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Nuovi LEA, nuovi modelli di finanziamento del SSN e governance dei dati: le proposte per la sanità del futuro

Senato

A Roma la presentazione dei risultati di NET- HEALTH, il policy enabler di LS CUBE in collaborazione con Altems Advisory, l’Osservatorio sul Welfare della LUISS Business e l‘Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma

Roma, 7 maggio 2024 - Individuare un nuovo modello di LEA, identificare sistemi di finanziamento alternativi che garantiscano la sostenibilità del nostro sistema sanitario e mettere in luce gli aspetti normativi necessari per adeguare il nostro Paese alla governance europea del dato. Questi i temi al centro delle proposte presentate oggi a Roma durante l’evento NET-HEALTH – Sanità in rete 2030, il progetto di policy research ideato nel 2021 da LS CUBE e giunto quest’anno alla sua seconda edizione.

Il progetto. NET-HEALTH – Sanità in rete 2030 nasce come un policy enabler finalizzato a mettere a sistema idee, competenze tecniche, punti di vista prospettici a servizio del «sistema salute» per fornire un concreto contributo nel disegno delle politiche sanitarie del futuro. Fare rete, creare un ecosistema per il confronto dei diversi player coinvolti nel processo sanitario, raccogliere le prospettive ed elaborare proposte e linee di indirizzo per una sanità capace di migliorare la qualità di vita dei pazienti in un percorso di presa in carico e cura, innovativo, personalizzato e sostenibile: questi gli obiettivi di NET-HEALTH, Sanità in rete 2030.

I temi. NET-HEALT ha preso il via con un’indagine campionaria quantitativa e qualitativa, condotta da YouTrend/Quorum in collaborazione con LS CUBE rivolta a parlamentari, consiglieri regionali e cittadini che ha avuto lo scopo di far emergere e confrontare diverse visioni prospettiche sulla sanità del futuro, individuando le grandi sfide del settore. Il sondaggio, inoltre, è stato l’occasione per sviluppare un dibattito sulle questioni emerse, individuando gli argomenti ritenuti particolarmente rilevanti su cui strutturare il lavoro di tre diversi gruppi per la formulazione di analisi e proposte. Il nuovo concetto di LEA organizzativi; nuovi modelli di finanziamento per la sostenibilità del SSN; linee di indirizzo per la corretta implementazione della digitalizzazione e della governance dei dati: questi i temi su cui hanno lavorato gruppi multidisciplinari in un confronto aperto con un advocacy platform, costituita da stakeholder istituzionali, esperti, associazioni pazienti e società scientifiche, in occasione di momenti di condivisione ospitati al Senato dall’Intergruppo Innovazione sostenibile in Sanità co-presieduto dal Sen. Francesco Zaffini e il Sen. Daniele Manca.

Nuovi modelli per nuovi bisogni. “La garanzia di un’equa accessibilità alle prestazioni sanitarie, lo sviluppo della medicina di prossimità e della prevenzione nonché una migliore gestione delle risorse pubbliche sono solo alcune delle sfide della sanità di oggi e a cui questo Governo sta lavorando. E, naturalmente, sono anche i temi su cui si è concentrato il progetto NET-HEALTH, i cui lavori sono stati ospitati in diversi momenti dall’Intergruppo “Innovazione Sostenibile in Sanità”, co-presieduto dal Sen. Manca e da me, che sin dalla sua costituzione si è posto come obiettivo quello di essere un luogo di dialogo aperto e trasversale per tutti gli stakeholders della sanità, oltre che per tutte le forze politiche. In particolare, il gruppo di lavoro del progetto NET-HEALTH dedito ai “modelli innovativi di Partnership Pubblico Privato per la sostenibilità del SSN” trova un importante punto di convergenza con l’indagine conoscitiva, su cui sia io che la Commissione da me presieduta stiamo lavorando dal primo giorno dall’insediamento, sulle forme integrative di previdenza e di assistenza sanitaria nel quadro dell'efficacia complessiva dei sistemi di Welfare e di tutela della salute, che porterà alla presentazione di una proposta legislativa organica su questo tema. Perché l’obiettivo resta sempre quello di creare una sanità accessibile e più vicina ai cittadini.” Lo ha detto il Senatore Franco Zaffini, presidente Commissione Affari Sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale di Palazzo Madama.

