopiche, ricerche e applicazioni, terapie;
● ricoveri collegati a una operazione chirurgica o a degenze;
● acquisto o affitto di protesi sanitarie;
● spese relative all’acquisto o all’affitto di dispositivi medici (ad esempio apparecchio per aerosol o per la misurazione della pressione sanguigna), ma dallo scontrino o dalla fattura deve risultare il soggetto che sostiene la spesa e la descrizione del dispositivo medico che deve essere contrassegnato dalla marcatura CE;
● spese relative al trapianto di organi;
● cure termali (escluse le spese di viaggio e soggiorno).
E inoltre sono detraibili, anche senza una specifica prescrizione da parte di un medico ma con una dettagliata documentazione, gli importi pagati per l’assistenza infermieristica e riabilitativa (come ad esempio fisioterapia, kinesiterapia, laserterapia) e per le prestazioni rese da personale con le caratteristiche che seguono:
● in possesso della qualifica professionale di addetto all’assistenza di base o di operatore tecnico assistenziale esclusivamente dedicato all’assistenza diretta della persona;
● di coordinamento delle attività assistenziali di nucleo;
● con la qualifica di educatore professionale;
● addetto ad attività di animazione e/o di terapia occupazionale.
In linea generale anche i ticket pagati sono detraibili, se le spese appena elencate sono state sostenute nell’ambito del Servizio sanitario nazionale.
La cifra su cui calcolare lo sconto IRPEF può includere anche i costi sostenuti per i familiari fiscalmente a carico e, in alcuni casi, nell’interesse di familiari non a carico, come per le spese sanitarie per patologie che danno diritto all’esenzione dal ticket sanitario.
Anche chi si cura all’estero, inoltre, può beneficiare delle agevolazioni fiscali con le stesse regole.
Detrazione spese mediche nel modello 730/2024: le istruzioni da seguire
Chiarite quali sono le spese sanitarie detraibili tramite modello 730/2024, è necessario passare a rassegna alcune regole che per i costi legati alla salute prevedono delle eccezioni.
Prima di tutto l’obbligo generalizzato di tracciabilità dei pagamenti per accedere agli sconti IRPEF non si applica del tutto in ambito sanitario.
L’acquisto di medicinali e dispositivi medici e le prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche e quelle private accreditate al Servizio sanitario nazionale danno diritto allo sconto IRPEF anche in caso di pagamento in contanti.
Allo stesso modo alle spese sanitarie non si applica il meccanismo di riduzione progressiva delle detrazioni fino all’azzeramento in presenza di redditi superiori a 240.000 euro, che scatta per coloro che hanno redditi superiori a 120.000 euro.
Ricapitolando, in linea generale per calcolare in che misura le spese mediche riducono l’imposta da versare bisogna considerare i seguenti aspetti:
● la tipologia di costi sostenuti per la salute;
● le modalità di pagamento, considerando regole ed eccezioni;
● l’importo totale, che deve superare la franchigia di 129,11 euro.
L’importo delle spese sanitarie che danno diritto a una detrazione IRPEF del 19 per cento tramite il modello 730/2024 devono essere inserite, o per chi usa la precompilata e non si è opposto all’utilizzo dei dati risultare già inserite, nel Quadro E - Oneri e Spese.
A supporto degli importi indicati, i contribuenti devono avere cura di conservare anche una serie di documenti con relativa traduzione, se i costi sono stati sostenuti all’estero, ma nessun controllo documentale è previsto per chi accetta la versione precompilata senza modificare quanto indicato dall’Agenzia delle Entrate.