

Spettacolo
Il nuovo album dei Måneskin “Teatro d’ira – Vol. I” è...
Il nuovo album dei Måneskin “Teatro d’ira – Vol. I” è il disco più venduto in Italia
Il nuovo album dei Måneskin “Teatro d’ira – Vol. I”, uscito il 19 marzo, è il disco più venduto in Italia, #1 nella classifica album FIMI/Gfk e #1 nella classifica dei vinili più venduti!
Il disco ha totalizzato ad oggi 61 milioni di streaming e ha conquistato la posizione #6 nella Top 10 Global Album Debuts di Spotify.
“Zitti e Buoni”, brano vincitore del 71° Festival di Sanremo, che conta oltre 27 milioni di streaming, ha debuttato nella posizione #106 della Billboard Global Excl. U.S. Chart e si posiziona al terzo posto nella Top 10 dei singoli più venduti in Italia.
Ascolta “Teatro d’ira – Vol. I”
A distanza di due anni dalla pubblicazione de “Il ballo della vita” (questa settimana ancora #14 nella classifica FIMI/Gfk), doppio disco di platino, il gruppo italiano più irriverente della scena musicale presenta “Teatro d’ira – Vol. I”, il primo volume di un nuovo progetto più ampio che si svilupperà nel corso dell’anno e che racconterà in tempo quasi reale gli sviluppi creativi della band insieme alle prossime importanti esperienze. Un percorso ambizioso e in continuo divenire, partito dai singoli “Vent’anni” (disco di platino) link al video e da “Zitti e buoni” link al video. Scritto interamente dai Måneskin, il nuovo album è stato registrato tutto in presa diretta al Mulino Recording Studio di Acquapendente (VT), rimandando alle atmosfere analogiche dei bootleg anni ’70, con l’idea e la voglia di ricreare la dimensione live vissuta dal gruppo nel loro primo lungo tour di 70 date fra Italia e Europa. Un disco tutto suonato, crudo, contemporaneo, capace di rappresentare lo stile e il sound della band.
I Måneskin porteranno la loro incredibile carica dal vivo per la prima volta sui palchi dei più importanti palazzetti italiani, dove suoneranno il loro secondo album “Teatro d’ira – Vol. I” in un tour di 11 date, organizzato e prodotto da Vivo Concerti.
La band composta da Damiano, Victoria, Thomas ed Ethan ha mandato sold out in pochissimo i concerti previsti al Palazzetto dello Sport di Roma (14 e 15 dicembre 2021) e del Mediolanum Forum di Assago (18 e 19 dicembre), a cui si è aggiunto un terzo show al palazzetto di Milano, previsto per il 22 marzo 2022. La tournée farà inoltre tappa il 20 marzo all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno (BO), il 26 marzo al PalaPartenope di Napoli, il 31 marzo al Nelson Mandela Forum di Firenze, il 3 aprile al Pala Alpitour di Torino, l’8 aprile al PalaFlorio di Bari e si concluderà nell’iconica Arena di Verona il 23 aprile 2022. Questo sarà un live evento che vedrà i Måneskin aprire la stagione dei grandi concerti 2022 dell’Arena.
I Måneskin hanno iniziato a esibirsi live da giovanissimi nelle strade di Roma e con la loro carica fuori dal comune hanno conquistato il pubblico, spazzando via stereotipi di genere, mescolando influenze e stili in un mix originalissimo e unico, arrivando a collezionare oltre 16 dischi di platino e 6 dischi d’oro. Dopo la vittoria sul palco di Sanremo, rappresenteranno l’Italia all’edizione 2021 dell’Eurovision Song Contest prevista per maggio a Rotterdam, portando il loro messaggio di libertà e la voglia di lasciare il segno.
CALENDARIO AGGIORNATO
Martedì 14 dicembre 2021 || Roma @ Palazzo dello Sport – SOLD OUT
Mercoledì 15 dicembre 2021 || Roma @ Palazzo dello Sport – SOLD OUT
Sabato 18 dicembre 2021 || Assago (MI) @ Mediolanum Forum – SOLD OUT
Domenica 19 dicembre 2021 || Assago (MI) @ Mediolanum Forum – SOLD OUT
Domenica 20 marzo 2022 || Casalecchio di Reno (BO) @ Unipol Arena
Martedì 22 marzo 2022 || Assago (MI) @ Mediolanum Forum
Sabato 26 marzo 2022 || Napoli @ PalaPartenope
Giovedì 31 marzo 2022 || Firenze @ Nelson Mandela Forum
Domenica 3 aprile 2022 || Torino @ Pala Alpitour
Venerdì 8 aprile 2022 || Bari @ PalaFlorio
Sabato 23 aprile 2022 || Arena di Verona
Biglietti disponibili su vivoconcerti.com e dalle ore 11.00 di martedì 23 marzo 2021 in tutte le rivendite autorizzate. L’organizzatore declina ogni responsabilità in caso di acquisto di biglietti fuori dai circuiti di biglietteria autorizzati non presenti nei nostri comunicati ufficiali.
Spettacolo
Dapporto e Fassari alle prese con ‘Il delitto di via...

