Spettacolo
Trionfo alla Fenice per ‘I racconti di...
Trionfo alla Fenice per ‘I racconti di Hoffmann’, Mattarella alla Prima
Undici minuti di applausi al termine dell'esecuzione dell'opera
Tutti in piedi e accoglienza calorosa per il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, questa sera al Teatro La Fenice di Venezia per la Prima della Stagione Lirica 2023/24 con l'esecuzione dei "Racconti di Hoffmann" di Jacques Offenbach. Prima dell'inizio dell'opera, è stato eseguito l'Inno Nazionale e poi è scattato un lungo applauso di quasi cinque minuti con standing ovation per il Capo dello Stato da parte dei mille presenti.
E nuova standing ovation al termine della rappresentazione, con undici minuti di applausi per Orchestra e Coro della Fenice e l'intero cast. Con un toccante fuori programma sul finire, quasi un omaggio alla tragedia di Giulia Cecchettin e alle altre vittime di femminicidio: Olympia, interpretata da Rocío Pérez, è andata dietro le quinte, ha preso un paio di scarpette rosse, le ha portate sollevandole in scena per appoggiarle poi sul proscenio.
Subito dopo il suo ingresso in Teatro, il presidente Mattarella, tra gli applausi interminabili, aveva salutato più volte con un gesto delle mani all'indirizzo della platea e dei palchi, quasi a voler ringraziare per l'omaggio reso alla sua persona.
Nel palco reale con il presidente della Repubblica e la figlia Laura, accompagnata dal marito Cosimo Comella, erano presenti: Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, con la moglie; Luca Zaia, presidente della Regione del Veneto, anche lui con la moglie; Gianmarco Mazzi, sottosegretario al Ministero della Cultura; Renato Brunetta, presidente del Cnel - Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro e della Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità, con la moglie; il prefetto di Venezia, Michele Di Bari; Fortunato Ortombina, sovrintendente del Teatro La Fenice. Tanti applausi per Mattarella anche al suo arrivo in Teatro, con il pubblico che gridava "viva il presidente" e "viva l'Italia".
E' toccato al maestro Frédéric Chaslin alzare la bacchetta per iniziare a dirigere Orchestra e Coro del Teatro La Fenice ne 'Les Contes d'Hoffmann' opera-fantastica - suddivisa in un prologo, tre atti e un epilogo - composta da Offenbach nel 1880 e ispirata ai racconti fantastico-demoniaci di E.T.A. Hoffmann (L'uomo della sabbia, La storia del riflesso perduto e Il violino di Cremona).
L'opera, che mancava dal cartellone feniceo dal 1994, è stata presentata in una nuova messinscena con la regia del veneziano Damiano Michieletto affiancato da uno staff creativo composto da Paolo Fantin per le scene, Carla Teti per i costumi, Alessandro Carletti per il disegno luci e Chiara Vecchi per la coreografia. Il cast è composto per i ruoli principali da Ivan Ayon Rivas, Alex Esposito, Carmela Remigio, Veronique Gens, Rocío Pérez. Alla fine, dopo un'esecuzione di tre ore e quaranta minuti, il pubblico ha portato in trionfo l'Orchestra, il Coro e gli interpreti regalando un lunghissimo applauso di ben undici minuti.
Come si conviene a una Prima, in platea e nei palchi un tripudio di smoking e abiti lunghi, e anche qualche pelliccia. In platea, tra gli ospiti, l'attrice Ottavia piccolo, il cantante Samuel Romano, frontman dei Subsonica, lo scrittore Tiziano Scarpa, l'artista Fabrizio Plessi, il fisico Piero Martin, lo scrittore Giovanni Montanaro, il truccatore Diego Dalla Palma, il giornalista Roberto D'Agostino. Nutrita la presenza delle personalità della città: tra gli altri Benno Albrecht, rettore Iuav, Emanuela Bassetti, vicepresidente della casa editrice Marsilio, Giampiero Beltotto, presidente del Teatro Stabile del Veneto, Camilla Bianchini, presidente degli Amici della Fenice, Gaetano Bonaccorso, questore di Venezia, Michele Bugliesi, presidente della Fondazione di Venezia, Renata Codello, direttrice della Fondazione Cini, Roberto Papetti, direttore del quotidiano "Il Gazzettino".
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è già stato al Teatro La Fenice in occasione dei 150 anni dell'Università di Ca' Foscari nel 2018 e per un convegno organizzato dalla Camera di Commercio nel 2016: questa è la prima volta da spettatore dell'opera. L'ultima volta che il capo dello Stato ha visitato la Serenissima, invece, era il 2022, per il giuramento solenne degli allievi al 60esimo anniversario di fondazione della Scuola Navale Militare 'Francesco Morosini'.