Soluzioni concrete e trasversali. “L’impegno, che la politica può e deve assumersi, è sicuramente quello di partire da risultati come questi, che derivano da ampi e sinergici confronti tra tutti gli stakeholders del settore sanitario e farsi promotrice di iniziative puntuali e trasversali, che possano rispondere in maniera concreta alle esigenze di salute dei cittadini italiani. La sanità deve essere vista come un investimento sulla salute dei cittadini e le iniziative che dobbiamo portare avanti sono quelle volte a garantire, da una parte, la promozione dell’accesso dei pazienti alle innovazioni tecnologiche in modo equo e universalistico e, dall’altro, una migliore e più efficiente gestione delle risorse economiche del sistema sanitario” ha aggiunto il senatore Daniele Manca.

Nuovi LEA organizzativi e valore dei team multidisciplinari. Il primo gruppo di lavoro dedicato all’individuazione di nuovi modelli di LEA, i LEA organizzativi, è stato coordinato dal prof. Dario Sacchini, Professore ordinario di Bioetica presso l’Università Cattolica di Roma, CEO e Partner di Altems Advisory. Ritenendo i centri di senologia quali best case di organizzazione efficiente, il gruppo si è focalizzato sull’analisi delle Breast Unit del Lazio, alle quali è stato sottoposto un questionario finalizzato a individuare gli elementi qualificanti dell’organizzazione e le eventuali criticità. Tra i dati più rilevanti: il 66,6% reputa il mancato riconoscimento della complessità di alcune funzioni operative oggi indispensabili tra le principali criticità dell’attuale organizzazione delle BU, insieme alla mancanza di un riconoscimento di adeguate tariffazioni per le prestazioni svolte, espresso dal 60% delle BU; il 40% delle BU si dice assolutamente favorevole a un DRG di percorso, che preveda una tariffazione unica al Centro di Senologia che ha in carico la paziente e ben il 53% reputa importante una tariffazione collegata alla qualità del percorso e all’impegno della BU a raggiungere determinati obiettivi; così come ben l’80% individua tra le principali criticità tariffarie sia il mancato rimborso del meeting multidisciplinare che la mancata compensazione tra unità diverse in caso di un approccio multidisciplinare. Partendo da questi risultati, il gruppo coordinato dal professor Sacchini, di cui ha fatto parte anche Senonetwork, ha sviluppato un modello di misurazione dei costi del processo di presa in carico delle pazienti da parte del team multidisciplinare, parte organizzativa più rilevante delle BU, per porre le basi a una futura tariffa di rimborsabilità, che possa incentivare il lavoro in team come approccio virtuoso – sia in termini di esiti clinici sia di risparmi per il SSN – in tutte le aree terapeutiche. “Il nostro studio – commenta Sacchini - vuole porre le basi per quello che è un ragionamento in termini di valore complessivo della tecnologia, il quale dovrebbe però essere implementato tenendo conto degli esiti di salute e dell’efficientamento delle risorse economiche del SSN prodotti dalle risorse investite, attraverso una loro corretta misurazione. Pazienti curati adeguatamente «costano» meno in termini di costi diretti al SSN, grazie a una migliore riorganizzazione della presa in carico”. “Il concetto di rimborsabilità del team – ha concluso Sacchini – si presenta, dunque, come un primo tassello che si inserisce in un quadro più ampio di sfide future in ambito sanitario, che riguardano il superamento della logica dei silos e una sapiente revisione complessiva della governance”.

