Economia
Regime impatriati: proroga con l’acquisto della casa e il...
Regime impatriati: proroga con l’acquisto della casa e il trasferimento della residenza nel 2024
Con l’acquisto della casa e il trasferimento della residenza anagrafica in Italia entro il 2024, il nuovo regime impatriati si allunga di tre anni
Dal 1° gennaio 2024 è in vigore un nuovo regime impatriati, il pacchetto di agevolazioni fiscali previsto per chi rientra da un periodo all’estero. I benefici sono diventati meno vantaggiosi e più difficilmente accessibili con le novità della riforma fiscale approvate alla fine dello scorso anno.
Ma proprio per rendere meno netto il passaggio sono state previste delle misure di raccordo: una di queste consiste nella possibilità di prolungare la riduzione della base imponibile al 50 per cento in caso di acquisto della casa e trasferimento della residenza anagrafica nel 2024.
Regime impatriati 2024: proroga delle agevolazioni tra vecchie e nuove regole
Dal 2024 non sono più applicabili le regole previste dall’articolo 16 del decreto legislativo numero 147 del 2015 così come rivisto dal Decreto Rilancio.
Da quest’anno bisogna far riferimento alla cornice di regole e agevolazioni fiscali tracciate dall’articolo 5 del decreto legislativo sulla fiscalità internazionale di attuazione della riforma.
In presenza di specifici requisiti, come un’elevata qualificazione e specializzazione, per i titolari di redditi di lavoro dipendente, di redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, di redditi di lavoro autonomo, che derivano dall'esercizio di arti e professioni, è stata prevista una riduzione del 50 per cento della base imponibile, su cui calcolare le imposte, entro il limite annuo di 600.000 euro. I benefici durano per 5 anni.
Fino allo scorso anno l’acquisto della casa garantiva la possibilità di allungare per altri 5 anni il regime impatriati, dimezzando la base imponibile.
Più nel dettaglio bastava diventare proprietari di almeno un'unità immobiliare di tipo residenziale in Italia, successivamente al trasferimento in Italia o nei dodici mesi precedenti al trasferimento. E risultava valido anche l’acquisto da parte del coniuge, del convivente o dei figli, e anche in comproprietà.
Questa regola nel nuovo regime impatriati non esiste più, ma è stata inserita una misura transitoria per il 2024 che permette alle lavoratrici e ai lavoratori che rientrano dall’estero di prolungare i benefici per tre anni.
Proroga regime impatriati 2024: acquisto della casa e trasferimento prolungano le agevolazioni
L’estensione delle agevolazioni viene garantita a coloro che rispondono ai seguenti requisiti:
● trasferiscono la residenza anagrafica durante il 2024;
● diventano proprietari, entro la data del 31 dicembre 2023, e comunque nei dodici mesi precedenti al trasferimento, di un'unità immobiliare di tipo residenziale adibita ad abitazione principale in Italia.
Per i contribuenti, genitori di figli o figlie, la maggiorazione dei benefici che porta a una base imponibile del 40 per cento non si applica agli ulteriori tre periodi d’imposta coperti dal regime impatriati.
Inoltre confrontando la formulazione delle due norme emerge che dovrà essere il lavoratore o la lavoratrice ad acquistare casa e non potranno essere, come nel caso del vecchio regime, anche il coniuge o i figli e le figlie.
Va sottolineato, però, che la possibilità di beneficiare del prolungamento del periodo di applicazione delle agevolazioni tocca tutto il 2024: la norma, infatti, non fa riferimento alla residenza fiscale ma a quella anagrafica. Se la casa è stata acquistata a fine anno, anche nella seconda parte del 2024, quindi, a prescindere dal calcolo dei giorni.
Economia
Incidenti sul lavoro, Santonastaso: “379 morti in 127...
"Assistiamo a una bella differenza di numeri questo perché l'Inail usa criteri molto stretti, lavora sulle denunce, sulle quali pende sempre la mannaia della burocrazia e inoltre non considera molte categorie di lavoratori"
"Con l'incidente di oggi in Sicilia sul lavoro arriviamo a 379 morti nel nostro Paese da inizio anno, in pratica in soli 127 giorni. Questi sono i dati diversi da quelli dell'Inail che ha atteso il 1° maggio per diffondere il dato rei morti del primo trimestre 2024 conteggiando 191 vittime, in calo del 2,6% rispetto al 2023. Eppure a noi risultavano 260 morti con un aumento del 3% in un anno". Così all'Adnkronos/Labitalia è Piero Santonastaso, ideatore e curatore di 'Morti di lavoro', progetto partito su Facebook e in cui racconta, e da conto, del fenomeno degli incidenti sul lavoro al di là dei dati ufficiali.
"Assistiamo - sottolinea - a una bella differenza di numeri questo perché l'Inail usa criteri molto stretti, lavora sulle denunce, sulle quali pende sempre la mannaia della burocrazia e inoltre non considera molte categorie di lavoratori. Come detto più volte è tempo che l'Italia rimetta mano all'intero sistema della certificazione, non prima di essersi dotata di una legislazione in grado, se non dio stroncare, di ridurre ai minimi termini il fenomeno degli omicidi sul lavoro. Manca la volontà di intervenire sull'organizzazione del lavoro. Il governo ha introdotto la patente a punti ma solo nell'edilizia tagliando fuori tutti gli altri settori".
