Edizioni Piuma porta in Italia il bestseller francese “Everlasting” di Juliette Pierce
Dal 5 maggio in libreria, il romanzo oggi bestseller Amazon Francia top100 “Everlasting” della giovane autrice Juliette Pierce arriva in Italia grazie a Edizioni Piuma, con la traduzione di Alessandra Florio.
Sempre più connessi, sempre più esposti sul web e sui social, viviamo in un continuo assottigliamento della privacy e della nostra identità. Le informazioni su di noi sono facilmente reperibili controllate e sfruttate a fini commerciali. Ma non deve spaventare questo mondo, bisogna imparare a mapparlo e a capire dove ci troviamo o con chi abbiamo a che fare. L’importante, al momento, è saper gestire meglio cosa vogliamo far sapere di noi. La sfida è di riuscire a mantenere una propria capacità decisionale e non lasciarsi impigrire dai software che ormai elaborano davvero di tutto.
Questi sono alcuni degli interrogativi che Edizioni Piuma si è posta durante la ricerca di nuove storie da pubblicare e le risposte sono arrivate proprio quando ha ascoltato la trama di questo libro.
“Con Everlasting – ha dichiarato l’editrice Francesca Di Martino – Edizioni Piuma allarga la linea editoriale da {I Codici} a {I Codici} XL, dedicata a un pubblico più grande dei Young Adult. Per noi è uno spazio ideale per affrontare tematiche più vicine ai sentimenti dei ragazzi, raccontati attraverso il genere fantascientifico, distopico e solarpunk. Il romanzo oggi è bestseller Amazon Francia top100 e siamo molto felici di averlo tradotto per l’Italia. Everlasting racchiude in sé delle problematiche fortissime per gli adolescenti. Ne citiamo alcune: dare tutto per l’amore, se esiste o meno un’anima gemella, la dipendenza a volte pericolosa dalle tecnologie, l’identità sociale. Sono tutte domande su come la scienza influisca e, a volte esageri, nell’organizzare la vita dell’uomo, intuizioni che travolgono il lettore nello scorrere la storia avvincente. Juliette Pierce è un’autrice giovane, nata nel mondo digitale, possiede una scrittura fresca e veloce, vicina al linguaggio che appartiene alla sua generazione, per questo in grado di suscitare e toccare corde emotive davvero delicate”.
“Ho scelto il titolo Everlasting – ha spiegato l’autrice – prima di tutto perché mi piace molto, lo trovo breve, incisivo, ed è una parola inglese che tutti conoscono, per non parlare del fatto che racchiude il significato centrale della storia. È il nome dell’azienda che ha creato il famoso algoritmo, Soulmates, per trovare l’anima gemella. Per me Everlasting racchiude la domanda: fino a punto sei disposta a spingerti per amore?”
BOOKTRAILER
Sinossi
In un domani distopico, l’umanità si affida a dei software futuristici per risolvere il problema delle nascite e scongiurare il declino inesorabile della specie umana, iniziato purtroppo dopo terribili conflitti. Ed è in questo complesso scenario che Everlasting, un’immensa multinazionale, vende alla gente un software rivoluzionario di sua proprietà. Si tratta di Soulmates, una sofisticata macchina ipertecnologica in grado di trovare l’anima gemella, grazie a un complesso algoritmo. Ogni individuo può innestare nel proprio corpo dei nanorobot che mettono in contatto il soggetto stesso direttamente con l’anima gemella, calcolata ovviamente in modo artificiale. Quando i sofisticati nanorobot trovano una corrispondenza, lasciano partire la connessione attraverso un tatuaggio sottocutaneo che riporta il nome del compagno da amare. Ma per As non accade ancora. As è una ragazza introversa con problemi relazionali. Per lei non esiste una sola corrispondenza all’interno del programma, per questo è condannata a vivere da sola, come una reietta, perché la società ricca, che vive nell’Upside, emargina chi non può procreare. Un giorno, arriva un’occasione irripetibile. As viene reclutata per testare una versione di prova di un nuovo aggiornamento di Soulmates. Ma invece di andare per il verso giusto, le cose prendono una piega inaspettata. As entra nel gruppo di ragazzi che deve provare la fase tester del programma. Le cavie umane rispondono con reazione strane, fino a quando un evento tragico non scatenerà un’insurrezione. As è costretta a fuggire durante una sparatoria con uno dei dottori che sembra volerla aiutare. Si tratta di Ellis, un uomo misterioso che nasconde un passato doloroso, di cui non ha mai parlato. C’è dell’altro però. Ellis in realtà appartiene alle frange di ribelli che vogliono distruggere Soulmates, vivono nell’ombra fuori dalla città. In questa nuovo scenario As, suo malgrado, sarà costretta a scoprire parti del suo passato per niente piacevoli, riguardanti la morte del padre. Dovrà anche affrontare sua madre, per chiarire delle tensioni profonde, ma soprattutto dovrà affrontare sé stessa, le sue paure e i sentimenti irrisolti della sua vita. Tutto questo per colpa di un folle programma, perché, si sa, ogni sistema ha i suoi difetti e starà a lei scoprire quali.
