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Alzheimer: concluso il quarto convegno del Rotary Roma Capitale, in prima linea contro le problematiche di salute della terza età

Il Rotary ha già sconfitto la poliomielite, che nel 1988 colpiva 350.000 bambini, ora l’impegno è a favore degli anziani: i malati di Alzheimer in Italia sono 1,2 milioni e 700 mila persone non sanno di esserlo.

L’impegno nella lotta alle malattie rientra da sempre tra gli obiettivi prioritari del Rotary. Negli ultimi 32 anni l’associazione internazionale fondata da Paul Harris ha consentito di vaccinare oltre 2,5 miliardi di bambini in 122 Paesi, con un impegno economico di circa 2 miliardi di dollari da parte dei soci rotariani di tutto il mondo. E proprio grazie al Rotary i casi di poliomielite si sono ridotti del 99.9% rispetto al 1988, quando questa malattia —per la quale non esiste una cura ma che è prevenibile con un semplice vaccino— colpiva ogni anno oltre 350 mila bambini.

Oggi nel mondo rimangono pochissime decine di casi isolati di Poliovirus Tipo-1Le altre forme virali sono già ufficialmente eradicate: la poliomielite da Poliovirus Tipo-2 è stata debellata nel 2015 ed il 24 ottobre 2019 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che anche il Poliovirus Tipo-3 è stato definitivamente sconfitto. Ma i Rotary Club di tutto il mondo da anni operano in prima linea anche contro altre malattie.

I club sono distribuiti in quasi tutti i Paesi del mondo e questa presenza «glocal» —locale e globale— permette ai rotariani sia di attivarsi nelle loro comunità per risolverne problemi specifici che di collaborare con altri club a progetti di servizio a carattere internazionale, sempre uniti nell’impegno di migliorare la qualità della vita dell’intera umanità.

La sfida più grande parte ora da Roma, più precisamente dal Rotary Club Roma Capitale (distretto rotariano 2080) che sta proponendo ai rotariani di tutto il mondo di concentrarsi nella lotta ad un’altra malattia: l’Alzheimer.

«Bisogna trovare molti più fondi per finanziare la ricerca e di questo possiamo farci carico noi rotariani, proprio come abbiamo fatto per la poliomielite» sostiene il dott. Renato Boccia, portavoce e responsabile del Progetto Alzheimer del Rotary Club Roma Capitale.

Il progetto rotariano a carattere internazionale parte dunque dal nostro Paese, ma anche il progetto contro la poleomelite ha la sua prima origine, 41 anni fa, per opera di un piccolo club italiano: il Rotary Club di Treviglio, che, tramite il suo presidente Sergio Mulitisch, propose allaConvention di Roma del 1979 l’idea di vaccinare contro la poliomielite i bambini dei Paesi in via di sviluppo. Il progetto, subito accettato dal board della sede centrale di Evanston del Rotary International ed ebbe così tanto successo che il Rotary decise di coprire tutto il mondocon il programma di vaccinazione «Polio Plus».

Oggi, forti della circostanza che Albert Sabin, rotariano di Cincinnati, padre del vaccino orale, ha lasciato in eredità al Rotary International l’utilizzo del suo vaccino e grazie anche alla collaborazione dell‘Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’Unicef, nonché all’apporto finanziario della Fondazione Bill e Melinda Gates che ha raddoppiato i fondi raccolti e messi a disposizione dalla Rotary Foundation aggiungendone di propri, la poliomielite può dirsi praticamente eradicata dal mondo, restando solo pochi focolai isolati.

Con l’Alzheimer il «Rotary Club Roma Capitale» si propone di fare lo stesso, riscontrando un crescente numero di adesioni ed arrivando a realizzare quest’anno la quarta edizione del «Convegno su Alzheimer ed altri inconvenienti della Terza Età», tenutosi ieri, sabato 4 giugno 2022, presso il Rooftop del Rome Marriott Grand Hotel Flora nella Capitale.

Il convegno-evento, realizzato grazie alla fattiva collaborazione della senatrice Paola Binetti, membro della Commissione Sanità del Senato della Repubblica Italiana, è organizzato dal Rotary Club Roma Capitale (distretto 2080) insieme al Rotary Club Fermo (distretto 2090) con la partecipazione (ad oggi) di altri 7 differenti club appartenenti a diversi distretti italiani del Rotary International: Rotary Club di Ostia, Roma Appia Antica, Roma Tevere (Distretto 2080), Ancona e Fabriano (Distretto 2090), Lamezia Terme (Distretto 2100), Ostuni-Valle d’Itria e Rosa Marina (Distretto 2120), Ascoli Piceno (Distretto 2090).

