Matteo Salvini in tribunale per sequestro di persona
L’ex ministro dell’Interno italiano è accusato di aver impedito lo sbarco dei migranti soccorsi in mare.
Matteo Salvini appare sabato davanti a un giudice in Sicilia dove sono previste manifestazioni di sostegno al leader di estrema destra. L’ex ministro dell’Interno è perseguito per “abuso di potere e rapimento di persone” per aver bloccato, durante l’estate 2019 per diversi giorni, 116 migranti a bordo di una nave della guardia costiera, la Gregoretti.
Dei migranti erano stati evacuati per motivi medici ma altri 116 sono rimasti sulla nave per quasi una settimana, per mancanza di autorizzazione allo sbarco da parte di Matteo Salvini, allora ministro di un governo formato dalla Lega e dal Movimento 5 Stelle (M5S). Lo scorso febbraio, il Senato ha votato per revocare la sua immunità, aprendo la strada all’azione penale.
Matteo Salvini, spumeggiante quarantenne noto per le sue differenze linguistiche, aveva poi coraggiosamente difeso la sua politica. “Mi dichiarerò colpevole di aver difeso l’Italia e gli italiani“, ha recentemente detto ai suoi sostenitori. E mercoledì sul suo account Twitter ha assicurato che sarebbe andato a processo “con la coscienza pulita, con l’orgoglio di aver difeso l’onore dell’Italia“.
Nel sistema giudiziario italiano, il processo vero e proprio inizia solo dopo un’udienza preliminare davanti a un magistrato in cui l’accusa e la difesa presentano le loro argomentazioni davanti a un giudice che decide sul deferimento alla giustizia. L’accusa può richiedere che il caso venga archiviato, ma il giudice può ignorarlo e costringere l’accusa a formulare un’accusa.
Dopo due-tre udienze, le cui date non sono state fissate, il giudice dovrebbe prendere la sua decisione, secondo quanto riportato dai media. L’udienza di sabato in Sicilia sarà dedicata solo alla costituzione dei partiti civili. Nunzio Sarpietro, giudice esperto che guiderà il procedimento, ha recentemente assicurato al quotidiano La Repubblica che Matteo Salvini troverà in lui un magistrato “che gli garantirà un processo giusto ed equo, come ogni cittadino“.
Decisione collettiva?
Matteo Salvini, che rischia 15 anni di carcere, ha ribadito di aver fatto solo il suo dovere e nulla di illegale. “Che ci sia un tribunale che si permetta di giudicare una scelta politica e governativa di un ministro è un pericoloso precedente“, ha commentato mercoledì Matteo Salvini. La sua strategia di difesa è quella di coinvolgere il premier Giuseppe Conte nel far sì che il blocco della nave sia una decisione collettiva del governo.
Giuseppe Conte contesta questa versione dei fatti, ricordando che Matteo Salvini aveva all’epoca approvato un nuovo decreto-legge che ne rafforzava le competenze. Nel giugno 2019, Matteo Salvini aveva di fatto approvato una legge che rafforzava i suoi poteri e prevedeva che “il ministro dell’Interno può limitare e vietare l’ingresso, il transito o la sosta delle navi nelle acque territoriali per motivi di ordine e sicurezza pubblica“.
Un’altra prova in vista
Matteo Salvini ha convocato i suoi alleati a Catania per tre giorni di riunioni e manifestazioni durante le quali vuole manifestare avendo l’appoggio popolare. Molti funzionari eletti nazionali e locali della Lega, nonché alleati di altri partiti di destra, hanno annunciato la loro presenza.
Matteo Salvini rischia di affrontare un altro processo simile a breve termine, a Palermo, avendo bloccato per diversi giorni a metà agosto 2019 il battello umanitario Open Arms davanti all’isola di Lampedusa. In questo caso, il Senato ha revocato l’immunità a luglio, aprendo la strada a un possibile deferimento alla giustizia, alle stesse condizioni del caso della nave Gregoretti.
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