Sostenibilità
Agenda 2030, disuguaglianze in aumento nelle regioni...
Agenda 2030, disuguaglianze in aumento nelle regioni italiane
I dati del Rapporto sui territori pubblicato da AsviS
A che punto sono le regioni italiane rispetto agli obiettivi per lo sviluppo sostenibile indicati nell'Agenda 2030 dell'Onu? A tracciare un quadro della situazione attuale il Rapporto sui Territori presentato il 13 dicembre 2023 da AsviS, Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile. Dall'osservazione dei dati, che analizzano il percorso dal 2010 al 2022, emerge che da Nord a Sud non sono stati effettuati particolari passi in avanti rispetto all'Agenda 2030. Nel dettaglio, per otto obiettivi gli avanzamenti risultano contenuti, per tre obiettivi si segnala una certa stabilità e per sei obiettivi c'è addirittura un arretramento rispetto agli obiettivi per lo sviluppo sostenibile. Per cercare di invertire questa tendenza, ricordiamo che a settembre 2023 è stato introdotto un aggiornamento alla Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile che, tra l'altro, presenta un nuovo modello di governance multilivello per migliorare la coerenza di tutte le politiche sia a livello nazionale che territoriale.
Inoltre, l'aggiornamento della Strategia prevede l'introduzione di obiettivi quantitativi in larga parte allineati con le direttive UE per lo sviluppo sostenibile a livello locale. Quasi contemporaneamente, l'SDGs Summit delle Nazioni Unite ha concordato una Dichiarazione politica che sottolinea l'importanza della “territorializzazione” per poter accelerare l'attuazione dell'Agenda 2030, anche attraverso la dotazione da parte di ogni Stato membro di appositi Piani nazionali di accelerazione.
I principali dati del Rapporto
Entrando nel dettaglio dei dati del Rapporto, a livello nazionale in due soli obiettivi per lo sviluppo sostenibile si sono registrati miglioramenti sostanziosi ovvero in tema di salute e di economia circolare. Stessa cosa vale a livello di regioni che in media migliorano in uno o al massimo due obiettivi, fatta eccezione per la Valle d'Aosta i cui progressi significativi riguardano tre goal. Parlando di peggioramenti, invece, i dati maggiormente negativi riguardano in particolare quattro obiettivi specifici: povertà, qualità degli ecosistemi, risorse idriche e istituzioni. Anche in questo caso, in genere, le regioni seguono la tendenza nazionale, con l'eccezione della Toscana che registra arretramenti in tre goal, mentre Molise e Basilicata mostrano tendenze negative per ben sei goal.
Uno degli elementi principali che si segnala è la presenza di forti disuguaglianze tra regioni del Mezzogiorno e del Centro-Nord, con valori inferiori alla media nazionale in ben undici goal. In effetti, le differenze territoriali su 14 goal analizzati sui 17 complessivi dell'Agenda 2030, già piuttosto evidenti nelle rilevazioni del 2010, si sono ridotte solo per due obiettivi (lotta alle disuguaglianze, ma solo per il peggioramento delle regioni con le migliori performance) e istituzioni, mentre sono rimaste invariate per cinque goal e sono aumentate per sette. Dal confronto per obiettivi quantitativi dei dati nazionali con quelli regionali e delle province autonome, in sintesi, emerge che:
- Tra gli obiettivi di carattere sociale, 14 regioni e province autonome possono ridurre sotto al 9% il tasso di dispersione scolastica, per contro in 12 territori la quota di laureati sta diminuendo, allentandosi dall'obiettivo del 50% di laureati in età 30-34 anni.
- Tra gli obiettivi di carattere ambientale, in 11 territori su 21 può essere raggiunta la quota di 25% di superfice agricola utile destinata a coltivazioni biologiche, mentre si segnala che in due terzi dei territori la criticità idrica, il consumo di suolo e la riduzione del 20% dell'energia consumata stanno mostrando un andamento negativo. Infatti, le stime indicano che nessuna delle regioni e province autonome italiane dovrebbe riuscire a raggiungere su questi ultimi temi gli obiettivi fissati entro il 2030.
- Tra gli obiettivi di carattere economico, se da un lato, ad esempio, la copertura della rete superveloce è raggiungibile da 18 territori, dall'altro in 15 regioni risulta in aumento la quota di rifiuti pro-capite prodotti.
