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Israele, Cia avverte: “Possibile attacco Iran...

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Israele, Cia avverte: “Possibile attacco Iran imminente”. Oggi telefonata Biden-Netanyahu

Netanyahu: "Faremo del male a chi ci vuole fare del male". Gantz chiede elezioni a settembre, secco no del Likud

Soldati Idf - Afp

La Cia avrebbe informato Israele che l'Iran potrebbe sferrare un attacco imminente contro il suo territorio, ovvero entro le prossime 48 ore, per vendicarsi del raid sul consolato di Teheran in Siria che ha ucciso l'alto comandante dei Pasdaran Mohammed Reza Zahedi, insieme ad altri cinque ufficiali. Lo riferisce il quotidiano arabo Al Mayadeen, secondo il quale alti funzionari della Cia avrebbero detto alle autorità israeliane che quello iraniano sarebbe un attacco combinato con droni e missili da crociera mirati a colpire punti strategici in Israele. L'obiettivo sarebbe comunque quello di dimostrare che gli iraniani sono in grado di rispondere alle sfide, ma stando attenti a non aggravare una situazione già particolarmente tesa.

Secondo Amos Yadlin, ex capo dell’intelligence israeliana, l’Iran potrebbe scegliere questo venerdì – l’ultimo del mese di Ramadan e del giorno del Quds iraniano – per rispondere all’attacco a Damasco, direttamente o per procura. “Non sarei sorpreso se l’Iran agisse domani. Niente panico. Non correte nei rifugi”, ha detto Yadlin, membro senior del Belfer Center della Kennedy School dell'Università di Harvard, confidando nei sistemi di difesa aerea israeliani.

Netanyahu: "Faremo del male a chi ci vuole fare del male"

"Faremo del male a chi ci fa del male o vuole farci del male", ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu parlando del rischio di un attacco iraniano, per rappresaglia al raid dei giorni scorsi a Damasco nel quale è stato ucciso un importante generale dei Pasdaran. "L'Iran agisce contro di noi da anni, direttamente o per procura - ha accusato Netanyahu, che ha parlato durante la riunione del gabinetto di sicurezza dopo la telefonata con Joe Biden - E, quindi, Israele agisce contro l'Iran e i suoi proxies in modo difensivo e offensivo". "Sapremo come difenderci e agiremo secondo il semplice principio: a coloro che ci fanno del male o intendono farci del male, noi faremo del male", ha concluso.

Israele si prepara

Intanto a seguito della minaccia, Israele ha sospeso il congedo a casa per tutte le truppe combattenti e ha intensificato le interferenze sul segnale Gps nelle aree di Tel Aviv e Gerusalemme. Haaretz ha riferito che fin da ottobre l'Idf ha aumentato il disturbo dei sistemi di navigazione satellitari nella regione per cercare di contrastare gli attacchi di droni di Hamas e Hezbollah e ha confermato che Israele sta interrompendo i Gps "in modo proattivo per varie esigenze operative. I cittadini dovrebbero essere consapevoli che l'interruzione può causare effetti vari e temporanei sulle applicazioni basate sulla posizione".

Finora le interruzioni del Gps si avvertivano soprattutto nel nord del Paese, dalla zona di Haifa fino al confine libanese, dove i navigatori mostravano agli utenti di trovarsi a Beirut. La stessa cosa è successa nel sud del Paese, dove i dispositivi hanno mostrato gli utenti al Cairo. Nell'ultima settimana il fenomeno è aumentato e anche i dispositivi a Gerusalemme e Tel Aviv mostrano che l'utente si trova al Cairo o a Beirut.Il gabinetto di sicurezza israeliano si riunirà nel pomeriggio per discutere del rischio di un imminente attacco iraniano. Lo scrive il sito di Ynet ricordando le minacce iraniane di vendicare l'uccisione dell'alto comandante dei Pasdaran Mohammed Reza Zahedi in un raid israeliano sul consolato di Teheran a Damasco.

Il gabinetto di sicurezza israeliano si riunirà nel pomeriggio per discutere del rischio di un imminente attacco iraniano, scrive il sito di Ynet ricordando le minacce iraniane di vendicare l'uccisione dell'alto comandante dei Pasdaran Mohammed Reza Zahedi in un raid israeliano sul consolato di Teheran a Damasco.

