Nuovi tesori nell’Antiquarium di Pompei
Pompei ha appena inaugurato il suo nuovo Antiquarium, ovvero il suo Museo che è stato completamente rinnovato. I fortunati visitatori possono scoprire così nuovi straordinari. tesori. Durante gli ultimi scavi sono stati rinvenuti in particolare decine di amuleti, anelli, statuette e altri portafortuna che, purtroppo non sono stati sufficienti a proteggere l’antica città dalla spietata distruttiva furia del Vesuvio.
“Trovo particolarmente toccante l’ultima sala della mostra dedicata all’eruzione, dove sono esposti gli oggetti deformati dal calore, i calchi delle vittime, i calchi degli animali. Siamo il più vicino possibile al dramma incredibile che fu l’eruzione del 79 d.C.“, testimonia con profonda emozione Massimo Osanna, ex direttore del Parco Archeologico di Pompei, lo straordinario uomo che ha rivoluzionato il Sito Archeologico più famoso d’Italia, attualmente Direttore Generale dei Musei di Stato Italiani.
Il Parco Archeologico ha riaperto i battenti la scorsa settimana, esattamente lunedì 18 gennaio, dopo lunghi mesi di chiusura a causa della pandemia. Naturalmente, i turisti scarseggiano in quello che normalmente è uno fra i Siti Archeologici più visitati al mondo, nel 2019, a Pompei, ci sono stati più di 4 milioni di visitatori.
Oggi, a causa delle restrizioni sanitarie, scaturite dai vari DPCM, l’Antiquarium di Pompei è visitabile solo ai residenti della Campania.
Un’occasione unica per i fortunati che possono, immergersi nella privacy della suggestiva città antica per ammirare anche i favolosi affreschi della Casa del Bracciale d’oro, gli sbalorditivi argenti di Moregine e l’eccezionale triclinio della Casa del Menandro. All’Antiquarium sono ora esposti anche i ritrovamenti più recenti degli scavi del Parco Archeologico: dai deliziosi frammenti di stucco della Casa di Orione all’incantevole tesoro di amuleti della Casa con Giardino ed i nuovi emozionanti calchi della Villa di Civita Giuliana.
“L’Archeologo opera generalmente con l’appoggio di un’istituzione che è ansiosa di assicurarsi nuovi esemplari per le vetrine del Museo: ed è certamente un fine encomiabile dato che non v’è nulla di più efficace, per risvegliare l’interesse intorno ad una nuova scienza, del richiamo visivo: «vedere è credere» e i musei sono un mezzo potente di educazione.” (Leonard Woolley)
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