- Tra gli obiettivi di carattere istituzionale, emerge ad esempio che la durata media dei procedimenti civili sta aumentando in 12 territori su 21, nonostante l'obiettivo di ridurre del 40% tale durata rispetto al 2019.
I temi caldi dello sviluppo sostenibile
Il Rapporto sui Territori dell'ASviS non propone soltanto analisi qualitative e quantitative rispetto ai diversi obiettivi dell'Agenda 2030, ma affronta argomenti centrali per migliorare in maniera significativa le condizioni dei territori italiani e le forti disuguaglianze presenti. Focus specifici vengono dedicati alle caratteristiche e ai limiti delle politiche di coesione adottate negli ultimi anni e ai rischi naturali come quelli idrogeologici, vulcanici, sismici, dovuti a incendi, ondate di calore o a fasi di siccità, che sempre più interessano il nostro Paese.
Quest'ultimo tema, per il fatto di essere riconducibile in diversi casi ai cambiamenti climatici, dovrebbe essere maggiormente al centro delle politiche. Un ulteriore capitolo del Rapporto, inoltre, indica 66 best practice da mettere in pratica a livello territoriale per accelerare l'attuazione degli obiettivi dell'Agenda 2030, da affiancare ad altre iniziative, come la Missione UE per le 100 città a neutralità climatica entro il 2030 e lo sviluppo della Rete di Comuni sostenibili.
Sostenibilità
Energia: transizione efficiente e nuove soluzioni per...
Un’occasione per stimolare un confronto sui temi della transizione energetica, con l’obiettivo di identificare potenzialità di sviluppo, nuove strategie e policy per favorire il percorso di crescita sostenibile, in linea con gli ambiziosi target europei e nazionali. Il convegno “La Transizione Efficiente: nuove soluzioni per l’energia del futuro”, promosso da Engie a Roma l’8 maggio a Roma, nell’ambito del quale saranno presentati i risultati dello studio “Roadmap to 2030: scenari e indicazioni di policy alla luce dei nuovi target di decarbonizzazione” che Engie ha realizzato in collaborazione con il Politecnico di Milano. L’evento vedrà confrontarsi esponenti delle istituzioni, della Pubblica amministrazione e del mondo delle imprese. Tra gli ospiti interverranno il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, il Presidente di Arera, Stefano Besseghini e il Presidente del GSE, Paolo Arrigoni.
Sostenibilità
Bioedilizia, isolamento termico: la proposta green da una...
Il progetto di Green Tech Industry con scarti della filiera agricola del riso miscelati con fibre termofusibili
La sostenibilità ambientale passa anche attraverso un’edilizia green. Lo sa bene la start up pugliese Green Tech Industry Srl che ha ingegnerizzato, testato e brevettato dei pannelli termoisolanti innovativi. Si tratta di strutture prodotte con materiali naturali, come scarti della filiera agricola del riso, miscelati con fibre termofusibili. I pannelli prevedono un sistema di isolamento termico a cappotto per edifici che guarda al futuro e agli obiettivi dettati dall’Unione europea nei Paesi membri.
L'idea e nata nell'ambito del Distretto dell'Edilizia Sostenibile pugliese che ha messo in rete diverse competenze. Così si è concretizzata una collaborazione in maniera autonoma avviando e portando a compimento un percorso di sperimentazione durato due anni. L'obiettivo raggiunto ha come protagonista il sistema di cappotto termico con materiali naturali e, quindi, altamente sostenibile e performante in termini di isolamento termico, di coibentazione acustica, di resistenza e di densità
“La start up nasce da un’idea condivida da quattro amici imprenditori – ci racconta Antonio Paccione, il presidente di Green Tech Industry Srl -. Insieme ad Salvatore Matarrese, Antonio Stolfa e Luca Russo, crediamo nell’innovazione di processo e di prodotto dell’edilizia. Un’esigenza sensibile al mercato e alle imprese di settore. I giovani ripongono oggi più attenzione al tipo di classe energetica delle proprie abitazioni, anche in fase di acquisto, e che siano sostenibili e salubri nel tipo di materiali impiegati”.
Il piano dell'Unione Europea ha previsto una rivoluzione nel settore dell'edilizia. L’Italia, dove il patrimonio immobiliare è mediamente piuttosto vecchio vivrà uno sforzo non indifferente: “Ci viene richiesto di efficientare qualcosa come nove milioni di immobili per una spesa di 65 miliardi”, sottolinea il presidente Paccione.
