Ultima ora
Da Martha di Norvegia e lo sciamano a Theodora di Grecia e...
Da Martha di Norvegia e lo sciamano a Theodora di Grecia e l’avvocato: le ‘aristonozze’ del 2024
Matrimoni in programma anche per il VII duca di Westminster, Elisabeth de Bourbon Parme e la figlioccia di Felipe VI
Ha rinunciato ai suoi titoli e all'appannaggio reale, sfidando l'opinione pubblica e un intero Paese. Finalmente Martha Louise di Norvegia sposerà lo sciamano afroamericano Durek Verret, guru spirituale dei divi di Hollywood, da Gwyneth Paltrow a Antonio Banderas, in nozze da favola, fissate per il prossimo 31 agosto, nella città di Geiranger, sulle rive del fiordo omonimo, dichiarato patrimonio dell'Umanità. Un'unione osteggiata e combattuta che avrà comunque un lieto fine, da subito paragonata a un romanzo 'rosa' alla 'Bridgerton' con Verret nel simbolico ruolo del fascinoso Regé -Jean Page. Lui, 47 anni, fisico possente, sguardo ammaliante e carismatico, lei 50 anni, madre di tre figlie (Maud Angelica, Leah Isadora, Emma Talluh), vedova e divorziata del fu scrittore Ari Behn, morto suicida.
Un happy end comunque atteso in Norvegia e annunciato sfidando il protocollo. Sono stati, infatti, Martha Louise e Durel Verret a dare notizia del matrimonio sui loro profili social ('my beloved Princess Martha Louise an I are happy to announce...'). Cambiano i tempi e anche le monarchie si evolvono. Del resto la primogenita dell'attuale sovrano, dopo aver conosciuto il suo attuale fidanzato, aveva condiviso con i followers interessanti riflessioni sul razzismo e sul rapporto con "le persone di colore. Ho dato per scontato i miei diritti - scriveva -Non ho mai analizzato a fondo cosa fosse il razzismo". E ha promesso che non sarà "operativa tra i senior royals, eviterò poi di usare i mie titoli a scopi privati".
Nulla di scontato per Martha Louise di Norvegia e Durek Verret anche se alla corte di Norvegia i matrimoni sono sempre stati avversati, soprattutto all'interno della casata dei Glucksburg. L'attuale sovrano attese oltre 10 anni prima di impalmare la bellissima, ma non aristocratica, Sonja Haraldsen, con tanto di ferrea opposizione del padre di lui, il principe Olav, che dopo tanto struggimento acconsentì alle nozze accompagnando la futura regina all'altare. Anche il futuro re, Haakon Magnus, ha dovuto lottare per imporre la scelta di una sconosciuta commoner, Mette-Marit Tjessem Hoiby, già madre di un bambino e compagna di uomo noto alle forze dell'ordine. Un destino che accomuna quasi tutti i membri della corte di Norvegia che potrebbe riassumersi in una semplice didascalia 'ominia vincit amor'.
Gli 'aristomatrimoni' del 2024
Ma quello di Martha Louise e Durek Verret è solo uno degli aristo- matrimoni in programma per il 2024. Celebrazioni spesso open air, nelle tenute o nelle fincas di famiglia, come quello recente tra Teresa Urquijo y Moreno, nipote di Juan Carlos di Spagna, analista finanziaria e il politico Josè Luis Martinez Almeida che si è svolta al El Canto de la Cruz, in località Colmenar Viejo a 30 chilometri da Madrid.
E sempre in Spagna Victoria Lope Quesada, nipote della principessa Anna di Francia e del defunto duca di Calabria, 27 anni, studi all'università di Yale e a Glion in Svizzera, dirà 'si' all'uomo d'affari Enrique Moreno de la Cova y Ybarra. Discendente dai Borboni di Francia, Victoria è la figlioccia di Felipe VI, tra gli amici più cari del padre della sposa, Pedro Lopez Quesada. Attesa al matrimonio la famiglia reale di Spagna al gran completo.