"Con i morti di oggi - rimarca - in Sicilia arriviamo a 29 morti dall'inizio dell'anno, 21 proprio sul luogo di lavoro e gli 8 in itinere. Nella pessima classifica italiana la Sicilia sale così al quinto posto. Al primo posto c'è fissa e stabile, da anni, la Lombardia, a seguire la Campania, l'Emilia-Romagna, il Veneto e ora appunto la Sicilia".
Economia
Scuola, Bper Banca e Fem a sostegno di Road to Stem
Progetto innovativo finalizzato a guidare gli studenti e le studentesse delle scuole secondarie di secondo grado verso una maggiore consapevolezza delle opportunità lavorative nel campo delle discipline Stem
Bper Banca e Future Education Modena (Fem) annunciano la collaborazione nell’ambito dell’iniziativa 'Road to Stem', un progetto innovativo finalizzato a guidare gli studenti e le studentesse delle scuole secondarie di secondo grado verso una maggiore consapevolezza delle opportunità lavorative nel campo delle discipline Stem (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica).
Lanciato congiuntamente da Bper Banca e Future Education Modena, centro internazionale per l'innovazione in campo educativo, Road to Stem mira a fornire agli studenti gli strumenti necessari per prendere decisioni informate riguardo alle loro future carriere. Attraverso una serie di attività esperienziali e incontri con professionisti del settore, gli studenti avranno l’opportunità di esplorare le diverse opportunità di lavoro nel campo Stem, acquisendo competenze fondamentali per il loro percorso educativo e professionale.
Il progetto si propone inoltre di affrontare il problema del 'skill mismatch', ovvero il divario tra le competenze acquisite durante il percorso educativo e quelle richieste dal mondo del lavoro, soprattutto nelle aree Stem. Questo divario rappresenta una sfida globale per numerose aziende e settori, e Road to Stem si pone l’obiettivo di contribuire a colmarlo, preparando gli studenti con le competenze necessarie per affrontare le sfide del mercato del lavoro del futuro.
Bper, da lungo tempo attiva nel campo dell’educazione finanziaria, si impegna a fornire alle persone gli strumenti necessari per compiere scelte consapevoli nel campo della finanza e dell’economia, e ora estende questo impegno al campo dell’istruzione Stem.
"La collaborazione con Fem riflette il nostro impegno a sostegno dell’istruzione e della parità di genere. Nonostante gli sforzi volti alla promozione dell’inclusione delle donne nelle discipline Stem, esiste ancora un divario di genere significativo. Con questo progetto, che mira a sensibilizzare i fruitori sulle tematiche della parità di genere, a contrastare gli stereotipi e a superare i bias cognitivi, vogliamo quindi offrire a studenti e studentesse le risorse necessarie per esplorare le opportunità nel campo delle discipline Stem e affrontare le sfide del futuro con fiducia e determinazione", commenta Giovanna Zacchi, Head of Esg Strategy di Bper Banca.
Mentre Donatella Solda, direttrice di Fem, aggiunge: "Le giovani generazioni devono vivere con fiducia la sfida del presente e futuro del lavoro. In un mondo in cui aumenta la complessità ambientale, sociale e tecnologica, la conoscenza profonda e interdisciplinare assume un ruolo ancora più strategico. Questo nostro percorso propone un’anteprima delle componenti Stem di professioni tradizionali e del futuro e anche dei percorsi inusuali, navigando bias sociali e contratti di lavoro per aumentare la consapevolezza nelle scelte. Siamo entusiasti che Bper abbia scelto di promuovere questo progetto e sostenere il forte impegno nell’innovazione dell’educazione che contraddistingue Fem. L’educazione, infatti, è l’unica chiave per una società inclusiva, equa, moderna, anche nella sua componente professionale".
Nella prima fase, il percorso coinvolgerà 25 classi dalle scuole di Modena e Reggio Emilia: i partecipanti scopriranno i contenuti in piattaforma, interagiranno con i professionisti e collaboreranno in team nello svolgimento di un project-work da presentare nel corso di un open day finale.
L’educazione alla consapevolezza è uno degli aspetti centrali di Road to Stem, così come di tutte le iniziative promosse da Future Education Modena. Attraverso l’uso delle migliori tecnologie e un approccio innovativo all’educazione, Fem si propone di guidare una trasformazione nella società, educando i giovani alle competenze del XXI secolo e promuovendo la piena parità di genere nel mondo del lavoro.
La collaborazione tra Bper Banca e Future Education Modena rappresenta un chiaro segnale del ruolo cruciale che l’istruzione riveste nel promuovere un cambiamento culturale verso la piena parità di genere e nell’indirizzare gli studenti verso carriere Stem promettenti e gratificanti.
Economia
Banche, in 5 anni -20% filiali e -6% dipendenti
Report Fisac Cgil: "Oltre 5 mila sportelli bancari definitivamente chiusi in 5 anni"
Oltre 5 mila sportelli bancari definitivamente chiusi in 5 anni, pari a più del 20% del totale, passati da 25 mila a 20 mila, e con essi una riduzione di dipendenti di quasi il 6%, pari a poco più di 16 mila unità, da 278 mila a 262 mila. È il bilancio del cosiddetto processo di desertificazione bancaria nel quinquennio passato, come emerge da un report dell’Ufficio Studi & Ricerche della Fisac Cgil.