Economia
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Serenissima Ristorazione acquista crediti di sostenibilità per assorbimento 100 t di CO2
Utilizzerà i crediti acquistati per abbattere ulteriormente le emissioni che derivano dal proprio processo produttivo
Serenissima Ristorazione, tra i Gruppi leader nel settore della ristorazione collettiva e commerciale, con 14 società collegate, più di 10.500 dipendenti e un fatturato in crescita che nel 2023 supererà i 500 milioni, ha ricevuto a Parma l’attestato per l’acquisto di 100 crediti di sostenibilità, per l’assorbimento di 100 tonnellate di CO2 dall’atmosfera, nell’ambito del progetto “Piattaforma di compravendita dei Crediti di Sostenibilità” ideato dal comitato del Parco dell'Appennino Tosco-Emiliano.
Il Gruppo Serenissima è l’unica azienda del Veneto a rispettare i requisiti richiesti dal Parco per l’acquisto dei crediti di sostenibilità, che contribuiscono a sostenere economicamente la gestione sostenibile di oltre 26mila ettari di foresta. Serenissima Ristorazione è inoltre attivamente impegnata nella lotta al cambiamento climatico attraverso azioni concrete, quali giornate a tema contro lo spreco del cibo negli istituti scolastici, acquisto di alimenti di stagione a filiera corta, utilizzo di carburanti ecosostenibili, produzione di energia pulita e altre attività legate alla tematica.
Serenissima Ristorazione utilizzerà, quindi, i crediti acquistati per abbattere ulteriormente le emissioni che derivano dal proprio processo produttivo. “Riteniamo che le azioni concrete intraprese abbiano un impatto positivo misurabile sull'ambiente e, di conseguenza, sulla qualità della vita di tutti noi - commenta Tommaso Putin, Vice Presidente del Gruppo Serenissima Ristorazione - Siamo orgogliosi di rappresentare la nostra Regione, essendo presenti come unica azienda del territorio, diventando partner del Parco al fine di agire attivamente e in maniera pragmatica per testimoniare il nostro impegno nel salvaguardare l'ambiente. Al contempo, la nostra adesione al programma racconta in prima persona i valori che da decenni caratterizzano la nostra realtà imprenditoriale”.
“Oggi, il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano - commenta Giuseppe Vignali, direttore del Parco - è la prima area protetta europea che può vantare il doppio riconoscimento FSC e PEFC per la gestione forestale sostenibile/responsabile e per i servizi ecosistemici biodiversità, acqua, suolo, servizi turistico-ricreazionali e carbonio forestale. Il Parco, in qualità di capofila di un gruppo di ben 30 proprietari e gestori forestali, ha saputo in questi anni coinvolgere, aggregare e indirizzare positivamente la gestione di oltre 26.000 ettari di superficie verso ambiziosi programmi di gestione forestale coerente con i principi e i criteri della sostenibilità. Una gestione che ha visto certificato l’equilibrio tra la tutela ambientale, l’equità sociale e l’efficienza economica come richiesto dagli standard da Fsc e Pefc. Sebbene le foreste del Parco rappresentino certamente un legame forte tra noi e il nostro passato, quindi la nostra identità, con questa operazione il Parco nazionale ha saputo interpretare al meglio la strategia nazionale forestale promuovendo su area vasta una gestione attenta non solo alle esigenze delle generazioni di oggi ma anche nei confronti delle aspettative delle generazioni che verranno mettendo al centro della gestione forestale i loro servizi ecosistemici”.
Serenissima Ristorazione ha potuto procedere all’acquisto dei crediti di sostenibilità perché rispettosa dei criteri di ammissione, tra cui: essere tra le aziende certificate secondo il regolamento Emas, strumento volontario di certificazione ambientale rivolto ad aziende ed enti pubblici per la valutazione, la relazione e il miglioramento delle prestazioni ambientali; essere tra le aziende che hanno quantificato la propria impronta di carbonio di prodotto/servizio (Iso 14067) con certificazioni rilasciate da soggetti terzi accreditati da Accredia (ente governativo) e contestualmente hanno implementato una strategia climatica; essere tra le aziende con sistema di gestione ambientale certificato secondo la Iso 14001.
In anticipo rispetto alla Direttiva Europa Csrd, che dal 2025 lo renderà obbligatorio per le aziende di grandi dimensioni, Serenissima Ristorazione, a fine 2023, ha presentato il suo primo Bilancio di Sostenibilità, che rappresenta le buone pratiche per la reportistica pubblica in merito a una gamma di impatti economici, ambientali e sociali. Tale documento di analisi si pone l’obiettivo di analizzare e orientare le azioni di sviluppo e d’investimento aziendali verso un approccio che le renda sempre più inclusive e sostenibili, mettendo a conoscenza gli stakeholder in maniera trasparente dell’impegno concreto di Serenissima Ristorazione verso l’ambiente e la società.
