Bollettino Coronavirus di Martedì 11 Maggio 2021, rapporto positivi/tamponi al 2,42%
In data 11 maggio l’incremento nazionale dei casi è +0,16% (ieri +0,12%) con 4.123.230 contagiati totali, 3.636.089 dimissioni/guarigioni (+16.503) e 123.282 deceduti (+251); 363.859 infezioni in corso (-9.811). Ricoverati con sintomi -490 (14.937); terapie intensive -98 (2.056) con 100 nuovi ingressi del giorno. Elaborati 286.428 tamponi totali (ieri 130.000) di cui 135.106 molecolari (ieri 80.975) e 151.322 test rapidi (ieri 49.025) con 88.130 casi testati (ieri 45.942); 6.946 positivi (target 4.311); rapporto positivi/tamponi totali 2,42% (ieri 3,90% – target 2%); rapporto positivi/casi testati 7,88% (ieri 11,05% – target 3%).

Nuovi casi soprattutto in: Campania 1.109; Sicilia 894; Lombardia 788; Puglia 684; Lazio 635; Piemonte 529; Emilia Romagna 456; Veneto 417; Toscana 367. In Lombardia curva +0,09% (ieri +0,07%) con 33.979 tamponi totali (ieri 16.223) di cui 14.365 molecolari (ieri 12.836) e 19.614 test rapidi (ieri 3.387) con 12.422 casi testati (ieri 7.678); 788 positivi (target 1.000); rapporto positivi/tamponi totali 2,31% (ieri 3,59% – target 2%); rapporto positivi/casi testati 6,34% (ieri 7,59% – target 3%); 819.785 contagiati totali; ricoverati -112 (2.556); terapie intensive -25 (454) con 17 nuovi ingressi del giorno; 33.235 decessi (+30).
Un breve commento, oggi, in risposta alle molte domande sul “green pass” e più in particolare sulla concessione di questo documento anche a chi ha eseguito un tampone nelle ultime 48 ore. Come abbiamo scritto più volte si tratta a nostro avviso di un azzardo: un po’ come decidere di accelerare con l’auto perché due giorni prima la strada era libera. Una notizia resa nota proprio questa mattina, per quanto priva di valore statistico generale, può aiutare a comprendere meglio: in Friuli Venezia Giulia sono stati individuati due casi di positività (variante sudafricana) tra i cinque membri dell’equipaggio di uno yacht proveniente dalla Croazia. Al momento dell’ingresso in Italia, avendo un tampone negativo eseguito 48 ore prima, in quanto personale viaggiante nessuno è stato messo in quarantena e ci si è limitati, correttamente, alla comunicazione di ingresso al Dipartimento di prevenzione dell’ASU GI (l’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina). Successivamente è stata comunicata la prima positività: i membri dell’equipaggio sono stati posti in isolamento a bordo, in cabine separate. Il 24 aprile, data di fine quarantena, sono stati eseguitivi nuovi test tampone: a questo punto è stata riscontrata la seconda positività su un soggetto che si è poi negativizzato il 5 maggio.
La situazione è al momento sotto controllo, perché non sono stati segnalati contatti stretti con persone diverse dai membri dell’equipaggio: ma l’esempio chiarisce bene come il tampone eseguito nelle 48 ore non abbia potuto rilevare il primo caso, che a sua volta ne ha generato un secondo a breve distanza di tempo. Volendo forzare la mano ai numeri possiamo dire che 5 test eseguiti 48 ore prima, tutti con esito negativo, non hanno (in questo singolo caso) impedito che l’infezione si manifestasse nel 40% dei soggetti testati. Si tratta come abbiamo già detto di un esempio del tutto privo di valore statistico generale, che serve solo per meglio comprendere quale sia il rischio potenziale di una simile decisione. Se proprio dobbiamo accelerare, meglio farlo sapendo che la strada davanti a noi è libera nello stesso momento, non due giorni prima.

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