Modelli innovativi di finanziamento del SSN. Il secondo gruppo di lavoro sul tema di “Innovativi modelli di finanziamento del SSN", coordinato da Mauro Marè, Professore Ordinario di Scienze delle Finanze presso l‘Università della Tuscia e direttore dell’Osservatorio sul Welfare della Luiss Business School, ha elaborato una proposta di ridefinizione delle modalità̀ di finanziamento del SSN nella logica del partenariato pubblico-privato, al fine di garantirne la sostenibilità, l’equità e l’universalità, nell’ottica di una finanza al servizio della salute di tutti i cittadini. Al centro dell’analisi la distinzione dei servizi offerti per target di popolazione diversa ( popolazione generale e popolazione più anziana, persone con patologie croniche o con disabilità) fra i “CORE” (assistenza sanitaria per cura e riabilitazione, prodotti farmaceutici e apparecchiature terapeutiche, prevenzione, servizi ausiliari e di governance) e i servizi “LTC” (ossia servizi di assistenza di lungo termine o “Long Term Care": cure personalizzate, servizi domiciliari, strutture residenziali specializzate, programmi di supporto psicologico e sociale).

“Le previsioni dell'OCSE indicano un aumento della spesa per la salute, che si prevede raggiungerà il 10,2% del PIL entro il 2030, rispetto all'8,8% registrato nel 2015. Questa tendenza è stata ulteriormente accentuata dall'invecchiamento della popolazione, un fattore che avrà un impatto significativo sui modelli di morbilità e, di conseguenza, sulle dimensioni della spesa sanitaria. Inoltre, il processo di invecchiamento della popolazione contribuisce a un aumento del rapporto di dipendenza degli anziani e a una diminuzione del numero di individui che contribuiscono e pagano per i sistemi di assistenza sociale.

È previsto che l’indice di dipendenza degli anziani crescerà dal 34,4% nel 2019 al 59,2% nel 2070 (Eurostat, 2019). Di conseguenza, in futuro, ci sarà un numero significativamente inferiore di persone che contribuiranno al finanziamento dell'assistenza sanitaria pubblica, mentre una percentuale sempre maggiore di anziani potrebbe necessitare di ulteriori beni e servizi sanitari. Questa situazione solleva sfide significative per la sostenibilità dei sistemi sanitari e richiede una riflessione approfondita sulle politiche e sulle strategie da adottare per garantire un accesso equo e adeguato ai servizi sanitari per tutte le fasce della popolazione, compresi gli anziani.

Ed è in quest'ottica che lo studio affronta la distinzione logica tra i servizi sanitari “CORE” e quelli per il LTC, evidenziando significative divergenze in termini di struttura e finalità – spiega Maré – Queste differenze richiedono anche approcci finanziari distinti, poiché i due settori operano con orizzonti temporali e modalità di spesa notevolmente differenti.

In questa logica potrebbe avere senso scorporare il finanziamento del LTC dal Fondo Sanitario Nazionale, così consentendo di liberare risorse da poter investire in innovazione e servizi di cura “CORE” uniforme su tutto il territorio nazionale, prevedendo un modello di finanziamento “ad hoc” per la LTC che tenga conto dell’esigenza di una pianificazione finanziaria più a lungo termine per sostenere programmi di assistenza e di supporto continuativi. Tra le fonti di finanziamento specifiche dedicate alla LTC ci potrebbero essere: un nuovo tributo dedicato, l’utilizzo della fiscalità generale, nuove forme di detrazioni e/o deduzioni (parziali o totali), un’assicurazione sanitaria obbligatoria collettiva, un sistema più esteso di voucher, la creazione di un fondo nazionale di tipo assicurativo, una tassazione sui giochi effettuati sulle piattaforme online.”

Digitalizzazione e governance dei dati. Infine, il terzo gruppo di lavoro, coordinato da Fidelia Cascini, Professoressa di Igiene e Sanità Pubblica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, ha affrontato il tema della governance dei dati e del riutilizzo del dato per fini di interesse pubblico.