Progetti realistici e obiettivi concreti, ispirati dall’Agenda 2030 stabilita dall’Onu, caratterizzano le azioni che verranno intraprese da Serenissima Ristorazione, per continuare un percorso già ben avviato da anni in favore della sostenibilità ambientale, economica e sociale. Con il progetto “Piattaforma di compravendita dei Crediti di Sostenibilità” il Parco nazionale e la Riserva di Biosfera “Appennino Tosco-Emiliano” intendono perseguire il triplice obiettivo di promuovere la Gestione Forestale Sostenibile/Responsabile su area vasta, nonché azioni a favore dell’erogazione addizionale di servizi ecosistemici con lo scopo potenziare il livello di biodiversità delle foreste della Riserva, il loro adattamento nei confronti degli effetti negativi della crisi climatica; migliorare l’azione di mitigazione del cambiamento climatico implementando gli stock di Carbonio nei serbatoi forestali attraverso il perfezionamento della capacità di assorbimento e stoccaggio dell’anidride carbonica e la riduzione delle emissioni in atmosfera; offrire alle aziende uno strumento trasparente e affidabile per compensare gli impatti ambientali prodotti dai loro cicli produttivi e dalle loro organizzazioni, che non siano attualmente eliminabili o riducibili in altro modo.
La Riserva della Biosfera Appennino Tosco-Emiliano, riconosciuta dall’Unesco nel 2015 come parte della Rete delle Riserve della Biosfera MAB, e oggetto di un importante allargamento nel 2021, è oggi la più grande d’Italia con oltre il 70% della biodiversità nazionale ed estendendosi su 80 Comuni appartenenti alle province di Modena, Reggio Emilia, Parma, Lucca, Massa Carrara e la Spezia.
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G7, Poggi (Deloitte): “Ia rappresenta volano di...
"Solo allineando l'agenda delle priorità della transizione energetica e delle sfide ambientali con l'agenda delle priorità sull'intelligenza artificiale e sull'innovazione possiamo avere un beneficio per entrambe le transizioni e quindi per la competitività e la risoluzione delle sfide globali". E’ la considerazione di Andrea Poggi, Innovation Leader DCM e capo delegazione Deloitte del B7, a margine del B7 Italy 2024, di cui Deloitte Italia è l'unico Knowledge Partner, è guidato da Confindustria e presieduto da Emma Marcegaglia e ha un ruolo chiave nell’identificare e indirizzare le priorità dell’agenda economica globale, guidando i Paesi G7 nelle grandi sfide di oggi.
"L'innovazione – sottolinea Poggi - ha un ruolo chiave nella gestione della transizione energetica e nella gestione delle sfide che riguardano il G7. La gestione di tutti i temi climatici, può essere risolta esclusivamente ricorrendo all'innovazione in maniera molto più strutturata. Per Poggi ci sono almeno tre motivi per ricorrere alle innovazioni: “il primo è che può consentire senz'altro di ottimizzare l'efficienza energetica. Pensiamo – ricorda - a quanto l'intelligenza artificiale può essere usata per affinare i modelli predittivi nella manutenzione, nell'utilizzo delle risorse dell'energia e quindi nel garantire il giusto utilizzo delle risorse; allo stesso tempo l'intelligenza artificiale e l'innovazione può accelerare i processi di ricerca di nuove fonti di energia sana e rinnovabili e può accelerare anche la risoluzione dei temi connessi all'economia circolare”.
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G7, Pareglio: “Rinnovare cooperazione per consentire...
“Le imprese possono operare secondo due, quello di modificare il proprio modello di business per rispondere alle esigenze dei clienti e dei mercati e quella di sviluppare all'interno dell'azienda una cultura più responsabile, più attenta all'uso delle risorse naturali, delle risorse sociali e di quelle energetiche. A dirlo, il presidente di Deloitte Climate & Sustainability, Stefano Pareglio a margine del B7 Italy 2024, di cui Deloitte Italia è l’unico Knowledge Partner, è guidato da Confindustria e presieduto da Emma Marcegaglia e ha un ruolo chiave nell’identificare e indirizzare le priorità dell’agenda economica globale, guidando i Paesi G7 nelle grandi sfide di oggi.
“Nel nostro B7 Flash – ha rimarcato Pareglio - abbiamo anche portato l'attenzione sul fatto che è necessario che questa cosa avvenga attraverso una rinnovata cooperazione a livello internazionale che consente alle imprese di fare delle scelte in condizioni di pari competitività”.
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G7, Pompei: “C’è bisogno di politiche...
"Negli accordi di Parigi sono stati presi degli impegni importanti, quello di triplicare la produzione delle rinnovabili entro il 2030 e raddoppiare l'indice di efficienza energetica sempre entro 2030 dal 2 al 4%”. Così il Ceo di Deloitte Italia, Fabio Pompei che da Torino, all’interno del B7 Italy 2024, di cui Deloitte Italia è l’unico Knowledge Partner, è guidato da Confindustria e presieduto da Emma Marcegaglia e ha un ruolo chiave nell’identificare e indirizzare le priorità dell’agenda economica globale, guidando i Paesi G7 nelle grandi sfide di oggi, ha ricordato l’importanza di far leva su tutte le tecnologie, nucleare compreso o altre che sono in fase di studio e di analisi.
“E’ ormai chiaro – prosegue Pompei – che senza le nuove tecnologie, non saremo in grado di rispettare i target che abbiamo posto con gli accordi di Parigi. Per far questo – conclude - c'è la necessità di investimenti straordinari, investimenti incomparabili con quelli fatti fino ad oggi e c'è bisogno di politiche industriali che siano quanto più possibile concordi all'interno dei paesi del G7 e per farlo serve una leadership quanto più possibile coesa e con una visione di lungo periodo”.