Biografia autore – Juliette Pierce
Juliette Pierce è nata nel 1996 ad Ambilly, in Francia. Grande appassionata, Juliette ama il mondo di Harry Potter, conosce a memoria le Tre Leggi della Robotica di Asimov, fa parte della fazione “Intrepida” e sogna di entrare in grandi comunità di fan del genere fantastico. La scrittura è sempre stata la sua passione ed Everlasting, il suo romanzo di esordio, racchiude in sé gli elementi del suo genere preferito: la fantascienza. Curiosa di tutto, scrive, legge, ama immergersi nella musica, nei film e nelle serie tv, che divora, ma soprattutto viaggia per trovare le sue ispirazioni per i libri che continua a scrivere e pubblicare.
La casa editrice – Edizioni Piuma
Edizioni Piuma è una casa editrice indipendente. L’impegno che si pone è quello di pubblicare storie di qualità, che ne rispettino la visione. È necessario misurarsi e rinnovarsi velocemente per stare vicino ai giovani lettori, per accompagnarli nella loro crescita, e cercare di regalare emozioni o spunti mai scontati o banali.
“L’amore non è mai mancato. È sempre stato lì. Sempre in agguato nelle anime, alla ricerca di un’apertura per fiorire. Le persone si amano tanto quanto si odiano, tanto velocemente quanto la vita viene strappata via”.

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Cultura
Esplorare il Medioevo: Alessandro Barbero svela i retroscena tra oro e università

Vogliamo portarvi in un luogo fatto di fili di lana, polvere di metalli e idee capaci di rivoluzionare il mondo. Vi siete mai chiesti quanto l’oro fosse cruciale nel Basso Medioevo? Noi ci riflettiamo spesso e rimaniamo sempre sorpresi. In questa nuova puntata di “La bussola e la clessidra”, in onda lunedì 24 marzo alle 22.10 su Rai Storia, Alessandro Barbero riprende l’eredità della serie firmata da Rossellini “La lotta dell’uomo per la sopravvivenza” e risponde a diverse domande che emergono da chiunque ami esplorare le radici della nostra cultura.
Ammiriamo il modo in cui la produzione tessile si intreccia con la rinascita della metallurgia, un binomio che ha trasformato l’Europa. Carta, cera e persino i primi embrioni di stampa a caratteri mobili finiscono sotto la lente di Barbero, mostrandoci un’epoca in cui l’ingegno fiorisce fra mille ostacoli. Ma non è tutto: la nascita delle università segna un passaggio fondamentale, un momento in cui iniziamo a plasmare l’idea stessa di conoscenza condivisa.
Camminiamo insieme in queste terre medievali e sentiamo le voci di chi, con passione, ha aperto la strada all’Umanesimo. Siete pronti a immergervi in questo viaggio? A noi sembra impossibile resistere.