Partendo dall’analisi del Regolamento UE “Data Governance Act” (DGA), ha elaborato linee di indirizzo volte a supportare l’adeguamento della normativa italiana all’applicazione del DGA con particolare riferimento alle finalità di ricerca scientifica e di programmazione sanitaria identificando aspetti critici ed elaborando proposte concrete. Il DGA rappresenta un’occasione da cogliere per produrre valore dalla condivisione del dato sanitario, nel rispetto dei diritti della persona e dei principi etici. I vantaggi di una regolamentazione della governance dei dati sono numerosi e notevoli: la Commissione Europea ha stimato, infatti, che avrebbe un impatto diretto sull'economia dei dati dell'UE compreso tra i 7,2 e i 10,9 miliardi di euro nel 2028 e genererebbe un risparmio di circa 120 miliardi di euro all'anno nel settore sanitario dell'UE. Inoltre, nel settore sanitario i dati possono contribuire a sviluppare cure migliori e più personalizzate, con un impatto positivo sulla qualità di vita delle persone. “Le proposte a supporto dell’attuazione nazionale del DGA, cui si è giunti in queste linee di indirizzo per migliorare la qualità di vita delle persone, riguardano sostanzialmente: la piena valorizzazione degli strumenti normativi già esistenti in Italia; l’individuazione di una strategia sistemica di riuso dei dati sanitari con relativa governance e piano d’azione; la comunicazione pubblica della strategia per il riuso dei dati sanitari e dei suoi potenziali rischi e benefici; l’individuazione di organismi nazionali per la condivisione dei dati; la promozione di partenariati cooperativi a rafforzamento del piano di azione; la promozione di attività di formazione culturale rivolte ai cittadini” - ha commentato la professoressa Cascini.

“Per assicurare nel prossimo futuro un’adeguata assistenza sanitaria ai cittadini italiani occorre investire in maniera efficiente in sanità, con un piano finanziario stabile e programmatico fondato su innovazione, assistenza sanitaria, sostenibilità e governance”, dichiara Francesco Saverio Mennini, Capo Dipartimento della Programmazione, dei dispositivi medici, del farmaco e delle politiche in favore del Servizio Sanitario Nazionale (Ssn). “La spesa sanitaria del 2023 rispetto al 2022 ha visto un netto incremento. Un atto che manifesta la volontà di rimettere la sanità al centro degli obiettivi del nostro Paese. Occorre anche investire in modo mirato ed efficiente mediante una appropriata programmazione. Nei Sistemi Sanitari solidaristici avanzati, è ormai un obbligo morale, procedurale, economico e scientifico registrare, monitorare e misurare le attività caratterizzanti l’assistenza sanitaria e sociale, disinvestendo laddove serve farlo.

Programmare e prevedere sono la chiave di volta per la spesa sanitaria e per raggiungere tali obiettivi bisogna che il nostro Paese si doti, come sta facendo, sia di misure abilitanti la programmazione sanitaria, come la circolazione dei dati sanitari e metodologie di misurazione degli esiti di salute e dell’efficientamento delle risorse economiche del Ssn prodotti dalle risorse investite, che di innovativi approcci di finanziamento del Ssn. Il tutto studiando soluzioni a supporto che tengano conto, da un lato di una crescente spesa assistenziale dovuta all’invecchiamento della popolazione e dall’altro di un'altrettanta crescente offerta di innovazione, senza dover rinunciare a una delle due per ragioni di sostenibilità.

Necessitiamo di soluzioni in grado di connettere con rapidità i pazienti con gli operatori sanitari così da migliorare quel processo che porta a rendere disponibile in maniera tempestiva l’innovazione tecnologica, in relazione ai bisogni espressi dalla popolazione e alle capacità di assorbimento del sistema sanitario. I vantaggi di questo approccio sono riconosciuti a tutti i livelli anche in un’ottica di sostenibilità e sviluppo del sistema nella sua globalità e accessibilità.

Iniziative come NET-HEALTH possono rappresentare un supporto alle istituzioni al fine di acquisire informazioni e spunti utili su cui lavorare”.

I risultati. I risultati dell’analisi di YouTrend/Quorum in collaborazione con LS CUBE e i documenti elaborati dai tre gruppi di lavoro sono stati raccolti in un volume presentato oggi durante l’evento e disponibile online al sito che ha l’obiettivo di condividere suggerimenti di indirizzo con le istituzioni e fornire spunti di riflessione per tutti coloro che operano nel e per il nostro SSN.

