Spettacolo
Irene Fornaciari è ora Irene Effe: “Sui figli d’arte...
Irene Fornaciari è ora Irene Effe: “Sui figli d’arte troppi pregiudizi, adesso mi sento libera”
La cantautrice torna dopo 8 anni con il nuovo album 'Terra bruciata'. Sanremo? "Ci tornerei anche se negli ultimi tempi è per i grandi numeri che ci sono sulle piattaforme"
Nuova veste artistica per Irene Fornaciari che, dopo 8 anni di silenzio, torna con un nuovo progetto discografico (‘Terra bruciata’, in uscita domani e distribuito da Altafonte Italia) e un nuovo nome: Irene Effe. La cantautrice, figlia di Zucchero, apre così un nuovo capitolo della sua vita artistica e personale dove ammette di “sentirsi finalmente libera di essere se stessa”. In realtà, racconta Irene in un'intervista all’Adnkronos, “avrei voluto avere questo nome d’arte già da tempo ma, nella mia vita precedente, mi facevo troppi problemi e non volevo che qualcuno pensasse che stessi rinnegando il mio cognome o volessi nascondere la mia identità di figlia di Zucchero. Ovviamente non era così”.
Il cognome Fornaciari ha portato sia vantaggi che sfide. "Non voglio passare per quella che fa la vittima. Questo cognome mi ha aperto sicuramente tante porte", afferma la cantautrice che ha dovuto affrontare i pregiudizi spesso rivolti ai figli d’arte: "per me sono stati tosti". "Non essere mai riconosciuta per quello che ero e facevo mi ha fatto soffrire. Adesso, però, non mi pesa più". Ora, Irene Effe va avanti per la sua strada "anche perché per me fare musica è vita e non riesco a smettere". In questo nuovo capitolo, Irene Effe si libera dai vincoli e si presenta al mondo con il suo vero sé, pronta a condividere la sua arte e la sua voce con chiunque voglia ascoltarla. L'album 'Terra bruciata' rappresenta, dunque, il culmine della nuova fase artistica con tredici tracce che affrontano tematiche importanti come la tutela dell'ambiente, la salute mentale, i rapporti tossici e l’importanza di andare avanti, lasciandosi tutto alle spalle.
"Quando inizi a fare musica devi sottostare a vari compromessi, come scrivere canzoni che vanno bene per il mercato o vestirsi in un determinato modo", afferma Irene raccontando di essere arrivata ad un certo punto della sua vita in cui "avevo completamente perso la mia identità. Soprattutto poi quando le cose lavorative non vanno come uno si aspetta". Adesso, però, "sono completamente libera, pronta a vivere la vita in modo meno ansioso". Le nuove logiche della discografia, gli ascolti e le visualizzazioni sulle piattaforme streaming non sono un peso per la nuova Irene.
"Questa frenesia, il fatto di dover produrre musica in modo così veloce, è completamente contrario a ciò che è l'essenza dell'arte e della creatività. Io ho scelto un'altra strada, che spero, prima o poi, venga premiata. Ci vuole tempo, lo so, perché, ovviamente, l'andamento del mercato è un macigno gigantesco". E su un possibile ritorno al festival di Sanremo, Irene risponde: “Sì, nel senso che sicuramente è la vetrina più importante che abbiamo, forse l’unica. Sì, ci tornerei, anche se mi rendo conto che Sanremo negli ultimi tempi è per i grandi numeri che ci sono sulle piattaforme, quindi forse io sono un pochino indietro, ma questo fa parte del gioco”.
Tuttavia, Irene esprime una certa nostalgia per il passato e si sente fuori dall’omologazione imperante. "I pezzi di quest'anno di Sanremo erano tutti molto ritmati. Magari sbaglio, ma erano tutti pezzi giusti per TikTok e per diventare virali. Forse stiamo un po' esagerando", afferma la cantautrice, per la quale la musica e la creatività non dovrebbero essere solo una corsa ai numeri, ma dovrebbero mantenere la loro autenticità e profondità.
Ma sono tanti anche gli artisti, soprattutto donne, che incassano l'approvazione di Irene Effe. Con alcune di queste Irene sogna delle collaborazioni. "Sono tante le artiste che apprezzo e vanno avanti per la loro strada, come Levante, Margherita Vicario ed Emma Nolde". E non solo. "Mi piace tantissimo Madame che trovo molto originale e Mahmood che ha una forte identità. E apprezzo tanto Elisa, con la quale mi piacerebbe collaborare". Infine, sul nuovo tour mondiale del padre, con cui ha spesso collaborato in passato, dice: "Adesso sono impegnata con il mio lavoro. Sicuramente lo andrò a trovare e, chissà, magari ci scappa un duetto", conclude la cantautrice.
di Loredana Errico
Spettacolo
Marcello Cesena e il monologo virale a Le Iene: “Ecco...