Attualità
Truman Capote e la ferita di un delitto: il nuovo sguardo di “Pagine” su Rai 5

Avvertiamo sempre un brivido, quasi un sussurro inquieto, quando pensiamo a quei delitti che scuotono intere comunità. Voi vi siete mai chiesti che cosa spinga uno scrittore a immergersi così a fondo in un omicidio da farne un romanzo-capolavoro? In “A sangue freddo” Truman Capote fece esattamente questo, scavando nella tragica vicenda della famiglia Clutter e finendo per portarsi dietro un peso enorme. Adesso, questo stesso racconto torna sotto i riflettori grazie al documentario di Julien Gaurichon e Frédéric Bas, che lunedì 24 marzo verrà proposto in seconda serata su Rai 5, all’interno di “Pagine”.
La voce di Federica Sciarelli: dal crimine narrato al crimine reale
Nel nuovo programma di Rai Cultura, ci affacciamo su scenari di letteratura che spesso s’intrecciano con la cronaca. Ed è proprio Federica Sciarelli, popolare volto di “Chi l’ha visto”, a introdurre il mondo di “A sangue freddo”. Sentiamo tutta l’intensità di chi ha familiarità con storie difficili, perché la Sciarelli di crimini ne ha raccontati tanti e sa bene quanto possa pesare l’eco di un fatto violento.
Noi immaginiamo la vita a Holcomb, in Kansas, nel 1959. Un posto tranquillo dove improvvisamente accade qualcosa di mostruoso: quattro membri della famiglia Clutter vengono trovati assassinati il 15 novembre. Capote, ancora noto soprattutto per “Colazione da Tiffany”, resta catturato dalla notizia letta sul “New York Times”. Un crimine così efferato lo spinge a passare cinque anni tra interviste e ricerche, fino alla pubblicazione di “A sangue freddo” nel 1965 sulle pagine del “New Yorker”. Nel 1966 esce il romanzo completo, e quel successo esplode al punto da cambiare la sua vita e quella di una certa narrativa true crime.
Le ombre dei colpevoli e le ferite interiori
Vi siete mai chiesti come reagiremmo davanti a chi ha commesso un massacro? Capote incontrò più volte i due responsabili, Perry Smith e Dick Hickock, ex pregiudicati in libertà vigilata. Ci sconvolge sentire che lui descriveva Perry come colto e sensibile, mentre Dick sembrava incredibilmente pacato. Eppure, nel 1960 furono entrambi arrestati e poi condannati a morte. Cinque anni dopo, Capote assistette alle impiccagioni. Da lì la ferita, un vuoto che lui stesso definì insopportabile: “Nessuno conoscerà mai il vuoto che A sangue freddo ha scavato in me. In qualche modo credo che questo libro mi abbia ucciso”.
Con filmati d’archivio e testimonianze, Gaurichon e Bas riportano alla luce la forza devastante di quella storia e mostrano quanto abbia segnato Capote. Noi ci ritroviamo quasi senza fiato, perché scopriamo un autore diviso fra la voglia di raccontare e il peso di un’esperienza troppo intensa. “Pagine” – curato da Silvia De Felice, Emanuela Avallone e Alessandra Urbani, per la regia di Laura Vitali – ci accompagna lungo questo percorso fra parole e immagini, invitandoci a esplorare la letteratura come specchio della realtà più crudele.
Non sappiamo se avremo mai risposte definitive, ma restiamo uniti in questa riflessione collettiva, mentre la Sciarelli ci introduce a un racconto che vibra ancora di tensione. E forse, alla fine, ci rendiamo conto che l’anima di Capote aleggia ancora su quelle pagine, come se il crimine avesse stretto uno strano patto con la sua penna.
Attualità
Mafie, corruzione e innovazione: un viaggio tra resistenza civile, politiche globali e...