I partner. Partner scientifici dell’edizione 2023-2024: l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, Altems Advisory, spin-off universitario dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari – ALTEMS of the Università Cattolica del Sacro Cuore e l’Osservatorio sul Welfare della LUISS Business school. NET-HEALTH – Sanità in rete 2030 è stato realizzato con il contributo non condizionante di Exact Sciences, Gilead Sciences, Roche e Sanofi.

LS CUBE

https://www.lscube.it/2024/04/05/net-health-sanita-in-rete-2030/

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Cento Teatri in Cinque Continenti: Fabio Omodei a capo di...

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Omodei

Roma, 26 luglio 2024 - E’ italiano l’artista che guiderà il progetto “100 Teatri in Cinque Continenti”, uno dei più grandi progetti internazionali di teatro. Dopo aver rappresentato il teatro italiano in tutto il mondo e dopo aver ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, Fabio Omodei ha fatto prevalere la sua grande esperienza internazionale come regista e come Maestro di Teatro apprezzato in Italia ed all’Estero.

Da Broadway all’Australia, passando per il Nord Africa, l’Asia e l’Europa; tutti uniti per la produzione e la distribuzione di spettacoli dal vivo.

Questo progetto idealmente è iniziato più di 20 anni fa, durante uno dei primi viaggi di lavoro all’estero di Fabio Omodei. Erano in scena a Praga in un meraviglioso festival internazionale. Rappresentavano l’Italia e portavano con loro una lettera del nostro Presidente della Repubblica, che era orgoglioso per quello che stavano facendo.

Dopo venti anni Omodei ha capito che è giunto il momento di coinvolgere ambasciate, istituti di cultura e consolati per creare una rete fitta e robusta tra 100 teatri, 20 in ogni continente, che approfitteranno di questa incredibile occasione.

Andare in scena a Broadway non deve essere più un sogno per un artista, così come salire su un palcoscenico dall’altro capo del mondo.

Il teatro a livello mondiale deve parlare una sola lingua, deve fare da collante e da connessione tra il pubblico e gli artisti; ma soprattutto il teatro deve essere un luogo di pace, perché la cultura è sinonimo di pace.

Verranno selezionati spettacoli da tutto il mondo, ma soprattutto verranno scelti oltre 50 tra attori e attrici disposti a viaggiare e lavorare. I criteri di selezione sono ovviamente la qualità artistica dei progetti e soprattutto la qualità umana delle persone.

Qualità artistica e qualità umana, trovarle entrambe in una società che sembra insegnare sempre di più l’importanza di una condivisione “social” e distaccata, piuttosto che una condivisione sociale ed umana, è sempre più difficile.

Tutto sta cambiando. Il social è un mezzo importante per la diffusione immediata delle informazioni ma soprattutto è diventato uno strumento fondamentale per gli artisti che vogliono promuovere il loro lavoro. Siamo bombardati quotidianamente da messaggi che si soffermano sull’importanza della propria immagine.

Il “se” ha già sostituito il “noi”. Spesso su un social come Instagram ci troviamo davanti ad attori o attrici con tanta esperienza in Italia ed all’estero, che hanno preferito sostituire il proprio curriculum con la propria immagine.

Delle volte è difficile capire la differenza tra un’artista e una persona senza esperienza. Bisognerebbe chiedere il curriculum a tutti e non sempre è possibile. Tutto questo può essere molto dannoso per tutto il sistema perché provoca un livellamento verso il basso del lavoro, almeno in apparenza.

Sicuramente la propria immagine gioca un ruolo importante nella società di oggi, ma non può essere più importante dello studio, della preparazione e delle esperienze lavorative che man mano si fanno.