Finalmente una buona notizia dalla terra di Albione dopo la malattia che ha colpito Carlo III e la principessa del Galles, il divorzio dopo tre anni di convivenza con Lindsay Wallace, di Peter Phillips, figlio di Anna d'Inghilterra. Il 7 giugno Hugh Crosvenor, settimo duca di Westminster, l'uomo più ricco d'Inghilterra e partito più ambito, sposerà l'eterna fidanzata Olivia Henson, 30 anni, mite, discreta, studi in lingue, una passione per l'Italia e la Spagna. Tutta l'aristocrazia inglese, e non solo, si darà appuntamento nella splendida tenuta di famiglia di Eaton Hall nella regione dello Cheshire.
E dall'Inghilterra alla Grecia. Dopo una lunga convivenza la 'petite' della famiglia reale di Grecia, la principessa Theodora, attrice, sposerà in autunno ad Atene 'l'elu de son coeur', Matthew Kumar, conosciuto a New York, ricco e affascinante avvocato di origine indiana. Una celebrazione rinviata più volte, a causa del Covid prima e poi della scomparsa di Costantino di Grecia.
Piccole principesse crescono (e si sposano) anche all'interno della famiglia di Bourbon- Parme. Un anno dopo il fratello Amaury, convolato con Pélagie de Mac Mahon la scorsa estate, Elisabeth si unirà davanti a Dio, dopo la cerimonia religiosa che si è svolta lo scorso 24 febbraio, a Xavier Denis, analista finanziario. Festeggiamenti in Normandia, il 6 luglio, con tutta probabilità nella chiesa di Saint- Aubin de Tourouvre, già scelta dalla sorella Charlotte per unirsi al diplomatico originario del Guatemala Javier Valladares Urruela.
Cronaca
Milano, 18enne ucciso a colpi di pistola in strada
E' accaduto verso le 3.15 in via Varsavia
Un 18ennne, di origine slava, è stato ucciso a colpi di pistola in strada a Milano. E' accaduto verso le 3.15 in via Varsavia. Secondo le prime informazioni il ragazzo si trovava all'interno di un furgone quando sarebbe stato aggredito da alcune persone che avrebbero iniziato a sparare colpendolo al torace. Trasportato presso l’ospedale Policlinico, il 18enne è deceduto verso le 4.25. Sul caso indaga la polizia.
Ultima ora
Rafah, Israele ammassa i tank al confine: ultime trattative...
Decine di mezzi dell'Idf vicino al valico israeliano di Kerem Shalom. Fonti: Tel Aviv potrebbe riconsiderare l'operazione con un accordo sugli ostaggi, ma non metterebbe fine alla guerra
Israele è pronto a entrare a Rafah, la città nel sud della Striscia di Gaza dove sono raccolti oltre 1,4 milioni di palestinesi. Secondo quanto riferisce il Times of Israel, l'esercito ha ammassato dozzine di tank e blindati lungo il confine con la Striscia di Gaza in quelli che sembrano essere i preparativi per un'invasione della città di confine. In particolare, mezzi sono stati avvistati in movimento vicino al valico israeliano di Kerem Shalom. Secondo la tv pubblica israeliana, il premier Benjamin Netanyahu ha approvato i piani per l'operazione ma non ha ancora dato il via libera che consentirebbe alle forze di difesa (Idf) di entrare in azione. Secondo le ultime news attribuite a fonti militari, fra 150mila e 200mila persone hanno lasciato Rafah dallo scorso 7 aprile in vista del possibile attacco da parte di Israele. Dall'inizio della guerra, 1,5 milioni di profughi, sui 2,2 milioni residenti nella Striscia, hanno cercato rifugio a nella città-
Nuovi colloqui
Continua intanto a muoversi la diplomazia per arrivare a un accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi, rapiti da Hamas nell'attacco del 7 ottobre 2023. Secondo quanto riferisce Haaretz, una delegazione egiziana è attesa in Israele per continuare i negoziati. Mercoledì funzionari egiziani, israeliani e statunitensi hanno tenuto incontri di persona e a distanza per cercare di sbloccare lo stallo.
Una fonte ha detto al sito di notizie Ynet che Israele sarebbe disposto a riconsiderare l'operazione pianificata a Rafah se ci fosse "un'offerta reale" per un accordo di tregua con Hamas per gli ostaggi, ma non "scenderà a compromessi sulla fine della guerra". I commenti del funzionario arrivano mentre i media ebraici riferiscono che Tel Aviv avrebbe abbandonato la sua precedente richiesta che almeno 40 ostaggi fossero rilasciati come parte di un eventuale accordo.
