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Spettacolo
Il Gladiatore in concerto a Roma: “Forte attrazione...
Il Gladiatore in concerto a Roma: “Forte attrazione per l’Italia, un legame fortissimo”
Russel Crowe sarà con la sua band in concerto al Forum Theatre di Piazza Euclide, per due soli appuntamenti, il 26 e il 27 giugno
![L'attore australiano Russel Crowe con la sua band. Si esibirà a Roma il 26 e il 27 giugno al Forum Theatre di Piazza Euclide](https://www.adnkronos.com/resources/028d-1af6fd45377d-046c1c569760-1000/format/big/russel_crowe.jpeg)
"Ho sempre avuto un'attrazione nei confronti dell'Italia. E' un qualcosa che ho sempre percepito per tutta la mia vita. Da adulto, tornando in Italia, mi sono reso conto di quanto fosse forte questo legame. Sono cresciuto in una casa dove si ascoltava tanta musica, era uno sfogo creativo molto importante. La musica per me è stata sempre centrale. Alle superiori il mio obiettivo era fare musica". Si confessa il 'Gladiatore' prima del debutto del concerto che lo vedrà protagonista il 26 e il 27 giugno a Roma, al Forum Theatre di Piazza Euclide, per due soli appuntamenti (in vendita da oggi i biglietti su Ticketone e in tutti i punti vendita).
"A 16 anni facevo concerti nei piccoli teatri, a 17 ho inciso il mio primo disco - aggiunge Russel Crowe- Sono 35 anni che faccio cinema, ma la musica c'è da molto prima. In questo concerto rivisitiamo numerosi successi della storia della musica ridando vita a brani iconici, attraverso nuovi arrangiamenti, per regalare al pubblico un'esperienza davvero straordinaria”. È un rapporto speciale, dunque, quello che lega il grande attore australiano all’Italia, che verrà celebrato la prossima estate da un ricco calendario di concerti nella penisola. Ma ancora più unico è il feeling con la capitale, legata per sempre al film di Ridley Scott, che ha fatto di Russell Crowe un ambasciatore di Roma nel mondo.
Il nuovo spazio immersivo, dove si respirano la storia e le atmosfere dei Forum Studios, gli studi di registrazione attigui, fondati oltre mezzo secolo fa dai maestri assoluti della musica da film Ennio Morricone, Armando Trovajoli, Piero Piccioni e Luis Bacalov, è la sintesi perfetta di quel rapporto tra musica e cinema così caro all’attore australiano.
La sala di Piazza Euclide è infatti una sorprendente 'scatola magica' capace di trasportare gli spettatori in un'esperienza multisensoriale fatta di suoni e immagini, e l’originale allestimento previsto per i concerti di Russell Crowe consentirà un rapporto diretto, quasi intimo, con quanto avviene sul palco. La forza di un travolgente concerto rock si riversa nella sala non solo con suoni e luci, ma attraverso la tecnologia di 'videomapping' che annulla le pareti del teatro, creando suggestioni proiettate in sequenze mozzafiato.
L’occasione unica per godersi la performance 'a tu per tu' con l’artista, tra cover 'a cui è stata tolta la polvere' come ci tiene a precisare Crowe, e i racconti di una vita di cinema e musica. La formula, collaudatissima, è la stessa che Crowe porta nel mondo da anni. 'Indoor Garden Party' è una festa, quasi un ritrovo tra amici, per fare musica, bere una birra e scambiare quattro chiacchiere, accompagnato dalla band 'The Gentlemen Barbers'. I rapporti tra i membri del gruppo risalgono a 30 anni fa. Saliranno sul palco David Kelly (batteria) e Stewart Kirwan (tromba), James Haselwood (basso) accanto alle voci di Stacey Fletcher, Susie Ahern e Britney Theriot. In questi concerti ci sarà anche Lorraine O'Reilly, con Crowe per un duetto nell'album dei 'The BibleCode Sundays: Walk Like Kings'. Sono diventati amici e si sono esibiti insieme dal 2017.
Spettacolo
La guerra in Ucraina vista con gli occhi Abel Ferrara
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Il doc "Turn in the Wound" presentato in anteprima italiana a Biografilm Festival di Bologna
![La guerra in Ucraina vista con gli occhi Abel Ferrara](https://www.adnkronos.com/resources/028e-1b25b6904b4e-a5af669a7b4f-1000/format/big/abel_us.jpeg)
Un documentario poetico sull'esperienza della guerra in Ucraina nella vita delle persone, alla ricerca di un significato nella sofferenza: è "Turn in the Wound" di Abel Ferrara, presentato in anteprima italiana questa sera alla giornata di chiusura della 20/a edizione di Biografilm Festival di Bologna.
"E' un film di performance, poesia, musica ed esperienza di persone in guerra", lo ha definito il regista statunitense. "Una ricerca di significato nella sofferenza infinita e nei conflitti che riecheggiano nel passato": "Turn in the Wound", ha aggiunto Ferrara, è "uno sguardo sull'eterna ricerca della libertà contro l'incubo dell'oppressione e della forza militare".
La voce della 'sacerdotessa del rock Patti Smith, che canta e legge intimamente le opere dei poeti Antonin Artaud, René Daumal e Arthur Rimbaud, si unisce alle testimonianze dei soldati e di chi vive nelle zone di combattimento dell'Ucraina e nelle parole del loro presidente Volodymyr Zelensky. La cantautrice offre così una profonda riflessione emotiva sull'anelito alla libertà di fronte alla violenza che dal febbraio 2022 sta sconvolgendo la vita degli ucraini.