Fabio Omodei racconta che quando riceve domande, complimenti o considerazioni su due miei ex allievi, oggi meravigliosi artisti, Marisa Serra e Leonardo Maltese che sono presenti su tutti i giornali per essere due grandi protagonisti del cinema italiano e che “hanno un bel viso per la telecamera”, deve sempre specificare che, al di là della verità oggettiva di questa affermazione, stiamo parlando di due artisti di livello altissimo che hanno studiato tanto e continuano a farlo.

Ridurre tutto all’immagine non è corretto e non è reale, rischiamo di livellare tutto verso il basso, perché dietro il loro successo c’è il loro merito di aver fatto un lavoro molto duro fatto di studio e sacrificio. Quindi si, è difficile trovare le due cose, ma non impossibile; bisogna far capire alle nuove generazioni che sia nel teatro come nel cinema è fondamentale, il sacrificio, lo studio ed il lavoro di squadra perché la crescita professionale avviene proprio attraverso quella umana. L’una è imprescindibile dall’altra;

Fabio Omodei si occupa della Direzione, con Paolo Alessandri e Monica Raponi, dell’Accademia Teatrale di Roma Sofia Amendolea.

Hanno tanti progetti di spettacolo e di formazione da sviluppare in tutto il mondo. Ma Omodei racconta che quando sentirà che sarà il momento giusto si occuperò di avere uno spazio teatrale importante anche per fare grandi produzioni teatrali. Non è lontano questo momento, ma non è oggi.

Tra i progetti futuri c’è anche la realizzazione di uno spettacolo nuovo tratto dall’unione di spettacoli che ha già realizzato. A dire il vero è stato un gruppo di attori che ha proposto a Omodei di prendere due spettacoli recenti che sono collegati fra di loro e portarli in scena in un'unica rappresentazione. Dieci anni fa l’ultima grande produzione di questo tipo in scena al Teatro Quirino di Roma.

Il discorso è sempre lo stesso, c’è bisogno di trovare un numero di artisti dalla doppia qualità. Se dovesse arrivare il numero di persone giuste per questo progetto, Omodei sarebbe disposto a tornare in scena al Teatro Argentina con enorme piacere.

Per maggiori informazioni:

Digital Media Aps

https://www.facebook.com/dmlabnews

presidenzadigitalmedia@gmail.com

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La digitalizzazione nel settore dell’ospitalità: il...

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Milano, 26 Luglio 2024. Nel contesto dell'industria ospitaliera moderna, l'innovazione tecnologica è diventata un elemento cruciale per rispondere efficacemente alle esigenze dei consumatori. L'ultimo studio "Hospitality in Italia" realizzato da Kantar e TeamSystem rivela che il 58% degli italiani valuta positivamente il Wi-Fi gratuito, il 51% apprezza la possibilità di prenotare online, mentre il 45% preferisce il pagamento dell'acconto via web. Questi dati non solo sottolineano un cambio di paradigma nelle preferenze dei viaggiatori ma indicano anche una direzione chiara per gli investimenti futuri nel settore.

TeamSystem, azienda leader nello sviluppo di soluzioni digitali, emerge come un attore fondamentale in questo scenario. Con una gamma di servizi che copre tutto, dalla prenotazione online al check-in e check-out digitalizzati, la compagnia aiuta le strutture ricettive a migliorare l'efficienza e ad aumentare la soddisfazione del cliente. Il valore aggiunto di queste tecnologie si estende oltre la comodità per il consumatore; rappresenta anche un significativo vantaggio competitivo per le aziende che le adottano.

La ricerca ha evidenziato come il 31% degli utenti apprezzi il check-in e check-out online, una funzionalità che non solo velocizza i processi ma riduce anche le interazioni fisiche, un aspetto particolarmente rilevante in un'era post-pandemica. Inoltre, la digitalizzazione facilita una raccolta dati più precisa e accessibile, permettendo alle strutture di adattare i loro servizi in tempo reale alle preferenze dei clienti.

In un mondo sempre più connesso, la digitalizzazione nel settore dell'ospitalità non è più un'opzione, ma una necessità. Le aziende che scelgono di investire in tecnologie avanzate come quelle proposte da TeamSystem non solo rispondono meglio alle attese dei consumatori moderni ma si posizionano anche per capitalizzare sulle tendenze future.