È strano, vero, ritrovarci con tante storie diverse che si intrecciano? Ci fa un po’ girare la testa, perché passiamo dalla lotta contro le mafie qui in Italia a proteste in altre parti del mondo. Eppure, tutto ci appare connesso. Noi stessi sentiamo il bisogno di capire in profondità come questi eventi si influenzino a vicenda. Voi potreste chiedervi: perché accostare tecnologie futuristiche, vicende di repressione politica e corruzione? Forse perché, nel loro complesso, ci mostrano la direzione in cui stiamo andando.
La rincorsa all’AI: soglia del “Sovrumano”
Iniziamo da qualcosa che cattura l’attenzione di tutti: l’intelligenza artificiale. Fino a ieri ci chiedevamo se le macchine potessero mai pensare. Ora siamo arrivati a porci una domanda più inquietante: quando supereranno le nostre abilità? Abbiamo ascoltato il parere di Nello Cristianini, professore all’Università di Bath, che sembra convinto di una prossima svolta. Ci dice che le IA non si limiteranno a eguagliare le nostre competenze, ma potrebbero addirittura superarle. C’è un brivido che corre lungo la schiena. Siamo davvero pronti?
Eppure, questa corsa alla tecnologia non è così astratta. È connessa al modo in cui gestiamo il potere, le libertà individuali e persino la trasmissione del sapere. Senza rendercene conto, l’AI irrompe nella nostra vita con una velocità inaudita. Inquieta, appassiona, spaventa. Ci sentiamo sospesi: da un lato siamo entusiasti di scoprire fin dove possiamo arrivare, dall’altro ci domandiamo se stiamo perdendo di vista i nostri valori più umani.
Riflessioni dalla Sicilia: il coraggio di dire no
Parallelamente, entriamo in un mondo che abbiamo appena dietro l’angolo, ma che a volte fingiamo di non vedere: quello delle mafie. Oltre 40 miliardi di euro, un giro d’affari colossale qui in Italia. Lì, nella giornata dedicata al ricordo delle vittime di mafia, migliaia di persone hanno sfilato a Trapani insieme a Libera e Don Ciotti. E ci siamo commossi quando abbiamo incontrato i fratelli Lionti, imprenditori di Niscemi. Loro si sono opposti al pizzo e hanno rischiato di essere ammazzati. Vivono sotto scorta, non vogliono lasciare la Sicilia, e continuano a lavorare fianco a fianco con la federazione antiracket. Uno slancio di determinazione che ci fa sentire un po’ più speranzosi.
Il Procuratore di Caltanissetta, Salvatore De Luca, ha lanciato l’allarme: ci sono sequestri frequenti di armi da guerra. Armi pesanti destinate – dice – a gesti clamorosi. Parla di un mandamento di Cosa Nostra in mano a giovani reclutati con un compenso misero, poche migliaia di euro, per uccidere. Tutto questo scuote la nostra coscienza. E ci fa chiedere se stiamo facendo abbastanza per sostenere chi non si piega.
Corruzione e proteste: drammi condivisi
Potremmo spostarci lontano, in Macedonia, dove un incendio in una discoteca abusiva – un capannone privo di uscite di sicurezza – ha causato 59 vittime e 155 feriti. Una strage che ha scioccato il Paese e che ha scatenato proteste furiose contro la corruzione. Non sono bastati gli arresti dei responsabili e le dimissioni del sindaco. In Serbia, intanto, da quattro mesi non si fermano le manifestazioni iniziate dopo il crollo di una pensilina, costato la vita a 15 persone. Più proteste, più rabbia, più richieste di cambiamento. E noi ci chiediamo: quante altre tragedie dovranno avvenire prima che le istituzioni intervengano davvero?