Catastrofi come chiavi per il successo nelle parole del regista e attore: "Quando ti dicono che hai qualcosa di sbagliato non spaventarti, vuol dire soltanto che ti hanno notato"
"A vent’anni provo ad entrare in una scuola di recitazione e alla fine del provino sento qualcuno che dal buio dalla platea mi dice ‘ma dove vuoi andare con quella voce assurda!’. È come se mi avessero sparato: torno a casa e crollo in depressione. Tre giorni dopo mi telefonano: sono ammesso alla scuola. Giuro non ho mai capito cosa è successo". L’attore e regista Marcello Cesena ieri a Le Iene ha offerto un monologo sulla resilienza, raccontando alcuni aneddoti della sua carriera cominciati come catastrofi e poi diventati la chiave per il suo successo. Il motivo? La capacità di volgere a suo favore aspetti che sembravano svantaggiosi.
"Alla fine del secondo anno - racconta Cesena - mi chiama il mio insegnante, dice che la mia voce in teatro non funziona, che io non funziono. Seconda fucilata. Una settimana dopo, sempre lui, inspiegabilmente mi scrittura in un suo spettacolo".
Ed ecco la svolta: “Debuttiamo, ma la mia parte è piccola e capisco subito che sul palcoscenico sono praticamente invisibile -ricorda l’attore- Così, visto che interpreto il ruolo di un tisico, decido che i tisici sono verdi e comincia a truccarmi la faccia color verde mela con la solita voce assurda. Giorgio Albertazzi una sera vede lo spettacolo e chiede chi sia quel pazzo che recita truccato come Kermit la rana, mi fa un provino e mi sceglie per fare il co protagonista di Enrico IV di Pirandello, che è uno dei suoi maggiori successi”.
Da allora, “è sempre andata così: sei troppo alto, sei troppo magro, hai la voce troppo assurda e poi mi davano un ruolo”, spiega il ‘Jean Claude’ della serie comica ’Sensualità a corte’. Che conclude in modo eloquente con un consiglio: "Se davvero ho capito una cosa del mio lavoro è questa: quando ti dicono che hai qualcosa di sbagliato non spaventarti, vuol dire soltanto che ti hanno notato".
Spettacolo
Tornano i ‘Co’Sang’, live a Napoli il...
I due padri dello street rap italiano saliranno sul palco di piazza del Plebiscito per un live in un luogo simbolo della loro città
A 12 anni da quando le loro strade si sono separate, i Co’Sang hanno deciso di mettere fine all’attesa. Il 17 settembre, Luchè e Ntò, considerati i padri dello street rap italiano, saliranno sul palco di piazza del Plebiscito, a Napoli, per un live nel luogo simbolo della loro città. L’annuncio è arrivato con un corto che porta la firma del duo di Marianella, raccontando la storia di quello che succedeva 'Int’o Rione' e che accade oggi, con il modo di rappresentare la realtà.
I Co’Sang, da sempre legati alle proprie radici, sono stati i primi rapper partenopei a valicare i confini di Napoli per arrivare in tutta Italia. Lo speciale evento è prodotto e distribuito da Vivo Concerti. Le prevendite saranno disponibili online da domani alle 14 e nei circuiti di vendita autorizzati dall'8 maggio alle 14.
Spettacolo
Tiziano Ferro, Codacons contro Maionchi: “Messaggi...
L'associazione: "La Rai la rimuova dalla conduzione dell'Eurovision con effetto immediato"
"La Rai deve rimuovere con effetto immediato Mara Maionchi dalla conduzione dell’edizione italiana di Eurovision Song Contest". A chiederlo il Codacons, dopo "le dichiarazioni odierne della stessa Maionchi durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento, e le notizie apparse nelle ultime ore sui mass media circa le pressioni che sarebbero state fatte dalla produttrice discografica su Tiziano Ferro ai tempi della loro collaborazione artistica".
"Le affermazioni odierne della Maionchi circa il peso e l'aspetto fisico degli artisti, per come riportate dai mass media nelle ultime ore, appaiono del tutto diseducative e potenzialmente pericolose – spiega il Codacons – La discografica, infatti, avrebbe dichiarato che 'lo spettacolo ha qualche esigenza, anche se non è d'obbligo. Ma aiuta essere più magri, è importante, non basilare', frase che sembra voler sostenere che i cantanti magri avrebbero più possibilità di successo rispetto a chi ha qualche chilo in più".
"Un messaggio sbagliato, che arriva nonostante da più parti si tenti di superare odiosi stereotipi sull’aspetto fisico nel mondo dello spettacolo, stereotipi in grado di influenzare i più giovani alterandone pericolosamente il comportamento e le scelte di vita", conclude il Codacons.