«Non è un convegno medico-scientifico a favore di qualche casa farmaceutica, ma è un convegno “rotariano”» puntualizza il responsabile e portavoce del Progetto Alzheimer del Rotary Club Roma Capitale.

E con ciò il dottor Renato Boccia intende dire che il convegno si occuperà di un problema attuale di grande interesse sociale per il quale il Rotary è in grado di fornire una lettura del problema alla luce dei valori che propugna, quali il «servire al di sopra di ogni interesse personale». 

Il Convegno vuole mettere in luce che la senescenza non può essere un problema solo per la famiglia del malato, ma è necessario stimolare gli enti e le istituzioni competenti a mettere in atto tutti gli strumenti di prevenzione possibili, ragione per la quale diventa fondamentale una corretta informazione.

Il primo passo è quello sensibilizzare i media e l’opinione pubblica. Il Convegno si prefigge di aumentare l’informazione e la conoscenza delle malattie neurovegetative della terza età come strumento per ridurre l’emarginazione ed il pregiudizio sociale nei confronti delle persone colpite da tali patologie e dei loro familiari. Per permettere loro la partecipazione, per quanto possibile, alla vita attiva della comunità.

Moderatrice del Convegno: Dr.ssa Maria Teresa LAUDANDO, Giornalista RAI – TGR; introduzione: Sig. Claudio PERNAZZA, Presidente Rotary Club Roma Capitale e Dr.ssa Silvana ZUMMO, Vice Presidente Rotary Club di Fermo; presentazione: Prof. Renato BOCCIA, Vice Presidente Rotary Club Roma Capitale.

Relazione introduttiva: S.E.R. Mons. Vincenzo PAGLIA, Presidente Commissione per la Riforma dell’Assistenza per la Popolazione Anziana.

Relazioni attività di ricerca: Prof.ssa Cecilia Amalia BRUNI, Ricercatrice Internazionale; Prof. Antonino CATTANEO, Presidente Fondazione EBRI – European Brain Research Institute Rita Levi Montalcini; Dott. Daniele VOLPE, Direttore Generale Fresco Parkinson Institute Italia Onlus; Dr.ssa Fabrizia LATTANZIO, Direttore Scientifico INRCA – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, Ancona; e Dott. Giovanni ANZIDEI, Vice Presidente Fondazione Igea.

Relazioni operatori socio-sanitari: Dott. Giorgio CASATI, Direttore Generale Azienda Sanitaria Locale Roma 2; e Prof. Sebastiano CAPURSO, Presidente Associazionene Nazionale Strutture Territoriali e per la Terza Età.

Relazioni dal mondo delle Associazioni: Dr.ssa Claudia MARTUCCI, Presidente Associazione Amici Alzheimer Onlus, Rotary Club Roma Ostia; Dott. Roberto GIUA, Alzheimer Impact Movement (USA); Ing. Emilio CUOMO, Direttore Generale ASITE S.U.R.L. di Fermo, Rotary Club Fermo; Dott. Gianfranco LEONETTI, Presidente Commissione Progetti Rotary Club Roma Capitale; e Dott. Pier Ferdinando BENCIVENGA, Presidente Rotaract Roma Tirreno – Monte Mario 

Relazione istituzionale: On. Beatrice LORENZIN, già Ministro della Salute.

Conclusioni: Sen. Paola BINETTI, Medico, Membro Commissione Sanità, Vice Presidente Commissione Straordinaria Tutela e Promozione Diritti Umani.

Chiusura dei lavori: Ing. Fabrizio PETROSINO, Segretario Distretto 2080 Rotary International.

In Italia ci sono oltre 1,2 milioni di malati conclamati di Alzheimer e ci sono anche più di 700 mila persone che ancora non sanno di essere malate. Nel mondo i malati sono addirittura 50 milioni e tra 8 anni avremo un nuovo malato ogni 3 secondi. «Cifre che devono far pensare e che devono essere prese seriamente in considerazione» sottolinea Renato Boccia, ideatore e promotore del convegno giunto quest’anno alla sua quarta edizione.

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Animato da un’indomabile passione per il giornalismo, Junior ha trasceso il semplice ruolo di giornalista per intraprendere l’avventura di fondare la sua propria testata, Sbircia la Notizia Magazine, nel 2020. Oltre ad essere l’editore, riveste anche il ruolo cruciale di direttore responsabile, incarnando una visione editoriale innovativa e guidando una squadra di talenti verso il vertice del giornalismo. La sua capacità di indirizzare il dibattito pubblico e di influenzare l’opinione è un testamento alla sua leadership e al suo acume nel campo dei media.

