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Politica

Vannacci a Zan: “Lei gay non rappresenta...

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Vannacci a Zan: “Lei gay non rappresenta normalità”

Scontro tra il generale e l'esponente del Pd: "Hitler parlava così"

Roberto Vannacci e Alessandro Zan

"Come gay, non rappresenta la normalità". Il generale Roberto Vannacci, candidato con la Lega alle elezioni europee 2024, si rivolge così a Alessandro Zan, esponente del Pd, durante Quarta Repubblica su Rete4. "Lei sta dicendo cose che sono fuori dalla Costituzione", la replica di Zan. Controribatte Vannacci: "Non c'è nessuna differenza di diritti tra chi è omosessuale e chi non lo è. Dico solo che ciò che non è normale non rientra nella norma. Se avessi detto voi siete eccezionali, avrei detto la stessa cosa. Non ho mai ritrattato nulla di ciò che ha scritto. Lei Zan che è un omosessuale non rappresenta la normalità per un fatto statistico". Parole da "nazista", commenta Zan: "Hitler diceva che gli omosessuali non sono normali".

Vannacci si sofferma su un altro tema affrontato in passato con dichiarazioni che hanno scatenato polemiche: "Il pensiero unico ci ha portato a cambiare il significato delle parole. Io non dico che una persone di colore non è italiana, dico che i suoi tratti somatici rappresentano l'italianità". "Sono parole gravissime che infangano le forze armate" visto il ruolo del candidato leghista alle europee. "Lei fa una discriminazione, alimenta odio", dice Zan.

Per il generale, quindi, anche un botta e risposta social con il tenente colonnello Gianfranco Paglia, consigliere del ministro della Difesa Guido Crosetto. Nel corso del programma tv 'Zona Bianca' su Rete4, Paglia ha espresso disappunto per il libro di Vannacci sostenendo che il pensiero del generale non è quello della Difesa. La replica di Vannacci arriva via social: "Non ho visto la TV ma mi faccio una domanda: parlando in Uniforme esprimeva un suo parere personale o quello dell'Istituzione a cui appartiene? Perché io, per aver scritto un libro a titolo personale nel mio tempo libero, sono stato accusato e sospeso anche per aver suscitato l'associazione tra l’autore e le idee dallo stesso espresse all’Istituzione di appartenenza! Ma non mi preoccupo... si tratta di un fuoco di Paglia!".

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Politica

Europee, Follini: “Interrogarsi su legge a maglie più...

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Il punto di vista di Marco Follini per Adnkronos

Marco Follini - Fotogramma

"La legge sulla par condicio venne varata anni e anni fa con due intenti. Il primo era quello di regolare la contesa tra i partiti garantendo a tutti le stesse, identiche possibilità di accesso al pubblico. Il secondo era quello di limitare il potere (diciamo pure lo strapotere) televisivo di Berlusconi. Così, il centrosinistra ne fece a lungo una bandiera, il centrodestra un bersaglio.

Da allora, ovviamente, molte cose sono cambiate e oggi quella stessa legge viene vissuta con un certo disagio dal Pd, che s’è vista sfumare l’occasione del faccia a faccia tra la segretaria Schlein e la presidente Meloni. E in compenso evocata come una provvidenziale garanzia dal leader di Forza Italia Tajani che grazie al rigore di quelle disposizioni può evitare il duello di cui sopra, già quasi allestito nel salotto televisivo di Bruno Vespa. Singolare rovesciamento delle parti di appena qualche mese fa.

Chi ha la pazienza di ricordare le polemiche del passato ha di che sorprendersi. Soprattutto ricordando le denunce espresse a suo tempo da Berlusconi. A cui sembrava del tutto legittimo allentare le briglie di quelle regole consentendo ai partiti di quella stagione di ricorrere agli spot televisivi per raggiungere un pubblico più ampio. E tanto meglio se la sua azienda ne avrebbe potuto trarre un beneficio anche economico. Ragione per la quale ovviamente chi denunciava allora il conflitto di interessi voleva invece tenersi strette e care le regole volte a impedire tutto questo.

Ora però la fantasia della politica, l’evoluzione dei costumi e la variabilità delle convenienze hanno largamente rovesciato gli schemi di appena qualche anno fa. Un po’ perché è cambiata la geografia delle forze in campo. E un po’ perché l’onda di piena dei social network ha finito per rendere meno cruciali i rigorosi e astuti conteggi a cui eravamo tutti appesi fino a qualche tempo fa. E così abbiamo visto appunto in questi giorni un vero e proprio capovolgimento della parole d’ordine recitate con un eccesso di vigore polemico di cui s’era appena spenta l’eco.

A questa nuova edizione dell’antica disputa s’è aggiunta poi la voce dell’Agcom, l’autorità cui spetta in questa materia l’ultima parola. La quale Agcom, sollecitata dalla Rai, ha pensato bene di formulare un criterio tutto suo, in base al quale il famoso duello Meloni-Schlein chez Vespa si sarebbe potuto svolgere se e solo se almeno cinque delle otto liste principali avessero dato il loro consenso. E avendo riscontrato che quattro liste erano favorevoli e quattro contrarie ha di fatto cancellato dal palinsesto il duello di cui sopra.