I due protagonisti diretti da Andrée Ruth Shammah nell'opera di Eugene Labiche

Un omicidio di sicuro c'è stato e anche il luogo dove è stato consumato è certo, ma commesso da chi, quando e in quali circostanze è tutto da scoprire e verificare. Ci sarà tempo fino a domenica per svelare il segreto che ruota attorno a 'Il delitto di via dell'Orsina', l'opera di Eugène Labiche in scena al teatro Ambra Jovinelli di Roma, protagonisti Massimo Dapporto e Antonello Fassari, diretti da Andrée Ruth Shammah e interpreti di due personaggi che il destino della vita ha completamente ribaltato nelle gerarchie sociali rispetto a quelle scolastiche di quando frequentavano la stessa classe: con 'il somaro' divenuto ricco, elegante e rispettato e 'il secchione' un disperato, rozzo e volgare.
I due uomini si risvegliano una mattina nello stesso letto, in casa del riccone con tanto di moglie e di servitù, con le mani sporche e le tasche piene di carbone, non ricordando più niente di quanto successo la notte prima, dopo l'invito a una rimpatriata di ex studenti. Quando dalla lettura di un giornale apprendono che una giovane carbonaia è stata uccisa, si auto-convincono di essere stati loro a commettere l’omicidio, forse perché ubriachi e fuori di testa. A quel punto, i due sono disposti a tutto, anche a uccidere, per evitare di pagare le conseguenze del delitto che credono di aver insieme commesso.
"Il primo lavoro fatto sul testo di Labiche è stato quello della traduzione e si è deciso di spostare l’intera vicenda dalla Francia dell'Ottocento all’Italia del primo dopoguerra - spiega la regista Shammah - Poi c’è stato l’adattamento, inserendo all’interno di questo atto unico elementi presi da altre opere di Labiche, come la presenza dei due camerieri, per arricchire lo spettacolo con alcuni aspetti della vita: il confronto tra un giovane e un vecchio, il passaggio di consegne da una generazione all’altra, il doppio punto di vista sull’epoca presente".
(di Enzo Bonaiuto)
Spettacolo
Sanremo Giovani, Nausica: “Sul palco porto la magia...

"Il brano 'Favole' nato dalla fine dolorosa di una relazione, un mix tra classico e urban"

