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Francia, sondaggio riservato dà maggioranza a Le Pen da dicembre: timori per le Europee
L'indagine rivelata oggi dava l'estrema destra del Rassemblement National come primo partito all'Assemblea Nazionale e un crollo per il campo politico del presidente Macron
Un sondaggio riservato, realizzato a dicembre, dava l'estrema destra del Rassemblement National di Marine Le Pen come primo partito all'Assemblea Nazionale francese in caso di elezioni. La notizia, rivelata dal magazine l'Obs, agita la politica d'Oltralpe, mentre si avvicinano le elezioni europee di giugno.
Il sondaggio era stato commissionato dal partito conservatore Les Republicains nel pieno del dibattito sulla nuova legge per l'immigrazione per valutare le conseguenze di un possibile scioglimento della camera bassa del parlamento. Destinato a rimanere riservato e realizzato da Ipsos su un campione di 4mila persone, il rilevamento prevedeva un successo del Rassemblement National, con 243-305 eletti, un dato che poteva dunque superare la soglia dei 289 deputati oltre la quale vi è la maggioranza assoluta dell'Assemblea. Il partito di Le Pen conta ora 89 seggi.
Lo stesso sondaggio prevedeva un crollo del campo politico del presidente Emmanuel Macron, cui venivano assegnati 117-165 deputati contro i 246 di oggi. A sinistra l'alleanza Nupes non andrebbe oltre i 55-79 deputati, rispetto ai 131 attuali. I Republicains appaiono relativamente stabili, anche se in lieve calo, con previsioni di 44-60 eletti, contro i 62 conquistati nel 2022.
Il sondaggio va letto con prudenza. In Francia i deputati vengono eletti con un sistema uninominale maggioritario a doppio turno, che rende difficile prevedere con precisione l'esito del voto in ciascuna delle 577 circoscrizioni elettorali. Inoltre il rilevamento è stato compiuto mentre il dibattito era concentrato sul tema dell'immigrazione, il che potrebbe aver favorito il Rassemblement National. Tuttavia il sondaggio evidenzia un trend in forte crescita per un partito di estrema destra che è stato a lungo un paria della politica.
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Ucraina, migliaia di vittime di stupro dei russi: al via...
La compensazione, che include sostegno finanziario ma anche medico e psicologico, arriverà entro qualche settimana
Sono migliaia le donne che in Ucraina hanno subito uno stupro da parte di militari russi durante la guerra, ma solo 500 lo hanno denunciato. Per loro arriveranno, entro qualche settimana, i primi risarcimenti. Ed è la prima volta che avviene mentre il conflitto, entro il quale è stata perpetrata la violenza, è ancora in corso. Mentre fra l'altro sono state aperte inchieste su decine di casi di violenza sessuale anche contro uomini, che si sono fatti avanti per denunciare, e bambini.
La Rappresentante speciale dell'Onu per la violenza sessuale, Pramila Patten, ha accusato la Russia di usare lo stupro in Ucraina come "strategia militare", ricordando il fermo di "militari equipaggiati di Viagra".
La compensazione, che include sostegno finanziario, medico e psicologico, è frutto di quello che la 'first lady' Olena Zelenska ha definito "un passo importante per ripristinare la giustizia". "Giustizia per le vittime di violenza non è necessaria solo in Ucraina", ha aggiunto Zelenska.
A gestire il programma di compensazioni è il Fondo globale per i sopravvissuti, istituito nel 2019 dai premi Nobel per la pace Denis Mukewege e Nadia Murad per aiutare le vittime di violenze sessuali attuate nell'ambito di conflitti, un fondo che si basa sulle donazioni di Paesi stranieri. Il numero esatto delle vittime non è noto, ma si stima che si tratti di migliaia di persone.
"La riabilitazione e la compensazione sono elementi della riparazione, ma quello che è molto importante per i sopravvissuti è il riconoscimento" di quello che hanno subito, ha spiegato in una intervista al Guardian la direttrice del Fondo, Esther Dingemans. "Lo schema offre una conferma che quello che è accaduto loro è riconosciuto ufficialmente. E invia anche un messaggio alla comunità", aggiunge.
Fra le vittime che hanno denunciato lo stupro vi è Ludmila Huseynova, originaria di Novoazovsk, nella provincia di Donetsk, una delle otto civili ucraine rilasciate nel quadro del primo scambio di sole donne con la Russia insieme a 100 soldati ucraini, nell'ottobre del 2022. Aveva trascorso tre anni sequestrata dalle forze separatiste nella regione di Donetsk. chiusa in una gabbia sovraffollata, senza vedere il cielo, in un ambiente saturo di fumo di sigaretta. "Quando mi hanno rilasciato ho dovuto reimparare a usare le gambe e a respirare a pieni polmoni".
"Sono libera da più di un anno ma continuo a non dormire la notte. Mi sveglio sentendomi addosso il modo disgustoso in cui mi hanno toccata", ha affermato, denunciando che quando è stata rilasciata "non capivamo davvero neanche cosa fosse la violenza sessuale in ambito di un conflitto". Quando è stata rilasciata è stata ricoverata in un ospedale di Dmipropetrovsk, "dove non capivano come affrontare una sopravvissuta a torture sessuali e non sono stati in grado di parlarmi, o curarmi nel modo giusto".
Quando le forze russe hanno occupato la sua città nel 2014, ha cominciato ad aiutare gli orfani raccogliendo donazioni da tutto il Paese. Era stata arrestata per aver distribuito ai bambini libri in lingua ucraina. Da mesi ha iniziato a lavorare con il Fondo.
Huseynova cerca di aiutare altre donne di Donetsk che, come lei, sono state detenute per anni. E denuncia che non ricevono alcun aiuto, che non c'è nessuna missione o aiuti umanitari nella regione, e sono perfino prive di assorbenti. Ma qualcosa si sta muovendo. Oltre all'impegno di Zelenska, alla Rada è in discussione un progetto di legge proprio sulla violenza sessuale in ambito di guerra, che prevede l'istituzione di un registro nazionale per registrare i casi.
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Russia, arrestato giornalista di Forbes: per Mosca ha...
Il cronista Sergei Mingazov è accusato di aver rilanciato su Telegram un post sugli abusi commessi a Bucha dalle forze russe
Il giornalista di Forbes Russia Sergei Mingazov è stato arrestato nella città russa di Khabarovsk per aver rilanciato su Telegram un post sugli abusi commessi a Bucha dalle forze russe, quindi con l'accusa di aver diffuso notizie false sulle forze militari, con le aggravanti dell'odio e dell'inimicizia, ha denunciato il suo avvocato, Kostantin Bubon, citato da Rbk. Mingazov aveva lavorato in precedenza per il quotidiano Vedomosti e anche per la Tass. Sono già numerose le condanne 'fotocopia' in Russia per la diffusione delle notizie su Bucha.