Idf: "Prendiamo ogni minaccia sul serio"

Israele prende sul serio ogni minaccia, i suoi caccia sono pronti "per una varietà di scenari", assicura il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf), il contrammiraglio Daniel Hagari: "Negli ultimi sei mesi siamo stati coinvolti in una guerra su più fronti. Siamo in stato di massima allerta in tutti i campi. Osserviamo le minacce e le sventiamo in continuazione, su più fronti, e siamo ad un alto livello di preparazione per la difesa e l'offesa. Effettuiamo costantemente valutazioni e prendiamo sul serio qualsiasi dichiarazione e tutti i nemici".

Poi Hagari ha aggiunto: "Abbiamo rafforzato la vigilanza nelle unità di combattimento, abbiamo potenziato i sistemi di difesa aerea e abbiamo aerei preparati per la difesa e pronti per l'attacco". Le Idf sono dispiegate "a tutti i confini" e pronte "per una varietà di scenari", ha concluso, mentre l'allerta è alto per un possibile attacco iraniano contro Israele.

Oggi telefonata Biden-Netanyahu

E' durato circa 45 minuti il colloquio tra il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ed il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha riferito il Times of Israel ricordando come la telefonata fosse ritenuta "difficile" dal momento che i media raccontavano di un Biden furioso per l'attacco israeliano che ha ucciso sette operatori umanitari della World Central Kitchen a Gaza all'inizio di questa settimana.

"Gli attacchi agli operatori umanitari e in generale la situazione umanitaria sono inaccettabili - ha detto Biden -. Israele deve annunciare e attuare una serie di misure specifiche, concrete e misurabili per affrontare i danni ai civili, le sofferenze umanitarie e la sicurezza degli operatori umanitari".

Ieri Biden aveva accusato Israele di non fare abbastanza per proteggere gli operatori umanitari e ha chiesto una rapida indagine sull’attacco dei droni delle Forze di Difesa Israeliane a Gaza che ha ucciso sette persone che lavoravano per l’organizzazione benefica World Central Kitchen. "Questo conflitto è stato uno dei peggiori degli ultimi tempi in termini di numero di operatori umanitari uccisi", ha detto il presidente degli Stati Uniti, in commenti molto critici nei confronti delle azioni di Israele a Gaza.

Critiche anche da capo del Pentagono Lloyd Austin che, parlando con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, ha chiesto a Tel Aviv di compiere passi concreti per proteggere gli operatori umanitari e i civili palestinesi a Gaza ''dopo ripetuti fallimenti di coordinamento''. In una nota diffusa dal Pentagono si legge che ''il segretario Austin ha espresso la sua indignazione per l'attacco israeliano contro un convoglio di aiuti umanitari della World Central Kitchen che ha ucciso sette operatori umanitari, tra cui un cittadino americano". Austin ha anche esortato Gallant a condurre un'indagine "rapida e trasparente", a condividere pubblicamente le conclusioni e a chiedere conto ai responsabili, ha affermato il Pentagono.

Wck chiede indagine indipendente, Israele conservi prove utili

La World Central Kitchen ha chiesto che venga condotta una ''indagine indipendente'' sul raid aereo israeliano nel quale sono rimasti uccisi sette suoi operatori umanitari. E a Israele ha chiesto di conservare tutti i documenti, le comunicazioni, le registrazioni video e audio relativi all'attacco al loro convoglio e utile a facilitare un'indagine indipendente. ''Si è trattato di un attacco militare che ha comportato più attacchi e ha preso di mira tre veicoli Wck. Tutti e tre i veicoli trasportavano civili ed erano contrassegnati come veicoli Wck. I loro movimenti erano nel pieno rispetto delle autorità israeliane, che erano a conoscenza del loro itinerario, percorso e missione umanitaria'', si legge in una nota dell'organizzazione. ''Un’indagine indipendente è l’unico modo per determinare la verità su quanto accaduto, garantire trasparenza, riconoscere le responsabilità e prevenire futuri attacchi contro gli operatori umanitari'', aggiunge Wck.