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I videogiochi a tema storia più famosi di sempre

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I videogiochi oggi rappresentano un mercato enorme dal punto di vista economico. Questo grande allargamento è dovuto anche al cambiamento di paradigma nei loro confronti: non sono più ritenuti solo passatempi poco utili alla formazione caratteriale e culturale ma vengono utilizzati come strumenti di apprendimento.

Spesso accade con giochi creati per comprendere meccanismi come il riciclaggio ma non mancano puzzle per allenare la memoria ad esempio, come la celebre saga del Professor Layton.

A riscuotere molto successo sono quelli a tema storico, sia che si tratti di un videogioco in stile fantasy con ambientazione storica sia che si tratti di una vera e propria simulazione in una determinata epoca passata. La storia diventa tema così centrale dei videogame e questi possono rappresentare un buon veicolo per la sua comprensione. Si pensi alle app scaricabili gratuitamente dagli store di Android e iOS per smartphone o tablet, ma si pensi al panorama delle slot machine.

Tra i titoli storici ci sono la conosciuta come Book of Ra ambientata nell’Antico Egitto o Gates of Olympus dedicata alle divinità dell’Antica Grecia. Rimanendo sul versante più antico, però, è senza dubbio Roma ad aver fornito il numero più vasto di giochi ad ambientazione storica, alcuni dei quali divenuti vere e proprie pietre miliari dei giochi di simulazione.

Si pensi, ad esempio, a Rome: Total War – Alexander o Rome: Total War- Barbarian Invasion, espansioni celebri dell’ancor più conosciuto Rome Total War. Il gioco è uno strategico a turni e il protagonista è chiamato a comandare gli eserciti di Roma in dall’età Repubblicana alla morte di Ottaviano Augusto. Tra gli addetti ai lavori, spulciando le recensioni dell’epoca, veniva definito come uno degli strategici migliori di tutti i tempi.

Forse il precursore di tutti i videogiochi strategici è Civilization, uscito nel 1991 e ha proseguito con nuovi titoli fino al 2016 (Civilization VI). L’ambientazione è storica ma rispetto ad altri titoli simili va a ricoprire un arco di tempo estremamente lungo: dal 4000 a.C. fino al 2100, a seconda della civiltà che si sceglie. È questo probabilmente uno dei grandi punti di forza, vale a dire la possibilità per l’utente di scegliere la civiltà che si desidera e la mappa (tra casuale, personalizzata o realistica). L’obiettivo è quello di dare vita ad un vero e proprio impero partendo solo da un paio di coloni iniziali.

Un concetto simile è quello che si ritrova in Anno 1503: il Nuovo Mondo (uscito nel 2003), anche se con alcune differenze sostanziali. Qui non si sceglie la civiltà e di conseguenza nemmeno l’area geografica. Come facilmente intuibile dal titolo, l’ambientazione è in America e l’utente, ad inizio della partita, dispone delle risorse sufficienti a dar vita ad una prima città nei nuovi territori. Anche in questo caso, però, l’obiettivo è quello di andare a creare quanti più insediamenti possibili, arrivando a strutturare un vero e proprio impero commerciale.

Cambiando totalmente tipologia di gioco, ma rimanendo nell’ambito storico, è impossibile non menzionare la saga di Assassin’s Creed, in particolar modo la trilogia di Ezio Auditore, che vanta una ricostruzione perfetta dell’Italia del tempo: la Firenze dei Medici e la Roma dei Borgia vengono ricostruire con grande attenzione ai dettagli.

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Trionfo azzurro, l’Italia vince la Coppa Davis dopo...

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Arnaldi e Sinner firmano la vittoria per 2-0, secondo successo dopo quello del 1976

Sinner alza la Coppa Davis

L'Italia vince la Coppa Davis 2023 e conquista il trofeo per la seconda volta nella storia, dopo il successo del 1976. A Malaga, gli azzurri battono in finale l'Australia per 2-0 grazie ai successi di Matteo Arnaldi, che supera in 3 set Alexei Popyrin (7-5, 2-6, 6-4), e di Jannik Sinner, che piega Alex De Minaur per 6-3, 6-0. L'Italia conquista l''insalatiera d'argento' a 47 anni dall'impresa di Adriano Panatta, Corrado Paolo Bertolucci e Tonino Zugarelli che, guidati dal capitano Nicola Pietrangeli, la vinsero in Cile.