Criterio rigorosamente matematico, che vale quel che vale però. Infatti le otto liste non hanno sulla carta lo stesso peso numerico. E se invece si debbono azzerare i consensi che hanno raccolto l’ultima volta per metterle davvero tutte sullo stesso piano, non si comprende perché mai da questa faticosa contabilità vengano escluse le liste minori che concorrono anch’esse alla campagna cui s’è appena dato inizio. Insomma, un vero e proprio guazzabuglio.

Il fatto è che nel frattempo è la politica, tutta la politica, ad attrarre una curiosità sempre minore. E anche questa campagna rischia di culminare nell’ennesimo trionfo del partito delle astensioni, l’unico che appare purtroppo in gran forma. Proprio per questo sarebbe forse arrivato il momento di rivedere le vecchie regole e favorire una comunicazione elettorale altrettanto equa ma meno ingessata di quella a cui ci siamo abituati negli ultimi anni.

S’intende che è piuttosto ovvio che ogni partito faccia i conti con quel che più gli conviene, rendendo infine più difficile ogni cambiamento in materia. Ma forse, giunti a questo punto, sarebbe il caso di cominciare a interrogarsi su una legge a maglie un pochino più larghe, che consenta quel tanto di flessibilità utile a tenere meglio insieme il diritto dei partiti e quello del pubblico". (di Marco Follini)

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Politica

Tajani: “Qualche ignorante si prende gioco della...

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Botta e risposta tra il leader di Forza Italia e il senatore della Lega

Antonio Tajani e Claudio Borghi (Fotogramma/Ipa)

Botta e risposta sulla bandiera Ue tra il leader di Forza Italia e vicepremier Antonio Tajani e il senatore della Lega Claudio Borghi, alla luce delle polemiche dei giorni scorsi suscitate dalle parole di Borghi e Roberto Vannacci proprio sul tema della bandiera europea.

Dal senatore della Lega è arrivata la proposta di legge per eliminare l'obbligo della bandiera della Ue nei palazzi pubblici italiani, mentre Vannacci alla fine di aprile in un'intervista a La Stampa aveva dichiarato che "l'Ue ha un problema: deve costruire una sua identità. La bandiera blu con tante stelle che identità vuole rappresentare? Non abbiamo nemmeno un animale a simboleggiarci. La Russia ha l'orso, gli Usa l'aquila".

''Qualche ignorante, anche candidato alle elezioni europee, si prende gioco della bandiera dell'Europa... Le dodici stelle sulla bandiera europea non sono gli stati, sono le dodici stelle che cingono il capo della Vergine, rappresentano le dodici tribù di Israele, e la bandiera è azzurra perché il manto della Vergine è azzurro. Quella bandiera indica chiaramente quali sono le nostre radici. Per questo va rispettata'', ha detto oggi Tajani a Verbania per un'iniziativa elettorale per le europee.

A stretto giro la replica di Borghi: "Abbiamo il simpatico Antonio Tajani che si lancia in spericolate interpretazioni esoteriche della bandiera Ue (le dodici tribù di Israele, il manto della Madonna). Per me può anche tenerla come coperta, la libertà è sacra. Non voglio essere l'unico Paese con l'obbligo di esporla a fianco della bandiera nazionale".

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Politica

Perugia, domani presentazione candidati e liste che...

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Perugia, domani presentazione candidati e liste che sostengono Scoccia

'Perugia è di tutti' è il grande evento in programma per domenica 19 maggio al Centro Congressi Capitini durante il quale verranno presentate le otto liste di centro destra e civici che alle elezioni amministrative sostengono la candidatura a sindaco di Margherita Scoccia. L’appuntamento in viale Centova è alle 17.30 e si preannuncia un evento molto partecipato. Parteciperanno, insieme alla candidata sindaco, i componenti delle liste, i volontari del comitato 'Il futuro non si ferma' che in questi mesi stanno collaborando alla campagna elettorale e i cittadini. L’evento è aperto al pubblico. Sarà presente un’area dedicata all’intrattenimento dei bambini e un’interpretazione in Lis.

Si tratta di otto liste elettorali, per un totale di 225 aspiranti consiglieri comunali, tra i partiti di centrodestra – Fratelli d’Italia, Forza Italia (‘Fare Perugia’ con Romizi), Lega e Unione di Centro, e le forze civiche, Progetto Perugia, Perugia Civica, Futuro Giovani e Perugia Amica.

"Domani al Capitini la nostra grande squadra si presenterà a Perugia - spiega la candidata sindaco Scoccia –. Forte, unita, ampia, capace di parlare a tutti, perché Perugia è e dovrà essere ancora di tutti e non solo di una parte. Nella nostra squadra ci sono uomini e donne con storie, percorsi e idee a disposizione di un progetto che ha la certezza di poter contare sulla forza dei risultati ottenuti in questi ultimi dieci anni e guarda al futuro con straordinaria consapevolezza. Al Centro Congressi parleremo di Perugia e dei progetti che abbiamo in mente per il domani. Tutti insieme abbiamo la possibilità di scrivere e percorrere insieme il futuro della nostra città, ognuno offrendo il proprio prezioso contributo".

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