Il fondatore della Wck José Andrés ha dichiarato che ''questa non è stata solo una situazione sfortunata in cui 'oops' abbiamo sganciato la bomba nel posto sbagliato. Sono stati più di 1,5 chilometri, 1,8 chilometri di un convoglio umanitario molto ben definito che aveva dei cartelli in alto, sul tetto, un logo molto colorato di cui siamo ovviamente molto orgogliosi. E' molto chiaro chi siamo e cosa facciamo''.

''E' una sciocchezza, non ha senso'' ritenere che Israele abbia colpito intenzionalmente il convoglio umanitario di World Centrale Kitchen, afferma in un'intervista alla Bbc, il ministro dell'Economia israeliano Nir Barkat. Israele, ha continuato, è ''molto dispiaciuto'' di quanto accaduto, ma ''sfortunatamente in guerra capita di morire per il fuoco amico''.

Oltre 33mila palestinesi uccisi in raid Israele da 7/10

Sono almeno 33.037 i palestinesi che sono stati uccisi e 75.668 quelli rimasti feriti nei raid condotti da Israele sulla Striscia di Gaza dallo scorso 7 ottobre. Lo rende noto il ministero della Sanità di Gaza City spiegando che, sono nelle ultime 24 ore, 62 palestinesi sono stati uccisi e 91 feriti.

Israele rilascia 101 detenuti palestinesi, molti feriti

Le autorità israeliane hanno rilasciato 101 detenuti palestinesi riportandoli nella Striscia di Gaza, da cui provenivano. Lo ha reso noto l'Amministrazione generale dei valichi e delle frontiere di Gaza. Secondo una fonte medica citata da al Jazeera Arabic, molti dei palestinesi rilasciati sono stati portati in strutture mediche a Rafah, dove vengono curati per fratture o altre lesioni subite a causa delle percosse ricevute durante la detenzione.

Shin Bet smantella cellula che voleva uccidere Ben Gvir

Lo Shin Bet ha dichiarato di aver sventato il tentato omicidio del ministro israeliano per la Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir e attacchi terroristici che avrebbero dovuto colpire obiettivi in Israele e in Cisgiordania. Responsabile, una cellula di quattro palestinesi della Cisgiordania e sette arabi israeliani che è stata smantellata. Secondo lo Shin Bet, la cellula stava pianificando attacchi contro le basi dell'Idf e altri siti sensibili, tra cui l'aeroporto Ben Gurion e la sede del governo israeliano a Gerusalemme. La cellula prevedeva anche di effettuare un attacco all'insediamento di Kiryat Arba in Cisgiordania. "In questo contesto, c'era anche l'intenzione di assassinare il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, procurandosi un missile Rpg per effettuare l'attacco", afferma lo Shin Bet. In programma anche il rapimento di soldati israeliani.

In base all'indagine condotta dallo Shin Bet, la cellula intendeva affittare un appezzamento di terreno nel Rahat a sud di Israele o un'area in Cisgiordania per stabilirvi una fabbrica con un complesso sotterraneo dove avrebbero fabbricato armi e addestrato uomini. I membri della cellula hanno anche cercato di contattare i funzionari di Hamas nella Striscia di Gaza per ricevere finanziamenti e istruzioni. Almeno uno dei palestinesi arrestati era in contatto con un agente di Hamas a Gaza, che ha offerto finanziamenti per attacchi in Israele, dice lo Shin Bet.

Gantz chiede elezioni a settembre, secco no del Likud

Il leader dell'opposizione e ministro del gabinetto di guerra, Benny Gantz, ha chiesto lo svolgimento di elezioni a settembre, incontrando tuttavia il secco rifiuto del Likud, il partito del primo ministro Benjamin Netanyahu. Sottolineando la necessità di "mantenere l'unità" e "rinnovare la fiducia" nel governo, Gantz - al suo primo appello al voto da quando si è unito al governo di unità nato sulla scia degli eventi del 7 ottobre - ha dichiarato che "dobbiamo concordare una data per le elezioni a settembre, a circa un anno dalla guerra", aggiungendo di aver discusso la questione con Netanyahu nelle ultime settimane.