Sinner, giocatore più in forma nel tennis mondiale in questo momento, è il protagonista assoluto del trionfo di Malaga. Nei quarti di finale contro l'Olanda e in semifinale contro la Serbia di Novak Djokovic, il numero 4 del mondo conquista 'un punto e mezzo', con le vittorie in singolare e nel doppio in coppia con Lorenzo Sonego.

In finale, Sinner non deve fare gli straordinari: è sufficiente vincere il match contro De Minaur, sconfitto dal 22enne altoatesino in tutti i 6 confronti diretti.

"E' una vittoria particolare, speciale. Sapevamo di avere un ottimo gruppo. Dico grazie a tutti gli italiani e a tutto il pubblico che ci ha creduto anche quando le cose sono andate male. Io ho portato tanta energia da Torino" dopo le Atp Finals. "Ieri eravamo ad un punto dall'essere fuori e oggi siamo qui ad alzare la Coppa", dice Sinner a Sky Sport dopo il trionfo.

Sinner-De Minaur

Sinner-De Minaur 6-3, 6-0 - L'australiano prova a cancellare lo zero dalla casella dei game vinti nel secondo set: dal 40-15, però, si arriva al match point. De Minaur lo cancella e si ripete anche sul secondo 'Davis Cup point'. Il terzo è quello buono: Sinner vince, la Coppa Davis 2023 è dell'Italia.

Sinner-De Minaur 6-3, 5-0 - L'azzurro martella, 5-0.

Sinner-De Minaur 6-3, 4-0 - De Minaur lotta su ogni palla, ma non c'è più partita.

Sinner-De Minaur 6-3, 3-0 - Sinner gioca sul velluto, 3-0 senza sussulti.

Sinner-De Minaur 6-3, 2-0 - De Minaur, avanti 40-15, si spegne. Sinner inanella 4 punti di fila e mette a segno il pesantissimo break che lancia l'Italia verso il traguardo.

Sinner-De Minaur 6-3, 1-0 - Il tema tattico non cambia in avvio di secondo set. Sinner tiene il servizio, De Minaur corre ma non trova contromisure.

Sinner-De Minaur 6-3 - Appena Sinner accelera, De Minaur va fuori giri. Arriva il secondo break per l'azzurro, che chiude il primo set per 6-3 in 45'.

Sinner-De Minaur 5-3 - Sinner gestisce il primo mini-passaggio a vuoto del match. Sotto 0-30, il 22enne concede una palla break: risale la china con 3 prime di servizio e chiude il game con uno smash agevole.

Sinner-De Minaur 4-3 - De Minaur rimane in scia, riuscendo ad abbreviare gli scambi quando il servizio lo sostiene.

Sinner-De Minaur 4-2 - Sul proprio turno di servizio, Sinner marcia con il pilota automatico: 4-2.

Sinner-De Minaur 3-2 - De Minaur percorre chilometri da un lato all'altro del campo. La velocità dell'australiano è un fattore che incide, 3-2.

Sinner-De Minaur 3-1 - De Minaur prova a variare il copione tattico per uscire dagli scambi che Sinner comanda con potenza e precisione superiore. L'australiano non sfonda, 3-1.

Sinner-De Minaur 2-1 - Sinner alza il ritmo e arriva il break. De Minaur si difende con un lob impreciso, 2-1 per l'azzurro.

Sinner-De Minaur 1-1 - L'azzurro fatica un po' a carburare: 2 errori gratuiti, game ai vantaggi. Due prime palle risolvono tutto.

Sinner-De Minaur 0-1 - De Minaur apre il match con un game perfetto.

Arnaldi-Popyrin 7-5, 2-6, 6-4

Arnaldi comincia strappando il servizio al rivale, Popyrin recupera subito il break (3-3) e annulla il gap conquistando 8 punti consecutivi. Il set prosegue tra gli errori di entrambi i giocatori, con chance sprecate a ripetizione. Avanti 5-4, Arnaldi non concretizza nessuno dei 3 set point a disposizione. Sul 5-5, è bravo ad annullare 2 pesantissime palle break. Anche Popyrin si inceppa e lo fa nel momento chiave: Break nel 12esimo game, primo set azzurro (7-5).

Il ligure esce dal match nel secondo set, lasciando campo al rivale che vola sul 4-0 con 2 break e deve solo amministrare il gioco per pareggiare: 6-2, verdetto rinviato al terzo parziale. Si continua a procedere a strappi, tra una valanga di errori gratuiti. Arnaldi rischia di complicarsi costantemente la vita sul proprio servizio: i doppi falli totali sono 9, le palle break concesse e salvate nel set sono 8. Nel momento clou, l'azzurro finalmente sale di livello e si porta fino al 5-4. Quando conta di più, Arnaldi non sbaglia: break e vittoria per 6-4. "Non ho giocato molto nelle ultime settimane. Ho vinto una delle partite più importanti della mia vita, non so cosa dire... Ora tocca a Jannik, lui è sempre pronto", dice l'azzurro, cedendo il testimone a Sinner.