Abel Ferrara, autore del film di culto "Il cattivo tenente", esplora i conflitti umani e la ricerca della pace e dell'equilibrio attraverso la musica e le parole e attraverso le esperienze delle persone in guerra in Ucraina.
"Quando al Dalai Lama viene chiesto come può aiutare il mondo, lui risponde 'essendo la migliore versione di me stesso'. Quando vedo Patti Smith nel suo lavoro, nella sua vita, la poetessa, la cantante, la madre, o il presidente Zelensky che governa con umiltà, mi ispiro, voglio quello che hanno, voglio essere vicino a loro, imparare da loro, filmarli - dichiara il regista - La guerra è lontana dalla mia realtà immediata, ma è la realtà di troppe persone che sono come me. La morte e la distruzione possono essere combattute solo con azioni contrarie, amore, compassione, empatia, poesia, film. Con la retta intenzione".
Spettacolo
“Holy Shoes”: Un viaggio cinematografico nelle...
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Il Torino Film Festival, evento di grande rilievo nel panorama cinematografico internazionale, ha scelto di inserire “Holy Shoes” nella sua prestigiosa sezione Fuori Concorso, riservata a opere che si distinguono per originalità e innovazione. La presentazione di “Holy Shoes” durante il festival non è solo un riconoscimento della qualità artistica del film, ma serve anche come trampolino di lancio ideale, attirando l’attenzione dei media e del pubblico su una scala più ampia. Questa scelta di debutto testimonia la fiducia nell’impatto del film e nel suo potenziale di dialogo con un pubblico attento e critico verso temi contemporanei di rilevanza sociale.
Una trama che intreccia destini e questioni profonde
“Holy Shoes” si apre con una questione tanto semplice quanto profonda, interrogando gli spettatori sui compromessi personali in un’era di consumismo sfrenato. Attraverso il filo conduttore delle scarpe, elemento quotidiano ma carico di significati simbolici, il film svela le intersezioni tra desiderio, identità e morale. Le vicende personali dei protagonisti, pur variando in intensità e contesto, convergono nel delineare un mosaico di esperienze umane che riflettono l’eterna ricerca dell’individuo di un proprio posto nel mondo.
Luigi Di Capua, già apprezzato per il suo ingegno narrativo in “Smetto quando voglio” e per l’innovativa verve creativa sviluppata con il collettivo The Pills, si cimenta in un ruolo che amalgama visione artistica e leadership tecnica nella direzione di “Holy Shoes”. Affiancato da un ensemble di attori dal calibro riconosciuto, Di Capua mira a trascendere i confini convenzionali del racconto cinematografico. Carla Signoris, Simone Liberati, Ludovica Nasti, Isabella Briganti, Denise Capezza, Orso Maria Guerrini, Raffaele Argesano e Tiffany Zhou, portano ciascuno una propria unicità interpretativa, arricchendo il film di sfumature emotive e drammatiche. La diversità dei background e delle esperienze degli attori contribuisce a una rappresentazione autentica e complessa delle tematiche esplorate.
Anticipazioni e impressioni dal trailer
L’uscita del trailer di “Holy Shoes” ha marcato una tappa significativa nella promozione del film, generando un palpabile buzz tra gli appassionati di cinema e critica. Le sequenze selezionate per il trailer non solo anticipano la trama ma enfatizzano anche la profondità dei conflitti interni dei personaggi, intrecciando abilmente immagini evocative con momenti di tensione emotiva. Il poster ufficiale del film, rivelato insieme al trailer, contribuisce ulteriormente all’impatto visivo anticipando un’opera che intende essere tanto riflessiva quanto stimolante sul piano estetico.
In arrivo sul grande schermo
La data di debutto nei cinema di “Holy Shoes” è stata calendarizzata per il 4 luglio 2024, un giorno che molti appassionati di cinema e critici hanno già segnato nei loro calendari. Questo lancio segue la presentazione del film al Torino Film Festival, un evento che ha posizionato il film come un candidato promettente nel contesto del cinema italiano contemporaneo. “Holy Shoes” è atteso non solo come un intrattenimento di qualità ma anche come un catalizzatore di dialoghi e riflessioni profonde su temi di grande attualità e risonanza culturale.
Spettacolo
Filorosso, la ‘pagella’ Qualitel premia Manuela...
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Nel report del 2023 risultano "particolarmente apprezzati i programmi di approfondimento di Rai3"
![Manuela Moreno (Fotogramma/Ipa)](https://www.adnkronos.com/resources/028e-1b2588881354-ef31edab9771-1000/format/big/manuelamoreno_ipa_fg.jpeg)
E' la 'pagella' da molti attesa, quella che ogni anno la Rai traccia nel Qualitel TV, un monitoraggio del gradimento e della qualità percepita dell’offerta del servizio pubblico. E nel report sul 2023 appena diffuso si sottolinea come siano stati "particolarmente apprezzati i programmi di approfondimento di Rai 3". In questa pagella è molto buono - fra gli altri - il risultato raccolto da Manuela Moreno che con Filorosso e Filorosso Extra (rispettivamente con un voto degli utenti di 7,9 e 8,3) ha voluto raccontare - con reportage e ospiti italiani e stranieri - il nostro Paese davanti alle sfide economiche e sociali, ai grandi appuntamenti culturali, agli scenari internazionali.