Bollettino Coronavirus di Venerdì 18 Giugno 2021, rapporto positivi/tamponi allo 0,53%
In data 18 giugno l’incremento nazionale dei casi è +0,02% (ieri +0,03%) con 4.250.902 contagiati totali, 4.031.605 dimissioni/guarigioni (+7.648) e 127.225 deceduti (+35); 92.072 infezioni in corso (-6.536). Ricoverati con sintomi -208 (2.680); terapie intensive -28 (416) con 11 nuovi ingressi del giorno. Elaborati 216.026 tamponi totali (ieri 200.315) di cui 88.011 molecolari (ieri 99.977) e 128.015 test rapidi (ieri 100.338) con 49.462 casi testati (ieri 49.716); 1.147 positivi (target 4.311); rapporto positivi/tamponi totali 0,53% (ieri 0,66% – target 2%); rapporto positivi/casi testati 2,31% (ieri 2,66% – target 3%).
Nuovi casi soprattutto in: Sicilia 170; Lazio 147; Lombardia 114; Campania 107; Puglia 106; Veneto 72; Emilia Romagna 71; Toscana 67; Piemonte 58. In Lombardia curva +0,01% (ieri +0,02%) con 35.070 tamponi totali (ieri 37.653) di cui 15.832 molecolari (ieri 21.033) e 19.238 test rapidi (ieri 16.620) con 13.259 casi testati (ieri 12.896); 114 positivi (target 1.000); rapporto positivi/tamponi totali 0,32% (ieri 0,61% – target 2%); rapporto positivi/casi testati 0,85% (ieri 1,79% – target 3%); 840.361 contagiati totali; ricoverati -69 (427); terapie intensive +1 (91) con 2 nuovi ingressi del giorno; 33.748 decessi (+2).
Torniamo oggi ad affrontare il tema dell’immunità di gregge e della copertura minima vaccinale necessaria per raggiungerla. Semplificheremo al massimo, come sempre, rinunciando a un po’ di rigore scientifico. Il calcolo “grezzo” dell’immunità di gregge è basato sulla formula 1-1/R0 (ricordiamo che l’R0 indica la “velocità” del virus in assenza di contromisure). L’R0 del Sars-CoV-2 che circolava in Europa lo scorso anno (variante DG614) era 2,5. Quindi calcoliamo: 1-1/2,5. Iniziamo con la divisione e otteniamo 0,4. Procediamo ora con la sottrazione (1-0,4): il risultato finale è 0,6.
L’immunità di gregge, con la vecchia variante, era del 60%. Per calcolare come raggiungerla con le vaccinazioni dobbiamo però aggiungere un nuovo concetto: l’efficacia del vaccino contro il rischio di infezione, che non arriva al 100% e quindi consente al virus di circolare, seppur in modo limitato. La copertura minima vaccinale (quante persone dobbiamo vaccinare e rendere immuni in modo completo, non parziale, per proteggere l’intera popolazione) si calcola dividendo il dato dell’immunità di gregge per quello dell’efficacia del vaccino: considerando Pfizer-BioNTech e Moderna (efficacia al 95% dopo la seconda dose) dobbiamo dividere 0,6 per 0,95. Il risultato (0,63) ci dice che, usando i vaccini Pfizer e Moderna, con la vecchia variante avremmo dovuto vaccinare almeno il 63% della popolazione (oltre 37 milioni di persone con doppia dose).
Calcolo concluso? Non ancora, perché a questo punto entrano in gioco le nuove varianti: che essendo più diffusive, come quelle alfa (ex inglese) o delta (ex indiana) alzano il valore di R0. Inoltre, nel caso della delta, sappiamo che abbassa l’efficacia dei vaccini portandola, contro l’infezione, intorno all’80%. Ipotizziamo che diventi prevalente, cosa che potrebbe accadere entro due mesi circa (ne riparleremo nei prossimi giorni) ed eseguiamo il calcolo usando per R0 i valori di 4.0 e 5.0: che corrispondono alle stime attuali più conservative. L’immunità di gregge “grezza”, in questo modo, passerebbe dal 60% rispettivamente al 75% e all’80%. La copertura minima vaccinale (la popolazione da vaccinare con ciclo completo) sempre utilizzando i vaccini Pfizer-BioNtech e Moderna (efficacia ricalcolata all’80%) con un R0 di 4.0 salirebbe al 93,7%; con un R0 di 5.0 al 100%. Di fatto l’immunità di gregge sarebbe irraggiungibile: perché una parte della popolazione italiana (stimata intorno al 10%) rifiuta la vaccinazione, e a questa dobbiamo sommare i soggetti sotto i 12 anni (non c’è per ora un vaccino approvato) e quelli che non lo possono fare per motivi clinici. In totale, il 20% circa della popolazione resterebbe scoperto, ammesso di riuscire davvero a vaccinare tutto l’80% rimanente. Per questo motivo è imperativo procedere rapidamente con la vaccinazione di massa, e con doppia dose, di tutta la popolazione raggiungibile: prima che la variante delta possa diventare prevalente e sfruttare un bacino di moltiplicazione impossibile da mettere in protezione. Quanto rapidamente si diffonda, anche in una popolazione largamente vaccinata, lo vediamo dai dati di Uk: 8.404 nuovi casi nel giorno medio dell’ultima settimana, nonostante il 47% circa della popolazione (in Italia siamo al 25%) sia già protetta con il ciclo vaccinale completo.

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