Gli obiettivi Ue
La direttiva Ue, infatti, prescrive l'obbligo della classe energetica D, nella direzione di una qualità dei materiali che davvero consenta l'emissione zero in atmosfera. “È su questo che stiamo lavorando dal momento in cui siamo nati come start up – continua Antonio Paccione - con il proposito di dare un nostro contributo a questa svolta green. La visione Green Tech è creare un futuro in cui gli edifici siano altamente efficienti e rispettosi dell'ambiente, contribuendo a mitigare i cambiamenti climatici e a garantire una migliore qualità della vita".
La Commissione Europea ritiene gli edifici presenti negli Stati membri, responsabili del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di gas serra. Così la nuova direttiva definisce un percorso finalizzato a raggiungere un parco edifici neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050, guardando a degli step intermedi di risparmio energetico per il patrimonio edilizio che prevedono una riduzione del consumo medio di energia del 16% nel 2030 e del 20-22% nel 2035. L’attenzione particolare è quindi rivolta ai livelli energetici di ogni singolo edificio, in quanto il 55% della riduzione energetica andrà raggiunto attraverso la ristrutturazione di quelli che presentano, ancora oggi, le performance peggiori.
Sostenibilità
Sostenibilità e inclusività attraverso lo sport, al via VI...
Il progetto biennale di Gruppo Cap
Sostenibili, diversi e inclusivi. Sono i tre pilastri della sesta edizione di Valori in Campo, il progetto biennale di Gruppo Cap, la green utility che gestisce il servizio idrico della Città metropolitana di Milano, che ha l’obiettivo di valorizzare lo sport come veicolo per promuovere valori fondamentali nella formazione dei giovani e giovanissimi, accompagnandoli nella loro crescita umana e culturale. Un investimento da 160mila euro destinato a finanziare i migliori progetti delle società sportive presenti nel territorio milanese secondo tre diverse categorie: Sostenibilità, Inclusione, Diversità e Pari Opportunità. È già possibile candidare le proprie proposte, c’è tempo fino al 15 giugno 2024.
“Giunto alla sesta edizione e con oltre dieci anni di storia alle spalle, Valori in Campo è uno dei nostri progetti più longevi e sicuramente uno dei più importanti - spiega Yuri Santagostino, presidente di Gruppo Cap - L’obiettivo è quello di affiancare le tante realtà sportive del territorio nella formazione di giovani atleti in modo che diventino cittadini consapevoli, dotati delle conoscenze necessarie per affrontare le sfide ambientali, culturali e sociali. Per questo abbiamo scelto di indicare tre nuovi ambiti, che si inseriscono nella strategia dell’azienda che cerca di promuovere la parità di genere, l’inclusività e la diversità come valore in ogni ambito, sia all’interno dell’azienda, sia presso i partner e gli stakeholder. La promozione dell'educazione ambientale e civica tra i giovani per noi è un investimento nel futuro sostenibile della Città metropolitana di Milano, e un contributo alla costruzione di una società più inclusiva, aperta e accogliente”.
Il nuovo bando, che avrà come sempre durata biennale (2024-2026), offre la possibilità a tutte le società sportive del territorio della Città metropolitana di Milano di proporre progetti in tre diverse categorie: Sostenibilità, con focus su temi quali l’educazione ambientale, la riduzione dell’impatto ambientale delle attività svolte e nei luoghi in cui si svolgono, e la promozione di pratiche sostenibili; Inclusione, con progetti che attraverso l'attività sportiva si pongono l’obiettivo di creare un ambiente accogliente, sia dal punto di vista sociale, sia culturale, sia dell’accessibilità; Diversità e Pari Opportunità, con focus sulla riduzione del gender gap, sul superamento degli stereotipi di genere e sull’empowerment femminile.
L’obiettivo è promuovere la cultura della diversità e della sostenibilità, condividendo con le nuove generazioni del territorio del milanese i principi dell’Agenda 2030 e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals) che si traducono in valori quali rispetto, passione, fiducia, comunità, partecipazione, diversità, inclusione, integrazione, legalità.
Il bando prevede un budget di 160mila euro per il biennio 2024-2026, che sarà suddiviso tra i progetti selezionati. La scadenza per candidare i progetti a Valori in Campo è fissata per il 15 giugno 2024, mentre il 2 agosto 2024 verranno proclamati i vincitori. Per tutte le informazioni, per scaricare i materiali per partecipare al bando e per candidare i propri progetti: https://acquisti.gruppocap.it/web/bandi_avvisi/home.shtml.