Tagli e repressione: gli Stati Uniti di Trump
Da un’altra parte del mondo troviamo un altro scontro. Trump vs Campus. Forse alcuni di voi hanno sentito parlare di Mahmoud Khalil, studente siriano di origine palestinese, con una famiglia, una green card e una laurea alla Columbia. La sua detenzione e la minaccia di espulsione hanno sollevato proteste accese a New York. Khalil paga per essere stato un leader delle dimostrazioni a favore della Palestina. E la Columbia rischia pure la perdita di 400 milioni di dollari di fondi federali. Pare che tutti i campus americani siano entrati nel mirino, costretti a tagliare corsi e ricerche su temi sgraditi a Trump: inclusione, riscaldamento globale, ogni cosa giudicata troppo “ribelle”. Sembra un attacco alla libertà di pensiero. A noi pare gravissimo.
Un rifugio per animali (e per noi)
Spostiamoci in Lazio, provincia di Viterbo. Due sorelle gemelle, una avvocata e una medica, hanno deciso di prendersi cura di cani, gatti, pecore non riproduttive e perfino cinghialetti. Hanno creato un rifugio per animali abbandonati, malati o capitati in eredità a chi non li voleva. Sembrava un sogno ingenuo. Invece, con un po’ di donazioni e tanta testardaggine, ci sono riuscite. Noi ammiriamo la loro scelta. Sì, perché ci dimostrano che esiste un modo diverso di vivere e trovare serenità, riscoprendo un contatto autentico con la natura.
I problemi del lago Trasimeno
Nel frattempo, in Umbria, il lago Trasimeno segna un metro e 25 centimetri sotto lo zero idrometrico. Poche piogge e cambiamenti climatici preoccupanti. Il turismo e la pesca ne risentono. Si parla di convogliare l’acqua dal lago Montedoglio, in Toscana, per evitare il peggio. Ma è un progetto da accelerare, prima che arrivi l’estate. Noi, se fossimo in voi, cercheremmo di capire quanto questo specchio d’acqua, il quarto lago d’Italia, rappresenti un patrimonio da non perdere.
Una pausa dai social?
In carne e ossa: secondo alcuni studenti della Civica scuola di cinema di Milano, i “reel” e i video brevissimi su TikTok o simili potrebbero non essere più così irresistibili. C’è voglia di stare insieme, di rallentare. Li vediamo correre e pedalare a mezzanotte per le strade della città, alla ricerca di un contatto vero. Rimane il fatto che, tramite i social, ci si organizza e si condivide ogni novità. È un paradosso che fa sorridere. Ma forse è solo la nostra natura, sempre in bilico tra tecnologia e desiderio di relazione.
Tradizioni giapponesi: spade e cicatrici dorate
Avete mai sentito parlare dei fabbri di katane? In Giappone ne sono rimasti solo 80, custodi di un’arte che esiste da mille anni. Le spade dei samurai non erano concepite come strumenti d’offesa, ma come protezione contro le forze negative. Poi c’è il kintsugi, la riparazione dei vasi rotti con oro fuso. Qualcosa che ci fa riflettere: le ferite si trasformano in elementi preziosi della nostra storia. E noi ci emozioniamo davanti a una cultura che, pur essendo proiettata al futuro, difende le proprie radici.
Come eravamo: Giappone 1963
Concludiamo con un salto indietro. L’archivio di TV7 ci mostra un Giappone del 1963 lanciato verso la modernità: treni rapidi, città in fermento, costruzioni vertiginose. Eppure il confronto con le tradizioni, il ruolo delle geishe e i ritmi antichi era già allora un enigma. Forse è sempre la stessa storia: un popolo in bilico tra evoluzione e rispetto delle proprie origini.
Alla fine di questo viaggio, abbiamo la sensazione di un’umanità che lotta, a volte soffre, e cerca risposte in mille direzioni. Siamo convinti che voi, come noi, abbiate bisogno di queste storie: per trovare il coraggio di resistere o per custodire un ricordo prezioso. Noi, tutti insieme, non dovremmo mai smettere di cercare un equilibrio tra innovazione e radici, tra legalità e libertà. Il resto è un percorso da costruire, un passo alla volta.
Tutto questo e molto altro nel prossimo appuntamento su Rai 1 con TV7, venerdì 21 marzo, a mezzanotte!