In particolare un anonimo alto funzionario israeliano ha riferito che Israele sta attualmente valutando una proposta di accordo per il rilascio di 33 ostaggi detenuti da Hamas. Il funzionario aggiunge che la durata del cessate il fuoco che accompagnerà il rilascio degli ostaggi sarà determinata dal numero di prigionieri che Hamas libererà.
La proposta di Hamas
Hamas, dal canto suo, si sarebbe detta disposta a sciogliere la sua ala militare se venisse riconosciuto lo Stato palestinese. In un'intervista all'Ap rilanciata dai media israeliani, Khalil al-Hayya, membro dell'ufficio politico del gruppo residente a Doha, ha detto che l'organizzazione sarebbe pronta a deporre le armi se venisse creato "uno stato palestinese pienamente sovrano in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza".
Usa e altri Paesi coinvolti in crisi sollecitano liberazione di tutti gli ostaggi
Gli Stati Uniti con altri 17 Paesi con cittadini fra gli ostaggi di Hamas (Argentina, Austria, Brasile, Bulgaria, Canada, Colombia, Danimarca, Francia, Germania, Ungheria, Polonia, Portogallo, Romania, Serbia, Spagna, Thailandia e Gran Bretagna) sollecitano, in un comunicato congiunto diffuso dalla Casa Bianca, il rilascio "immediato" degli ostaggi sequestrati da Hamas a Gaza, in modo da consentire a tutti gli attori "di concentrarsi sulla fine di questa crisi e sforzi a riportare la pace e la stabilità nella regione". I Paesi esprimono "deciso sostegno per gli sforzi di mediazione in corso".
"Lo stato degli ostaggi e della popolazione civile a Gaza, protetti dal diritto internazionale, è un tema al centro delle preoccupazioni internazionali", si legge nel comunicato. "L'accordo in discussione per la liberazione degli ostaggi porterebbe a un cessate il fuoco prolungato e immediato a Gaza, tregua che faciliterebbe l'aumento del trasferimento della necessaria assistenza umanitaria nella Striscia di Gaza e a una fine credibile delle ostilità", si sottolinea. "I residenti di Gaza potrebbero tornare alle loro case e terre, dopo preparativi che assicurino loro un tetto e aiuti umanitari".
Cronaca
25 aprile, cortei e tensioni da Roma a Milano
Scontri in particolare fra filo palestinesi e Brigata Ebraica
Un 25 aprile con cortei e iniziative in diverse città italiane, per ricordare la Festa della Liberazione del Paese dall'occupazione nazista e dal regime fascista. La giornata, che da punto di vista istituzionale ha visto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella deporre una corona di alloro al Milite ignoto all'Altare della Patria con la premier Giorgia Meloni e i presidenti delle Camere, è stata scandita anche dalle manifestazioni di partigiani, sindacati e leader delle opposizioni che sono scesi in piazza a Milano con Antonio Scurati e a Roma con Roberto Salis. Non sono mancati momenti di tensione e scontri in particolare fra filo palestinesi e Brigata Ebraica.
Scontri a Roma
A Roma tensione tra grida, insulti e petardi a piazza di porta San Paolo. Da un lato i manifestanti pro Palestina, circa 300 persone tra movimento degli studenti palestinesi, antagonisti e collettivi universitari, dall'altro rappresentanti della Brigata ebraica e della comunità ebraica. I due schieramenti erano separati dai blindati della polizia e dagli agenti in tenuta anti sommossa. Poco prima delle 11 il presidio della Brigata ebraica si è sciolto. I manifestanti sono stati scortati dalle forze dell'ordine fino a piazza Vittorio Bottego dove si sono poi allontanati. Nel frattempo da Porta San Paolo è partito il corteo dei pro Palestina.
Alcuni manifestanti della Brigata Ebraica, mentre stavano lasciando il presidio, sono tornati indietro, tentando più volte di superare il cordone delle forze dell'ordine per raggiungere i manifestanti pro Palestina. "Fino a che loro non se ne vanno noi restiamo qui", il grido dei manifestanti pro Palestina. Dalle fila della Brigata ebraica sono stati inoltre lanciati alcuni sassi verso il gruppo di cronisti presenti. Colpiti un cronista di un sito di informazione online, raggiunto al naso, e un operatore della tv alla testa. Entrambi non hanno riportato conseguenze e hanno continuato a svolgere il loro lavoro.