Il Likud ha respinto la richiesta del leader dell'opposizione, sostenendo che il governo rimarrà in carica "fino a quando tutti gli obiettivi della guerra non saranno raggiunti". "In questo momento fatidico per lo Stato di Israele e nel mezzo di una guerra, Benny Gantz deve smettere di dedicarsi a politiche meschine solo perché il suo partito si sta disintegrando", ha aggiunto il partito.

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Spettacolo

Concerto primo maggio, Cosmo con bandiera palestinese

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Spunta anche un quasi topless nello show

Cosmo

Cosmo con la bandiera palestinese sul palco del concerto del primo maggio al Circo Massimo. Il cantante, protagonista di una delle ultime esibizioni dello show, porta la bandiera sul palco durante l'esecuzione del brano Tristan Zarra. La performance è particolarmente 'vivace', spunta anche un quasi-topless. "Che avete combinato?", chiosa BigMama, rivolgendosi all'artista. "Ti sei liberato sicuramente, sei un grande", aggiunge congedando Cosmo.

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Esteri

Ucraina, F-16 in arrivo. Russia: “Servono più armi...

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Si avvicina il 'debutto' dei jet attesi da Kiev. Shoigu chiede un ulteriore sforzo alla macchina bellica di Mosca

Un F-16

La Russia ha bisogno di nuove armi per la guerra, l'Ucraina si prepara ad accogliere gli F-16. Grandi manovre tra Mosca e Kiev in una fase cruciale del conflitto, tra piani di nuovi attacchi e strategie che cambiano.

L'Ucraina, dopo circa 5 mesi con le spalle al muro, aspetta l'arrivo delle armi che gli Stati Uniti hanno inserito nel pacchetto da 61 miliardi di dollari recentemente approvato dal Congresso. Da Washington, che ha già inviato missili a lungo raggio Atacms, arriverà anche una fornitura speciale del Pentagono con sistemi Patriot. Kiev, quindi, potrà contrastare con nuovi strumenti la probabile offensiva che la Russia si appresta a sferrare tra la fine della primavera e l'inizio dell'estate. Le forze ucraine, costrette a razionare per mesi le munizioni, potranno adottare un atteggiamento e di conseguenza una strategia differente.

Il quadro potrebbe cambiare in maniera nei prossimi giorni per l'arrivo sulla scena di un nuovo 'protagonista'. L'Ucraina si prepara a salutare l'arrivodei jet F-16 dopo la Pasqua ortodossa, che viene celebrata domenica 5 maggio.

A fare riferimento alla data è Ilya Yevlash, portavoce dell'aviazione di Kiev. "Stiamo aspettando", dice - come riportano media ucraini e come rilancia Newsweek - e annuncia che gli aerei potrebbero 'debuttare' "dopo Pasqua". Da mesi i piloti si addestrano per sfruttare i caccia, forniti in particolare da Danimarca, Paesi Bassi, Norvegia e Belgio.

Non è chiaro, a questo punto, quale sarebbe l'impatto degli F-16 sugli equilibri in campo. Nelle scorse settimane, un'anonima fonte militare ucraina ha evidenziato a Politico che "gli F-16 servivano nel 2023, non vanno bene per il 2024". Il governo olandese nei mesi scorsi ha preannunciato l'invio degli aerei "nel secondo trimestre del 2024". A marzo, il Belgio si è impegnato a consegnare i velivoli entro la fine dell'anno. "Quest'anno, più di uno squadrone di F-16 comincerà ad arrivare in Ucraina con piloti e addetti alla manutenzione", una delle ultime comunicazioni del segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin.

La Russia ha bisogno di altre armi

Rispetto all'Ucraina, finora la Russia ha potuto esibire e sfruttare una netta superiorità in termini di uomini, munizioni e mezzi. Mosca riversa soldati al fronte senza soluzione di continuità, con minima attenzione alle perdite umane. Il tema delle armi a disposizione, per quantità e qualità, comincia però a diventare un argomento da affrontare. Ad accendere i riflettori sul tema è il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, che chiede uno sforzo ulteriore alla macchina bellica. Gli accordi con altri paesi - la Corea del Nord per l'artiglieria, l'Iran per i droni - sono fondamentali ma non bastano.