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“Leggero stato influenzale” per Papa Francesco,...

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Francesco si è sottoposto a una tac all'Ospedale Gemelli Isola a Roma

Papa Francesco - Afp

“Nelle prime ore del pomeriggio Papa Francesco si è sottoposto a una TAC all’Ospedale Gemelli Isola a Roma, per escludere il rischio di complicazioni polmonari. L’esame ha dato esito negativo e il Papa è rientrato a Casa Santa Marta”. Lo fa sapere il Vaticano dopo che in mattinata aveva comunicato che "le udienze del Santo Padre previste per questa mattina sono annullate per via di un leggero stato influenzale".

I prossimi impegni del Pontefice prevedono l’Angelus domani. Stamani è stato diffuso il programma aggiornato del viaggio che il Pontefice intraprenderà a Dubai da venerdì prossimo 1 dicembre per prendere parte alla Cop28 sul clima. Nell’occasione il Pontefice avrà una giornata di bilaterali privati che saranno occasione per affrontare la crisi mediorientale. Domenica, prima di ripartire per Roma, prenderà parte all’inaugurazione di un padiglione dell’Expo City a Dubai.

Il 6 novembre scorso, nell’udienza diffusa in sala stampa vaticana con i Rabbini europei, Papa Francesco aveva parlato delle sue condizioni di salute. "Buon giorno, saluto tutti voi e vi do il benvenuto. Grazie di questa visita che a me piace tanto ma succede che io non sto bene di salute e per questo preferisco non leggere il discorso ma darlo a voi e che voi lo portiate", aveva detto Francesco.

Papa Francesco “ha un po’ di raffreddore e una lunga giornata di udienze. Aveva il desiderio di salutare individualmente i rabbini europei e per questo ha consegnato il discorso. Per il resto le attività del Papa proseguono regolarmente”, aveva fatto poi sapere il portavoce del Vaticano Matteo Bruni.

Il geriatra: "E' forte e ripresa sarà facile"

Papa Francesco "è forte e si riprenderà alla grande" dalla leggera influenza che lo ha colpito in queste ore, per superare la quale è fondamentale continuare ad essere attivi. Lui "la forza ce l'ha e di motivazione, che è alla base dell'azione, ne ha davvero tanta". Così Andrea Ungar, presidente della Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg), sentito dall'Adnkronos Salute, commenta il "leggero stato influenzale" del Pontefice che lo ha portato ad annullare le udienze previste per questa mattina. Sul tema, il geriatra ammonisce: "Sfatiamo il concetto che l'influenza richiede il letto, è quando di più sbagliato. E' importantissimo invece che gli anziani si riguardino, stando in casa senza prendere freddo, ma restando in piedi, muovendosi e facendo le cose di tutti i giorni, compreso mangiare a tavola, bene e più del solito".

"Il problema - ribadisce - è proprio l'anziano solo, che non ha motivazione, che si mette a letto e ci resta tre giorni da solo. Per lui una banale influenza può essere drammatica. Basti pensare che in 24-48 ore di letto un anziano perde il 25% della sua massa muscolare, quindi - ricapitola il presidente dei geriatri - è importante muoversi e mangiare, mangiare di più che di meno, mangiare proteine e vitamine, uova, creme caramel, gelato, cose leggere, appetitose ma sostanziose. Invece troppo spesso gli anziani si mettono a letto e mangiano poco, un mezzo piatto di minestrina quando va bene. La stanchezza dopo l'influenza è infatti sicuramente legata al fenomeno infiammatorio che mangia il muscolo, ma anche alla carente alimentazione. Gli anziani - prosegue Ungar - neanche in ospedale dovrebbero stare a letto, figuriamoci a casa. La forza dell'ospedalizzazione domiciliare è proprio quella di far mantenere all'anziano la propria quotidianità: tanti anziani purtroppo entrano in ospedale che sono in grado di fare tutto e ne escono che non fanno più nulla".

La prima raccomandazione del geriatra resta però quella della prevenzione: "La classica influenza si combatte con il vaccino, quindi cari anziani vaccinatevi!", ammonisce. "La vaccinazione - ricorda - riduce l’eventuale gravità e durata della forma influenzale oltre che le sue complicanze".

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