Nausica è catanese, ha delle trecce rasta rosa raccolte dietro, il sorriso di chi ha passato 'la nuttata' e molta voglia di parlare. Così si presenta all'Adnkronos alla vigilia della finale di Sanremo Giovani, in onda il prossimo mercoledì 19 dicembre su Rai1, in cui sfiderà altri 11 colleghi per accedere al festival di febbraio. La cantautrice porta all'Ariston il suo 'Favole', "un pezzo nato qualche mese fa dopo la rottura di una relazione che mi ha segnata in modo particolare. "Si dice che il primo amore non si scorda mai e io penso che sia proprio così", racconta.
"La sera quando tornavo a casa avevo dentro una serie di emozioni che non riuscivo a far venire fuori in alcun modo, fino a quando una notte ero presa da una tale rabbia, tristezza, malinconia che ho dovuto buttar giù tutte queste sensazioni ed è nato 'Favole'", spiega. Il brano è "un connubio perfetto tra il classico e l'urban, quello che sta andando tanto adesso", dice Nausica. Che sul palco si presenterà con la sua inseparabile arpa. "Sì, a rendere il tutto classico è anche Kitty, la mia arpa, che però si sta modernizzando tanto e riesce dunque a creare un'atmosfera più pop e moderna", dice sorridendo. E sottolinea: "E' uno strumento molto classico ma come ogni cosa se usata nel modo giusto può dare quel plus in più. Io e lei siamo in simbiosi, facciamo ogni cosa insieme, scriviamo insieme inventiamo cose nuove insieme. E' la mia compagna di vita".
Sulle emozioni che le crea il palco dell'Ariston, la ventenne artista catanese rivela che "in generale nella vita non sono una persona competitiva, al massimo competo con me stessa. Spero che insieme alla mia Kitty riuscirò a creare quella magia che si crea sempre". La sua musica la definisce "Magnetica, magica, un po' caotica". Infine, un cenno ai suoi thread rosa: "Sono bellissimi, anche se la prima notte non ho nemmeno dormito dal dolore. Ma ne vale la pena, le avrò anche all'Ariston. D'altronde, si 'matchano' perfettamente con la mia arpa, no?".
(di Ilaria Floris)
Spettacolo
Sanremo, tra 12 Giovani finalisti c’è Jacopo Sol:...

"Sul palco sento più l'adrenalina che l'ansia, la mia musica è energica e imprevedibile"

"La mia musica in tre parole? Energica, imprevedibile, emotiva". A descriversi all'Adnkronos è Jacopo Sol, nome d'arte di Jacopo Porporino, cantautore e musicista originario di San Severo in provincia di Foggia, arrivato tra i 12 finalisti di Sanremo Giovani che mercoledì 19 dicembre si sfideranno sul palco dell'Ariston per accedere ad uno dei tre posti per il festival di febbraio. Il brano che l'artista porta a Sanremo è 'Cose che non sai', "una canzone nata in un periodo particolare per me -spiega- E' nata in un periodo di sessione universitaria, in cui c'erano parecchi esami e mi sentivo un po' oppresso, con parecchi pensieri, ero molto confuso, tra università e musica. Mi rendo conto che ero così preso da quanto mi accadeva intorno da non riuscire a capire cosa stessi provando. Il pezzo infatti è un dialogo interiore tra me e me, in cui ne parlo e tiro fuori queste emozioni".
Le sonorità della sua musica, e del brano che porta all'Ariston, Jacopo le spiega così: "Nel mio sound ci sono tante influenze, in particolare nel pezzo che porto perché c'è la drum and bass, che è un pattern di batterie, influenze di R&B, pop, anche un pochino di blues perché sono sempre stato super fan di Pino Daniele e penso che si senta", dice la giovane promessa sanremese.
E su come stia approcciando l'esperienza di Sanremo Giovani, Jacopo Sol rivela: "Io penso che crederci sia quasi tutto, è importante, e anche proiettare quello che succederà, perché questo poi traspare, il pubblico lo percepisce. Sul palco credo che sarò concentrato su me stesso, non vivo tanto l'ansia quanto l'adrenalina durante l'esibizione. C'è tanta eccitazione". Se vinci? "Se vinco chiamo la mia famiglia, chiamo tutti quelli che mi sono stati vicini. Sento molto il supporto di tutti, ed è il motivo per cui mi sento sicuro sul palco. Poi ovviamente, dal giorno dopo, si comincia a lavorare sul serio", conclude.