(di Paolo Martini)
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Marcello Cesena e il monologo virale a Le Iene: “Ecco...
Catastrofi come chiavi per il successo nelle parole del regista e attore: "Quando ti dicono che hai qualcosa di sbagliato non spaventarti, vuol dire soltanto che ti hanno notato"
"A vent’anni provo ad entrare in una scuola di recitazione e alla fine del provino sento qualcuno che dal buio dalla platea mi dice ‘ma dove vuoi andare con quella voce assurda!’. È come se mi avessero sparato: torno a casa e crollo in depressione. Tre giorni dopo mi telefonano: sono ammesso alla scuola. Giuro non ho mai capito cosa è successo". L’attore e regista Marcello Cesena ieri a Le Iene ha offerto un monologo sulla resilienza, raccontando alcuni aneddoti della sua carriera cominciati come catastrofi e poi diventati la chiave per il suo successo. Il motivo? La capacità di volgere a suo favore aspetti che sembravano svantaggiosi.
"Alla fine del secondo anno - racconta Cesena - mi chiama il mio insegnante, dice che la mia voce in teatro non funziona, che io non funziono. Seconda fucilata. Una settimana dopo, sempre lui, inspiegabilmente mi scrittura in un suo spettacolo".
Ed ecco la svolta: “Debuttiamo, ma la mia parte è piccola e capisco subito che sul palcoscenico sono praticamente invisibile -ricorda l’attore- Così, visto che interpreto il ruolo di un tisico, decido che i tisici sono verdi e comincia a truccarmi la faccia color verde mela con la solita voce assurda. Giorgio Albertazzi una sera vede lo spettacolo e chiede chi sia quel pazzo che recita truccato come Kermit la rana, mi fa un provino e mi sceglie per fare il co protagonista di Enrico IV di Pirandello, che è uno dei suoi maggiori successi”.
Da allora, “è sempre andata così: sei troppo alto, sei troppo magro, hai la voce troppo assurda e poi mi davano un ruolo”, spiega il ‘Jean Claude’ della serie comica ’Sensualità a corte’. Che conclude in modo eloquente con un consiglio: "Se davvero ho capito una cosa del mio lavoro è questa: quando ti dicono che hai qualcosa di sbagliato non spaventarti, vuol dire soltanto che ti hanno notato".
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Tornano i ‘Co’Sang’, live a Napoli il...
I due padri dello street rap italiano saliranno sul palco di piazza del Plebiscito per un live in un luogo simbolo della loro città
A 12 anni da quando le loro strade si sono separate, i Co’Sang hanno deciso di mettere fine all’attesa. Il 17 settembre, Luchè e Ntò, considerati i padri dello street rap italiano, saliranno sul palco di piazza del Plebiscito, a Napoli, per un live nel luogo simbolo della loro città. L’annuncio è arrivato con un corto che porta la firma del duo di Marianella, raccontando la storia di quello che succedeva 'Int’o Rione' e che accade oggi, con il modo di rappresentare la realtà.
I Co’Sang, da sempre legati alle proprie radici, sono stati i primi rapper partenopei a valicare i confini di Napoli per arrivare in tutta Italia. Lo speciale evento è prodotto e distribuito da Vivo Concerti. Le prevendite saranno disponibili online da domani alle 14 e nei circuiti di vendita autorizzati dall'8 maggio alle 14.
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Tiziano Ferro, Codacons contro Maionchi: “Messaggi...
L'associazione: "La Rai la rimuova dalla conduzione dell'Eurovision con effetto immediato"
"La Rai deve rimuovere con effetto immediato Mara Maionchi dalla conduzione dell’edizione italiana di Eurovision Song Contest". A chiederlo il Codacons, dopo "le dichiarazioni odierne della stessa Maionchi durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento, e le notizie apparse nelle ultime ore sui mass media circa le pressioni che sarebbero state fatte dalla produttrice discografica su Tiziano Ferro ai tempi della loro collaborazione artistica".
"Le affermazioni odierne della Maionchi circa il peso e l'aspetto fisico degli artisti, per come riportate dai mass media nelle ultime ore, appaiono del tutto diseducative e potenzialmente pericolose – spiega il Codacons – La discografica, infatti, avrebbe dichiarato che 'lo spettacolo ha qualche esigenza, anche se non è d'obbligo. Ma aiuta essere più magri, è importante, non basilare', frase che sembra voler sostenere che i cantanti magri avrebbero più possibilità di successo rispetto a chi ha qualche chilo in più".
"Un messaggio sbagliato, che arriva nonostante da più parti si tenti di superare odiosi stereotipi sull’aspetto fisico nel mondo dello spettacolo, stereotipi in grado di influenzare i più giovani alterandone pericolosamente il comportamento e le scelte di vita", conclude il Codacons.