Spettacolo
Ascolti tv, Milan-Atalanta vince prime time mercoledì 10...
Ascolti tv, Milan-Atalanta vince prime time mercoledì 10 gennaio
Secondo gradino del podio per Rai1 con il film 'Gifted – Il dono del talento', terzo posto per Italia1 con il film 'Mamma, ho perso l’aereo'
Canale 5 con la partita di Coppa Italia Milan-Atalanta ha vinto il prime time con 4.433.000 telespettatori e uno share del 21,44%. Secondo gradino del podio per Rai1 con il film 'Gifted – Il dono del talento' che ha ottenuto 3.233.000 telespettatori pari al 17% di share. Terzo posto per Italia1 con il film 'Mamma, ho perso l’aereo' che ha realizzato 1.512.000 telespettatori e uno share del 7,61%.
Su Retequattro il programma 'Fuori dal coro' ha invece totalizzato 1.120.000 telespettatori e uno share del 7,62% mentre su La7 'Una giornata particolare – L’omicidio di Giulio Cesare' ha interessato 957.000 telespettatori (share del 4,80%). A seguire, su Rai3 il doc 'Frecce tricolori' è stato visto da 873.000 telespettatori (share del 4,3%) mentre su Rai 2 la serie 'The Swarm- Il quinto giorno' è stata seguita da 740.000 telespettatori registrando uno share del 3,8%. Chiudono gli ascolti del prime time Tv8 con il film 'Autumn in New York' che ha ottenuto 371.000 telespettatori e uno share del 2% e Nove con il film 'The Legend of Zorro' che è stato da 356.000 telespettatori (share del 2%).
Nell'access prime time sulla rete ammiraglia di viale Mazzini 'Cinque minuti' di Bruno Vespa ha realizzato il 22,4% di share e 4.840.000 telespettatori mentre 'Affari tuoi' ha registrato il 25,2% di share e 5.578.000 telespettatori. Su Canale 5 'Striscina la Notizina, in onda da dalle 20,35 alle 20,47 è stata invece seguita da 3.625.000 telespettatori pari al 16,77% di share. Nella fascia preserale su Rai1 'L’Eredità' ha registrato il 22,9% di share e 4.383.000 telespettatori mentre su Canale 5 'Avanti un Altro!' è stato seguito da 3.299.000 telespettatori ( share del 17,76%).
Nel complesso la comparazione delle reti generaliste Rai più RaiNews24 nei confronti delle generaliste Mediaset più TgCom24 ha visto la Rai nell'intera giornata raggiungere 2.704.000 telespettatori e il 30% di share. Mediaset, invece, nella stessa fascia ha raggiunto 2.732.000 telespettatori e il 30,3% di share. In prima serata invece la Rai ha segnato il 31,1% con 6.665.000 telespettatori, mentre Mediaset ha ottenuto il 29,5% e 6.323.000 telespettatori.
Spettacolo
Venditti: “Musica pop entri in Costituzione, senza De...
Il cantautore romano lancia la proposta e il governo apre: "Giusto sostenerla"
Antonello Venditti vuole la musica pop in Costituzione. Il cantautore ospite oggi, 7 maggio, del Mic per la presentazione del suo tour che celebra i 40 anni di ‘Notte prima degli esami’ lancia la proposta. “C’è un lungo avvicinamento perché la musica popolare contemporanea entri in Costituzione. È l’unica arte non riconosciuta dal governo. Abbiamo bisogno di questo, di essere riconosciuti, di dare dignità a De André e a Geolier, perché senza questa musica questo Paese non sarebbe stato come è, malgrado tutto unito”.
“Questo sogno - dice Venditti seduto al fianco del sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi - dovrebbe diventare realtà: preferirei essere ricordato per quello che diventerà una legge dello Stato piuttosto che per le canzoni che ho scritto. Perché le canzoni stanno lì, ma le leggi si devono ancora scrivere”.
Dal cantautore romano arriva poi una piccola stilettata ai recenti David di Donatello: “Quando vedi i David di Donatello ci rimani male perché vedi che la musica non ha niente di natura sociale, che riguardi lo stato della nostra vita - affonda Venditti - Ma non per me, per tanti che non avranno 'una fantastica storia che è la vita' se manca l’appoggio della cultura”.
L'apertura del governo
La proposta viene accolta dal sottosegretario Mazzi: “L’idea di un presidio costituzionale mi è piaciuta molto, ho detto ‘stai a vedere eh Antonello sta anticipando i tempi’. Così chiamato l’avvocato Bardo che ha dato una traccia giuridica a questa idea e io ho pensato che fosse giusto dare seguito a questa proposta e sostenerla”.
Pronto un disegno di legge
Il processo legislativo per far entrare la musica leggera nella Costituzione è “complicato ma fino a un certo punto - spiega Venditti alla stampa - Perché una volta che si riconosce il principio, come è stato per lo sport, la stessa direttrice ci porta dritto lì. Abbiamo elaborato proprio un disegno di legge portato avanti dall’avvocato Luca Pardo - prosegue - Studiando i principi che ci dovranno portare a far entrare la musica cosiddetta leggera in Costituzione. Poi basta che le forze politiche lo approvino".
La pressione dei talent e la tutela dei talenti
E alla domanda se abbia provato a parlarne con altri colleghi, l’artista risponde secco: “Impossibile. Purtroppo l’Italia dei talent, delle multinazionali non ti permette un dialogo approfondito. Molti non sanno neanche di che si parla, non sentono questo problema. Ormai il condizionamento è profondo”. Venditti cita il caso Sangiovanni, che ha stabilito un momentaneo stop per le troppe pressioni mentali: “Basta pensare a talenti come Sangiovanni, questi si giocano la vita. Loro purtroppo hanno già l’idea che sono a scadenza, che saranno superati dal nuovo, è un precariato intellettuale e morale e spirituale che porta al suicidio e all’angoscia”.