Oltre alla semplice implementazione tecnologica, è cruciale anche l'approccio verso una gestione più integrata e intelligente del cliente. Soluzioni basate sull'intelligenza artificiale, come quelle offerte da TeamSystem, permettono di prevedere le tendenze dei consumatori e di personalizzare l'offerta, elevando così l'esperienza complessiva e garantendo un livello di personalizzazione prima impensabile.

In conclusione, l'industria dell'ospitalità si trova di fronte a una rivoluzione digitale che non solo trasforma le operazioni quotidiane ma ridefinisce anche l'interazione tra ospiti e strutture. Gli operatori del settore devono quindi essere pronti a integrare le nuove tecnologie per rimanere competitivi e garantire una customer experience all'altezza delle aspettative odierne.

Per maggiori informazioni

Andrea Puchetti

info@andreapuchetti.it

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VinFast capitalizes on Europe’s SUV craze with...

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VinFast capitalizes on Europe's SUV craze with diverse lineup

HANOI, VIETNAM - Media OutReach Newswire - 26 July 2024 - Leveraging global growing appetite for SUVs, VinFast is well-positioned to capture market share with its comprehensive product portfolio. Spanning segments A to E, the Vietnamese automaker offers a variety of electric SUVs to cater to diverse needs. VinFast has just introduced the D-segment model VF 8 in Europe, but the B-segment car model VF 6 promises to make waves with its modern design, packed with smart features. Coupled with VinFast's industry-leading warranty and after-sales support, the VF 6 presents an attractive option for cost-conscious young Europeans seeking a seamless transition to electric mobility.

Europe's love affair with SUVs has reached a new peak, with these vehicles surpassing all other categories combined in sales for 2023, according to data from Automotive News Europe. This dominance, foreshadowed by rising SUV popularity in recent years, marks a significant shift in the European automotive landscape.

While the image of hulking SUVs might come to mind, the trend is largely driven by the rise of smaller, more manageable SUVs that have replaced the continent's once-ubiquitous hatchbacks. These compact people movers, accounting for 4.1 million sales in 2023, are the current darlings of European drivers.

This trend presents an opportunity for VinFast, a Vietnamese electric car company with a global outlook. The Nasdaq-listed automaker, known for its diverse product range, sees Europe's embrace of SUVs as a springboard for its electric vehicle ambitions.

Vingroup - VinFast’s parent company, Vietnam’s leading private corporation - is a dominant force in the country’s economy, contributing approximately 1.6% to its 2023 GDP. This diversified conglomerate spans technology-industry, trade & services, and social enterprise.

At the helm of this empire is Vietnam's wealthiest individual, Pham Nhat Vuong, who views VinFast as a “devotion project”. “The electric vehicle market is poised for significant growth,” Vuong asserts, underscoring his unwavering commitment to VinFast as the cornerstone of Vingroup’s future.

Led by its visionary founder, VinFast is determined to be a driving force in the global electric vehicle revolution, navigating a landscape of rising interest rates, a shaky global economy, and potential dips in consumer confidence. To mitigate these headwinds, VinFast has established a competitive edge through a multifaceted approach.

The company offers a comprehensive electric mobility ecosystem, encompassing electric buses, scooters, and cars. Its passenger car segment caters to a wide range of needs and budgets, with offerings spanning from mini e-SUV to full-sized electric SUVs. Notably, VinFast boasts a diverse SUV lineup, including the VF 5, VF e34, VF 6, VF 7, VF 8, and VF 9, spanning from A-SUV to E-SUV segments.

VinFast's VF 6 SUV Aims to Take Electric Mobility Mainstream

VinFast is making a strategic push into global markets with the VF 6, a B-segment SUV that has garnered positive reviews in its domestic market. Analysts see the VF 6 as a key player in VinFast's plan to establish itself in demanding regions like the United States and Europe.

The VF 6 has been praised for its technology and features, which rival those found in more expensive vehicle classes. The spacious interior, with dimensions comparable to C-SUVs, caters to the needs of young families.