"Fuori i genocidi dalla storia, con la resistenza sempre", è lo slogan sullo striscione esposto dai manifestanti pro Palestina in piazza. "Non tolleriamo che in questa giornata vengano sventolati i simboli di uno Stato oppressore", gridavano i manifestanti.
Tensioni a Milano
Dieci le persone accompagnate in questura "per gli opportuni provvedimenti", a causa dei disordini avvenuti in piazza Duomo in occasione della manifestazione per il 25 Aprile, alla quale hanno partecipato circa 100mila persone. Lo rende noto la questura di Milano.
Due i momenti di tensione: il primo davanti al Mc Donald's, dove un gruppo di giovani pro Palestina ha cercato di sfondare il cordone creato dai City Angels a protezione dello spezzone della Brigata ebraica, al grido di "fuori i sionisti dal corteo. Qui ci sono stati alcuni minuti di scontri fisici, in cui sono state scagliate sedie contro i baschi e contro i giornalisti. Tra i bersagli anche il cane di un passante, sollevato da terra per il collare e brandito contro la folla.
Altre tensioni sono avvenute intorno alle 16.30 nel cuore della piazza, dove un gruppo di giovani filo palestinesi, giunti in Duomo ore prima dell’arrivo del corteo ufficiale, ha tentato di sfondare la barriera con le transenne predisposta a protezione del palco. “Immediatamente intervenuti contingenti delle forze dell'ordine che hanno contenuto il gruppo”, riferisce la questura.
Monologo Scurati
"Finché quella parola - antifascismo - non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana". Così lo scrittore Antonio Scurati, leggendo sul palco di Milano il monologo che la Rai ha deciso di non mandare in onda.
Anche a Firenze un lungo applauso ha salutato la lettura dell'attore e drammaturgo Stefano Massini del monologo di Scurati, in una piazza della Signoria gremita di migliaia di persone. Al termine della lettura, Massini ha commentato: "Vorrei aggiungere che nel frattempo sono successi alcuni fatti di cui è impossibile non tenere conto. Una profonda sensibilità democratica si è manifestata in risposta. Un sondaggio recentemente pubblicato dice che il 72% degli italiani si dichiara antifascista, è una maggioranza schiacciante. La Festa della Liberazione non ha senso se non parliamo al 28% che non si dichiara antifascista. Questa è la Festa della riappropriazione della vita e della fine della dittatura".
Si è aperta con la lettura del monologo di Scurati da parte del segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, l’iniziativa “Largo Alla Costituzione” promossa dal sindacato insieme al comitato provinciale dell’Anpi di Napoli a Largo Berlinguer. Un migliaio le persone in piazza per partecipare alla lettura collettiva degli articoli della Costituzione, che è stata distribuita in una copia ad edizione limitata stampata per celebrare i 130 anni della Camera del Lavoro Metropolitana.
Le parole di Ilaria Salis
"Sono orgogliosa che nel mio paese si ricordi tutti gli anni la cacciata dei nazifascisti grazie alla coraggiosa lotta di partigiani e partigiane. Dalla mia cella ardentemente desidero che il mio paese si mostri tutti i giorni all'altezza della propria storia, che oggi come in passato voglia opporsi all'ingiustizia nel mondo e schierarsi dalla parte giusta della storia. Buon 25 aprile", le parole scritte in un messaggio di Ilaria Salis lette dal padre Roberto, dal palco dell'Anpi Roma nel corso della manifestazione per la Festa della Liberazione.
Presidente Mattarella e premier Meloni all'Altare della Patria
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dai presidenti del Senato Ignazio La Russa, della Camera Lorenzo Fontana, del Consiglio Giorgia Meloni, della Corte costituzionale Augusto Barbera, dal ministro della Difesa Guido Crosetto e dalle alte cariche militari, ha reso omaggio all'Altare della Patria, deponendo una corona di alloro sulla tomba del Milite ignoto. Il capo dello Stato, che non rinunciò all'omaggio al Vittoriano neanche durante il lockdown, quando si recò da solo a piazza Venezia, si è quindi spostato a Civitella in Val di Chiana, in Toscana, scelta quest'anno per la celebrazione del 25 aprile, dove nel 1944 i nazisti trucidarono 244 persone.