In data 29 aprile l’incremento nazionale dei casi è +0,35% (ieri +0,33%) con 4.009.208 contagiati totali, 3.449.955 dimissioni/guarigioni (+18.088) e 120.544 deceduti (+288); 438.709 infezioni in corso (-4.062). Ricoverati con sintomi -509 (19.351); terapie intensive -71 (2.640) con 129 nuovi ingressi del giorno. Elaborati 330.075 tamponi totali (ieri 336.336) di cui 186.291 molecolari (ieri 193.646) e 143.784 test rapidi (ieri 142.690) con 116.435 casi testati (ieri 108.017); 14.320 positivi (target 4.311); rapporto positivi/tamponi totali 4,33% (ieri 3,97% – target 2%); rapporto positivi/casi testati 12,29% (ieri 12,39% – target 3%).

Nuovi casi soprattutto in: Lombardia 2.306; Campania 1.986; Puglia 1.501; Lazio 1.124; Piemonte 1.084; Sicilia 1.061; Toscana 1.052; Emilia Romagna 979; Veneto 935. In Lombardia curva +0,28% (ieri +0,30%) con 51.253 tamponi totali (ieri 56.993) di cui 32.877 molecolari (ieri 36.709) e 18.376 test rapidi (ieri 20.284) con 17.724 casi testati (ieri 18.552); 2.306 positivi (target 1.000); rapporto positivi/tamponi totali 4,49% (ieri 4,28% – target 2%); rapporto positivi/casi testati 13,01% (ieri 13,16% – target 3%); 802.406 contagiati totali; ricoverati -110 (3.597); terapie intensive -18 (557) con 17 nuovi ingressi del giorno; 32.829 decessi (+40). Ancora una settimana di crescita (la nona consecutiva) per l’epidemia di Covid-19 a livello mondiale: l’ultimo Report epidemiologico dell’Oms ha rilevato, tra il 19 e il 25 aprile, 5.695.277 nuovi casi, con un incremento dell’8,7% sul periodo precedente.
Su questo dato, tuttavia, pesano i numeri dell’India: che, essendo un Paese con 1,4 miliardi di abitanti, sta sbilanciando in modo considerevole il risultato complessivo. Se consideriamo infatti le 6 regioni di monitoraggio dell’Oms vediamo come Americhe (-8% ), Europa (-12%), Est Mediterraneo (-2%) e Africa (-9%) siano già entrate in una fase di ripiegamento. L’area Ovest Pacifico esprime un modesto +3%, con soli 131.777 nuovi casi nell’ultima settimana e resta quindi sostanzialmente stabile. L’area Sud-Est Asia (di cui fa parte l’India) apporta al dato globale 2.269.114 nuovi casi, dei quali 2.172.063 attribuibili all’India stessa che segna un incremento del 52% sulla settimana precedente. Gli altri 4 Paesi più colpiti, tutti con dati in calo, sono: Usa (406.001 positivi; -15%); Brasile (404.623; -12%); Turchia (378.771; -9%) e Francia (211.674; -9%). Abbiamo già visto nei giorni scorsi come sia facile lasciarsi impressionare dai numeri dell’India, che tendiamo a valutare con il nostro punto di vista (da abitanti di un Paese con 60 milioni di abitanti) e non con il metro corretto (Paese con 1,4 miliardi di abitanti).
Questa capacità di generare numeri per noi enormi spesso ci depista rispetto alla realtà: se consideriamo i casi dell’ultima settimana rilevati dall’Oms vediamo come i 2.269.144 positivi dell’India corrispondano, a parità di incidenza sulla popolazione residente, a 97.249 in Italia: un dato molto vicino ai 92.074 che l’Oms ha registrato nello stesso periodo nel nostro Paese. Con i quali stiamo riaprendo il Paese, invece di chiuderlo in preda al panico. Se poi, sempre utilizzando i dati Oms relativi al periodo 19-25 aprile, confrontiamo il numero degli eventi fatali, troviamo 15.651 decessi in India e 2.345 in Italia. Dalle nostre parti i primi vengono definiti una catastrofe, i secondi “un dato in via di miglioramento”: peccato che, riportando il dato alla popolazione come è corretto fare, il disastro stia molto più nei nostri 2.345. Per pareggiare i quali, in India, i decessi dell’ultima settimana non dovrebbero essere 15.651 bensì 54.716. Come sempre, i numeri per darci risposte affidabili devono essere contestualizzati.