Il suo progetto potrebbe essere dunque utile anche in questo senso: “Ci sono ragazzi che sono stati costretti a cambiare, nati in un modo e che si trovano in un altro. Perché non c’è una rete costituzionale che difenda questi ragazzi e la loro sanità mentale, che li porti a vedere la musica in un altro modo, ovvero come un’occasione. Oggi l’occasione sono Sanremo e un talent. Può mai essere?”. Per questo “ci vogliono anche i finanziamenti. Oggi i biglietti dei concerti costano 100 euro. Crei una disparità enorme, ci sono le classi, questo è inammissibile”. Perché non è affatto vero che, come qualcuno ha detto, “con la musica non si mangia - scandisce Venditti - La musica contemporanea popolare dà da mangiare a tutti gli altri mondi. Il cinema ha tutti gli onori e noi tutti gli oneri”, attacca.
Venditti e il mondo in guerra
Rispondendo poi alle domande degli studenti, Antonello Venditti parla anche di attualità. “Non è una bella prospettiva cantare un mondo pieno di guerre. La mia generazione si interessava a quello che succedeva anche agli altri, ma qui mi pare che si parla di guerra o di pace a seconda che tocchi o meno i propri interessi. Noi avevamo un’idea internazionalista, globalista del mondo”. Lo dice Antonello Venditti rispondendo stamane alle domande degli studenti alla presentazione del tour che celebra i 40 anni da ‘Notte prima degli esami’ al Mic.
“Anche perché -scandisce Venditti- tutti gli Stati sono terroristi, è un fallimento di tute le istituzioni internazionali, a partire dall’Onu e non riusciamo a mettere ordine. Sarà dura fare una sintesi ma ci vuole buona volontà, quindi chi fa la pace per primo vince. Perché segna un principio: comincia a dare la mano invece di dare un cazzotto e vedi che le cose cambiano”, afferma il cantautore.
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Baby Gang in carcere inizia lo sciopero della fame
''Ba by Gang da oggi ha iniziato lo sciopero della fame per protestare contro la censura che lo sta colpendo nel modo più subdolo e violento''. Lo rende noto il suo staff sulle storie di Instagram del rapper. Mouhib Zaccaria, in arte Baby gang, era stato arrestato il 3 maggio scorso dai carabinieri della stazione di Calolziocorte, nel lecchese, in esecuzione di un’ordinanza della corte d'appello di Milano di aggravamento della misura cautelare degli arresti domiciliari con quella della custodia in carcere. L'aggravamento trae origine da una serie di violazioni alle prescrizioni cui era sottoposto. "Ascoltare la radio è uno dei pochi sollievi nella giornata di un carcere - si legge sulle storie di Instagram del rapper - Baby ci ha fatto sapere che sentire i suoi pezzi girare in radio lo sta aiutando a sopportare questa assurda detenzione''. Baby Gang, ancora tramite il suo staff, fa sapere che ''ringrazia tutti i suoi fan per il supporto'', conclude su Instagram.
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Gruber, Mentana e il ritardo: non è la prima volta, quando...
I ritardi nella programmazione televisiva possono scatenare vere e proprie tempeste mediatiche
I ritardi nella programmazione televisiva possono scatenare vere e proprie tempeste mediatiche. L’ultimo episodio è quello di Lilli Gruber che ieri si è infervorata per il ritardo accumulato dal telegiornale di Enrico Mentana ("l'incontinenza è una brutta cosa"). Il giornalista oggi ha replicato piccato via social, anche nei confronti dei suoi vertici aziendali: "Giudizio grevemente sprezzante" da cui "finora nessuno tra i vertici di La7 ha sentito il bisogno di prendere le distanze". Tuttavia, questa non è la prima volta che tali ritardi diventano motivo di discordia tra i conduttori.
Anche Bianca Berlinguer quando conduceva 'Cartabianca' su Rai3 era nota per questi slittamenti. Un episodio significativo fu il ritardo di 20 minuti del suo programma che causò l’ira di Maurizio Mannoni, conduttore di ‘Linea Notte'. "Andiamo in onda per senso di responsabilità", aveva commentato duramente il conduttore in apertura di programma. Un anno dopo - durante la puntata del 25 ottobre 2022 - a rimetterci però fu proprio 'Cartabianca' che partì in ritardo a causa di Marco Damilano, che con il suo programma, 'Il cavallo e la torre', aveva sforato di 17 minuti.
E anche Bruno Vespa non è nuovo a queste dinamiche e quando c'è da rimproverare qualcuno non ci pensa due volte. Ad ottobre 2020 il conduttore di Porta a Porta si lanciò in una doppia frecciata alla redazione del Tg1, prima contestando ai colleghi di non menzionare il suo programma, poi sottolineando i loro ritardi. Sempre nello stesso anno, a dicembre, bacchettò anche Amadeus per aver sforato di mezz'ora con 'Sanremo giovani'. "Ci sono programmi più importanti del nostro", aveva commentato sarcasticamente il giornalista. Infine, Milo Infante che con il suo programma 'Ore 14' su Rai 2 vive costantemente il ritardo a causa del Tg2. A marzo di quest'anno l'ultimo sfogo del conduttore: "In tanti ci scrivete 'ma è possibile che non riuscite mai a partire in orario?' La risposta è evidentemente no", ha commentato in tono polemico.