The electric drivetrain offers inherent advantages in terms of maintenance costs, as there's no need for frequent oil changes. Industry experts view the VF 6's combination of competitive pricing, stylish design, and advanced technology as a potential game-changer in the electric car market.

The VF 6's design, crafted by Torino Design, features VinFast's signature wing-shaped LED strip and imposing 19-inch alloy wheels, a rarity in the B-segment. The eye-catching aesthetics and unique color options are seen as appealing to style-conscious consumers.

Performance-wise, the VF 6 caters to a range of driving styles. In Vietnam, both the Base and Plus versions come equipped with a 59.6kWh LFP battery, offering a driving range of 399 km and 381 km respectively (based on WLTP standards). Power output varies between the two trims, with the Plus offering a more exhilarating driving experience thanks to its 150 kW electric motor and 310 Nm of torque.

The VF 6 Plus boasts an advanced driver-assistance system that includes traffic jam assistance, highway driving assistance, lane departure warning, and adaptive cruise control. These features, along with lane keeping assist, traffic sign recognition, and automatic emergency braking, are hallmarks of VinFast vehicles and contribute to a safer and more relaxing driving experience.

The VF 6 goes beyond its functional strengths by offering a suite of advanced technology and smart features. This elevates the driving experience, transforming the car into a well-equipped mobile hub that caters to entertainment and relaxation needs for passengers on the go.

Long Warranties and Strategic Partnerships Pave the Way for European Inroads

Following the tradition of VinFast's electric vehicle lineup, the VF 6 will be backed by a comprehensive after-sales program. In Vietnam, this includes a leading 7-year or 160,000 km warranty, whichever comes first. This industry-topping guarantee underscores VinFast's long-term commitment to every market it enters, fostering trust and confidence among consumers.

Particularly in Europe, a region known for its discerning car buyers, VinFast is doubling down on its warranty offerings. This warranty reflects the company's deep belief in the quality and reliability of the VF 6. It also signifies VinFast's commitment to providing European consumers with not just a compelling electric vehicle option, but also the peace of mind and security they expect from a car manufacturer. This strategy positions VinFast as a serious contender in the European electric car market, one that prioritizes not just innovation but also customer satisfaction over the long term.

In a strategic move to address potential customer concerns before delivering cars in the European market, VinFast has established key partnerships to build a robust after-sales and customer care network.

The company secured a cooperation agreement with Mobivia, a leading European car repair and maintenance brand, in April. This partnership grants VinFast customers in France and Germany access to high-quality after-sales services at Mobivia's expansive network of 1,200 service workshops. The agreement ensures warranty services, maintenance consultations, and the supply of new parts and accessories for VinFast electric vehicles, all adhering to Mobivia's rigorous standards.

Further bolstering customer confidence, VinFast announced a partnership with Bosch, a global leader in automotive technology and services. This collaboration grants VinFast customers in Europe access to Bosch's vast network of 700,000 charging points across 30 European countries. This seamless charging infrastructure empowers VinFast owners to navigate Europe with ease and peace of mind.

Building upon their successful two-year collaboration on charging services in North America, the Bosch-VinFast partnership in Europe exemplifies their commitment to providing a smooth and worry-free electric vehicle ownership experience. These pre-emptive actions demonstrate VinFast's understanding of the importance of customer care in the competitive European electric car market.

With a strategic focus on SUVs and a commitment to exceptional customer service, VinFast is poised to capitalize on the European electric vehicle market. The company's diverse product portfolio, including the well-received VF 6, caters to the continent's shift towards smaller, more manageable electric SUVs.

By prioritizing after-sales care through partnerships with established brands like Mobivia and Bosch, VinFast is addressing potential concerns and building trust among European consumers. This multifaceted approach positions VinFast as a serious contender in the electric vehicle landscape, one that is not just delivering innovative vehicles but is also building a reputation for long-term customer satisfaction. As Europe's love affair with SUVs continues to evolve, VinFast is well-positioned to become a household name for those seeking a seamless and stylish electric driving experience./.

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