Economia
Deloitte, al via 6° edizione Innovation Summit 2023 su...
Deloitte, al via 6° edizione Innovation Summit 2023 su impatto AI
Nel pomeriggio di martedì 28 novembre si è svolto al MAXXI di Roma l’Innovation Summit 2023 di Deloitte, giunto alla 6° edizione, al fine di approfondire l’evoluzione e l’impatto dell’AI su cittadini, imprese e pianeta, riunendo in una tavola rotonda i più illustri rappresentanti della business community, delle istituzioni, del mondo dell’università e della ricerca.
Economia
Mantovani (Manageritalia), ‘favorire imprese più...
Il presidente di Manageritalia ad Adnkronos/Labitalia: "Serve lavoro di qualità e ben remunerato. Superbonus per assunzioni? Non centra obiettivo"
"Continuiamo a tenere in piedi un'economia basata su aziende marginali che hanno difficoltà a stare sul mercato ed evidentemente non possono poi pagare stipendi adeguati. Dovremmo avere il coraggio di favorire le aziende più competitive. Ieri il nostro rappresentante nell'incontro governo-sindacati, il presidente di Cida, Stefano Cuzzilla, ha portato con molta chiarezza il nostro messaggio: chiediamo che sia avviata una politica che chiaramente favorisce il lavoro di qualità, il lavoro ben remunerato. Questo certamente passa attraverso politiche fiscali che non lo penalizzino più come oggi". Così, con Adnkronos/Labitalia, Mario Mantovani, presidente di Manageritalia, l'organizzazione che rappresenta dirigenti, quadri ed executive professional di commercio, turismo, servizi e terziario avanzato, e conta 43mila manager associati.
"Sul fronte delle aziende -spiega Mantovani- occorre andare nella direzione della competitività e della libertà imprenditoriale. Quindi sicuramente favorire la concorrenza e consentire alle aziende che hanno maggiori risorse, anche umane e non soltanto economiche, di crescere più rapidamente. Purtroppo questo in Italia è ancora fortemente bloccato in molti settori", ribadisce Mantovani. Per Mantovani, serve un mercato più 'libero'. "Io credo che non ci sia un problema nelle aziende sane -sottolinea- nell'investire in innovazione o anche nell'intraprendere dei percorsi di crescita delle persone. Il problema è avere un mercato che poi consenta di ripagare questo tipo di investimenti. Se il mercato è troppo piccolo, non paga questi investimenti, è comunque fatto da attori marginali che lavorano a costi molto bassi, è chiaro che è difficile fare investimenti che poi vengono remunerati", continua.
"Io credo che serva un piano di libertà d'impresa -spiega- che consenta alle aziende migliori di fare le loro scelte. Certo, le aziende si possono indirizzare, per esempio, nella direzione della sostenibilità, e quello può servire per orientare determinate scelte sui temi energetici. Non serve un piano che dica quante fabbriche dobbiamo costruire, servono delle indicazioni chiare di quelli che sono gli obiettivi da raggiungere nel tempo e poi lasciare che le imprese effettivamente più strutturate, più capaci, operino anche con minori vincoli burocratici. Anche questa è una cosa che diciamo da anni, ma non sembra che ci siano grandi segni di cambiamento al riguardo", rimarca.
"In una parola, deve essere il Primo maggio del lavoro di qualità. Su questa parola credo che ci si trovi tutti d'accordo, anche con i sindacati con opinioni più negative nei confronti della linea del governo. Forse, però, intendiamo cose diverse noi dirigenti rispetto ad altri sindacati. A nostro parere, il lavoro di qualità non può essere banalizzato nel parlare di tempo determinato o tempo indeterminato. Il lavoro di qualità significa lavoro pagato bene, con competenze elevate e crescita qualitativa". Aggiunge Mantovani.
"Il nostro Paese -sottolinea - ha un dato sulle retribuzioni, molto negativo rispetto a Germania, Francia, Inghilterra, e anche Spagna ormai. Non abbiamo avuto, negli ultimi 25 anni, una crescita delle retribuzioni, rispetto a un aumento dal 20 al 30% di altri Paesi. Ma questo aspetto non è legato alle retribuzioni basse che sono in realtà in linea con quelle di questi paesi. È legato al fatto -spiega Mantovani- che ci sono troppo poche posizioni di livello medio e alto e queste sono fortemente penalizzate rispetto a quelle di altri Paesi".
Una penalizzazione che, in particolare, avviene a livello fiscale. "Abbiamo una tassazione per i redditi sopra i 50.000 euro che normalmente viene riservata a retribuzioni dai 150.000 euro in su. Quindi consideriamo stipendi alti quelli che sono stipendi medio-bassi in Paesi comparabili al nostro. E poi abbiamo sicuramente una tendenza a penalizzare il lavoro ben remunerato e il lavoro qualificato", conclude.
Infine, a proposito di lavoro: "Provvedimenti tipo il 'superbonus' per agevolare le assunzioni con degli sgravi fiscali contributivi non centrano l'obiettivo, perché il problema vero è che le aziende non trovano le persone con le competenze giuste. Quindi il problema non è dare sgravi alle aziende per assumere, ma qualificare le persone e far sì che le aziende trovino i profili giusti e che siano aziende capaci di remunerarle, di pagarle".
Economia
Social card da 460 euro, come funziona
I soldi verranno erogati in un'unica tranche
La nuova social card Dedicata a te 2024 da 460 euro è una carta risparmio per la quale non serve presentare domanda: ci penseranno infatti direttamente Inps e Comuni. I 460 euro saranno erogati in un'unica tranche e potranno essere spesi in alimenti, beni di prima necessità, ma anche carburante e abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale.
Economia
Caso Ariston, Ue: “Valutiamo prossimi passi, in...
il portavoce della Commissione Europea Peter Stano: "Misure dimostrano solo che Mosca è un attore imprevedibile, sia sulla scena politica internazionale che su quella economica"
L'Ue e i suoi Stati membri "sono in contatto con le società colpite" dalle misure di sequestro disposte dal Cremlino, come il gruppo marchigiano Ariston Thermo, "stanno rivedendo l'intera situazione e vedendo quali prossimi passi debbano essere fatti". Lo dice il portavoce della Commissione Europea Peter Stano, durante il briefing con la stampa a Bruxelles.
Queste misure, continuano, "dimostrano solo che la Russia è un attore imprevedibile, sia sulla scena politica internazionale che su quella economica: ha creato un clima arbitrario e ostile nei confronti degli investitori esteri. Credo sia un messaggio molto forte a chiunque stia valutando di continuare a fare affari in Russia".
Ariston Thermo, che ha spostato la sede legale nei Paesi Bassi nel 2021, è presente direttamente in 40 Paesi. Produce apparecchi e impianti per il riscaldamento dell'acqua e per quello domestico: ha, tra i tanti, uno stabilimento produttivo a una ventina di km da San Pietroburgo, a Vsevolozhsk, che è stato trasferito per decreto alla Gazprom Domestic Systems. Ariston Thermo, quotata in piazza Affari, investe da vent'anni in Russia e si è detta "estremamente sorpresa" dalla decisione delle autorità russe.