"Per mantenere il ritmo richiesto dell'offensiva... è necessario aumentare il volume e la qualità delle armi e degli equipaggiamenti militari forniti alle truppe, in primo luogo le armi", dice Shoigu dopo una riunione con la leadership militare e alla luce delle esigenze illustrate dal capo di Stato maggiore, il generale Valery Gerasimov.

La Russia da mesi esercita una pressione costante in particolare lungo il fronte orientale. Le forze di Mosca hanno guadagnato terreno, costringendo Kiev a scelte conservative e a abbandonare alcune posizioni. Ora, però, l'Ucraina inizia a ricevere le armi dagli Usa e da altri paesi della coalizione occidentale. La Russia, che secondo analisti e esperti potrebbe sferrare una nuova offensiva tra fine primavera e inizio estate, nelle prossime settimane dovrà confrontarsi con nemici più preparati.

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Esteri

Gaza, Hamas: “Oggi risposta a Israele su...

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Netanyahu e Gallant: guerra non finisce anche se si raggiunge intesa

Blinken con Gallant

Hamas risponderà oggi alla proposta per il cessate il fuoco a Gaza e per il rilascio degli ostaggi rapiti in Israele nell'attacco del 7 ottobre. I colloqui per una tregua tra Israele e Hamas sono in stato avanzato ma le parti restano distanti sulla questione chiave se la fine della guerra nella Striscia di Gaza debba essere passo integrante dell'accordo. "Molto probabilmente" oggi, se Dio vuole che i mediatori riceveranno una risposta", dichiara Hamas in merito ai tempi di una risposta sulla proposta.

Blinken: "Progressi reali verso accordo"

A tessere la tela della diplomazia, nelle ultime ore, contribuisce soprattutto il segretario di Stato americano, Antony Blinken, che in Israele incontra il premier Benjamin Netanyahu. I progressi sono "reali e significativi", dice Blinken. Un segnale incoraggiante è rappresentato dalla decisione di Israele di aprire il valico di Erez per far arrivare gli aiuti direttamente nel nord di Gaza.

L'esercito israeliano afferma che circa 30 camion con cibo e forniture mediche dalla Giordania sono entrati oggi nel nord della Striscia attraverso il valico. I camion sono stati sottoposti ad una "attenta ispezione di sicurezza", fanno sapere le forze di difesa (Idf). Il passaggio era stato attaccato e gravemente danneggiato durante l'assalto di Hamas del 7 ottobre, l'Idf sostiene di aver effettuato lavori per consentire il transito dei camion.

Netanyahu: guerra non finisce anche se c'è accordo

"Un progresso reale e importante", ripete Blinken. Netanyahu, però, nell'incontro con il numero 1 della diplomazia a stelle e strisce ribadisce che non accetterà alcun accordo con Hamas che preveda la fine della guerra a Gaza. "Israele farà tutto il possibile per il ritorno degli ostaggi ma si sta preparando per l'operazione a Rafah", sottolinea anche il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant.

La Colombia interrompe rapporti con Israele

Blinken avverte i leader israeliani che un'operazione a Rafah in questo momento diminuirebbe le possibilità di raggiungere un accordo e avrebbe un impatto sugli sforzi statunitensi per promuovere la normalizzazione tra Israele e Arabia Saudita. Secondo un rapporto del Guardian, Riad sta attualmente promuovendo un accordo di cooperazione in materia di sicurezza con gli Stati Uniti che esclude la normalizzazione dei legami con Israele, a causa dei continui combattimenti a Gaza.

Le operazioni militari condizionano anche i rapporti tra Israele e la Colombia, che interromperà le relazioni con lo stato ebraico, come annuncia il presidente del paese sudamericano, Gustavo Petro. Perentoria la replica del ministro degli Esteri israeliano Israel Katz, che stigmatizza la posizione "antisemita e piena di odio". "La storia ricorderà che Gustavo Petro decise di schierarsi accanto ai mostri più vili che la storia abbia mai conosciuto", scrive Katz su X, "che bruciarono neonati, uccisero bambini, violentarono donne e rapirono civili innocenti". "I rapporti tra Colombia e Israele sono sempre stati cordiali", continua Katz, "e nessun presidente antisemita pieno di odio cambierà la situazione".

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